Perché non l’ho ucciso? Continuo a pensare a ciò che è successo al ministero, e questa domanda persiste nella mia mente.

 C’era silente a proteggerlo, continuo a  ripetermi per giustificare ciò che è avvenuto.

Ma io devo rendere note le mie azioni solo a me stesso,e so che non è questa la ragione.

Una volta temevo silente,ne prendo atto, ma era una volta.

Ammettere le mie paure non significa continuare a temerle.

Ora è silente che teme me, perché si è legato emotivamente a qualcuno, ed ha paura di soffrire.

Io ho imparato questa lezione anni fa, adesso sono libero da ogni emozione che si possa identificare con l’affetto per qualcuno.

 Un essere spietato, è così che voglio essere visto.

Quegli sciocchi che credono di ostacolarmi amano definirmi come un uomo dal cuore di pietra, ed è questo che io sono e che sarò sempre.

 Silente invece nutre la speranza che in me ci sia ancora qualche sentimento umano, che possa portarmi a pentirmi delle mie azioni.

È solo un’illuso.

Non sono mai stato “umano”.

 Sono da sempre un mago gelido, che non si ferma davanti alla prima difficoltà.

 E questo lui lo sa.

Come sa che posso superarlo in ogni momento, poiché è naturale che l’allievo superi il maestro. Però continua a sfidarmi, a mettermi alla prova, pur sapendo che io sono la causa della sua gloria. Pensano che lui sia l’unico in grado di fronteggiarmi, di mettermi in difficoltà, e per questo lo venerano, ma non è così. anche lui quando pronuncia il mio nome trema.

Come tutti.

E fa bene, poiché io sono il terrore personificato, lo sposo della morte, il padre degli incubi.

Ha osato dirmi che ci sono cose peggiori della morte.

Sono l’unico che può negare quella sua sciocca affermazione, in cui crede fermamente.

Ho vissuto per 14 anni come un’ombra,un ricordo difficile da cancellare, ma pur sempre un ricordo. Ho visto gran parte del mio potere svanire in una notte, a causa di un sacrificio materno.

Eppure sono ancora qui, sono tornato e solo la mia sposa potrà fermarmi.

Ma io non ho intenzione di sposarmi presto, e lei saprà aspettare, godendo delle vite che le porterò in dono.

Il mio dono più bello sarà la vita di potter, quel ragazzino senza nessun talento, che tenta di ostacolarmi.

È baciato dalla fortuna, ed è una vittima scelta dal destino e da esso abbandonata.

Ma arriverà il giorno in cui anche la dea bendata non gli sorriderà più, e io sarò li a vedere il suo volto negli ultimi spasimi prima della morte.

Voglio vederlo accasciarsi per terra, mentre nel suo volto cresce la consapevolezza della sua fine.

 In quei momenti soffrirà più di ogni altro essere vivente, ed io ne trarrò piacere.

 Sarà una cosa tra me e lui, senza nessuno ad intralciarci, perché troppo impegnati in inutili lotte. Non mi bastache soffra ora, che viva un inferno aspettandomi.

Desidero vederlo distrutto anche nella sua morte, e vederlo finire nella consapevolezza che non sarà mai felice.

Agogno a tutto ciò da molto tempo, quindi è naturale che mi chieda il perché di quella mia azione. Potevo farlo, avevo l’intenzione di ucciderlo, ma non l’ho fatto.

È stato quel lampo a bloccarmi.

Quel bagliore che mi passa davanti agli occhi ogni volta che sto per uccidere e che mi fa sentire così vivo, superiore agli altri.

Quel lampo di luce verde, il mio colore, mi conferma ciò che io ho sempre saputo: sono migliore di tutta quella feccia che vive nel mio mondo.

Questa volta però era diverso.

Aveva una voce che mi chiamava flebile, che mi chiedeva gentilmente e nello stesso tempo mi ordinava di aspettare.

Ma aspettare cosa? Il momento buono? Oppure che la mia vittima cresca? Non mi è dato saperlo. Questo è ciò che odio.

Rimanere all’oscuro anche di un minimo particolare mi irrita, mi fa sentire bloccato da un muro.

È stata quest’odiosa sensazione che mi ha portato a percorrere la mia strada.

Le arti oscure, queste sono le uniche cose che mi portano a distruggere quel muro.

Loro sono le mie insegnanti, le mie amanti che mi offrono sempre qualcosa da conoscere, e che mirano a donarmi la completa conoscenza.

La mia potenza, la mia conoscenza, il mio futuro sono tutte cose racchiuse in questo regno di tenebra.

Ed è per questo che anche se odio non sapere il perché aspetterò.

Non andrò contro le mie premonizioni, ma farò da me.

Anche se la profezia è stata perduta sento che non ne avrò bisogno.

Ora so di poter vedere nel piccolo cranio di potter, e continuerò ad usarlo come una marionetta a mio piacere.

Nella sua mente si è installato un veleno mortale, la mia essenza.

Essa crescerà lentamente dentro di lui cambiandolo profondamente.

Ma tutto ciò richiede tempo, e pazienza.

 So che funzionerà perché è un volere superiore.

Ed è il mio volere. Il volere di Lord Voldemort.

 

 

 

 

 

Ecco ho finito questo flusso di pensieri. Per favore recensite e ditemi che ne pensate, è una cosa importante per me. Se proprio non sapete cosa scrivermi fatemi gli auguri, dato che oggi 12 ottobre  è il mio compleanno… e visto che ci siete potete scriverci vicino un bella, carina la ff ma non mi ha proprio emozionato, non mi è piaciuta sto granchè, mi fa veramente schifo… oppure cose simili ^___^ grazie per averla letta…

Voldemort: vi ringrazio per aver letto ciò che l’autrice mi fa pensare quando è in uno stato depressivo dopo ben due compiti andati male pur essendo il giorno del suo compleanno V__V

Autrice: non voglio ricordare il passato ç_ç…ah! vold caro…

Vold:dimmi pure

Autrice: vedi di crepare schiacciato sotto una mandria di mammut che si muovono a rilento

Vold: vedrò di fare il possibile V__V

Autrice: grazie ancora a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di leggere questa fic fino in fondo

Per eventuali spiegazioni chiarimenti scrivetemi a: letiarles@hotmail.com

 

Ciaooooooooooo tsukino chan