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Autore: Ornyl    30/08/2013    1 recensioni
"Se mi dirai che non ti piace il mio vestito metterò la testa dritta nel forno"
Genere: Malinconico, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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S U-BARBIE-A.
S U-BARBIE-A.

Bruna,capelli mossi,occhi cerchiati da leggere occhiaie marroni e ciglia nere scombinate,strane,separate da un velo di mascara di pennarello messo troppo male. 
Bocca corrucciata,forse non le avevano disegnato nemmeno i denti perchè sapevano già a priori che non ce ne sarebbe stato bisogno.
Sguardo bieco,perso,strabismo della Venere di plastica,arte moderna o aborto dell'utero paterno di un giocattolaio posseduto?
Pelle di plastica liscia nè bianca nè abbronzata ma giallastra,come se fosse prossima alla decomposizione che non arrivava mai e non l'avrebbe consumata una volta e per tutte,perchè nella Valle delle Bambole niente si decompone ma al massimo si distrugge ed è questione di un attimo.
S U-BARBIE-A.
S U-BARBIE-A.

Non come le altre,ma al contrario.
Era di plastica anche lei. Ma diversa,non era la plastica ambrata delle altre. 
In realtà le sarebbe piaciuto essere di vetro,così sarebbe bastata una semplice spinta per rompersi definitivamente in cristalli arcobaleno baciati dal sole di una stanzetta,di una terrazza,di una spiaggia,di una casa umana in generale.
Aveva una bocca. Ma diversa,non era sorridente e aperta.
Un paio di occhi. Ma diversi,non erano azzurri e contornati di rosa.
Capelli lunghi. Ma diversi,non erano lisci e biondi.
Due braccia,due gambe. Ma diverse,strane,quasi tozze.
Però anche lei aveva una casetta lungo il Plastic Boulevard. Plastica pastello lucida e dura ma non abbastanza da farsi male,ma anche se avesse voluto non si sarebbe fatta nulla perchè niente e nessuno prova dolore nella Valle delle Bambole,perchè qui si può essere felici al contrario del mondo umano ed è quasi vietato essere triste. Una casetta rosa confetto col tetto azzurro chiaro,le cornici delle finestre bianche e la porta giallina con un campanello che suona. Casa sua ha due piani e ricorda una casa stregata ricoperta di plastilina da un qualcuno con l'intenzione di sdrammatizzare.
Casa sua è bella con i due piani ma i suoi colori non la rappresentano,e non rappresentano quello che ha dentro.
Avrebbe dovuto essere azzurra col tetto bianco
Azzurro,sì! Come il cielo,quando si riesce a vedere quello vero e non quello in technicolor della Valle,troppo azzurro,troppo carico,troppo finto.
Azzurro,azzurro chiaro rigato da nuvole vere e sottili,son quelle che sembrano finta panna da mettere su finti pasticcini.
Azzurro come il cielo vero! 
Cielo,apertura,non una cupola dove è trattenuta la Valle delle Bambole.
Scappare,evadere. Che paradosso sarebbe però,una casa di plastica che rappresenta le cose che,dormienti dentro di lei,vorrebbero scappare. E che racchiude altri paradossi come lei stessa,paradosso di plastica che,se vedesse il sole vero,brucerebbe in un battito di ciglia.
S U-BARBIE-A.
S U-BARBIE-A.

E sotto un divanetto rosa,una poltrona e una tv. E poi una cucina azzurra con un forno azzurro con un tavolino giallo con sopra un vaso di fiori.
E sopra un bagno bianco come la neve di polistirolo che qualcuno da fuori spruzza sulla Valle per simulare l'inverno. E poi una stanza da letto con un letto lilla,un armadio bianco e una scrivania di legno vecchia vecchia proveniente da una casa di bambole di porcellana.
Vetro e porcellana.
Boccoli lucidi,crinoline,guance rosate.
Sì,sarebbe stata bella. E,se si fosse stancata della propria presenza,sarebbe bastato cadere all'indietro per spaccarsi.
Petali di porcellana rosa che tagliavano la carne,quella vera,e non la plastica.
La carne.
E poi usciva il sangue,e si macchiava tutto.
Di sangue ne aveva sentito parlare poche volte,perchè nessuno sanguina nella Valle.
E nessuno si fa male.
Tutti stanno bene.
Tutti ridono.
Tutti sono felici.
Tutti sono belli.
Le Lei con l'abito rosa a fiori e i tacchetti fucsia,i Lui con i jeans e la camicia bianca e la cravatta.
E poi Lei. Con l'abito di raso bianco e le scarpe nere.
C'è un motivo?
No,forse no.
Limitati a ridere saluta dalla tua piccola decappottabile versa la limonata finta nei bicchieri colmi fino all'orlo di finto liquido giallastro canta sistemati i capelli le pieghe del vestito batti i tacchi fatti ammirare fatti ammirare vita di plastica fantastica ma voglio essere di porcellana o di vetro rosea o trasparente come l'aria e il ghiaccio e fragile da rompermi quando voglio QUANDO VOGLIO.
Mrs Barbara la squadrò dalla testa ai piedi.
Mrs Barbara sorrideva. Sorride sempre.
Bionda,occhi azzurri,capelli lunghi e liscia,ambrata.
-Bel vestito,per una timida come te!-
-Grazie,Barbara. E tu sei uno splendore.-
-Chi non lo è,nella Valle delle Bambole?-

Persino l'odore del finto gas del finto forno della cucina è gradevole.
Non soffoca,non uccide.
Profuma di lavanda,ti stona fino a farti addormentare se mai dormirai,perchè nella Valle delle Bambole nessuno è mai stanco,c'è così tanto da fare!
   
 
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