Kyah era sveglia già da un'ora, ma non era pronta ad affrontare la giornata. Alzò il busto e si guardò intorno in cerca di un orologio; sul comodino accanto a lei c'era una collezione di fotografie incorniciate;
Accanto al comodino si intravedeva la valigia color rosa shocking e un biglietto aereo poggiato sopra. Quell'anno le vacanze avevano un sapore diverso. Kyah si alzò per prenderlò, lo esaminò in silenzio finchè non fu interrotta da alcuni colpi alla porta. Sua madre si affacciò sulla soglia.
<< Hai fame? Ho preparato la colazione.>>
<< Non ho fame, mamma.>>
<< Devi sforzarti, tesoro. C'è qualcosa che non va?>>
Poichè Kyah non rispondeva, sua madre entrò nella stanza e andò a sedersi accanto a lei. << Tesoro so che avevi intenzione di passare le vacanze qui ma ogni tanto cambiare fa bene, ne avevamo già parlato. Pensavo ti fossi rassegnata ormai.>>
<< Il fatto è, che non conosco nessuno!>>
<< Hai sempre tuo fratello Pecey!>>
<< Oh si certo. Mi divertirò tantissimo a giocare a nascondino con un bambino di 9 anni.>>
<< Ti farai sicuramente degli amici. Adesso preparati che tra meno di un'ora partiamo.>>
<< Ok.>>
        
                          
                                                  ***
Kyah era semisdraita sul sedile anteriore del taxi, chiedendosi come mai i suoi genitori la odiassero così tanto. Era l'unica spiegazione plausibile del perchè si trovasse in viaggio per Los Angeles, anzichè a spassarsela con gli amici a casa sua, a Chicago.
No, meglio precisare. Non si trattava di un semplice weekend, ma restare per tutte le vacanze estive era un esilio.
Kyah fece per scoppiare il pallone fatto con la gomma da masticare. Era una cosa che sua madre detestava. Si girò a guardare fuori dal finestrino, sapendo benissimo che i suoi disapprovavano il suo comportamento. Perchè tutto quell'accanimento? Per quanto avesse implorato, protestato, urlato e piagnucolato a proposito dei progetti estivi, non aveva ottenuto nulla.
Appena superato il ponte, le auto si trovarono imbottigliate nel traffico estivo. Kyah scorgeva sprazzi di oceano. Che bellezza. Come se le importasse. Fece scoppiare di nuovo la gomma e con la coda dell'occhio vide sua madre trasalire.
<< Pecey tu sei contento di questa vacanza, vero?>> domandò la madre soddisfatta.
<< Scherzi? Sarà fortissimo!>>
<< Sono felice che almeno tu abbia un atteggiamento positivo. Forse potresti insegnarlo anche a tua sorella.>>
<< Si, certo>> sbuffò lui.
<< Non vedo perchè non possa trascorrere le vacanze con i miei amici.>> piagnucolò Kyah tornando alla carica ma, non avendo nessuna risposta da parte dei suoi decise di rassegnarsi.
<< Siamo arrivati!>> urlò estrefatta la mamma indicando una delle casette che si scorgevano nel vialetto mentre Kyah si accasciò disperata sul sedile.