Capitolo 1. Arrivo a scuola

Ore 8.00, tranquilla cittadina di Konoha.

Una ragazza si dirige titubante verso la sua nuova scuola. Era il suo primo giorno in quella città, suo padre era spesso costretto a cambiare lavoro a causa della sua propensione a importunare le segretarie delle varie ditte per cui lavorava: risultato? Veniva licenziato molto frequentemente.

Questa volta però la madre della ragazza aveva imposto al marito una ditta esclusivamente maschile perciò, forse, questa volta la famiglia della ragazza si sarebbe stabilita definitivamente a Konoha.

Le ciocche rosa che le incorniciavano il viso si sollevarono per un improvviso colpo di vento freddo.

“l’inverno si avvicina” pensò sconsolata la ragazza. Amava l’estate: le belle giornate e la temperatura mite la mettevano di buon umore, l’inverno d’altro canto con i suoi venti gelidi e le giornate brevi e buie la abbattevano.

La diciassettenne indossava una marinara bianca con il colletto azzurro, la gonna dello stesso colore del bavero, i colori della nuova scuola.

Non aveva mai avuto problemi a farsi nuovi amici, si reputava simpatica, gentile, accondiscendente e, perché no, anche carina; a scuola di solito rientrava nella media, non eccelleva in alcuna materia tranne matematica nella quale era estremamente portata; l’unica materia che proprio non riusciva a studiare era fisica. E’ vero , può sembrare un paradosso, ma pur avendo una mentalità matematica, non riusciva a capire la materia: accelerazione centripeta, conservazione dell’energia…sembrava parlare in arabo!

Svoltò un angolo e si ritrovò davanti ad un enorme edificio bianco di quattro piani più la terrazza, davanti alla struttura si stendeva un gigantesco cortile d’ingresso cintato da un muretto non particolarmente alto con una sola apertura ai lati della quale era aperto un cancello verde.

Rimase attonita e sbigottita dalla vastità del complesso, una miriade di studenti si avvicinavano all’entrata della scuola chiedendosi a vicenda come avevano passato l’estate.

Ad un certo punto la ragazza venne urtata bruscamente e si ritrovò distesa per terra, chiedendosi chi era che l’aveva spinta volse lo sguardo all’indietro e si trovò davanti due occhi azzurri e una mano aperta tesa per aiutarla ad alzarsi.

-scusami non ti avevo visto- si giustificò la ragazza.

“ è bellissima…” si ritrovò a pensare appena vide il suo volto

-non importa, non ti preoccupare- rispose quasi meccanicamente

-mi chiamo Ino, Ino Yamanaka- rivolgendole un sotteso incoraggiante

- il mio nome è Sakura, Sakura Haruno- disse appena svegliata dalla sua momentanea trans

- sei nuova? Non ti ho mai visto da queste parti- disse la bionda tirandola su

- si, sono arrivata ieri in città per questo non mi hai mai visto-

- capisco…-

- senti… sai dove si trova la 2 classe, dovrei presentarmi lì…-

- certooo è naturale, anche io sono nella seconda classe! vieni che ti accompagno…saremo in classe insieme Sakura!!-

- bene, almeno conosco già qualcuno!-

- vabbè che dici se entriamo, le lezioni iniziano alle 8.30 e ora sono le…

Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh...corri!!!!...siamo in ritardo il primo giorno di scuola…il prof mi uccide!!!!!- iniziò a trascinarla a peso morto su per le scale finchè non si ritrovò davanti alla porta scorrevole.

Dentro si sentiva già la voce del professore che faceva l’appello, Ino si girò verso la nuova amica e le disse

- senti Sakura facciamo che diciamo al prof che ti ho trovato girovagare sperduta la scuola e mi sono fermata per aiutarti… a te non dirà nulla anche se sei in ritardo…sei appena arrivata…-

La guardò per un momento con gli occhi tremolanti stile cane bastonato e Sakura fu costretta ad acconsentire.

Ino aprì la porta e iniziò a scusarsi ripetutamente con il professore. Un insegnante giovane, di bel aspetto, i capelli argentati ricadevano sulla fronte e su un occhio aveva una strana benda che ricopriva buona parte del viso.

“non avrà più di una trentina d’anni” pensò Sakura

- tu devi essere Sakura Haruno vero?!- disse una voce che ridestò Sakura dai suoi pensieri

- esatto signore,sono la nuova alunna-

- bene…molto bene, il mio nome è Hatake Kakashi e sono l’insegnante di letteratura, puoi prendere posto in uno di quei banchi là in fondo, insieme a Yamanaka- disse indicando gli ultimi banchi della classe vicini alla finestra che dava sul cortile.

Sakura prese posto mentre il professor Hatake rimproverava una sconsolata Ino. Sui banchi davanti a lei lesse due targhette

“Uchiha” e “Uzumaki”.