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Autore: Giuls_BluRose    30/08/2013    2 recensioni
Videl è triste e malinconica: da un po' di tempo il padre non le dà le giuste attenzione e lei si sente sempre più sola.
Prova ad eclissare il suo dolore chiudendosi in bagno e provando a tagliarsi, ma nulla.
Sfortunatamente si ritrova in un quartiere di spacciatori e sta per compiere un passo che la cambierà per sempre, ma una buona anima le impedisce di fare quello che la porterebbe sempre più in baso.
Il mondo della droga a volte può sembrare il più facile e il più allettante, ma non è così
L'ispirazione mi è venuta leggendo il libro: "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" di Christiane F.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ciao a tutti ragazzi :)
In questi giorni sto leggendo un bellissimo e tristissimo libro sulla droga nel mondo degli adolescenti: "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" di Christiane F., io lo trovo veramente bellissimo e mi è balenata in mente questa ideuccia. Lo so, la mia è una mente malata, ma che ci volete fare?
Spero vivemente che vi piaccia perchè io personalmente ci tengo molto a questo scritto e vorrei conoscere le vostre impressioni.
Intanto vi lascio al testo e vi auguro una buona notte.
Un bacione e a presto :*
Giuliapierucci

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Cerco qualcuno in questa immensa casa, ma come sempre non vedo anima viva all'infuori di me, mi volto inutilmente, tanto sono sola...

Papà non c'è mai a casa e quelle rare volte che mi degna della sua presenza è come se non fosse qua, io mi sento incredibilmente sola e non so come colmare la mia malinconia.

So che lui è il campione del mondo di arti marziali, il grande Mr Satan, ed è molto preso nel suo lavoro, ma io sono comunque sua figlia e dovrebbe prendersi cura di me, ma niente: io non esisto per lui...

Da tempo ormai mi trovo chiusa in queste mura della grande villa vuota e desolata senza alcun punto di riferimento nella mia vita, mi perdo nell'infinita oscurità dei miei sofferenti pensieri e non trova alcuna via di fuga dal mio piccolo e incerto mondo.

Sempre più spesso mi chiudo in camera mia a piangere solitaria, devo in qualche modo sfogare la mia rabbia, ma il combattimento non mi attira più di tanto adesso e l'unica cosa che faccio è far uscire il mio dolore attraverso amare lacrime salate che scendono ribelli sul mio pallido viso e io non posso fare nulla per farle fermare, aspetto solamente che il fiume in piena smetta di riversarsi sulla mia esile figura, sottomessa: ecco come mi definirei in questo istante, non trovo migliore parola per descrivermi.

So che non posso andare avanti così, ma veramente non so che altro fare: sono sempre stata una ragazza forte, ma da qualche tempo non riesco a controllarmi e la depressione sembra prendermi in ogni istante e il peggio? Mio padre sembra non accorgersene neanche un po'. Non nota che io sto male senza di lui, non capisce che mi serve la sua figura al mio fianco, non mi capisce a fondo; io cerco di non darlo troppo a vedere, ma non mi riesce più tanto bene.

Da quando è morta mia madre anni fa io mi sono un po' chiusa in me stessa, ma grazie all'aiuto prezioso del mio amato genitore ho presto ritrovato la gioia di vivere, ma adesso che anche lui si sta lentamente eclissando dalla mia vita io mi sento nuovamente persa, ma questa volta lui non è qui per aiutarmi ad andare avanti e ricominciare. Pensa che io possa cavarmela da sola, ormai ho diciassette anni, ma la dura verità è che ho ancora bisogno di una figura di riferimento e quella è mio padre, ma lui non c'è e io mi perdo nell'ombra della disperazione, sempre più a fondo.

Voglio solamente un po' del suo affetto che da tempo ormai non mi dimostra più, voglio passare più tempo insieme a lui e per una volta voglio essere amata da lui come non ha mai fatto: insomma io voglio lui, ma non se ne rende conto. Questo mi fa immensamente male e finisco col piangermi addosso accusandomi nuovamente della morte di mamma, anche se ormai so che io non sono stata la causa: lei è morta di tumore e io non ho potuto fare nulla per lei se non vederla appassire lentamente, ancora oggi però mi porto appresso del risentimento verso la mia persona.

Ovviamente questo mio stato non mi porta problemi solo a casa, ma anche i miei voti ne stanno risentendo immancabilmente: non ho più alcuna voglia di studiare, non apro libro e la mia media intanto cala, ma adesso non mi importa nulla dello studio e delle sue effimere promesse: io voglio papà al mio fianco e non la compagnia di uno stupido libro inanimato.

Mi sto anche allontanando dai miei amici, non li vedo da tempo e ormai solo la mia cara Erasa è rimasta con me, gli altri sono tutti spariti: vedo quanto tenessero a me in realtà, lei rimane al mio fianco ma non capisce affondo la mia tristezza e può fare ben poco per farmi stare meglio, ma non la ringrazierò mai abbastanza per quello che sta facendo per me: le voglio un mondo di bene e so che lei non mi abbandonerà mai come gli altri.

Forse l'unico che mi capisce è il mio amato Gohan, la ragione che mi spinge ad andare avanti, anche lui sa che cosa si prova a non avere un padre accanto ed è sempre lui che mi ha preso sotto la sua guida e mi sta aiutando a venire fuori da questo periodo buio. Devo a lui più di quanto immaginiate, lo amo da morire e senza lui avrei sicuramente perso tutto, ma Gohan c'è sempre stato e mi ha aiutata a non cadere in tentazione: seriamente avevo pensato al peggio, ma poi mi ha soccorso il mio angelo custode dagli occhi magnetici.

Oggi però sono sola in casa mia e la depressione mi sta nuovamente assalendo: devo trovare un modo per alleviarla, ma cosa fare?

Mi chiudo in bagno e sigillo la finestra, nessuno può vedere che cosa sto facendo, mi guardo allo specchio: sono dimagrita e le lacrime hanno rigato il mio viso assottigliato, non mi riconosco più in quella immagine, mi faccio schifo e piango più forte. Non so se quello che sto per fare è giusto ma tengo stretta in pugno una lametta e mi alzo la manica della maglia: ho paura e il mio polso trema, ma che diamine sto facendo? Da quando sono caduta così in basso?
Non c'è tempo però per le domande, sto soffrendo e veramente in questo momento credo che vedere scorrere il mio sangue possa darmi un po' di sollievo, ma non so quanto mi sto sbagliando.

Avvicino la lama tremante alla mia pelle bianca e traccio un piccolo taglio, subito me ne pento. Il dolore che provo è allucinante e una smorfia di dolore si impossessa del mio volto, no non voglio continuare. Getto via la lametta e mi guardo il polso: è colorato di un rosso vermiglio e mi martella incredibilmente, no tagliarmi non è stata una buona scelta, non lo farò più.

Non posso permettermi di diventare schiava di una dipendenza dolorosa e infida, devo trovare un altro modo e poi lo avevo promesso a Gohan: non avrei scalato all'incontrario la montagna del dolore, non mi sarei fatta risucchiare così facilmente dalla mia sofferenza.

Mi ripulisco ed esco fuori per fare una passeggiata per le strade di Satan City, le lacrime continuano imperterrite a solcare il mio viso, ma non ci faccio caso e continuo dritta per la mia strada. I passanti mi sembrano tutti così felici e io mi sento un'estranea in quella situazione: perchè non sono come loro? Perchè non posso vivere felice e spensierata la mia esistenza invece di soffrire in questo modo? Non è giusto, non voglio stare sola, ma è quello che mi spetta e io non posso fare nulla per cambiare le cosa, soffro immensamente per questo...

Odio vedere coppiette felici o famigliole allegre che si amano e io invece sono qua ad addossarmi colpe che non ho e non posso fare nulla per impedirlo, sono sola senza nessuno ad aiutarmi, Gohan non c'è e in questo momento vorrei solo la sua compagnia. Perchè non gli ho chiesto di stare con me oggi? Sono solo una stupida, ecco tutto.

Lui più volte mi ha chiesto se volevo che lui rimanesse con me, ma io testarda come non mai lo ho rifiutato e alla fine dopo le sue numeroso insistenze l'ho cacciato via in malo modo; lui ci è rimasto male, l'ho visto, si è alzato in volo e se ne è andato sibilando qualcosa che io non ho capito bene. Questa volta l'ho fatto arrabbiare e lo so bene, se non vorrà più saperne di me lo capirò e non gliene farò alcuna colpa, ovviamente è stato tutto causato da me e per questo sto ancora peggio.

Perché devo sempre complicare tutto grazie alla mia innata testardaggine? Perchè mi lascio sopraffare dal mio orgoglio così facilmente?

Alle volte vorrei essere come Gohan: lui ha una mente razionale e non si lascia comandare dal suo istinto, vorrei essere lui almeno per un po'.

Dopo andrò a chiedergli perdono promesso, non voglio assolutamente perdere il suo amore per nulla al mondo, sono pronta ad ammettere le mie colpe, spero solo che lui le accetti.

Senza rendermene conto mi avvicino ad un quartiere pericoloso della città: quello famoso per un alto numero di spacciatori e ricco di prostituzione femminile, non so perchè ma le mie gambe sembrano che mi abbiano portato lì a posta, ma io ancora non ne ho idea della motivazione.

Mi aggiro stancamente tra quelle strade sporche e puzzolenti, ma non mi importa nulla e continuo a camminare a testa bassa, non mi accorgo che una pericolosa idea mi sta balenando nella testa.

Devo trovare un modo per migliorare il mio stato d'animo e la vista di un uomo mi spaventa e mi affascina allo stesso tempo: è un drogato lasciato a peso morto sul ciglio di una strada. Lui adesso è felice e ride come se nulla fosse, ovviamente è strafatto di eroina e ha ancora in mano una siringa sporca di sangue e sporco, ma è conosciuto per i suoi numerosi problemi con i debiti, già è stato arrestato per spaccio illegale, ma lui continua imperterrito nel suo mestiere rude e maligno.

So che la droga ti fa stare bene inizialmente, ti fa stare in pace con te stesso, sembra che tutto si sia sistemato ed è proprio quello che voglio in questo momento, ma ho paura di questa dipendenza e so perfettamente le complicazioni fisiche e mentali che comporta la sua assunzione.

Nella mia mente si sta lentamente aprendo un varco una pericolosa idea: e se io ne prendessi una sola dose per testare personalmente i sui paradisiaci effetti? Ma andiamo Videl, che cavolo ti sta venendo in testa, tu non lo farai, non cadrai così in basso per nessuna ragione al mondo!
Si, facile in teoria, ma io sto sempre peggio e quasi non mi reggo in piedi per la fatica e la tristezza, il dolore mi sta attanagliando lo stomaco e adesso tutto quello che voglio è stare bene.

Non mi accorgo che mi sto avvicinando pericolosamente a quell'uomo, lui mi squadra dall'alto in basso, poi ride maligno, sempre più forte

“Ma guarda un po' chi abbiamo qua, una ragazzetta del liceo! Sentiamo un po' mocciosetta: che cosa vuoi una dose di eroina per caso?”
I suoi occhi mi spaventano a morte, mi guardano gelidi e spietati, ma io mi faccio coraggio e lo riguardo nelle iridi cupe in segno di sfida.

Ingoio la saliva che mi è arrivata in bocca e rifletto per un attimo: non sto facendo la cosa giusta e lo so bene, non sarei mai dovuta arrivare qua, ma il mio desiderio di benessere è troppo forte e il mio istinto ribelle si sta facendo nuovamente largo nel mio essere.

Se mio padre lo venisse a sapere sarebbe la fine, ma adesso non mi importa nulla, non sono una bambina e starò bene con o senza papà, basta ho deciso...

Il male ha preso la mia anima e so che se per errore assumerò questa dose il mio corpo ne diventerà dipendente, ma la tentazione è troppa e finalmente do una risposta a quel drogato

“E bhè cosa hai da dire scusami? Se io pago non vedo perchè tu non me la voglia dare?”
La mia voce trema, ma nasce dentro di me una profonda sicurezza e piano piane smetto di sembrare una ragazzina impaurita, lui mi fissa un attimo, poi ritorna a ridere

“E va bene mocciosa, ecco qua, fai la brava però!”
Con la mano insicura prendo quella bustina e silenziosamente pago e mi allontano: che cazzo ho fatto? E adesso che ne sarà di me?
Non c'è tempo di pensare, con le lacrime che minacciano nuovamente i miei occhi torno in casa e corro a chiudermi in camera mia e inizio a fissare la bustina di eroina: apparentemente una polvere innocua che però cela in se una potenza devastante per il mio fragile organismo.

Questo è veramente quello che voglio? Non lo so per certo, so solo che sto sempre peggio e adesso voglio farla finita. Basta sono arrivata, non credevo che sarei mai riuscita a massacrarmi così tanto a quanto pare, Gohan perdonami amore mio, ma non ce l'ho fatta a mantenere la mia promessa, scusa tesoro mio sono stata troppo debole.

So che se inietterò quella roba arriverò ad un punto di non ritorno, ma che altro fare in questo momento, so che diventerò schiava di una tremenda dipendenza, ma adesso la vedo come la cosa migliore da fare...

Preparo il contenuto e poi metto l'eroina un una siringa pulita e mi guardo il mio braccio in cerca di una vena, ma che sto facendo accidenti? Scusatemi tutti, sono stata troppo debole per vivere tranquillamente la mia futile esistenza. Sempre più a fondo, sto scendendo sempre di più in modo vertiginoso.

La mia mano trema, ma finalmente sono a qualche centimetro dalla mia vena, mi guardo un'ultima volta allo specchio e noto che sto piangendo come una matta, ma prendo coraggio e mi avvicino ancora maggiormente l'ago, adesso ci siamo, sono arrivata ad una via di non ritorno.

Punto l'ago e chiudo gli occhi pronta per cadere nel circolo vizioso della droga.

Improvvisamente qualcosa scuote il mio esile corpo: la siringa mi cade di mano senza che possa entrare nel mio braccio, o forse mi è stata gettata via, io sono stesa sul mio letto sormontata da qualcuno di possente ed estremamente forte e alla fine una rabbiosa voce conosciuta mi riporta alla realtà

“Videl ma che stai facendo? Sei una pazza, ma lo sai che potevi morire?”
Apro lentamente gli occhi e vedo Gohan con la faccia stravolta che mi fissa come se fossi un mostro: ha gli occhi colmi di rabbia e velati di lacrime, trema e nella sua voce c'è furia e disperazione. Io non capisco come abbia fatto d entrare, poi vedo la finestra aperta e capisco che forse è entrato di lì senza che me ne accorgessi, adesso però mi ha beccata e io sono quasi più sconvolta di lui, non so cosa dire e mi viene solo da piangere.

“Gohan io..”
“Gohan un corno Videl, non puoi dire nulla in tua discolpa, ma come hai potuto”
Vedo che questa volta è veramente arrabbiato e un terribile senso di colpa mi assale, non lo avevo mai visto così e io non posso fare nulla, nuovamente.

Appena mi ha vista con l'ago puntato sul braccio si è gettato su di me strappandomi di mano la siringa e mi ha trascinata sotto di lui sul letto mentre mi tratteneva per le spalle, adesso trema e piange, ma la sua ira si legge chiaramente negli occhi neri

“Stupida, sei solo una stupida Videl, ma che diavolo stavi facendo?”
Mi tiene stretta e non mi lascia andare, ma percepisco chiaramente le sue lacrime che cadono sul mio viso e sul mio collo, adesso vorrei solo abbracciarlo forte per rassicurarlo, ma vedo che lui mi precede: mi stringe e piange forte, il suo respiro irregolare mi batte sul collo e sento il battito del suo cuore che è aumentato in modo spropositato: è sconvolto e io sono la sola causa, ancora una volta è colpa mia e io mi vergogno incredibilmente del gesto che stavo per fare. E adesso?

“Gohan perdonami amore mio, io non volevo e ti giuro che non lo avrei mai fatto”
So che quello che sto dicendo è solo una bugia e anche lui lo sa bene, ma non so che dire, sono stravolta pure io

“Videl piccola mia, non devi cadere così in basso, non farmi questo per nessuna ragione al mondo. Prometto che supereremo tutto insieme, ma non finire in questo circolo vizioso, non andare a fondo, è una via senza uscita, andrai sempre più giù”
Gohan continua a stringermi a se e io ricambio l'abbraccio in modo da rassicurarlo.

Ho fatto veramente una cazzata e solo ora me ne rendo conto, non avrei mai dovuto comprare quella dose di eroina, non devo farlo per nessuna ragione al mondo: non voglio deludere nessuno, tanto meno papà o Gohan, non loro.

Lui si calma un po' e si siede accanto a me, poi in tono serio mi porge una domanda

“Che cosa era?”

“Eroina”
Lui mi guarda stranamente, poi ispira profondamente e mi fissa negli occhi tristemente

“Giuro Gohan che non l'ho mai fatto, non lo farò mai, io...”
“Lo so amore mio, ma adesso basta, non lo farai mai più chiaro?”
“Io...”
“Non parlare Videl, supereremo tutto noi, non c'era bisogno di arrivare a tutto questo”

“Lo so, scusa”
“Non devi chiedermi scusa, devi farlo a te stessa, cosa ti ha portato a farlo, la stessa storia?”
Io annuisco leggermente, lui mi abbraccia e mi dona un dolce bacio a fior di labbra

“Ti amo Videl, non farlo mai più capito”
“Ti amo Gohan”
Non so che cosa stavo per fare, ma adesso vedendo lo stravolgimento negli occhi del mio amato ho capito a cosa andavo incontro e so che ci sono altri modi per migliorare la mia vita, veramente non so che farei senza il mio amato Gohan, avrei fatto il mio primo buco e sarei andata avanti così fino alla fine della mia esistenza, non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi colta in flagrante oggi, mi ha salvato la vita.

Non voglio far star male anche lui e papà e ho deciso che parlerò con mio padre domani e a cuore aperto svelerò la mia sofferenza e so che con il suo aiuto e con quello del mio amore supererò tutto, come sempre d'altronde.

“Gohan grazie mille per tutto”
Lui mi bacia nuovamente e dopo lancia la siringa fuori dalla finestra dopo averla svuotata

“Insieme Videl, ricordalo sempre: insieme nel bene e nel male”
“Si Gohan, insieme..”
Questa volta sono io a baciarlo e so che fino a quando lui starà con me io non mi perderò in strade sbagliate

Grazie amore, grazie di esserci sempre nel momento del bisogno.

 

   
 
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