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Autore: xheartsvojce    31/08/2013    0 recensioni
No, non credo di star facendo la cosa giusta, ma non posso fare altrimenti. E se poi non avessi ragione... se stessi facendo veramente ciò che è giusto? Non tutte le cose sono facili da valutare, mettiamoci anche il fatto che sono offuscata da tutte le cose che mi sono successe e mi hanno fatto soffrire. Ho deciso, lo faccio e basta. -Hope.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbattei la porta e mi stesi sul letto. No, non poteva essere, avevo litigato un'altra volta con mio padre, non ne potevo più. Continuava a fare da dittatore, come se le opinioni non contassero nulla e tutto ciò che dicessi fosse una balla, inventata al momento. Ero stanca, ero stressata, avevo mille cose a cui pensare. Le mille volte in cui avevo sofferto i due anni passati, come mi trattavano male e poi mi chiedevano scusa e io non sapevo cosa stesse succedendo. Mi sembrava che tutto fosse così distorto, ma soprattutto così complicato. Una ragazzina di 16 anni è sempre nervosa, dicono. Io non pensavo di esserlo, o perlomeno erano gli altri che dicendolo mi ci facevano diventare. Beh, quella sera fu la volta che la mia vita cambiò. Sia chiaro, ne in peggio, ne in meglio, ma cambiò decisamente. Fu la sera in cui  mi disegnai due triangolini sulla spalla, esattamente l'opposto uno dell'altro, e buttai gli orecchini col segno dell'infinito nel cestino.
Non sapevo esattamente cosa stessi facendo, ma qualunque cosa fosse ero convinta a terminarla. Sentivo le lacrime che inziavano a scendere, presi il cellulare e scrissi la frase che mi rappresentava di più in quel momento come stato "Got a secret. Can you keep it?", era una frase presa da un telefilm, lo adoravo, Pretty Little Liars. Quella frase diede inizio al mio cambiamento, non sarei stata sincera nemmeno con me stessa, sarei diventata una bugiarda, una stronza, se necessario, ma di certo non sarei più stata Hope. Quel nome significava solo cose buone, speranza, sincerità, forza, io invece ero una di quelle che chiamano "bitch", almeno da quel momento in poi. 
Di certo non avrei detto niente ai miei, non avrei dovuto far loro capire nulla di quello che stava succedendo. Volevo cambiare nome, volevo essere libera, mi venne in mente Aria, ma così sarei stata la stessa persona di Aria Montgomery, io volevo essere stronza, oltre a bugiarda. Così, ci riflettei, Diamond mi sembrava perfetto. Ovviamente non lo potevo cambiare di certo, ma se l'avessi potuto fare l'avrei fatto di corsa.
Andai a dormire e mi svegliai il giorno dopo, il primo giorno di scuola.
Corsi in bagno, scordandomi della sera prima, ma quando feci per mettermi a posto gli orecchini, trovai i buchi vuoti. Così mi tornò in mente tutto, ero ancora decisa a continuare come avevo deciso. Presi due stelline brillanti e le misi alle orecchie, in quel momento pensai a un percing, ma mamma avrebbe sicuramente disapprovato.
Andai verso i trucchi e presi il rossetto rosso di mamma, che da un paio di anni era praticamente solo mio. Lo passai sulle labbra incurante di ciò che avrebbero pensato i miei vecchi amici. Presi la matita nera, me la misi sul sopra degli occhi. Finito, la sfumai fino ad ottenere un effetto duro e presi quel rimmel che non avevo mai avuto il coraggio di mettermi. Era una pazzia che avevo fatto per un pigiama party, l'avevo pagato 20 dollari, lo sapevo che era un prezzo eccessivo, ma volevo fare la matta quella sera. Faceva delle ciglia assurdamente lunghe e nere. Andai in camera, totalmente disinteressata ai vestiti che dovevo mettere. Presi dei leggins militari, una canottiera bianca con il pizzo e una cintura dello stesso colore del rossetto, ero consapevole del fatto che avevo speso tutti i soldi in vestiti, ma ammettiamolo, avevo, molta roba bella ora. Presi la borsa nera, mettendoci libri a cavolo, l'astuccio, il diario e ovviamente i trucchi.
Presi una barretta di quelle che avevo dimenticato di mettere a posto il giorno prima, misi le Dottor Martins nere, salutai mia madre urlando e uscii prima che mi potesse vedere.
Mi misi a correre, ero in perfetto orario, ma dovevo correre, prima di arrivare davanti a casa di Alex, si, lì mi sarebbe venuto da piangere. Infatti arrivata lì, mi salirono le lacrime e tutti i ricordi bastadi legati a lui, che ora era il mio "migliore amico". Senza fare una piega deglutii, con le labbra rosse completamente serrate e le mani fredde come il ghiaccio dal dolore.
Vidi il suo portone aprirsi e sentii di impulso che doveva essere lui, mi misi dietro una macchina per vedere meglio. Era lui, con la cartellina di tecnica in mano e i capelli che come sempre non erano stati pettinati. Mi venne una stretta allo stomaco, ma mi ripresi, uscii da dietro la macchina e continuai a camminare. Sapevo che mi avrebbe chiamato e dovevo pepararmi psicologicamente, no, non ce la potevo fare, mi misi le cuffiette con la musica ad alto volume. Mi stavano venendo di nuovo su le lacrime, ma le rimandai indietro e capii che c'era solo una cosa da fare, affrontare Alex da come avevo voluto diventare. Mi sistemai i capelli e tolsi le cuffiette.
-HOPE! HOPE, MI SENTI?- ed eccolo lì, all'inizio della salita, quando io ero quasi alla fine.
-SI TI SENTO, SCUSA MA SONO UN PO' IN RITARDO E VOLEVO VEDERE SE C'E' QUALCHE NUOVO STUDENTE DECENTE, TI DISPIACE?- sapevo che stavo urlando un po' troppo.
-NO, CERTO VAI... GIUSTO... I NUOVI STUDENTI E... TU VUOI... VAI...- l'avevo ferito, lo sapevo, ma non volevo che lui mi facesse di nuovo soffrire, così mi sistemai la borsa in spalla e aumentai il passo.
-HOPE! NO ASPETTA, TI DEVO DIRE UNA COSA, IO...- lo sentivo, ma non volevo ascoltarlo, girai l'angolo, metendomi quasi a correre per sfuggire alla verità.
No,  non era finita lì, mi ritrovai davanti la mia migliore amica, la quale mi guardò esterrefatta.
-Hope, non voglio di certo impicciarmi, ma cos'è questo look?-
-Hey, da quando in qua mi saluti così? Dai abbracciami che non ci vediamo da tre mesi!- avevo cercato di cambiare argomento.
Da lontano però scorsi qualcosa d'interessate, un ragazzo nuovo e anche carino, volevo mettere alla prova la nuova me.
-Bff, mi scusi un momento?- attravesai la strada con passo deciso.
-Dunque, sei nuovo, wow, di ragazzi carini qui ce ne sono molti, ma direi che tu sei diventato il numero uno...- usai un tono molto provocatorio, me ne pentii, ma dovevo andare avanti
-Ti ringrazio, certo che anche tu sei bella, ma sicuramente sei la numero uno anche per il carattere...- era fatto, stava al mio gioco e Alex aveva girato l'angolo, vedendoci.
-ALEX, TI PRESENTO UN MIO NUOVO AMICO, SI CHIAMA...?- 
-Justin-
-SI CHIAMA JUSTIN! VUOI VENIRE A CONOSCERLO?- tutto sembrava molto più semplice, mi ero calata nl personaggio e la paura era andata a farsi fottere, insieme alla vecchia e dolce Hope. 
-EHM, SCUSA... IO.. I MIEI AMICI... INSOMMA HO ALTRI IMPEGNI...- si mise a correre e sparì dalla mia vista. 
Intanto io passai il tempo prima del suono della campanella con quel ragazzo, flirtando anche se ci conoscevamo da 10 minuti. Si, ero diventata una perfetta bitch...
I'm talking
Okay, ammetto che non è un granché, ma mi rappresenta, cioè rappresenta un po' come mi comporterò per colpa di "Alex", lo so, pensate tutte che sia una cosa sbagliata, ma è l'unica cosa che posso fare, non gli posso dire in faccia che voglio che se ne vado dalla mia vita, in questo modo lo farà i sua spontanea volontà.
Vabbè torniamo alla storia, non so come andrà avanti, ne come finirà, so le stesse cose che sapete voi, quindi potrà continuare in modo inaspettato o no (?)
Bye bye
  
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