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Autore: Liz    05/03/2008    5 recensioni
[Per Kokky]
Breve ff su Logan e Jack, ispirata a Positive Blood della mia Kokky!
Forse sarebbe bastato spiegargli quello strano calore, che aumentava ogni volta che lo vedeva. Gratitudine, certo. Un sentimento di profonda amicizia. O forse… qualcos’altro…?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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a song of storm and fire

 

Dedicato alla mia Kokky, la mia sorellina perennemente ispirata e ispirante!! XD

Siate clementi, è il mio primo yaoi ._. Non sarà un granchè ma ci ho messo tutta me stessa *_*’’’

Kokky, te lo dedico con oll mai hart <3

 

1- Eroi

 

- Infermiera, mi passi la garza e il disinfettante.

- Subito dottore!

Il medico tamponò la ferita con un batuffolo impregnato di un liquido freddo e fastidioso e la coprì con la benda. Jack si alzò dal letto e si incamminò verso la porta.

- Aspetti… devo farle altri controlli!

- Ancora?! E per quale malattia impossibile, stavolta?! – ruggì Jack, irritato.

- Devo solo controllare che non ci siano i sintomi di un eventuale contagio da parte dei vampiri… - si giustificò il dottore.

- Stia tranquillo. Non ho né bollori, né occhi rossi.

E se ne andò sbattendo la porta.

Jack entrò nell’accampamento ancora distrutto dall’attacco dei vampiri di qualche giorno fa.

Camminò tra le tende distrutte, la terra bruciata e il fango. La ferita gli faceva ancora male, bruciava, gli procurava un gran mal di testa.

Tuttavia Jack non poteva fare a meno di essere felice.

Felice di essere di essere ancora gioco e di avere la possibilità di vendicarsi dello sfregio che quegli “animali” gli avevano procurato…

Era stato Logan a salvarlo. Era stato lui a impedire che  il veleno di quei maledetti vampiri lo uccidesse.

Era lui l’eroe, questa volta.

Come avrebbe potuto ricompensarlo? Tutti i “grazie” del mondo non sarebbero bastati.

Forse sarebbe bastato spiegargli quello strano calore, che aumentava ogni volta che lo vedeva. Gratitudine, certo. Un sentimento di profonda amicizia.

O forse… qualcos’altro…?

Jack entrò nella tenda. Logan era disteso sul letto e stava leggendo un trattato sull’alchimia: il volto era concentrato nella lettura, gli occhi scorrevano veloci sulle parole.

Jack si sedette sul proprio letto togliendosi gli stivali; Logan si mise rapidamente seduto e si sporse dal letto in modo da andargli più vicino.

- Allora com’è andata la visita? È tutto a posto?

Jack sospiro, esasperato.

- Si, diamine, va tutto bene! Volete smetterla di chiedermelo?!

- Ok… Non è il caso di arrabbiarsi così… - rispose Logan indispettito, rimettendosi sdraiato sul letto.

Jack chiuse gli occhi.

Come poteva stare calmo? Per qualche strana ragione, ultimamente non gli era possibile mantenere il sangue freddo in sua presenza, e ciò gli dava non poco fastidio.

Che sentimento era? Era qualcosa che neppure lui, il Gigante, che tutti stimavano e rispettavano, riusciva a capire.

 

 

2 – Fuoco

 

In questo mondo, devastato dall’eterna guerra tra vampiri e umani, può esistere l’amore?

Un soldato, che vede i propri compagni morire dissanguati sotto il morso di un demonio, può provare ancora affetto?

Jack non si era mai davvero legato a nessuno: per tutta la sua vita aveva preferito rimanere solo, senza le complicazioni del rapportarsi agli altri.

La confidenza, quasi obbligata, che aveva con Logan lo disarmava, non sapeva cosa pensare.

Davvero quel sentimento che provava era… amore?

Il Gigante si svegliò quando la notte era ormai calata da qualche ora: si girò a cercare il compagno ma non lo trovò. A stento si mise in piedi ed uscì per scovare Logan e qualcosa da mettere sotto i denti.

Trovò l’amico seduto davanti al fuoco che scoppiettava pieno di vita.

- Tieni – disse l’Alchimista porgendogli un piatto fumante.

- grazie mille.

Jack cominciò a mangiare, mentre Logan osservava distante il fuoco.

Era sceso un silenzio imbarazzante: Jack non sapeva cosa dire per rompere quell’atmosfera così strana e suadente.

- Jack… grazie.

Per poco non si soffocò con la zuppa. Si girò di scatto verso il compagno e lo guardò con gli occhi spalancati.

- Volevo ringraziarti… per avermi protetto nella lotta – continuò Logan senza togliere gli occhi dal fuoco – Se non fosse stato per te, non avrei mai potuto finire quel cerchio alchemico, e quei vampiri…-

- No Logan. Non voglio i tuoi ringraziamenti. Non li accetto.

Il ragazzo si girò spaventato verso il Gigante. I loro occhi si incrociarono per un lungo istante.

- Sono io che dovrei ringraziare te. Sei tu che mi hai salvato da morte certa – spiegò Jack senza riuscire a smettere di guardare il volto sorpreso del giovane.

- Che cosa? Senza di te sarei mo…  

- Avresti vinto di sicuro - lo interruppe - Ne sono certo.

A Jack sembrò di scorgere un’ombra di imbarazzo sul volto di Logan, a risposta del sorriso che gli aveva rivolto.

- Allora… - Logan rivolse lo sguardo alla notte stellata che li sovrastava -… devi promettermi una cosa.

- Che cosa?

L’Alchimista guardò il Gigante e gli porse un pugno.

- Prometti che saremo compagni di lotta per sempre.

Jack guardò sorpreso lo sguardo deciso dell’amico e sorrise felice.

- Per sempre.

E appoggiò il proprio pugno su quello di Logan.

 

 

3 – Tempesta

 

Il giorno dopo entrambi aiutarono a ricostruire la parte sud dell’accampamento: lì vi alloggiavano le matricole e i soldati meno esperti, per questo aveva subito i maggiori danni.

I cadaveri erano già stati raccolti: ora bisognava solo ricostruire.

A fine giornata i lavori erano quasi finiti e tutti si riunirono sfiniti attorno al fuoco per mangiare qualcosa.

Una goccia. Due gocce.

All’improvviso cominciò a piovere e a grandinare a dirotto: tutti corsero nelle proprie tende, al riparo dalla tempesta.

Jack e Logan entrarono trafelati nella tenda, bagnati fradici. Presero due asciugamani e li sfregarono sui capelli.

Logan osservò l’amico: i suoi muscoli risaltavano sotto l’aderenza della maglietta bagnata…

Si sentì arrossire.

Jack tentò inutilmente di sistemare la benda bagnata sulla ferita.

- Fammela vedere.

- Eh?

- Fammi vedere la ferita – ribadì Logan

Jack si voltò. Non voleva.

Quella ferita era il simbolo della sua distrazione, della sua debolezza di fronte alla forza disumana dei vampiri…

- Jack…

Il Gigante si voltò. Logan si era avvicinato e lo guardava scontroso.

Jack si sedette sul letto e si tolse la medicazione, ormai inutile e inutilizzabile.

Logan si accovacciò davanti all’amico e sfiorò delicatamente il taglio, lungo tutto il suo volto.

Jack sentiva la sua vicinanza, il calore delle sue dita bruciare sulla pelle.

- Rimarrà la cicatrice…

Jack prese la mano di Logan e la spostò, portandola sulla sua guancia.

Passò l’altra mano tra i suoi capelli corti e morbidi e lo avvicinò a sé. Sentiva il suo respiro caldo, divenuto irregolare. Riusciva a scorgere anche il rossore che aveva colorato le sue guance.

Non poteva più mentire a sé stesso. Basta trattenersi.

Inebriato dalla debole distanza tra le loro bocche, lo baciò.

Le loro labbra si mossero lente, insicure della reazione dell’altro.

Si staccarono per un breve istante, per guardarsi fugacemente negli occhi… per capire che non era un sogno.

Si abbracciarono senza smettere si baciarsi.

Sentivano la loro passione crescere, le mani di Logan correvano sui muscoli di Jack, che teneva il suo viso premuto contro il proprio.

Sentivano il loro amore.

Jack guardò deciso Logan negli occhi, mascherando un’emozione troppo forte.

Logan chiuse gli occhi e lo trasse a sé. Sospirando, Jack si abbandonò sopra di lui.

 

***

 

Quando Logan si svegliò la mattina dopo, Jack era sveglio ormai da molto.

Aveva lasciato riposare il compagno sul proprio braccio, era rimasto a guardarlo e a pensare.

Lo salutò con bacio.

- Buongiorno.

- Buongiorno – rispose Logan sorridendo.

Il Gigante si alzò e uscì per prendere la colazione e Logan lo raggiunse poco dopo.

Si sorrisero dolcemente mentre Jack gli porgeva la sua tazza di caffè caldo.

Nessuno dei due avrebbe mai più parlato di quella notte.

Loro due erano soldati.

Non potevano (dovevano) avere altri pensieri al di fuori della guerra.

Combattere, combattere, combattere.

E sopravvivere.

Ora era più facile.

La certezza di poter sempre contare l’uno sull’altro non li avrebbe mai abbandonati, l’amore di quella notte sarebbe bastato per sempre.

Sarebbe durato per sempre.

   
 
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