Titolo: x Otto prompts, otto storie diverse.
Autrice: Purple Deep
Fandom: Kuroko no Basket
Personaggio: Aomine
Raiting: Verde
Genere: Romantico, Tentativo occasionale -miseramente fallito- di fluff.
Note: Buon compleanno al nostro amatissimo Aomine! ~ 
Devo ammettere che è la prima volta che scrivo su di lui, ma per festeggiare la sua nascita, non potevo che tentare! Spero che la lettura vi piaccia! ♥
P.S. Pubblicare la storia è stato un parto, per prima cosa perchè non avevo idea di che titolo darle, in secondo luogo perchè lavorare con il codice HTML è stato più difficile del solito, siccome il riquadro è cambiato, e non so perchè, XD.
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x Otto prompts, otto storie diverse.

1. Favola- AominexKuroko
Quella sua e di Aomine era una favola.
L'equilibrio iniziale era stato spezzato da l'improvvisa morte del tutore, l'unica persona che riusciva a soddisfare i dubbi del prode cavaliere, a saziarlo di risposte.
Ma, dopo moltissime difficoltà, e prove, era finalmente riuscito a salvare l'eroe.
La prima favola della storia dove la donzella in pericolo dagli occhi grandi ed innocenti salva il principe, credo.

2. Cielo- AominexKise
Guardare il cielo era di certo una sofferenza inaspettata, ora che Aomine era dovuto andare in America.
Certo, tutti sapevano che un giorno il grande giocatore sarebbe andato a giocare in un luogo distante, ma gli mancava troppo.
Lo telefonava tutti i giorni, tuttavia Kise non poteva che essere rattristato.
Soprattutto quando guardava il cielo, che gli ricordava puntualmente che non avrebbe più potuto vedere gli occhi dell'altro per un bel pò di tempo.

3. Divano- AominexKagami
Ogni sera era la stessa storia: avere Aomine in casa, significava non poter sdraiarsi sul divano dopo cena, perchè quest'ultimo lo avrebbe occupato immediatamente, senza lasciare nemmeno uno spazio per sedersi.
E, in caso Kagami avesse deciso di provare a guadagnarsi spazio con la forza, per Aomine sarebbe stata come una dichiarazione di guerra, e il tutto sarebbe sfociato in chissà quale battaglia.
Forse, era meglio accontentarsi di una sedia.

4. Caos- AominexSakurai
Quel giorno era il turno di Aomine e Sakurai di pulire la classe.
E, se il ragazzo dai capelli scuri si ritrovava a sbuffare ogni cinque minuti, l'altro era fin troppo felice.
In effetti, adorava l'idea del poter passare un pò più tempo col compagno di classe. Anche se doveva ammettere che la classe, quel giorno, era un vero caos.
Ma forse era meglio così.
In questo modo, quando sarebbero tornati a casa, al tramonto, Sakurai avrebbe finalmente avuto il coraggio di dargli il suo primo bacio.

5. Gonna- AominexMomoi
Satsuki amava mettersi la gonna.
Non che stesse più comoda che con dei pantaloni, anzi.
Tuttavia, ogni volta che si metteva la gonna, Daiki sembrava provare un'improvvisa voglia di vederla.
Lei sapeva benissimo che probabilmente lo faceva solo perchè voleva spiarne al di sotto, per scoprire il colore delle mutandine, ma non importava.
In fondo, era comunque bello uscire con Aomine, e poteva pur sempre picchiarlo, in caso fosse riuscito nella sua impresa.

6. Cerotto- AominexWakamatsu
Wakamatsu sistemò l'ennesimo cerotto sulla fronte del ragazzo scuro.
Erano finiti di nuovo col picchiarsi.
Non era facile tentare di non litigare con quell'idiota, e dopo una conversazione, molto spesso, iniziavano a litigare, per poi passare ai pugni e ai calci.
Wakamatsu odiava litigare con Aomine, ma , quando con languidi baci facevano pace, non poteva fare a meno di dire che gli piaceva molto. Troppo.
Beh, in fondo, avrebbe avuto un sacco di tempo per cambiare la controversa relazione, no?

7. Catena- AominexImayoshi
Raramente Aomine si presentava agli allenamenti, e da diverso tempo lui e Shoichi non si incontravano.
Il capitano del Tōō  si limitava ad aspettare e sperare che quella persona, così sfuggente, così difficile da capire, tornasse, almeno per uno scambio di dolci effusioni.
Almeno per potersi scambiare sguardi, fin troppo insistenti ed ambigui.
Imayoshi lo doveva ammettere: avrebbe davvero voluto legare Daiki con una catena, così da non farlo più sfuggire.

8. Foto- AominexHaizaki
Quel pomeriggio, vista l'inutilizabbilità della stanza, Haizaki si era sentito in dovere di dare una pulita, o per lo meno di creare un passaggio abbastanza funzionale in mezzo agli indumenti e gli alimenti per raggiungere il letto dall'entrata.
Si ritrovò alla fine a rinnovare la propria stanza, buttando moltissime cose riguardanti ormai anni precedenti.
E doveva ammettere che non si era mai sentito tanto stupido quanto quando, trovando una foto di lui e Aomine che si malmenavano, si era lasciato sfuggire un sorriso.



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