31/08/2013
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Prologo
Odio la mia vita.
Odio questo stupido primo giorno di scuola.
Odio questa stramaledettissima sveglia che non smette di suonare, e mi sta perforando i timpani.
Odio mio padre che continua a ripetermi che devo alzarmi, come se io non lo sapessi.
Odio aver cambiato città.
Odio aver cambiato scuola.
Che odio la mia vita l’ho già detto?
Ok, lasciamo perdere le cose che odio perché se no non finiamo più, mi presento, mi chiamo Emi Stone ho diciassette anni e vivo a Londra, cioè mi sono appena trasferita a Londra io vengo dall’Irlanda, ma questo non credo che vi interessi.
Alla fine spensi quella maledetta sveglia e mi alzai, mi vestii e scesi per fare colazione salutai mio padre stampandoli un bacio sulla guancia, adoravo mio padre gli volevo un bene assurdo, quando mia madre se né andata lui è diventato il mio eroe e lo è tuttora, ho un buon rapporto con lui riesce sempre a capirmi.
“Ciao bocciolo” mi disse, “ti prego papà non questi nomignoli, sono bruttissimi” gli dissi lamentandomi, odiavo quegli stupidi soprannomi che mi dava mi mettevano in imbarazzo soprattutto se mi chiamava così davanti ai miei amici, ma per oggi passa, tanto ancora di amici qui non ne ho.
Finii la mia colazione abbastanza in fretta presi la borsa e uscii di casa salutando mio padre, mi avviai verso la mia nuova scuola, se devo dire la verità ero agitatissima, volevo presentarmi bene davanti ai professori e ai miei nuovi compagni.
Varcai il cancello della mia nuova scuola che tra qualche mese non sarà nemmeno poi tanto “nuova”.
Sentii tutti gli sguardi addosso ma me lo aspettavo insomma era normale ero quella “nuova”, così mi ero già preparata a fare finta di nulla, mi diressi subito in segreteria per chiedere quale sarebbe stata la mia nuova classe: “Mi scusi, mi chiamo Emi Stone, sono nuova e vorrei sapere in che classe devo andare” chiesi educatamente alla signora dietro alla scrivania, mi guardò un attimo e poi mi sorrise “La stavamo aspettando, la sua classe è la 4^C, aspetti l’accompagno”. La campanella era già suonata ma io ero giustificata insomma ero quella “nuova”.
Bussai alla porta della mia classe e quando sentii un “avanti” l’aprii, sentivo ancora una volta tutti gli occhi addosso ma cercai di non farci caso, “Emm.. salve io sono Emi Stone, sono nuova e mi hanno mandato qui in questa classe” dissi un po’ titubante, “Oh allora sei tu Emi, abbiamo appena finito l’appello, guarda li c’è un banco libero sarà il tuo d’ora in poi” mi rispose la professoressa, sembrava simpatica ma non ci sperai molto all’inizio sono tutte molto gentili e simpatiche poi si trasformano in diavoli.
Andai a sedermi dove mi aveva detto e mentre mi stavo per sedere sentii qualcuno dire “bel culo” mi girai di scatto sperando di aver capito male, ma quando mi girai vidi due occhi verdi fissarmi, cioè fissare il mio culo.
Bene pensai, ora ho una cosa in più da aggiungere alla lista delle cose barra persone che odio.
Non ho idea di come si chiami ma odio questo essere spregevole.