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Autore: _LucriDirectioner_    31/08/2013    1 recensioni
In una Panem ancora sottomessa dal presidente Snow siamo arrivati all'ottantaduesima edizioni degli Hunger Games.
Harriet, diciassettenne orfana adottata da Effie verrà scelta come tributo per rappresentare il distretto 12 insieme al suo bel compagno.
Un sogno la perseguita.
Lo stesso ragazzo, tutte le notti.
Capelli castani e occhi color metallo.
Chi è il ragazzo misterioso?
Harriet riuscirà a sopravvivere agli Hunger Games e poter cosi tornare a casa?
Signore e signori che gli ottantaduesimi Hunger Games abbiano inizio!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Effie Trinket, Katniss Everdeen, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
“Svegliati pigrona! Non abbiamo tempo per dormire oggi! E’ un nuovo grande, grande giorno!”.

Quella vocina cosi stridula ma allo stesso tempo dolce come quella di una madre che vuole proteggere a tutti i costi suo figlio mi fa svegliare.
Ero nel bel mezzo di un sogno. C’eravamo io e un ragazzo dai capelli castani e gli occhi grigi, non scuri ma di un grigio metallo, tendente all’azzurro. Non ho la minima idea di chi fosse. Cerco di pensare a tutte le persone che conosco ma quel ragazzo non l’ho mai visto prima.

“Harriet, stai bene?”.

Effie mi riporta alla realtà.

Non è mia madre, anzi, io due genitori non li ho nemmeno. Sono morti 7 anni fa; non mi ricordo moltissimo di loro ma mi mancano.
Effie mi ha adottato, almeno ora ho una famiglia … almeno una specie.

Si certo, penso.

Non sto affatto bene. Le mie mani sono sudate, le gambe mi tremano e non riesco a togliermi dalla testa il ragazzo del sogno.

“Si, sto benissimo, grazie”.

Scendo in cucina dove trovo la tavola imbandita di latte, cioccolata calda, biscotti, bignè, fragole e molte altre cose.
Le calorie qui non mancano mai.
Ho fame, o forse no, non lo so. Sono strana.
Non mi sento bene come gli altri giorni.
Perché devo stare male proprio oggi?. Proprio il giorno della mietitura qui al Distretto 12?.
Mi sento cosi stupida.

Mangio qualche fragola e bevo un bicchiere di latte freddo, niente di più.
Vado a farmi una doccia veloce.
Ho i capelli che mi arrivano alle spalle ma asciugarli è sempre un problema, sarà una cosa genetica che ne sai.

Non voglio mettere alcun vestito. Non voglio pizzi  o merletti.
Mi metto dei pantaloncini corti e una maglietta.

Scendo da basso e trovo Effie, già pronta per andare.
Le voglio bene ma devo dire che oggi ha un aspetto orribile. Vestito, scarpe e parrucca in tinta di un colore rosa confetto.
Le sorrido.
“Pronta?”.
“Pronta”.
Ci dirigiamo insieme in piazza.

Ci sono almeno 500 ragazzi messi in fila e, più distanti da loro, i loro genitori che non fanno altro che piangere.
Effie dovrà estrarre i nomi dei tributi del Distretto 12 che parteciperanno agli Hunger Games.
Una ragazza e un ragazzo di ogni distretto, 24 tributi in tutto.

Sale su un piccolo palco di legno mentre io mi metto in fila vicino a una ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri.
“Iniziamo con gli uomini, che dite?”, nessuno risponde.
Effie affonda la mano in una grande boccia di vetro alla sua sinistra ed estrae un biglietto.
Legge il nome al suo interno.
“Niall Horan”.
Niall cosa?. Mai sentito. Chi è?.
Un ragazzo bellissimo dagli occhi azzurri come il cielo e i capelli biondi si fa avanti e sale sul palco.
Dubito che venga dal Giacimento, lì nessuno ha capelli e occhi di quel colore ma se è qui..beh..appartiene al mio distretto.
“E ora le signore!”.
Devo stare calma, molto calma.
Effie affonda ancora una volta la sua piccola mano in una boccia alla sua destra.
Estrae il biglietto.
Ha le lacrime agli occhi, non sorride per niente. Che le sta succedendo?.
Legge il nome all'interno del foglietto.
“Harriet Foster”.

Ci metto un attimo a capire che quello è il mio nome.
Nessun volontario, come previsto. Non ho nessuno qui oltre ad Effie.
Salgo a piccoli passi sul palco, abbraccio Effie e saluto Niall.
Lui mi sorride.
Si intravede appena che ha l’apparecchio però devo dire che ha un sorriso magnifico.
La folla davanti a noi è paralizzata. Qualcuno sorride, qualcuno piange.
Siete fortunati, per un altro anno potrete stare con le vostre famiglie, penso.
“Signore e signori, che gli ottantaduesimi Hunger Games abbiano inizio!.
E possa la fortuna essere sempre a vostro favore”.
 
  
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