Ti voglio, ti sento, ti penso, vorrei
poter sentire ancora
le tue mani che mi sfioravano delicatamente la mattina appena
sveglia,
i tuoi
dolci baci che mi destavano prima dell’alba per poter
guardare insieme il
sorgere del sole. Come posso fare finta di niente,
mentre sprechi la tua vita
con un cretino che alla fine ti farà soffrire, come posso
non essere gelosa,
sapendoti fra le sue braccia tutte le notti,
e non fra le mie, che ti merito,
che ti amo con tutta la mia anima. Come posso non dirti che secondo me
stai
buttando via questi mesi della tua vita,
che potresti vivere felicemente con
me; che ti amo più di ogni altra cosa al mondo, che so che
sei la cosa più
preziosa di questo mondo.
Perché non ti rendi conto che con lui stai perdendo
del tempo prezioso che potresti spendere con me, amandomi, e
lasciandoti amare,
io faccio fatica ad amarti, perché spendo tutte le mie forze
per evitare di
condizionarti, perché so che devi scegliere da sola, e che
devi capire cosa
fare,
perché tu sei padrona della tua vita, devi compiere i tuoi
errori, ed
esultare per i tuoi successi.
Ho paura perché so che prima o poi tornerai da me
dicendo che hai sbagliato, e che in tutto questo tempo non hai mai
smesso di
amarmi,
e che non ti sentivi ancora pronta per affrontare un mondo
così crudele
e razzista; ma io avrò sofferto così tanto che
non vorrò più avere niente a che
fare con te.
Ho paura di questa mia reazione, perché so che sei la mia
anima
gemella, ma anche le anime gemelle sbagliano in questo mondo falso e
senza vero
amore,
e così le persone si ritrovano da sole, dopo aver sofferto
per troppi
anni, resi incapaci di amare dalla delusione di una vita senza
amore.
Voglio
sentire le tue mani scorrere lungo il mio corpo, alla ricerca di
qualcosa che
non esiste, di qualcosa di utopico,
ma che tutti noi speriamo di trovare al di
là dello spazio e del tempo, e che ci sembra di aver
raggiunto dopo aver
assaggiato una notte d’amore,
con un presunto vero amore, del quale il giorno
dopo non ci ricorderemo più il nome.
Scusa per questo mio scoppio di pazzia, ma
avevo bisogno di perdere il controllo, così continuo; spero
che alla fine
saprai accettare la verità,
e mi perdonerai. Ti voglio, ti sento, ti penso, ti
bramo, più dell’ambrosia che dona
l’immortalità, e ci rende dei…ma
sai,
ho
scoperto che cosa ci rende degli dei, o cosa almeno ci fa sentire come
tali;
l’amore. L’amore semplice, l’amore
passionale, l’amore corrotto,
l’amore di una
notte, l’amore di una vita che viene buttata giù
da una finestra rotta, l’amore
che ti strappa l’anima e la fa a pezzi,
l’amore che ti prende e ti porta in
universi paralleli che prima di te mai nessuno aveva visitato,
l’amore che ti
lascia senza fiato,
e per il quale saresti anche disposto a morire, l’amore
infelice, nel quale la persona amata ti deve lasciare prima di aver
compiuto il
suo compito
di risanare un anima prima vuota e tetra, arida. I tuoi baci,
silenziosi, appoggiati appena sulle mie labbra, passionali,
che tentavano di
esplorare ogni più recondito posto del mio corpo,
insaziabili, che tutte le
volte mi lasciavano senza fiato, in una dolce agonia,
nascosti, che neanche io
riuscivo a percepire mentre facevamo l’amore. Non voglio
più pensare a te
stretta fra le braccia di quel David di Michelangelo,
non voglio pensare al suo
essere che penetra in te, e ti lascia ricordi indimenticabili della sua
presenza, come posso non calcolare il rischio che un bambino
possa cadere in
questo mondo in conseguenza ad un tuo errore, che rimpiangerai in parte
per
tutta la vita, perché non potrai odiare la tua
creatura,
nata da un tuo stupido
errore, potrai solo compatire te stessa per non aver capito in anticipo
cosa
sarebbe stato meglio per il tuo destino,
e cioè tornare in ginocchio da me,
chiedere il mio perdono, pur sapendo in anticipo che ti avrei perdonata
anche
se tu fossi tornata solo per prendermi a calci;
rimpiangerai un giorno di non
essere tornata da me. Voglio sentirti gemere di piacere sotto le mie
sapienti
carezze, voglio baciare ogni tuo luogo,
perdendo la mia essenza nella tua,
lasciando correre dietro di me la consapevolezza di come tu non mi
abbia mai
amato veramente,
e di come tu mi amerai profondamente in futuro, quando io non
ti amerò più. Ti penso sempre, è un
mio difetto, non riesco a superare gli
amori infelici,
restano lì e aleggiano sempre nei miei pensieri, consapevoli
di
non essere ricambiati, timorosi di uscire completamente allo
scoperto,
consapevoli di lasciar andare tante occasioni che
rimpiangerò sicuramente,
quando mi ritroverò sola, in una triste e vuota casa di
montagna, regno del
silenzio e della solitudine.
Voglio pensare che mentre fai l’amore con lui
pensi a me, che le sue mani siano in realtà le mie, che
osano toccarti come mai
nessun altro farebbe in vita sua,
voglio credere che ogni volta che gli dici ti
amo, ricordi il mio volto e la mia dolce bocca sulla tua, vorrei
poterlo
credere veramente,
ma la consapevolezza che questo duro mondo mi ha donato me
lo impedisce. So che tu non accetterai mai di lasciarmi andare
completamente,
perché ormai sono una parte di te, un pezzo del tuo cuore
malsano e pieno di
amarezza, ma non potrai nemmeno mai amarmi per quello che sono
veramente,
quindi ti prego di lasciarmi andare, di farmi aprire le ali e farmi
prendere il
volo, come un’aquila che per la prima volta si getta
giù, verso un profondo
burrone,
e che solo quando sta per schiantarsi al suolo apre le ali e torna a
volare in alto nel cielo, così farò io, quando mi
renderò conto che tu mi stai
facendo crollare al suolo,
avrò la forza di aprire da sola le mie ali e
spiccherò il volo verso nuovi cuori. Solo allora tu capirai
cosa ti sei persa, quale
cuore grande ti sei lasciata sfuggire.