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Autore: ila_D    31/08/2013    2 recensioni
E pensare che solo qualche giorno prima non era mai stata così felice. Per la prima volta dopo tanto tempo, Rebekah si era sentita viva.
L'estate di Matt e Rebekah sulle note dei Simple Plan.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matt, Donovan, Rebekah, Mikaelson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Summer Paradise


“Invitiamo cortesemente i signori passeggeri ad allacciare le cinture, l’aereo è prossimo al decollo.” 

Con un gesto delle mani ormai automatico, fece scattare la cintura e guardò fuori dal finestrino. Il rombo dei motori era assordante e il fastidioso russare del vecchio accanto a lei non faceva che peggiorare il suo umore.
L’aereo decollò; vide la pista e le persone farsi sempre più piccole, fino a quando il suo sguardo non fu completamente catturato dalle nuvole e dal cielo. 
E pensare che solo qualche giorno prima non era mai stata così felice. Per la prima volta dopo tanto tempo, Rebekah si era sentita viva.



My heart is sinking as I’m lifting up

Above the clouds away from you





Si erano salutati pochi minuti prima in aeroporto, quando lui aveva preso il volo diretto a Mystic Falls e lei quello per New Orleans. Avevano passato l’estate insieme, ed ora che era finita sentiva un macigno nel petto al posto del cuore. 
Pensò che probabilmente anche il suo aereo fosse decollato, e ora stavano guardando le stesse nuvole da prospettive diverse.



And I can’t believe I’m leaving

Oh, I don’t know what I’m gonna do





Non l’avrebbe più rivisto. 
Bastava questo pensiero a colmarle gli occhi di lacrime che si era ripromessa di non far più scorrere. Le scacciò, e invece di farsi trascinare via dalla disperazione, lasciò che la sua mente vagasse solo tra i ricordi estivi.

Ehi! Ehi, per favore ci faccia una fotografia!” 
Rebekah diede in mano il telefono a un passante italiano, che annuì con un sorriso grinzoso a cui mancavano due denti. Poi tornò da Matt e si abbracciarono davanti alla chiesa di San Vittore. 
“Mi raccomando prenda anche la chiesa!” 
Quello rise e pronunciò qualcosa in dialetto. 
“Che ha detto?” chiese Matt. 
“Non ne ho idea, il mio italiano non arriva alla comprensione dei vari dialetti” 
Riprese il telefono e guardarono la foto. 
“Ma io sono di spalle! Ha scattato in anticipo!” 
“Non lamentarti, guarda come sono venuto io piuttosto!” scherzò Matt, indicando il ragazzo biondo dell’immagine girato di tre quarti e con una mano in faccia a coprirsi dal sole.

Entrarono in una trattoria tipica, un ristorante piccolo ma accogliente lì vicino. 
“Cos’è questa roba gialla?” 
“Si chiama Polenta” disse mangiandone un boccone “è un piatto tipico” 
“Po… cosa?” 
“Poooleeenta” scandì Rebekah. 
Passarono solo pochi secondi prima di scoppiare a ridere come bambini e attirare su di loro
sguardi di rimprovero.



But someday I will find my way back

To where your name is written in the sand



E’ … bellissimo” 
Quello di Matt fu solo un bisbiglio, ma non sfuggì a Rebekah. Altri commenti erano superflui davanti a quello spettacolo. Il cielo era tinto di rosa e arancione, l’acqua rifletteva la luminosità degli ultimi raggi solari. 
Il sole stava tramontando nell’isola di San Salvador, un’enorme sfera infuocata che sembrava incredibilmente vicina a quella spiaggia isolata. 
Matt puntò gli occhi nei suoi. “Perché eri spaventata all’idea di baciarmi?” 
Quella domanda la sorprese. “Avevo paura… di come avresti reagito” disse piano. 
La baciò dolcemente, cullati solo dal rumore delle onde. 
“Così.” Sussurrò poi. “Avrei reagito così”. 
Quel giorno, sotto la croce bianca dell’isola, la sabbia mostrava i loro nomi.



Cause I remember every sunset

I remember every word you said

We were never gonna say goodbye





Sembrava che il loro tempo fosse infinito, che l’estate non sarebbe mai terminata. 
Quanto era stata stupida a credere – anche solo a sperare- che sarebbero potuti rimanere insieme anche dopo. Senza mai lasciarsi. Senza mai dirsi addio. Invece stava per tornare tutto come prima. E quello che le restava, una volta atterrata a New Orleans dai suoi fratelli, a cui non importava nulla della sua estate, erano solamente i ricordi. Sorrise amaramente. 
Vide il mare, calmo, piatto e blu come un lenzuolo. Stava andando via.



Tell me how to get back to

Back to summer paradise with you

And I’ll be there in a heartbeat





Se solo potesse tornare indietro e iniziare tutto daccapo. Se solo Matt fosse stato lì con lei. Se solo fosse umana … già, se solo. Alla fine una lacrima traditrice era sfuggita al suo controllo. E poi un’altra, e ancora un’altra. Come aveva potuto arrivare sino a questo punto? Insomma, è patetico … no? Come continua a consegnare il suo cuore a qualunque uomo le dimostri un briciolo di affetto. Uno penserebbe che ormai dovrebbe aver imparato qualcosa dall’infinito ciclo di delusioni e inganni … 
Era stata -ancora una volta!- una stupida a lasciarsi guidare solo dai suoi sentimenti! 
Forse aveva ragione suo fratello, non imparava mai. Ma come poteva anche solo pensare di vivere come lui? Senza niente e nessuno … lei non ne era in grado. 
–Signorina va tutto bene?-. 
Si voltò di scatto. L’uomo seduto accanto a lei la osservava preoccupato. Forse era pietosa persino agli occhi di un estraneo. Si rese conto che i passeggeri stavano scendendo. Era arrivata. 
Si asciugò le lacrime e si alzò. –Va tutto benissimo, grazie-. 
Si alzò e uscì fuori.



My soul is broken, streets are frozen

I can’t stop these feelings melting through





Ancora non riusciva ad abituarsi. Era tutto così … ordinario. Sorrise tra sé: non era lui quello che ripeteva a tutti di volere una vita normale? Allora qualcosa era cambiato, pensò Matt. 
-Ehi Matt!-.
-Ciao Elena-. 
La ragazza era a dir poco raggiante. Veniva voglia di sorridere in risposta al suo sorriso spensierato. Abbozzò una smorfia perché non riusciva a sorridere come voleva. 
Sentiva solo una morsa ghiacciata al petto da quando era tornato. E di conseguenza vedeva tutto sotto un’ombra di tristezza. 
– Come va con… con Damon?-. 
Il suo sorriso si allargò ancora di più se possibile. –È perfetto-. 
Elena felice … quasi non la ricordava più! 
Lo abbracciò e gli disse qualcosa. Quando Matt si riscosse, era già andata via.
–Allora, questo caffè arriva o no?!-. Matt sbuffò e si rimise al lavoro. 
Più cercava di non pensarci, più ci pensava. La pensava.



And I’d give away a thousand days, oh

Just to have another one with you





Non sei incastrato per forza in questa vita, Matt. Così non sei felice”
Le parole di Elena erano state assillanti. Era passata solo una settimana da quando era tornato a Mystic Falls, ma gli erano sembrati secoli. Cosa avrebbe dato per viaggiare di nuovo con Rebekah …

-Quanto manca ancora? Penso che mi arrenderò…-. 
-Coraggio siamo arrivati!-. 
Erano ore che si affannava dietro Rebekah, e il caldo era insopportabile. La Grande Muraglia non finiva mai. 
–Sai, non tutti hanno l’energia dei vampiri- sospirò fermandosi dietro di lei. 
Rebekah sorrise. –Guarda-. 
Immense valli piene di verde si estendevano sotto di loro. Erano in cima al Simatai, il punto più alto della Muraglia. Era uno spettacolo. Matt respirò a pieni polmoni mentre si alzava una lieve brezza. Quella era libertà. 
–Sai, quando ero umana soffrivo di vertigini- disse piano Rebekah. –Quando sono diventata un vampiro … erano sparite. Mi sentivo un’altra persona, diversa e rotta …-. 
Matt l’abbracciò. –Tu non sei rotta, Rebekah. Tu sei … bellissima e perfetta-.

Era stato tutto così magico, che stentava a crederci. All’inizio aveva pensato che fosse l’atmosfera di tutti quei luoghi a renderlo magico: Parigi, la Grande Muraglia, l’aurora boreale, l’Italia, le Bahamas … Invece pian piano si era reso conto che non era niente di tutto ciò. 
Era solo la sua compagnia, solo il suo sorriso, solo la sua voglia di vivere, solo lei, solo Rebekah.



Well, real life can wait

We’re crashing like waves

We’re playin’ in the sand

Holding your hand





Bene, la sua ordinaria vita a Mystic Falls poteva aspettare ancora. Sarebbe andato da lei, a New Orleans.
È ora di cominciare a vivere.

Aveva ragione Elena, oramai che cosa lo teneva legato lì? Era solo all’inizio della sua vita, non voleva sprecare più tempo di quanto ne aveva già perso rimuginando. Alla fine, era così ovvio. 
Si era tenuto tutto dentro perché non voleva complicazioni, non voleva avere la vita dei suoi migliori amici. Ma loro si erano messi in gioco, avevano tentato e rischiato tutto. Lui no, non voleva rischiare di finire vampiro o chissà che altro, voleva solo finire la scuola, trovare un buon lavoro … ma non era davvero felice, e ora lo sapeva –ne era certo- perché aveva provato davvero la felicità mentre viaggiava con Rebekah, mentre ridevano e quando si erano baciati, abbracciati, tenuti per mano …

I remember where we first kissed

How I didn’t wanna leave your lips

And how I’ve never ever felt so high





La vide in piedi, di spalle. I lunghi capelli biondi le scivolavano morbidi sulla schiena. 
Lo sentì arrivare e in un attimo si era voltata, senza parole dalla sorpresa. –Matt, quando... -. 
Non la lasciò finire e la baciò. Fu dolce e intenso. Entrambi si staccarono con riluttanza. 
I suoi occhi esprimevano quella muta domanda che non osava dire ad alta voce: perché?



So tell me how to get back to

Back to summer paradise with you

And I’ll be there in a heartbeat





-So bene quello che ti avevo detto prima di partire, Rebekah-. Fra me e te non funzionerà.
-E ancora non sono sicuro di tutte le mie scelte, se questo sia giusto oppure no … -. Nella mia vita sentimentale voglio che ci siano pochi vampiri. 
-Ma quello che è successo durante il viaggio non posso negarlo. Quello che è successo tra noi …-. Quindi quel che succede durante il viaggio, rimane nel viaggio.
-… non voglio che rimanga “nel viaggio”, seppellito tra i ricordi di una bella estate passata. Voglio che funzioni. Voglio che sia reale.-. Rebekah continuò a guardarlo senza dire una parola. Ora iniziava a sentirsi in imbarazzo. 
–Ti prego Rebekah dì qualcosa- disse grattandosi il capo a disagio. 
-Io … cosa posso dire? Sembra un sogno … è tutto quello che ho sempre desiderato e ora …-. 
Si asciugò delle lacrime. 
-… ora è vero-. 
Matt si rilassò. Stava accadendo davvero, neanche lui riusciva del tutto a crederci. Ma sentiva un calore nel petto, non sentiva più quel freddo distacco. Sentiva la felicità. 
-È vero. Noi. Qui. Adesso.-.



I’ll be there in a heartbeat









N.d.A.

[Lyrics: Summer Paradise - Simple Plan]

[Le Bahamas le ho aggiunte volutamente, e per quanto riguarda la croce bianca, si trova realmente a San Salvador a testimoniare l'arrivo di Colombo nell'isola; non credo che Mystic Falls abbia un aeroporto, quindi... passatemela comunque! xD]


Salve Efp :)

Non so da dove mi sia uscito questo, ma ascoltando questa canzone mi sono saltati alla mente Matt e Rebekah. Voglio dire, la canzone calza a pennello con loro, così ho voluto provare a scriverci qualcosa, sperando che sia quanto meno decente e IC... Bene ecco qui allora, sarei felicissima di sapere che ne pensate, lasciate una recensione se vi va :D

Colgo l'occasione per, ehm, farmi pubblicità (?), sto scrivendo una long,un “esperimento” con Klaus ed Elena per vedere cosa esce fuori xD Se siete anche solo un po' curiosi fateci un salto e commentate! ;)


A presto,

ila_D

  
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