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Autore: SinisterKid    31/08/2013    1 recensioni
L’Uomo Stropicciato non riesce a fare a meno di immaginare la sua Amelia Pond e il suo Rory mentre si lasciano rapire, beati, dal fascino intatto dell’infinito universo. Ama avere quell’immagine impressa nella sua geniale mente: gli ricorda che, nonostante tutto, non ha solo condotto alla morte i suoi più cari amici. Gli ha regalato la conoscenza e la visione di cose delle quali il genere umano non può lontanamente immaginarne l’esistenza.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Too soon

Di pianeti, soli, lune e galassie, il Dottore ne ha visti a bizzeffe. Ognuno di loro possiede un’inestimabile bellezza, un’insostituibile meraviglia, che l’Uomo Stropicciato non si stanca mai di ammirare e amare.
È a conoscenza di ogni sapere universale, di ogni mito e credenza. Non smette mai di imparare, non vuole smettere. In ogni dimensione temporale, in ogni mondo, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Qualcosa che il Dottore non può ignorare.
La sua natura è insaziabilmente curiosa, nello stesso modo in cui quella degli umani è facilmente impressionabile.
Ah, gli umani, gli umani. Il suo popolo prediletto, indifeso.
Ah, gli umani, gli umani. I suoi migliori amici da sempre.
Gli umani, gli umani, e le loro straordinarie vite così brevi, banali, cupe. La lista delle cose che ignorano e di cui si rifiutano di accettare l’esistenza è così lunga invece!
Ma anche l’Uomo Stropicciato è all’oscuro di qualcosa. Qualcosa di potente, minaccioso, inevitabile e comune a tutti.
La morte.
La morte che gli ha provocato un indescrivibile vuoto nel petto, un indefinibile numero di perdite. Colei che presto verrà a strapparlo alla vita.
Nessuno gli ha mai spiegato cosa ci sia, cosa si diventi dopo la morte. L’Uomo Stropicciato è molto risentito per questo, si chiede come sia possibile che nessuno lo sappia.
Ovunque egli sia, a volte, si ritrova a fissare e contemplare l’immensità del cielo. Si immerge così a lungo nei suoi pensieri da dimenticare perfino se stesso. Pensa che i suoi vecchi e tristi occhi abbiano visto abbastanza, che i suoi cuori abbiano sopportato dolori fuori dalla portata di chiunque abitante dell’universo e dello spazio.
Si sente solo, il Dottore, e inizia a ripetersi di aver vissuto troppo a lungo.
Nessuno dovrebbe vivere così a lungo.
L’Uomo Stropicciato sente spesso delle risate e gli pare di vedere – o immaginare, non riesce stranamente a definirlo – dei sorrisi. Sorrisi familiari, confortevoli, colmi d’affetto. Gli piace credere che siano dei segnali arrivati da una dimensione impenetrabile, un universo alternativo dove i morti si rifugiano e continuano a vivere serenamente.
Gli piace pensare che Amy e Rory siano lì. Gli piace pensare che non l’abbiano abbandonato e che lo stiano sostenendo ancora.
Al Dottore non piace pensare che siano diventati delle creature sovraumane o, peggio, degli angeli. Gli piace ricordare i Pond per ciò che sono stati: meravigliosi e unici amici con cui ha condiviso eroiche gesta, avventure terrificanti e soprattutto una parte della sua vita.
Il Dottore ripete per l’ennesima volta che non si avvicinerà e aiuterà più gli esseri umani. Che se la cavino da soli! È arrivato di tempo di stare da soli, convivendo con la propria sofferenza. Basta umani, basta.
Ma l’Uomo Stropicciato non riesce a fare a meno di immaginare la sua Amelia Pond e il suo Rory mentre si lasciano rapire, beati, dal fascino intatto dell’infinito universo. Ama avere quell’immagine impressa nella sua geniale mente: gli ricorda che, nonostante tutto, non ha solo condotto alla morte i suoi più cari amici. Gli ha regalato la conoscenza e la visione di cose delle quali il genere umano non può lontanamente immaginarne l’esistenza.
Il Dottore sa già che ci cascherà nuovamente e condurrà un altro umano all’interno del TARDIS. Non gli serve conoscere il futuro per stabilirlo.
Ma adesso, ribadisce più volte, è troppo presto.
Troppo presto per vivere nuove avventure.
Troppo presto per riprendere a sorridere.
Troppo presto per dimenticare i Pond e andare avanti.

   
 
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