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Autore: ehileus    31/08/2013    1 recensioni
non si è mai troppo lontani per trovarsi , mai.
Torna Lousi , torna da me.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love Will Remember

 

 

                        

Alla mia Anna , detta Abbie.

 

 

You said you love me, I said I loved you back 

What happened to that, what happened to that 

All your promises, and all them plans we had, 

What happened to that, what happened to that 

Boom gone, yeah we move on, even if we try to forget

 

 

 

 

 

 

 

«Ciao Louis» lo salutò Abbie avvicinandosi a lui.

Era seduto su quel muretto grigio , quello dove si erano sempre trovati in quel mese , quello dove si erano dati il primo bacio.

Gli occhi cristallini del ragazzo fissavano l’erba sotto i suoi piedi , le mani stringevano una marlboro gold consumata a metà , i capelli si spostavano assieme al vento.

«sette mesi» disse atono prendendo un tiro dalla sigaretta «e se poi non dovessi tornare?» chiese più a se stesso che ad Abbie.

La ragazza si sedette accanto a lui , in silenzio , lo fissava come la prima volta che si erano visti , esaminava ogni singolo pezzetto del suo viso e si beava di quel meraviglioso spettacolo che era Louis per ancora poco.

Se c’era una cosa che Abbie sapeva era che quel momento non aveva bisogno di parole , il ragazzo del quale si era innamorata sarebbe partito per sette mesi in Italia e quando sarebbe tornato tutto sarebbe stato diverso , si sarebbero persi e questo non lo voleva.

Si voltò verso di lui cercando il suo sguardo , Louis alzò gli occhi e le prese delicatamente una mano avvicinandosi a lei , i loro respiri combaciavano alla perfezione.

Naso contro naso , labbra contro labbra.

Abbie si fece sfuggire una lacrima , si maledisse in aramaico quando Louis passò il pollice sulla sua guancia.

«mi sono innamorato di te» esordì poi « è un mese che usciamo , non pensavo di trovare una ragazza prima della mia partenza , una come te» abbassò lo sguardo sulle loro dita intrecciate , mille spilli colpirono il cuore di Louis quando l’immagine di lui che tornava a casa gli apparì nella mente , era solo e aveva perso ogni singolo amico che aveva , persino lei non c’era più : la sua Abbie.

«non te ne andare» soffiò lei , la voce strozzata «ho bisogno di te» 

«non me ne andrei mai , ma devo.» 

«Se tutto cambierà , se ti troverai una ragazza» cominciò la castana - «o tu un ragazzo» interruppe - Abbie scosse la testa «non con te tra i miei pensieri» annunciò , vulnerabile.

«dicevo : fra sette mesi , quando tornerai , io sarò qui. Per quanto le cose possano cambiare io rimarrò la tua Abbie , sono persa senza di te.» altre lacrime le rigarono il volto , impedendole di andare avanti.

Louis le prese le mani , entrambe , e la costrinse a fissarlo negli occhi.

Tirò poi fuori un piccolo anello , una fascia sottile di argento con una L e una A sopra.

«questo serve per tenerti con me , promettimelo Abbie , saremo gli stessi di prima» disse prima di baciarla di nuovo.

Sentiva le guance umide di Abbie sulle sue , altre fitte al cuore , altra nostalgia.

«Sai cosa faremo io e te?»  esordì una volta concluso quel momento.

Abbie scosse la testa , «L A , Los Angeles , è lì che andremo.» 

Un timido sorriso comparve sulle labbra della castana «mi mancherai» 

«anche tu.» 

 

 

 

 

 

Abbie strinse il suo IPhone in mano , Flick non era ancora arrivata e si stava sentendo molto balzata , le aveva di sicuro dato buca oppure era uno dei suoi colossali ritardi.

Passò ancora una volta davanti al solito Starbucks , a Los Angels quel giorno regnava il sole e si stava letteralmente sciogliendo.

Quando la testa rosa di Flick comparve tra la folla si sentì sollevata «Dio ti ha donato la puntualità , cazzo» la rimproverò tirando fuori una sigaretta.

«Louis ti ha dato un brutto vizio» esordì la sua migliore amica , lasciando la castana di stucco.

«lui non c’entra , è storia vecchia , troppo tempo fa. Fumo perchè mi piace» disse atona.

«siamo ad LA , Abbie , e tu hai ancora quell’anello addosso» 

«smettila Flick!» cercò di cambiare argomento , alzando gli occhi al cielo «io ho la mia vita , lui ha la sua da super mega pop star , chiuso.» disse amaramente , avviandosi verso casa sua assieme a Flick.

Il liceo era finito , Louis non era più tornato a Doncaster , aveva viaggiato ancora approfondendo i suoi studi e poi aveva partecipato a XFactor.

Abbie si chiedeva sempre se si ricordava di lei , del fatto che ne era innamorato e non avevano avuto il tempo di stare insieme.

Probabilmente se Louis si fosse ripresentato lei gli sarebbe saltata addosso , ma solo per orgoglio non l’avrebbe fatto.

Era delusa , ferita , arrabbiata , dimenticata e a quanto dicevano i Gossip c’era Eleanor a soddisfare i bisogni di Louis.

Abbie chi aveva oltre a Flick e al gelato al biscotto? Aveva solo ricordi.

Scosse la testa ed aprì la porta di casa , beandosi dell’ari condizionata sopra la sua testa.

Tirò fuori le coppette mentre Flick si sedeva sul comodo divano e le riempì di gelato.

Pomeriggio tra migliori amiche , cosa c’era di meglio?

 

 

 

 

«Che cosa  vuol dire tutto questo?» chiese Abbie togliendosi la benda dagli occhi.

Era paralizzata , si trovava nel bel mezzo di un parcheggio e davanti a lei c’era un X gigante.

«Quando hai detto ‘ti porto a Milano’ non volevo andare ad uno stupido XFactor» si lamentò la castana «e per di più il giorno del mio compleanno».

La testa rosa di Flick si mosse disapprovando «capirai , Abbie , capirai» soffiò prendendola a braccetto e avviandosi verso l’ingresso laterale.

La guardia rivolse loro uno sguardo cupo per poi farle passare senza problemi vedendo il pass che Flick aveva tirato fuori di nascosto.

Si trovavano in una grande sala dalle pareti rosse e vellutate , un grande tavolo nero era ricco di viveri di ogni genre , stuzzichini , panini a forma di x , bevande , vino e champagne.

Qualche ragazzina ben vestita girava attorno ai tavolini lamentandosi nella loro lingua di quel cibo che però ad Abbie non dispiaceva per niente.

«almeno il cibo è buono» sussurrò a Flick «vengo a vivere in Italia se prima di ogni spettacolo ti danno da mangiare» esultò dirigendosi a un tavolino alto e nero.

Flick gioiva tra se e se sapendo che non era un semplice spettacolo , ma l’opportunità per Abbie di tornare a essere felice.

Flick era l’unica che le era sempre stata accanto e voleva vederla felice a tutti i costi.

Si diede un’occhio intorno trovando la sua amica mangiare come un maiale , le si avvicinò fulminandola «non vedi chi abbiamo intorno? Contieniti» celiò per poi accennare una risata.

«Ma ofmai ho finito» si giustificò Abbie ancora con la bocca piena , seguì poi Flick che si era avvicinata ad una donna dai capelli tinti di biondo che sorrideva.

«Andiamo Abbie , assistiamo alle prove» esrodì Flick portandosela dietro in un corridoio tutto tinteggiato di nero.

Arrivarono alla sala , non era grande , ma nemmeno troppo piccola e le sedie parevano morbide e spaziose.

Sul palco erano presenti alcuni addetti che sistemavano i microfoni e le luci , uno di loro poi alzò un braccio mimando un ‘ok’ e lasciò che il primo cantante venisse fuori per decidere come muoversi sul palco.

«Sei pronta?» esclamò entusiasta Flick 

«Per che cosa?» chiese confusa , sentì dei passi dietro di lei e si girò istintivamente pentendosi poco dopo.

Quello sguardo cristallino di nuovo nel suo , il cuore cominciò a batterle all impazzata mentre si fissavano ancora , lui che scrutava lei e lei che rimaneva immobile senza respirare.

«Lou , vai sul palco» gli picchiettò la spalla un ragazzo dietro di lui , sicuramente faceva parte della band.

Abbie si alzò di scatto , attirando l’attenzione di tutti e cinque.

Non sapendo bene cosa fare si guardò intorno per qualche secondo poi , anzichè sparire e iniziare a piangere si avvicinò a Louis.

«Spero che alla tua Eleanor piacciano i tuoi occhi tanto quanto piacevano a me» soffiò con gli occhi velati girando i tacchi e scappando via.

Louis strabuzzò gli occhi , una fitta al cuore.

Flick lo guardò scuotendo la testa , il castano si ricordava anche di lei.

«è il suo compleanno , non doveva andare così» 

«io d d evo provare» si giustificò Louis indicando il palco.

«e io devo andare a consolare la mai migliore amica».

 

 

 

 

 

 

«Non ci posso credere Flick , perchè lo hai fatto?» urlò tra un singhiozzo e l’altro.

Flick appoggiò la sua testa rosa sulla spalla di Abbie «non volevo andasse così , volevo renderti felice , perdonami» 

Abbie alzò lo sguardo , sorrise debolmente prima di spostarsi una ciocca di capelli castani dietro l’orecchio.

«Dai , godiamoci almeno questo spettacolo sfottendo i presentatori» esordì poi alzandosi in piedi trascinandosi l’amica dalla testa rosa dietro.

Gettò la sigaretta dietro a una porta ed entrò a testa alta dopo essersi passata i pollici sulle guance.

Lo show non era poi così male : i cantanti , seppur italiani , erano molto bravi ed avevano una pronuncia inglese al quanto discreta.

D’un tratto il presentatore cominciò a fare il conto alla rovescia per l’evento speciale della serata e mille ragazzine di cui non sapeva l’esistenza si erano messe a urlare.

«Tre , due , uno ... i ONE DIRECTION!» urlò con tutto l’entusiasmo che aveva in gola , Abbie desiderò sprofondare quando vide gli occhi di Louis cercarla tra la gente.

Non voleva vederlo , non più , come avrebbe reagito?

La musica partì , quelle voci cantavano all’unisono una canzone piuttosto orecchiabile.

Louis si impegnava ed aveva una voce cristallina mentre correva da una parte all’altra e girava intorno ai suoi amici.

«Grandi ragazzi!» enfatizzò tornando sul palco il presentatore «c’è qualcosa che vorreste dire?» 

Abbie si guardò intorno , la ragazzina seduta di fianco a lei aveva circa quattordici anni , era sdraiata per terra , gli occhi serrati e le lacrime su tutte le guance.

Le tese una mano «tutto bene?» , scosse la testa.

«cosa non va?» , la ragazzina indicò il palco riprendendo a piangere «sono ... la ... mia vita»  riuscì a dire prima di ricomporsi e risedersi senza però smettere di piangere.

«volevamo ringraziare le nostre fans italiane , sempre così presenti» cominciò il biondo mentre la ragazza al fianco di Abbie moriva di nuovo.

Parlarono qualche minuto che sembrò interminabile , Louis stava infuocando Abbie con lo sguardo - o meglio congelando.

Poi prese a parlare lui «devo dire una cosa importante ora» iniziò.

Abbie sperò con tutto il cuore si trattasse di lei , ma allo stesso tempo desiderava tappargli la bocca e tornare a casa.

Louis scese dal palco , raggiungendo quasi la fila in cui Abbie era seduta.

«la gente viaggia , cambia , commette errori e noi lo sappiamo meglio di chiunque altro. Abbiamo perso amici a casa , non vediamo le nostre famiglie , non abbiamo più la nostra vecchia stanza , ma abbiamo voi ragazze che significate tanto.» 

La fan di prima cominciò a riaccasciarsi a terra , disperata , mentre Abbie cercava di seguire il discorso.

«Non si è mai troppo lontani , troppo cambiati o troppo cresciuti per trovarsi , mai.» si voltò verso Abbie che stava lì , immobile a fissarlo.

«devo fare gli auguri a una persona molto speciale , la mia vecchia amica Abbie che oggi per caso è qui. Lei era più di un’amica , e mi dispiace non averla più al mio fianco.» 

a quelle parole Abbie si alzò , di nuovo , e lo guardo. 

Dopo qualche secondo immobile gli occhi si velarono di lacrime e stava lì , ferma a guardare il ragazzo di cui era innamorata persa.

«vorrei tornare indietro , Abbie , tornare all’inizio , al giorno in cui ci siamo salutati. Ti ho pensata ogni santo giorno della mia esistenza » alzò la mano per farmela vedere , aveva l’anello con scritto LA sull’anulare.

«Non sono stato capace di mantenere le promesse , ma posso rimediare?» disse avvicinandosi ancora un po’ a lei.

Una lacrima le rigò il volto fino a quando non scosse la testa lentamente e sparì in mezzo alle persone.

Tutti nella sala erano a bocca aperta , Louis compreso.

Mai avevano avuto delusione più grande.

 

 

 

«Abbie ti prego , fermati!»  la implorò cercando di raggiungere assieme a lei la sua macchina.

«Louis , vattene è stato il giorno più brutto della mia vita.» 

«No!» obbiettò lui prendendole il polso e facendola girare «non te ne vai finchè non ti parlo.» 

«‘mi sono innamorato di te’» gli fece il verso Abbie «mai una volta che tu ti sia fatto sentire , mi hai rimossa? Ti sei dimenticato alla grande delle mie parole e io lì come una scema ad aspettarti. Ma che voglio io ora! Hai il successo , tutte le ragazze del mondo , non vuoi me , non mi volevi nemmeno prima»  le lacrime scesero di nuovo giù sulle sue guance , lasciandole nere per colpa del mascara.

«Abbie io...» 

«Vattene Louis , vattene.» 

«Avevo paura!» urlò arrabbiato , battè un pugno sul tetto della macchina quasi rischiando di ammaccarla «avevo paura che non ti sarebbe piaciuto il nuovo Louis e sono fuggito ancora , sono andato a cercarmi senza più trovare me stessso. In italia c’erano solo feste , ragazze , alcol e non ero più io. Ho cominciato a fumare e non sigarette , avevo degli amici che mi rendo conto ora erano davvero pessimi , ero cambiato e non volevo che tu vedessi il Louis stronzo e menefrigsta che si era creato. Sono scappato dalla mia famiglia , dall’italia e ho girato ancora e ancora trovando scuse fino a che non sono finito qui , il successo non mi ha dato alla testa Abbie , credimi anzi , mi ha messo a posto.

Quando sono tornato a Doncaster qualche settimana fa ho iniziato a cercarti , sono andato nella tua vecchia casa e sono stato assalito perchè ora ci vivono delle ragazze che a quanto pare stravedono per noi , sono venuto a sapere che abitavi a LA , la nosta città e guarda» tirò fuori il telefono mostrando il calendario/agenda «LA è la prossima tappa , ti avrei cercata lì. Sono un lurido schifoso bastardo Abigail , mi faccio pena , non avrei mai voluto farti soffrire. Sai di Eleanor e lei non è te. Nessuno è te. Sono ancora quel diciassettenne che si è innamorato della più bella di Doncaster , sono solo sparito e non dovevo farlo. Se non vuoi perdonarmi ti capirò , ma ho sofferto anche io , ho sofferto in silenzio» 

Abbie lo guardava con gli occhi ancora pieni di lacrime.

Non si trattenne e gli si gettò addosso , abbracciandolo.

Si strinsero talmente forte che le mancava il fiato , quando tornò a guardarlo anche lui aveva il volto pieno di lacrime.

«sono innamorato di te , Abbie» ammise abbassando lo sguardo.

E anche quel giorno Abigail non aveva bisogno di parole , prese il volto di Louis tra le sue mani e lo baciò più forte che poteva.

Lui le cinse i fianchi lasciando che lei dischiudesse la bocca per approfondire il bacio.

Le prese la mano «non ti lascerò mai più , a costo della mia vita.» 

Abbie appoggiò la testa sulla sua spalla mentre si avviavano nei camerini.

Forse non doveva perdonarlo subito , ma lo amava e non aveva voglia di nasconderlo.

«andiamo a prendere quella caramella di Flick che vi porto con noi in albergo» disse e lei annuì.

«volete partire con noi?» 

 

 

 

 

 

 

 

 

«Cath smettila di massacrare tuo fratello» urlò esasperata Abbie spegnendo la televisione davanti ai due bambini che si stavano scambiando ceffoni e pizzicotti.

«Ma mamma c’era Let Me Sing Musical» si lamentò la ragazzina «sei cattivo Jo.» 

«CARTONI MAMMA , CARTONI» si lamentò invece il bambino dagli occhi azzurri come il ghiaccio.

La porta d’ingresso si spalancò lasciando che il suono di quella soave voce riportasse l’ordine «famiglia sono a casa!» 

«Papà!» esultarono all’unisono i due bambini correndo incontro all’uomo.

«ciao tesoro» lo salutò Abbie avvicinandosi a lui per baciarlo.

«bleah che schifo!» 

I due adulti si allontanarono un poco dai due bambini per poi scambiarsi un bacio più approfondito.

«mi sei mancato Lou» 

«anche tu Ab , giuro che domani lavoro di meno.»

 

 

 

Hi gurls , 

come avete letto all’inizio questa ff è dedicata ad Anna ed ispirata dalla canzone Love Will Remember di Selena.

Che dire , è un os (che novità) e spero vi piaccia davvero come più o meno piace a me.

Dai non l’ho scritta così male :)

Un basione.

Leonci.

  
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