That loud voice remind me of you
[I remember your loud voice]
Stringendo forte fra le mani un lembo
della coperta, Ichigo Kurosaki se la calò sul capo sperando disperatamente che
la sveglia non decidesse di suonare
proprio in quell’istante.
3, 2, 1…
Troppo tardi.
Un energico driiiiin
riempì la stanza e gli penetrò nelle orecchie, nonostante fossero coperte dal
cuscino. Come previsto, pochi secondi dopo la voce candida di Yuzu si levò dal
piano di sotto con una tale intensità da far dubitare che provenisse da una
ragazzina cosi piccola.
“Ricordare: più
le ragazzine sono piccole, più urlano” constatò rassegnato Ichigo.
E
tu ne hai avuto prova abbondantemente, vero?
This world is like a dream, I can’t wake
up
[I’m dreaming this world]
-Oniichan, non scendi?-
Yuzu
riprese a chiamarlo dopo qualche minuto.
-Sono sveglio! Arrivo
subito!- le urlò Ichigo di rimando. Era sveglio? Ne dubitava. Ormai da
settimane il mondo gli pareva sfumato, ovattato, come in un sogno.
“Stò sognando?” si domandava, senza ricevere mai una
risposta. C’era qualcosa che non andava nel
suo mondo, lo sapeva.
Eppure
la pioggia ha smesso di cadere, giusto?
Si, ma questo sole mi fa male
Terribilmente
male.
Il petto gli
doleva all’altezza del cuore. Un dolore lacerante, più delle ferite riportate durante la guerra con gli
Arrancar.
Quelle
almeno erano guarite.
-Oniichan? Arrivi o no? Farai tardi a scuola, lo
sai ?-
Ichigo si sollevò dal letto. Era sempre stato un tipo dannatamente
puntuale, ma nell’ ultimo periodo era cambiato qualcosa. Il mondo di fuori non gli
destava alcun interesse.
Non che l’avesse mai interessato particolarmente, eppure… negli
ultimi mesi si era sentito vivo nonostante
combattesse di continuo contro la morte.
Ora gli pareva di essere addormentato.
Un lungo sogno da cui probabilmente qualcuno avrebbe potuto
svegliarlo, un giorno…
-ONIICHAN! GUARDA CHE SALGO!-
-Ti dico che arrivo!- rispose, irritato. Ammucchiò
malamente le coperte in un angolo e si avvicinò alla
finestra. [Il sole splendeva, fuori]
Anche dentro di lui splendeva, dannatamente forte. Cosi forte da disgustarlo.
Non
credeva che il sole fosse cosi.
Lottando contro la spossatezza che sentiva addosso, sfilò il
pigiama e lo ripose al suo posto.
I vestiti,
bisognava prendere i vestiti.
Si avvicinò all’armadio. Lentamente, quasi con riverenza. E
ancora più lentamente, lo aprì, scrutò l’interno, vuoto.
Per un attimo il
dolore al petto si fece più acuto.
Improvvisamente, ricordò. I vestiti non erano li.
Aveva preferito spostarli, per non coprire col suo insulso odore quel profumo
delicato che impregnava il legno e le coperte del futon ripiegate in un angolo.
Era stata lei a
lasciarle li, quando era andata via.
Ispirò quel profumo a piene narici per un attimo, poi richiuse
l’armadio. [aveva il terrore che si esaurisse].
[This closet smells of you]
Si ripeteva ogni
mattina da settimane, ormai.
Come un rituale,
una cerimonia.
Ichigo si
alzava.
Cercava i
vestiti.
Apriva l’armadio
[vuoto]
e allora
ricordava di averli spostati.
E
approfittava per assaporare quel profumo.
L’armadio odorava di lei, la stanza odorava
di lei, e non c’era nulla che Ichigo potesse fare senza che i suoi pensieri ritornassero
ossessivamente su quella ragazzina che aveva cambiato il suo mondo.
In quegli occhi cerulei aveva rivisto se stesso.[L’ Ichigo riflesso in quegli occhi enormi era diverso dall’ Ichigo
sempre arrabbiato.]
Fissando quelle iridi celesti al momento del loro saluto, Ichigo
aveva compreso. Specchiandosi in esse aveva scorto il
suo riflesso,
E aveva capito che un pezzo della sua
vita se ne stava andando, cosi, semplicemente con un “sayonara e grazie”.
E poi c’era stata la tristezza. Il
dolore. La frustrazione. La rabbia. La consapevolezza di averla
lasciata andare, tornare indietro a quella Soul Society senza trovare il
coraggio di dire “resta qui. Ho bisogno di te”.
Dicono
che capisci di amare qualcosa solo quando l’hai perduta
Ichigo aveva sempre pensato che fosse uno di quegli insulsi modi
di dire adatti alle ragazzine.
Gli pareva cosi assurdo… se io amo una cosa lo so, si diceva,
stupidamente.
Stolto!
Stolto!
Stolto!
L’insulto di Rukia gli rimbombava nella testa, una, dieci, mille volte. Tante quante le volte in cui lei
l’aveva chiamato in quel modo, facendolo infuriare.
“Stolto” disse a se stesso, tirandosi il cuscino sul capo. “Sei un
maledetto idiota, Ichigo Kurosaki”
She is so far from you, she is always further
than you
[You miss her, really, really]
-Cos’hai,Kurosaki-kun?- domandò premurosa
Inoue, avvicinatosi al banco dello shinigami. –Sei un po’
giu… non stai bene, forse?-
Ichigo scosse il capo e si sforzò di sorriderle.
-Va tutto bene, Inoue. Sono solo un po’ stanco.-
Tutto bene. Tutto bene. Tutto bene.
Orihime sapeva perfettamente che non era cosi.
L’aveva accettato da tempo, consapevole di quel qualcosa di speciale che legava
Ichigo alla piccola shinigami dagli occhi blu… quella stessa
shinigami che circa un mese prima era ritornata nel suo mondo, dopo la
guerra con Aizen.
E allora Kurosaki-kun si era chiuso nel
suo mutismo.
Inizialmente era parso stranamente, tremendamente normale, tanto
che Inoue temeva che non stesse bene. Rideva, scherzava [strano].
Nessun riferimento agli shinigami, alla soul society,
nessun riferimento a lei.
L’avrà
dimenticata?, si chiedeva Orihime,
si ricorderà ancora di Kuchiki-san?
Ma poi aveva capito:
Kurosaki-kun
continuava a fissare febbrilmente il cielo, dannatamente azzurro,
cosi simile alle iridi della piccola shinigami.
-Allora vado Kurosaki-kun, se hai bisogno puoi venire da me,
Sado-kun o Ishida-kun!-
-Certo, grazie Inoue-
Ichigo poggiò il viso sul palmo della mano e sprofondò dietro il
libro di testo, sperando di scomparire. Una pallina di carta proveniente da
destra lo colpì sul capo facendolo voltare.
Il banco accanto
al suo era stato di Rukia.
-Hirako, smettila-. Ichigo apostrofò il ragazzo dai singolari
capelli biondi che ghignava qualche metro più in la.
-Su su Ichigo-kun, avevi un espressione talmeeente patetica! Perché
non ti tiri un po’ su? Abbiamo ucciso Aizen, o sbaglio?-
L’arancio mugugnò. –Allora perché tu sei ancora qui, Hirako?-
-Dai! Ti do forse fastidio? Eh, eh?-
-Se vuoi la verità, si-
Shinji si passò una mano sul viso, sconfitto. Poi si avvicinò ad
Ichigo e gli sussurrò qualcosa all’ orecchio.
-Stai ancora pensando alla
signorina Kuchiki?-
Ichigo sbiancò.
-C-cosa te lo fa pensare Hirako?! Non ci
stò pensando per niente!-
-Oh oh… per fortuna, perché sai…ci sono
talmente tanti shinigami a Seireitei…-. Shinji contò un numero immaginario
sulle dita. -…Uno, due, tre… oh, quanti shinigami di
cui potrebbe innamorarsi! Alcuni non sono niente male sa-
Il Vaizard fu costretto a mettersi a correre poiché Ichigo
cominciò ad inseguirlo sollevando un banco sulla testa.
-E poi c’è Abarai-kun… oh, lui si che è
pericoloso!- squittì, facendosi strada fra gli altri studenti. –e quel Byakuya, se fosse un maniaco?-
-HIRAKO !-
-Scherzavo, scherzavo, ma tu posa quel
banc-
Nonostante le numerose suppliche, Shinji Hirako si
ritrovò schiacciato da una pila di banchi. Riuscì appena a notare Ichigo
Kurosaki che si allontanava sbattendo la porta dell’aula.
Fuori,
il sole era troppo abbagliante.
Troppo
per un giorno di febbraio.
“Rivoglio
la pioggia, dannazione!”
Il sole era accecante. Non rinfrescava, come la pioggia. Il sole non doveva essere accecante.
Ichigo desiderava un sole leggero e rigenerante, che gli riscaldasse il corpo e lasciasse sulla pelle quella
piacevole sensazione di calore, di vicinanza.
L’aveva
mai sentita davvero vicina?
Vicina. Vicina. Più vicina di
quanto pensasse. Lei era li, che lo osservava, lei era tornata.
Indecisa se palesare o no la sua presenza, Rukia Kuchiki teneva la
schiena premuta contro il tronco ruvido di un albero ed osservava.
Osservava Ichigo Kurosaki ,distrutto,
affranto, da ore ormai. Più volte era stata tentata di avvicinarsi e vedere la
sua reazione a ritrovarsela davanti, ma qualcosa la tratteneva.
Forse
Rukia Kuchiki aveva paura della sua, di reazione.
Il sole di
febbraio picchiava sulle spalle, ormai calde, ma riscaldava solo il corpo.
Non
riusciva a raggiungere i cuori.
You’re in front of me, heart by heart
[eyes by eyes]
-Ichigo-. Una voce conosciuta, cosi forte e decisa, autoritaria, eppure gradevole.
Lo shinigami si
voltò, sbalordito, incapace di credere a ciò che si era materializzato davanti
ad i suoi occhi.
Lei. Lei in carne ed
ossa.
Cosi come la ricordava.
Il suo profumo, cosi nitido, le sue iridi, cosi grandi e limpide, e quel sorriso
spavaldo, vagamente irritante, eppure cosi confortevole.
-R…Rukia?-
Scandì, lentamente, incurante dell’ ovvietà
della domanda.
-Chi altri, sennò?-. La shinigami fece qualche passo in avanti
fino ad arrivare a pochi metri da Ichigo, ancora evidentemente scosso.
-Che c’è, hai visto un fantasma? Guarda che
se non gradisci vado via- .Tenendo fede alle sue
parole stava quasi per allontanarsi, quando sentì la mano calda di Ichigo
stringerle il polso.
-Aspetta- le disse, semplicemente, incatenando
gli occhi bruni a quelli della ragazza.
Rukia tentò di ignorare il calore che improvvisamente salì dalla
mano fino a raggiungerle il cuore, il cervello.
Aveva giurato
che non ci sarebbe caduta di nuovo.
Aveva giurato di non farsi trascinare nuovamente dai sentimenti
per Ichigo Kurosaki.
Ora
lei era forte.
-Che c’è? Vuoi tenermi bloccata qui tutta la
vita? Se vuoi parlare parla-
Ichigo ritrasse la mano.
-Niente. Come mai da queste parti?-
Si diede mentalmente dello stupido. Non riusciva proprio a dire
qualcosa di più intelligente? Lei avrebbe potuto
andarsene di nuovo, dannazione!
-Ordini, per caso?-.
Rukia spostò lo sguardo verso il basso, poi in
un impeto di coraggio lo sollevò verso il ragazzo.
-No. Ad essere sincera, la ragione sei tu-
Lui? Ichigo stentava
a credere alle parole dell’amica.
Notando lo sguardo basito, le guance di Rukia si
imporporarono e si affrettò a puntualizzare. –Non farti strane idee! C’è
una cosa che devo dirti-
Si allontanò di qualche passo, sperando che la distanza la
aiutasse. Il sole continuava a splendere.
-Volevo dirti che sono cambiata-. Il voltò dubbioso di Ichigo le rivelò che avrebbe dovuto
spiegarsi meglio.
-Insomma, prima che tu mi salvassi dall’ esecuzione
ero una persona tremendamente debole. Te ne sarai accorto,
immagino. Poi tu… e Renji…- breve pausa. -… mi avete liberata
da tutte le mie ansie e dai fardelli che mi portavo addosso. Ho capito che
dovevo sollevare la testa, Ichigo-
Lo shinigami annuì, rendendosi conto che era vero. La ragazza
davanti a se non era più la stessa Rukia che aveva conosciuto tempo prima, all’apparenza forte, eppure cosi fragile.
Ora lei brillava, non
un bagliore fioco come in precedenza, ma di una luce accecante.
[Più accecante del sole]
Ichigo Kurosaki
e Rukia Kuchiki erano li, l’uno davanti all’altra.
Guardandosi
negli occhi non conoscevano incertezze ne paure, il
mondo pareva limpido come non mai.
-Sei venuta… per dirmi
questo?- azzardò Ichigo, passandosi la mano fra i capelli arancio.
Rukia scosse il
capo impercettibilmente e spostò i ciuffi scuri dagli occhi. –Sono venuta per…
ringraziarti-
-Ringraziarmi?-.
Lo shinigami pareva stupido. –di cosa?-
- di tutto. Di
avermi salvata. Di aver combattuto. Di avermi fatta sentire viva-
Ichigo abbozzò
un sorriso imbarazzato. –Ma no, dai… non ho fatto proprio niente infondo!-
Ma Rukia non lo
ascoltava. Lentamente, tiratolo per il bavero della camicia lo costrinse a
chinarsi alla sua altezza, e alzandosi leggermente sulle punte gli sfiorò le
labbra per un istante.
-Arigatou.-
Per
la prima volta, Ichigo la sentì vicina.
E, alzando gli occhi al cielo, avvertì sulla pelle il calore
lieve e rigenerante del sole.
NdA
Cavolo… ci ho messo esattamente 4 ore per scrivere questa fan fic. Non pensavo venisse cosi lunga
°_° insomma, era da quasi un mese che non scrivevo più IchiRuki ed avevo
bisogno di sfogarmi <3
Comunque, questa fan fic è venuta fuori da due
cose:
1) Il musical di
bleach, decisamente IchiRuki <3. La mia canzone
preferita è decisamente “Tsuyosa to Egao Tabanetara”, in cui Rukia dice che è cambiata, è
diventata più sicura… mi ha ispirata la frase “I want my life burn”. Insomma,
non è più la stessa Rukia di prima che si faceva mille problemi per la serie “è
colpa mia è colpa mia ç_ç”
2) Un sogno che ho
fatto tempo fa, in pratica l’ultima parte della fan fic l’ho sognata pari pari <3
Dunque, spero che apprezziate x3
P.s. Ringrazio Yue
per avermi suggerito il titolo! *____*
Diffondiamo L’IchiRuki!
Loucchan