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Autore: Gleeky_00    31/08/2013    2 recensioni
[AU!Klaine]
Blaine è un calzolaio con un passato infelice ma grazie all'aiuto di Kurt,ragazzo di alta borghesia che vive nella villa davanti al negozio di Blaine,capirà cosa vuol dire essere amati.
Dal testo:
Ma c'era una cosa che più amava di quel posto:la imponente villa dirimpettaia alla bottega.
Lì viveva una famiglia benestante e Blaine non sapeva praticamente nulla di loro ma non era la villa ad attirarlo ma le persone che ci vivevano dentro perché,ogni sera alle dieci e mezza,uno splendido ragazzo faceva capolino sul balcone e stava lì circa dieci minuti a prendere la frizzante aria della sera.
Blaine era completamente affascinato da quella figura misteriosa.
Non importava quanto bella fosse la donna che giaceva quella sera nel suo letto,Blaine alle dieci e mezza si sporgeva alla finestra per ammirare il viso del ragazzo e studiarne i tratti.
[Forte OOC per il personaggio di Burt] [Rich!Kurt] [Poor!Blaine] [SecretLovers!Klaine]
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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N.d.a:
Io AMO alla follia il personaggio di Burt quindi non pensate che io lo odi al contrario lo adoro



Blaine non aveva mai conosciuto l'amore.
Era orfano,costretto a badare a se stesso da sempre senza mai alcuno aiuto.
Non voleva fare il garzone,prendere ordini era l'ultima cosa che voleva,per questo barcollava tra un mestiere e l'altro,tra una dimora e l'altra.
Aveva fatto molti lavori e l'ultimo era il calzolaio.
Lavorava in una piccola bottega munita di letto sul retro dove il proprietario lo faceva dormire.
Ma c'era una cosa che più amava di quel posto:la imponente villa dirimpettaia alla bottega.
Lì viveva una famiglia benestante e Blaine non sapeva praticamente nulla di loro ma non era la villa ad attirarlo ma le persone che ci vivevano dentro perché,ogni sera alle dieci e mezza,uno splendido ragazzo faceva capolino sul balcone e stava lì circa dieci minuti a prendere la frizzante aria della sera.
Blaine era completamente affascinato da quella figura misteriosa.
Non importava quanto bella fosse la donna che giaceva quella sera nel suo letto,Blaine alle dieci e mezza si sporgeva alla finestra per ammirare il viso del ragazzo e studiarne i tratti.
Le sua pelle lattea faceva contrasto con il nero del cielo notturno e i capelli castani vacillavano per il vento che li accarezzava.
La sua figura era talmente perfetta che non capiva come le stelle potessero ancora permettersi di brillare accanto a lui.
Alcune volte usciva solo con una vestaglia ad avvolgerlo come se volesse provocare Blaine che,nelle notti più limpide,saliva sin sopra il tetto della bottega per poter sbirciare meglio attraverso i vetri delle porte.
Quando vedeva il ragazzo togliersi i vestiti per lasciar libero il suo corpo da statua greca scolpita nel marmo bianco più pregiato Blaine si sentiva ardere dentro.
Preferiva stare notti intere a venerare il ragazzo che passarle con una donna.
Si chiedeva perché il misterioso ragazzo non ne avesse qualcuna a fargli compagnia la notte.
Si rispondeva che era troppo bello per qualsiasi donna.
Un pomeriggio,mentre stava lavorando in bottega,lanciò un'occhiata alla villa.
-Ralph cosa sai della villa qui di fronte?
Chiese al bottegaio che stava lavorando con lui.
-Gli Hummel?Uhm gente strana,girano non pochi pettegolezzi sul loro conto....
-Ad esempio?
Insisté Blaine.
-Bhe....
Ralph si sporse verso di lui e abbassò notevolmente la voce.
-Mr.Hummel è un impiegato giù alla banca ma sperpera tutti i suoi soldi tra giochi d'azzardo e prostitute e si dice che si sia fatto non pochi nemici,si dice anche che sua moglie abbia avuto un figlio da un altro uomo fuori dal matrimonio infatti appena ha trovato moglie lo hanno cacciato di casa....poi Hummel,dalla sua defunta moglie,ha avuto un altro figlio che però è ancora lì dentro.
L'uomo fece un cenno con la testa verso la casa e Blaine capi che stava parlando del ragazzo che guardava tutte le notti.
-E perché suo figlio è ancora lì?Le donne non lo voglio?
Mentre lavorava a capo chino sulla suola di una scarpa Ralph emise una risatina amara.
-Si dice che sia lui a non volere le donne.
Blaine lasciò involontariamente scivolare gli occhi sul balcone della villa.
Ora quel ragazzo lo affascinava ancora di più.


Un giorno di inizio Agosto stava lavorando quando una donna di mezza età con l'aria distinta entrò facendo fare un trillo al campanello sopra la porta.
Ralph la accolse.
-Salve sono Ms.Dixon,la governante della villa davanti alla vostra bottega,sono qui per un ordine da parte del figlio del mio padrone.
Gli occhi di Blaine si alluminarono.
-Dica pure,il mio ragazzo qui ha le mani d'oro può fare qualsiasi cosa!
Disse sorridendo Ralph mentre passava un braccio sulle spalle di Blaine.
La signora non si scompose minimamente.
-Mi servirebbero un paio di scarpe da uomo fatte su misura,il colore è irrilevante però le desidererei entro mercoledì.
Ralph strabuzzò gli occhi.
-Ms.Dixon,mi scusi se le sembro sgarbato,ma soltanto due giorni di tempo per un paio di scarpe è impossibile.
-Siamo disposti a pagare di più.
Disse con voce ferma la donna,al ché Ralph cedette subito.
-Va bene Blaine ce la farà!
Disse dandogli una pacca sulla spalla.
Blaine pensò che avrebbe lavorato notte e giorno per rendere felice quel ragazzo.
Ralph e Ms.Dixon si misero d'accordo sul prezzo e quando la signora prese la maniglia della porta in mano lanciò un sguardo sprezzante a Blaine.
-Su giovanotto sbrigati!Non sarò certo io a prendere le misure per te!
Una parte di Blaine andò in panico.
Avrebbe visto il ragazzo da vicino,forse gli avrebbe persino parlato e non era per niente pronto!
Lanciò una rapida occhiata alla sua immagine riflessa nello specchio che stava su una parete della bottega.
Era inguardabile.
Aveva il metro appeso al collo,il grembiule sozzo addosso,la camicia bianca impregnata di sudore e i riccioli neri sporchi e fuori controllo.
Rassegnato seguì Ms.Dixon attraverso la strada e poi oltre il cancello della villa.
La casa al suo interno era buia e austera con mobili anonimi e lampadari imponenti.
Non era affatto come se l'era immaginata.
La donna lo condusse attraverso una lunga rampa di scale fino ad arrivare al piano superiore dove si fermò davanti a una porta.
-Questa è la camera del signorino Hummel non gli piace ricevere visite ma le scarpe le ha comandate lui quindi non ci dovrebbero essere problemi.Il signorino Hummel è un ragazzo taciturno quindi non fare troppe domande e fai il tuo lavoro.
Ms.Dixon bussò e una voce attutita dalla porta rispose.
-Avanti!
La donna aprì la porta e la luce del sole inondò gli occhi di Blaine.
-Signorino Hummel questo è il calzolaio che è venuto per prendere le misure delle scarpe.
Disse Ms.Dixon in tono riverente.
Blaine era ancora fuori dalla porta e non poteva vedere la stanza ne la persona al suo interno.
-Vuole che stia qui con lei?
-No grazie puoi pure andare.
Ms.Dixon fece un segno impaziente a Blaine che entrò e poi la porta si chiuse alle sua spalle.
Si prese un secondo per ammirare la stanza.
Le pareti erano bianche e molto quadri raffiguranti campagne li adornavano.
C'erano solo un mobile,un armadio e un tavolino con due sedie,il primo aveva un grande specchio e sopra erano sparse boccette di profumo di tutti i tipi,il secondo era molto grande quasi contenesse tutti i vestiti del mondo mentre il terzo stava al centro della stanza come ha completare il tutto.
Le porte che portavano al balcone erano aperte e la luce del sole estivo riempiva la stanza.
Sembrava un mondo completamente diverso,sembrava che quella stanza non appartenesse alla casa ma fosse una parte indipendente.
Istintivamente sorrise poi i suoi occhi si spostarono sulla figura seduta sopra al letto con le lenzuola blu.
Eccolo lì.
Lui era lì,il ragazzo che aveva segretamente osservato per tutto quel tempo era lì davanti ai suoi occhi e,Dio,era molto più bello visto da vicino ora poteva vedere il suo perfetto naso all'insù,le labbra invitanti e quegli occhi....troppo belli per essere descritti,cosa era il cielo,cosa era il mare in confronto a quegli occhi?
Niente,niente era paragonabile.
Sulle labbra del ragazzo affiorò un sorriso mentre lo scrutava con quelle gemme.
Blaine pensò che fosse la cosa più splendida che avesse mai visto.
-Salve,io sono Kurt.
Gli disse porgendogli la mano.
Blaine la strinse prontamente.
Quando le loro pelli si toccarono Blaine pensò di andare a fuoco.
-Io sono Blaine.
Disse in tono impacciato.
Kurt fece una risatina.
-Ci scusi se Bridgette è stata un po' scontrosa ma è fatta così....mi ha cresciuto lo so per esperienza.
Blaine capì che stava parlando di Ms.Dixon.
-Oh no no nessun problema non si deve scusare no assolutamente!
Al suo gesticolare Kurt emise un'altra risatina.
Blaine pensò di sembrare un idiota.
Kurt lasciò cadere il torace un po' all'indietro e si appoggiò sulle braccia con le mani premute contro le lenzuola.
-Quanti anni ha?
Chiese e Blaine se è possibile divenne ancora più rosso.
-Ventidue.
-Davvero?E' molto che non incontro qualcuno che abbia più o meno la mia stessa età!Io ne ho ventitré.....ci possiamo dare del tu?
Del tu?Non si conoscevano da neanche dieci minuti!
-Certo!
Il suono gli uscì più gracchiante di quanto volesse.
Kurt fece un altro luminoso sorriso.
-Bene sono molto felice!
Disse battendo la mani mentre si piegava per togliersi una scarpa per farsi misurare il piede.
Blaine si accucciò ai piedi del letto e prese in mano il metro.
Non aveva ancora preso la prima misurava che già Kurt aveva ricominciato a parlare.
-Ti piace il sole?Io lo adoro!Sono molto felice che la mia camera abbia il balcone così posso stare al sole tutte le volte che voglio!
-Sì mi piace molto il sole.
Disse sorridendo.
-Per le scarpe qualsiasi colore va bene puoi pure....dare libero sfogo alla fantasia!
Scoppiò in una risata cristallina.
Se Ms.Dixon credeva che Kurt fosse un tipo taciturno si sbagliava,e di grosso.
-Sai è tanto che non esco.....quando ero piccolo ho avuto un tutore e quindi non sono andato a scuola....in realtà non esco da quando mia madre non c'è più....sai prima andavamo tutte le domeniche a fare un pic-nic sui prati e veniva anche mio padre.
Blaine alzò gli occhi e vide che stava guardando fuori dalla finestra e oltre le sue spalle notò un quadro ritraente una bellissima donna.
-Quella è tua madre?
Kurt si girò verso il quadro poi guardò Blaine.
-Sì è lei.
-Io non ho mai conosciuto mia madre....si dice in giro che fosse una prostituta e di certo io non sono il primo figlio che ha avuto......
I suoi occhi erano tornati a fissare il piede di Kurt quando sentì una mano sfiorargli i riccioli.
Alzò gli occhi e Kurt gli sorrideva ampiamente.
-Quello che è stato è stato e non si può cambiare.
Gli disse dolcemente.
Blaine si chiese se gli avesse dato un piccolo bacio che reazione avrebbe ricevuto.
Arrossì furiosamente per i suoi stessi pensieri.
-Bhe Kurt io ho preso le misure per le scarpe,le avrai entro mercoledì come accordato.
Disse alzandosi.
Kurt scattò a sedere dritto sul letto.
-Come hai già finito?Lascia almeno che ti offra qualcosa non lo so....vuoi che faccio portare del the?Dai sono quasi le cinque i nostri cugini inglesi stanno per bere il the!
Effettivamente un po' di sete la aveva.....ma non era certo che fosse il motivo per cui voleva rimanere in quella stanza.
-Ma se prendo il the non riuscirò a prepararti le scarpe in tempo per mercoledì...
Disse quasi in tono di scuse.
In tutta risposta Kurt fece un gesto con la mano.
-Tranquillo non devi finirle per forza per mercoledì ora prendiamo il the!
Si alzò dal letto,gli prese le spalle e lo fece sedere su una delle sedie.
Quella vicinanza mandò in cortocircuito Blaine.
Kurt si avvicinò di nuovo al letto e suonò una campanella che prima non aveva notato e in men che non si dica una cameriera bussò alla porta della stanza.
Kurt aprì la porta quel che bastava per poter parlare e le ordinò gentilmente di portare due tazze di the.
Quando il the arrivò rimasero a bere e chiaccherare ancora per un po'.
Kurt continuava a parlare senza interruzione.
Sembrava una stella che era stata rinchiusa in una scatola buia per troppo tempo e,ora che ne aveva l'occasione,voleva brillare di tutta la luce che era sta costretta a nascondere.
Blaine si dimostrò un ottimo interlocutore.
Non si ricordava l'ultima volta che aveva fatto una conversazione così amichevole e scorrevole.
Giunte le sei dovette andarsene e non ci fu niente che Kurt poté fare per impedirglielo.
Appena arrivò in bottega cominciò subito a lavorare alle scarpe di Kurt e entro mercoledì erano pronte,lucide e perfette.
Scarpe perfette per un ragazzo perfetto.
Le mise in una scatola e le portò personalmente a villa Hummel dove Ms.Dixon gli aprì la porta e lo guardò con sguardo torvo ma quando vide la scatola lo lasciò entrare.
Andò da solo fino alla camera di Kurt dove non dovette neanche bussare perché la porta si aprì immediatamente.
-Come facevi a sapere che ero io?
-Ho un balcone,vedo tutto.
Disse Kurt divertito e Blaine rispose al suo sorriso.
-Le scarpe sono pronte!
Disse aprendo la scatola mostrandole a Kurt che le prese in mano.
-Oddio Blaine sono bellissime hai proprio un gran talento!
Si sedette sul letto e le provò guardandosi allo specchio.
-Si sono perfette!Grazie mille!
Blaine avrebbe voluto abbracciarlo,baciarlo e dirgli che LUI era perfetto e le scarpe non centravano niente.
-Prego è stato un piacere!
Si limitò a dire.
Kurt smise di guardarsi allo specchio e si avvicinò guardandolo con uno sguardo penetrante.
-Vuoi....fermarti a cena?
Blaine rimase un po' stupito....qualsiasi posto sarebbe stato meglio di quel terribile pub che sceglieva per cenare!
-No grazie davvero mi piacerebbe molto ma ho del lavoro da sbrigare.Però sei stato molto gentile a chiedermelo.
Kurt era un po' deluso.....a dire il vero molto deluso.
-Va bene ritenterò un'altra volta.
Disse cercando di stendere una traccia di sorriso sulle sue labbra.
-Allora.....ci si vede.
Disse Blaine toccandosi la visiera del cappello e dirigendosi verso la porta.
-Domani vuoi tornare a prendere il the?
Se voleva tornare a prendere il the?Certo che voleva tornare!
-Ehm....sì,sì mi piacerebbe molto.
Disse con un sorrisone spalmato sulla faccia.
Kurt non poteva essere più soddisfatto.
-Bene allora ci vediamo domani alle cinque!
Detto questo prese la porta e se ne andò.
Quando arrivò alla porta della bottega si girò e vide Kurt che lo salutava con la mano dal balcone.
Gli restituì il saluto.
Sì,era davvero felice.


I loro incontri per il the divennero una tradizione irrinunciabile e a Blaine non dispiaceva affatto.
Era l'unica ora di riposo che aveva durante la giornata ed era più che felice di passarla con Kurt bevendo una bevanda che non si sarebbe potuto permettere.
Le loro chiaccherate erano scorrevoli e divertenti e sembrava si conoscessero da sempre.
Un pomeriggio Kurt guardò il ritratto di sua madre e si portò la tazzina alla bocca.
-La tua donna dev'essere molto bella.
Disse guardando le sue dita attorno al manico della tazzina.
Blaine rischiò di sputare il the che stava ingerendo.
-La mia-la mia donna?
Le guance di Kurt si fecero color del tramonto.
-Tu sei un ragazzo.....ben disposto e quindi davo per scontato che tu avessi....una donna....
Come poteva avere una donna se era innamorato perso di lui?
-No io non ho una donna....ne sono passate molte nel mio letto ma credo che sia accaduto perché prima mi sentivo.....solo.
Kurt finalmente alzò gli occhi e li puntò nei suoi.
-Prima di cosa?
-Prima di te.
Rispose lui con semplicità.
Quando si rese conto di quello che aveva appena detto se ne pentì amaramente.
Fece per scusarsi ma Kurt parlò prima di lui.
-Blaine devo confessarti una cosa.
Kurt interpretò il suo silenzio come un invito a proseguire.
-Ho mandato Bridgette a ordinare le scarpe per parlare con te,per conoscerti perché io.....è da quando sei arrivato alla bottega che esco tutte le sere sul balcone solo per vedere te e mi sento così invidioso nel vedere tutte quelle donne che,anche solo per una notte,possono regalarti qualcosa e vedere la parte più intima della tu anima,mi sento così sbagliato nel provare questi sentimenti,questo....amore per te e al contempo mi sento così felice per aver capito di essermi innamorato di te e non dell'idea che mi ero fatto di te.
I suoi occhi azzurri erano più profondi del solito e Blaine era a bocca aperta.
Non aveva idea di cosa dire cioè Kurt gli aveva appena dichiarato di essere innamorato di lui e Blaine sapeva che non sarebbe dovuto essere così ma i suoi sentimenti erano troppo forti troppo veri.....
Si sporse quel che bastava per lasciargli un delicato bacio a fior di labbra.
Quando si allontanò Kurt si portò un dito alla bocca come a voler tastare quel bacio.
Fece rispecchiare le sue iridi azzurre negli occhi ambrati di Blaine e si sporse a sua volta per baciarlo.
Quando le loro labbra si toccarono qualcosa dentro entrambi esplose facendo diventare il bacio sempre più profondo.
La lingua di Blaine toccò le labbra di Kurt come a chiedere un permesso che venne subito accordato e quando la lingua di uno incontrò quella dell'altro Blaine mise la mani sui fianchi di Kurt e insieme si alzarono per dirigersi verso il letto mentre le loro lingue continuavano ad esplorarsi l'un l'altra.
Blaine fece adagiare Kurt sui morbidi cuscini immacolati sparsi sul suo letto continuando a baciarlo con passione mentre Kurt faceva passare le sue lunghe dita affusolate tra i suoi ricci.
Quando l'aria cominciò a venirgli meno cominciò a baciargli il collo interrompendosi per mordere o succhiare la pelle bianca.
Gli sollevò i lembi della camicia ma con un colpo di addominali Kurt si alzò a sedere.
-Aspetta!
Disse senza fiato.
Blaine si mise dritto sulle ginocchia credendo di aver fatto qualcosa di sbagliato.
-Non ora,Bridgette potrebbe sospettare se non scendo a cena e se tu ti intrattieni più del dovuto quindi dobbiamo fare come se niente fosse successo va bene?
Blaine si abbassò di nuovo su di lui mettendo la sua bocca a pari con il suo orecchio.
-Ma Kurt io ho troppa voglia di te.
-Torna stanotte.
La sua voce era appena udibile.
-Puoi arrampicarti sul muro e poi sull'edera fino a raggiungere il balcone.
Blaine lo guardò negli occhi e poi gli diede un altro bacio sulle labbra.
-Va bene.
-E' meglio anche se non torni più per il the.Bridgette ha cominciato a farmi domande su di te.
-Va bene anche questo.
Gli andava davvero bene perché non voleva che Kurt finisse nel guai a causa sua.
Le loro labbra erano premute ancora le une contro le altre quando l'orologio nella stanza di Kurt batté sei rintocchi.
-E' meglio che vada.
Disse Blaine alzandosi dal corpo del suo amante che sigillò il saluto con un ultimo bacio.


Quando quella sera Ralph lo salutò e spense la luce della bottega Blaine si affacciò immediatamente alla finestra e vide che la luce del piano di sotto era ancora accesa.
Ms.Dixon era ancora sveglia.
Attese per un po' e quando la luce si spense uscì dalla porta sul retro e attraversò la strada.
Quando si trovò davanti al muro si prese un attimo per pensare.
Era tutto sbagliato.
Ora lui stava andando da Kurt per fare l'amore con lui e non sarebbe mai dovuto accadere.
Non si era mai sentito di due uomini che giacciono nello stesso letto,due uomini che si amano,gli uomini erano fatti per le donne e le donne per gli uomini....c'era qualcosa di sbagliato in loro,un amore sbagliato......ma era così sbagliato da sembrare giusto.
Incurante dei rumori della notte che gli dicevano di fermarsi Blaine mise un piede su un mattone un po' in rilievo poi su un altro e su un altro ancora finché non raggiunse la fine del muro che circondava la villa.
L'adrenalina che gli scorreva nel sangue gli fece fare un balzo un pochino più lungo di quello che avrebbe fatto normalmente e si aggrappò all'edera che era cresciuta sotto il balcone della stanza di Kurt finché non scavalcò la ringhiera e entrò nella stanza.
Trovò Kurt immerso nelle coperte blu a leggere un libro e quando lo sentì arrivare alzò gli occhi che si riempirono di sorpresa e felicità.
-Allora sei venuto!
-Perché avevi qualche dubbio?
Disse Blaine ansimando ma sorridendo sinceramente.
Kurt levò le coperte dalle gambe e si alzò per raggiungere Blaine.
Erano uno davanti all'altro e gli occhi di uno si rispecchiarono dentro quelli dell'altro.
La passione esplose all'improvviso,si incontrarono a metà strada per una bacio scomposto e bagnato.
Blaine spinse gentilmente Kurt verso il letto mentre slacciava la sua vestaglia liberando quel corpo etereo e perfetto che aveva ammirato da lontano per tanto tempo senza mai la possibilità di toccarlo,di assaporarlo.
Kurt gli tolse velocemente la camicia per buttarla con noncuranza sul pavimento seguita a ruota dai pantaloni e dalle mutande.
Quando Kurt si stese sul letto Blaine si alzò sulle ginocchia come aveva fatto quel pomeriggio per poter godere di quella stupenda visione.
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto da una voce flebile flebile e carica di imbarazzo.
-Vuoi....che mi rimetta la vestaglia?
Blaine lo guardò accigliato.
-Cosa?!No no assolutamente ti stavo solo ammirando.
Disse in tono seducente per poi chinarsi di nuovo su Kurt per lasciargli un dolce bacio sulle labbra e poi continuare baciando il collo,le spalle,le braccia,le gambe,l'addome e lasciò un dolce bacio anche sulla testa della sua virilità al che Kurt emise un gemito altissimo che fece rabbrividire Blaine di piacere.
Riportò le loro teste alla stessa altezza.
-Sei bellissimo.
Gli sussurrò direttamente nell'orecchio.
Le guance di Kurt si fecero ancora più rosse.
-Oh ehm....grazie!Anche tu sei bellissimo.
Disse emettendo una risatina nervosa poi prese la nuca di Blaine e lo costrinse a girarsi per un altro bacio.
Quando Blaine fu dentro di lui e cominciò a spingere sentiva come se ogni spinta fosse una parola sussurrata,un segreto intimo,una dichiarazione non detta.
Quando raggiunse il l'apice era più che certo che la luna,la Terra e tutto l'universo avessero smesso di muoversi per fargli godere il più possibile quel momento,quel momento magico e speciale che apparteneva solo a Kurt e a Blaine.
Il mattino dopo Blaine si svegliò alle sei come tutte le mattine solo che,al posto del suo lettino di paglia con una coperta di lana a fargli compagnia,c'erano delle morbidissime coperte blu impregnate di un odore altrettanto buono,l'odore della persona che dormiva beatamente accanto a lui.
Blaine non avrebbe voluto svegliare Kurt ma non voleva andarsene dando l'impressione che lo avesse abbandonato così gli baciò una spalla nuda.
-Kurt svegliati.
L'altro cominciò ad aprire gli occhi.
-Uhm.....Blaine....
Disse con un sorriso beato in volto.
-Kurt devo andare a lavorare.
Gli sussurrò all'orecchio.
Gli occhi di Kurt si fecero tristi.
-Ah va bene....
Blaine si alzò per raccogliere i suoi vestiti e indossarli.
-E' stato....bello.Grazie mille.
Blaine si girò e vide negli occhi di Kurt tanta tristezza e delusione.
Mise un ginocchio sul letto e gli prese il mento con una mano trascinandolo in un dolce bacio.
-Non fare così,stanotte torno.
Kurt spalancò gli occhi.
-Davvero?!
-Certo che torno però ora devo andare se no Ralph vedrà che non sono in bottega e tu devi levare le chiavi dalla porta se no Ms.Dixon si insospettirà.
Kurt fece un segno di assenso con la testa e poi stampò un altro bacio sulle labbra di Blaine.
Quando Blaine raggiunse la porta della bottega si girò verso il balcone e vide Kurt che lo salutava con la mano come quel giorno in cui gli aveva portato le scarpe.
In risposta Blaine si tocco la visiera del cappello e entrò nel negozio.


Mentre lavorava su un paio di scarpe Blaine pensò che la sua vita non era proprio il sinonimo di “ordinaria”.
Calzolaio di giorno,amante di notte,amante di un uomo di alta borghesia.
Chi entrava nella bottega lo guardava appena perché lui era solo il ragazzo che faceva le scarpe,lui non era nessuno....avrebbe voluto urlare a tutte quelle persone che lui era importante,almeno per Kurt e se contava qualcosa per Kurt non gli interessava del mondo.
Per Blaine era diventata un'abitudine intrufolarsi tutte le sere nel letto di Kurt per poi andarsene la mattina.
A differenza di quello che avrebbero potuto pensare gli altri per Blaine non era solo divertimento,c'era di più,molto di più.
Blaine sorrise tra se e se ripensando a l'altra sera.
Lui e Kurt avevano appena fatto l'amore e l'aria era troppo calda per restare nel letto quindi erano usciti sul balcone per ammirare le stelle.
Blaine stava strusciando il suo naso sulla spalla di Kurt quando il ragazzo spezzò la magica atmosfera che si era creata.
-Blaine?
-Dimmi.
-Ti amo di notte e di giorno.
Disse in tono soddisfatto come un bimbo che aveva appena imparato una nuova parola.
Blaine lo guardò divertito.
-Cosa?
-Ti amo di notte perché vieni qui a farmi sentire in un modo meraviglioso e ti amo di giorno perché mi piace guardarti attraverso le finestre della bottega e mi diverte il fatto che tu non sappia che ti guardo.
Concluse sorridendo.
Blaine rise.
-Anche io ti amo di notte e di giorno Kurt ma non c'è un perché.
Kurt fece un risatina e poi lo trasporto in un bacio appassionato che divenne presto qualcos'altro.
Il campanello che annunciava l'arrivo di un cliente lo riscosse dai suoi ricordi.
In Blaine cominciava a crescere una consapevolezza.
Non era mai stato così felice in vita sua.


Una mattina di Settembre Blaine non si svegliò alle sei.
Erano appena passate le nove quando Ms.Dixon salì al piano di sopra.
Era sabato mattina e il signorino Hummel si alzava presto per stare con suo padre ma quella mattina non era sceso.
Pensò di bussare ma non rispose nessuno.
Provò a tirare giù la maniglia ma la porta era chiusa a chiave dall'interno.
Il signorino Hummel non chiudeva mai a chiave la porta,glielo aveva insegnato lei fin da piccolo.
Tirò fuori dalla tasca del vestito la chiave di riserva e quando aprì la porta e i suoi occhi si posarono sul letto desiderò di non averlo mai fatto.
Adagiati sulle coperte blu dormivano beati il signorino Hummel e il calzolaio della bottega oltre la strada.
I suoi occhi scioccati vagarono sul mucchietto di vestiti scomposto che giaceva ai piedi del letto e,presa dal panico,corse giù a chiamare Mr.Hummel.
Quando Kurt sentì un paio di stivaletti col tacco correre giù per le scale capì subito che era andato tutto a rotoli.
Si alzò di scatto e vide la porta aperta poi il suo sguardo si precipitò sull'orologio.
Le nove passate.
Si girò immediatamente per svegliare Blaine con gli occhi pieni di panico.
-Blaine svegliati!Devi andartene!
Blaine aprì gli occhi.
-Cosa?Perché che succede?
Kurt si levò le coperte di dosso,prese i vestiti di Blaine ai piedi del letto e glieli lanciò addosso.
-Muoviti!Mio padre e i suoi scagnozzi stanno arrivando!Se ti trovano qui è la fine!
Blaine si mise le mutande e i pantaloni.
-Ma Kurt e tu?
-Io me la caverò è pur sempre mio padre non mi farà del male ma a te sì quindi ora vai!
Si mise la camicia e si sporse sul letto per guardare Kurt negli occhi.
-Potremo stare insieme di nuovo?
-Non lo so Blaine però il tempo che ho passato con te è stato il più bello della mia vita.
Blaine lo baciò appassionatamente quando delle voci proveniente dalle scale li interruppero.
Kurt si voltò verso la porta e poi verso di lui.
-Vai!
La sua voce tradiva tutta la paura che provava.
Blaine corse verso il balcone e stava per saltare la ringhiera quando quattro mani potenti lo strinsero nella loro morsa.
Blaine urlò divincolandosi ma nulla poteva contro quei giganti che lo tenevano fermo.
Lo fecero girare verso la camera in tempo per vedere un uomo non molto alto e con gli occhi cerchiati che si avvicinava furiosamente a lui.
Kurt gli si parò davanti.
-No padre la prego non fategli del male!
La sua voce suonava disperata mentre le lacrime gli rigavano il viso.
In tutta risposta ricevette uno schiaffo talmente forte da farlo ricadere sul letto.
Blaine era fuori di se dalla rabbia.
-Lo lasci stare!
Rinchiò rabbiosamente.
Ancora prima che se ne accorgesse un pugno gli colpì il viso e uno degli anelli gli tagliò il labbro.
Mr.Hummel mise il viso a un centimetro dal suo.
-La pagherai cara per quello che hai fatto lo sai vero?
Sibilò e Blaine alzò la testa sprezzante.
-Sì e non ho alcun rimpianto.
Mr.Hummel venne improvvisamente spinto di lato.
-Non le permetterò di fargli del male!
Mr.Hummel fece una risata arrogante.
Blaine era sicuro che quell'uomo non si sarebbe fatto problemi a fare del male anche a suo figlio.
-Se no?
-Se no io...io...
Mr Hummel scoppiò di nuovo a ridere.
-Proprio così Kurt,non hai alcun potere,sei inutile quindi ora fatti da parte!
-No!
Mr.Hummel aveva già alzato la mano per sferrare un altro schiaffo al figlio.
-Kurt ascoltalo!
Uno degli energumeni che impediva a Blaine di fuggire stava per tirargli un pugno nello stomaco quando Mr.Hummel lo fermò con un gesto della mano.
-Io non ti posso dare un futuro,non posso darti niente quindi è meglio che finisca qui Kurt,mi dispiace ma è la verità.Tutto questo è sbagliato.
Blaine cercò di dirgli con gli occhi tutto quello che non poteva dire a voce.
Kurt girò i suoi verso il padre.
-Promettetemi che lo lascerete in vita.
Il ghigno che si era formato sulle labbra dell'uomo svanì.
-Cosa?
-Io e lui non ci vedremo mai più,non avremo mai più contatti ma voglio che lo lasciate vivo.
Blaine guardò Mr.Hummel.
-Va bene Kurt ti prometto che lo lascerò vivere.
Blaine non credeva affatto a quelle parole,sapeva che la sua ora era arrivata.
Kurt si girò verso di lui e in quegli occhi meravigliosi Blaine vide amore,tristezza e rimpianto.
Sembrava dirgli con la sguardo “Mi dispiace”.
-Portatelo via.
Disse Mr.Hummel.
Uno degli uomini spinse sul letto Kurt che ricominciò a singhiozzare mentre Mr.Hummel chiudeva a chiave sia le porte che portavano al balcone sia la porta d'ingresso.


Blaine venne trasportato oltre la porta sul retro (molto probabilmente per non essere visti da Kurt e per non dare nell'occhio) e poi nel cimitero.
Mr.Hummel non aveva intenzione di lasciar andare il calzolaio.
Non aveva bisogno di altri pettegolezzi che infangassero il suo nome e l'unico modo per farlo era eliminare le prove dell'ultimo scandalo.
Fece personalmente passare una corda sopra il ramo di un alberello striminzito che si trovava nella parte più remota del cimitero.
Quando uno degli uomini gli fece passare la corda intorno al collo Blaine si prese un momento per vedere tutta la sua vita.
Da orfanello abbandonato a adolescente ladro fino ad arrivare lì,uomo lavoratore,uomo amante,uomo innamorato,innamorato della persona sbagliata.
Dedicò i suoi ultimi respiri proprio a quella persona che gli aveva fatto capire di cosa parlasse la gente con la parola “amore”.
Poi la corda si tese e il cuore di Blaine cessò di battere.



N.d.a:
Okay è la più lunga fan fiction che abbia mai scritto però devo ammettere che è anche la più bella :3 sono molto molto molto soddisfatta :3 le mie fan fiction sono tutte fluff e cuoricini e arcobaleni però questa ha l'Unhappy ending.....chissà perché......non lo so neanche io xD
Bhe buona lettura e non siate avari con le recensione <3
Alla prossima <3
   
 
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