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Autore: Robigna88    01/09/2013    3 recensioni
Harvey Specter è il mediatore più brillante di New York.
Lisa Sullivan è una donna comune con qualche segreto e molte difficoltà.
Cosa succede se Harvey incontra Lisa?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harvey Reginald Specter, Mike Ross, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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NDA: i commenti sono sempre apprezzati. Mi fa piacere sapere cosa ne pensate :)
Grazie a StillAnotherBrokenDream per il continuo supporto <3


PROLOGO




Lisa Sullivan sospirò raggiungendo la piccola finestra che dava sulla cucina. Non avrebbe saputo dire quante volte il campanellino sul marmo pregiato avesse suonato per avvertirla che un'altra ordinazione era pronta, ma dal suo mal di testa avrebbe detto tranquillamente un milione.

L' Elite era il lounge bar più in voga della città da quanto Jacob Mayer lo aveva preso in gestione dopo che il padre era morto.

Il bar era salito di livello ma la paga decisamente no.

Lisa sospirò prendendo il vassoio. Un aperitivo alcolico, uno analcolico e stuzzichini extra per alcuni clienti che evidentemente erano decisamente importanti. Si guardò intorno prendendosi un attimo per alleviare il dolore che sentiva ai piedi e si lisciò il grembiule.

Avvocati, medici, architetti e la creme de la creme di New York; tutti in quell'unico locale a parlottare tra loro di casi impossibili, pazienti difficili e progetti ambiziosi. Nel portadocumenti una serie di carte di credito gold, addosso completi cuciti su misura e sul viso l'aria furba tipica degli uomini di potere.

Cose parecchio lontane dalla sua vita.

«Lisa!» la richiamò il capo «Ma che diavolo stai facendo inchiodata lì come una statua di sale?»

Lei scosse il capo ridestandosi dai suoi pensieri e abbozzò un sorriso «Scusi Jacob,» disse «mi stavo solo riposando un attimo. Serata piena.»

«Beh visto che vuoi venire qui a riposare forse è meglio che detragga dalla tua paga i tuoi attimi di riposo. Che ne dici?»

«No signore.» replicò lei passando dall'altra parte del bancone «Non sarà necessario. Torno subito al lavoro.»

«Bene!»

La donna si incamminò. Si inumidì le labbra stampandosi un sorriso sul viso e raggiunse il tavolo. Servì i clienti con gentilezza e poi si avvicinò ad un altro tavolo appena occupato.

Conosceva la donna che vi si era appena seduta, si chiamava Jessica Pearson ed era a capo dello studio legale più grande della città. L'aveva vista diverse volte, con alcuni clienti, con qualche uomo; sempre con persone molto distinte ed eleganti. Ordinava sempre la stessa cosa; un Martini con doppia oliva e delle tartine al salmone. Lasciava delle ottime mance, ed aveva un bel sorriso anche se Lisa era certa che non fosse sempre del tutto sincero. Aveva l'espressione di una cacciatrice sempre pronta a trovare nuove prede e a non lasciarsi sfuggire quelle già catturate. Dopotutto, considerato che era una donna in una vasca piena di uomini squalo e che era arrivata comunque in alto, non avrebbe potuto essere altrimenti.

Quella sera era lì con un uomo che Lisa non aveva mai visto. Prese il blocchetto delle ordinazioni e sorrise ad entrambi «Buonasera,» disse «sono Lisa e mi occuperò di voi stasera. Cosa posso portarvi?»

L'uomo, di cui Lisa non sapeva il nome, le sorrise «Hai l'aria stanca, Lisa.»

Lei abbozzò un sorriso «Servire tutto il giorno ai tavoli può essere molto stancante signore.»

«Chiamami Harvey,» rispose lui «signore mi fa sentire vecchio.»

Lisa abbassò per un attimo lo sguardo, poi lo rialzò su di lui «Se non le dispiace preferirei di no. Questo è il mio posto di lavoro e»

«Bene allora dimmi a che ora stacchi. Faremo una passeggiata e fuori da qui potremmo essere amici.»

La donna al tavolo con lui si schiarì la voce accennando un sorriso e Lisa rimandò indietro un ciuffo di capelli sfuggito all'elastico.

«Signore,» iniziò «so che è facile cadere vittima dei soliti cliché sulle cameriere ma a dispetto di quel che crede, io non lavoro qui perché amo l'idea di uomini ricchi e ambigui che provano a portarmi a letto. Quindi, la prego, mi dica cosa vuole bere così che io possa tornare al lavoro. Il mio capo non ama che si perda tempo.»

Harvey sorrise volgendo lo sguardo a Jessica Pearson, e proprio lei prese la parola «Prenderemo due Martini con doppia oliva e delle tartine.»

Lisa annuì «Arrivano subito.»

«Lisa,» le disse Harvey «ho molto apprezzato la tua sincerità. Credo davvero che io e te potremmo essere amici se tu volessi.»

«Signore,» replicò lei sorridendo «non so molte cose della vita, ma di una cosa sono certa; gli uomini come lei non diventano amici delle donne come me. Con permesso.» si allontanò bloccando il vassoio sotto il braccio e li lasciò soli.

Jessica Pearson rise poggiando le mani intrecciate sul tavolo «A quanto pare esistono delle donne capaci di resistere al tuo fascino.»

Harvey piegò poco il capo guardandola con aria beffarda «Cederà.»

«Non ci conterei ma... buona fortuna, signore.» lo canzonò.

Harvey Specter rise lanciando un'occhiata a Lisa dietro il bancone. Sarebbe stata dura, Jessica aveva ragione. Ma Lisa era bellissima e lui era Harvey Specter, il miglior mediatore di New York. Aveva sempre ciò che voleva e riusciva ad ottenerlo con classe.



*****



«A domani Lisa.»

Lisa sorrise a Stacy, la sua collega e la salutò con un gesto della mano. Non riusciva a credere che quella giornata infernale fosse finalmente finita. Non vedeva l'ora di tornare a casa e anche se pagare un taxi per portarla fino a lì le sarebbe costato almeno metà delle sue mance, si sentiva troppo stanca per prendere l'autobus quella sera. In fondo, pensò, aveva lavorato duro e presto sarebbe stato il suo compleanno; si sarebbe fatta un regalo in anticipo.

Sospirò riflettendo sul fatto che, probabilmente il giorno dopo se ne sarebbe pentita, ma non cambiò idea. Non quella sera. Ripiegò la divisa ordinatamente dentro il borsone e sobbalzò quando rialzando gli occhi si ritrovò Jacob davanti.

«Jacob!» esclamò «Non l'avevo sentita arrivare. Mi ha spaventata a morte.»

L'uomo non si mosse di un millimetro «Mi hanno detto che oggi hai rifiutato le avances di un cliente. E' vero?»

«Si.»

«E perché,» disse lui facendo un inchino «di grazia?»

«Non sono qui per assecondare le avances dei clienti, sono qui per fare la cameriera. Se avessi voluto essere preda di uomini ricchi e potenti avrei fatto la spogliarellista, o la escort. O magari entrambe.» disse con tono ironico.

Jacob alzò un sopracciglio «Ti va di fare la spiritosa forse?»

«Rispondevo semplicemente alla sua domanda.»

«Beh la tua risposta ti è appena costata le mance della serata.»

Lisa strinse forte il borsone e gli si avvicinò «Lei non può togliermi le mance della serata per questo motivo. Non è corretto.»

L'uomo alzò le mani abbozzando un sorriso «Uuh...» mormorò «cosa vuoi fare? Dirlo al capo? Oh aspetta. Sono io il capo.»

«Signor Mayer, ho bisogno di quelle mance.»

«Non è un mio problema. E ora fuori prima che decida di licenziarti.»

Lisa Sullivan avrebbe voluto rispondergli, o magari tirargli contro qualcosa. Ma se era vero che aveva bisogno di quelle mance, era ancora più vero, e triste, che aveva bisogno di quel lavoro e l'unico modo per tenerselo era assecondare quello squallido capo. Si mordicchiò il labbro sperando di riuscire a trattenere le lacrime ma qualcuna sfuggì al suo controllo mentre usciva dalla grande porta di vetro. «Addio taxi.» mormorò con la voce incrinata.

Mise le mani nelle tasche del cappotto e corrugò la fronte camminava verso la fermata dell'autobus. Non poteva credere che lo avesse fatto davvero. «Come faceva a sapere quando avrei staccato?»

L'uomo rise fermandosi di fronte a lei «Non lo sapevo.»

«Quindi vuole farmi credere che ha aspettato qui fuori per ore in attesa che il mio turno finisse.»

«Mi crederesti se ti dicessi che è così?»

Lisa scosse il capo e si asciugò il viso «No. Ma non fa alcuna differenza. Mi dispiace, ma devo andare a casa ora.»

Harvey Specter corrugò la fronte mentre lei lo superava passandogli accanto. Di solito quello era il momento in cui le donne iniziavano a cedere, ma non lei. «Ho un'auto. Posso accompagnarti se vuoi.»

Lisa si voltò a guardarlo «Sono sicura che ha anche un autista e i sedili riscaldabili e probabilmente lo stereo pieno di canzoni blues, ma non sono interessata. E inizio a trovare la sua insistenza piuttosto fastidiosa. Stasera mi è già costata le mie mance.»

«Le tue mance? Che significa?»

La donna continuò a guardarlo mentre faceva qualche passo all'indietro «Significa che questa conversazione finisce qui. Buonanotte signore.» si voltò camminando a passo più svelto ed Harvey, confuso, pensò che era il caso di fare due chiacchiere con Jacob Mayer per capirne di più.


   
 
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