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Autore: BrokenApeiron    01/09/2013    0 recensioni
"Nella riservatezza c'è sicurezza, ma non attrazione. Non si può amare una persona riservata."
Arthur ed Eames, due draghi dal comportamento così diverso, dal rapporto così ambiguo.
Fantasy!AU! scritta per la Mistery Weekly Table-y.
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Arthur, Eames
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Mi piacciono i draghi. Scritta per la Mistery Weekly Table-y http://pseudopolisyard.blogfree.net/?t=4653895#lastpost.
Prompt. Citazione: Nella riservatezza c'è sicurezza, ma non attrazione. Non si può amare una persona riservata. (J.AUSTEN, Emma)
Immagine: http://i42.tinypic.com/709vds.jpg
Canzone: La Stagione dell'Amore (Franco Battiato)
 
 
 
"Nella riservatezza c'è sicurezza, ma non attrazione. Non si può amare una persona riservata" Gli aveva detto Eames tempo prima. Eppure, era sempre lì. Nonostante lui rimanesse riservato -e per un drago essere riservato significa essere molto, molto schivo- Eames tornava sempre lì, da lui.
Almeno una volta l'anno, Eames veleggiava verso il suo castello di pietra, dal gusto così romantico. Atterrava, poggiava gli artigli sul più alto torrione e aspettava con soddisfazione che Arthur tirasse fuori la testa e brontolasse con fastidio riguardo la lunga coda bruna avvolta attorno alla torre.
Solo allora Eames srotolava la coda e si concedeva una risata liberatoria.
"Ancora a rubare quadri, Arthur? Il tempo passa, ma tu sei sempre a fare le stesse cose."
Il drago, di un bel colore blu cupo, fece uno sbuffo dalle narici e fece rientrare la testa, muovendo un po' le orecchie appuntite per l'irritazione.
"Il fatto che tu non abbia un gusto particolarmente sviluppato per le arti non ti permette di giudicare i miei acquisti e il mio interesse."
Eames ridacchiò e lo seguì, sgusciando agilmente tra gli anfratti della struttura. Ormai c'erano più scaglia brune che non blu incastrate tra le pietre dei muri e dei torrioni, rendendo difficile comprendere chi dei due fosse il reale inquilino.
Un'ulteriore squama rimase a brillare tra due rocce quando il drago toccò il pavimento, riprendendo a trottare con una certa eleganza sui fini tappeti rossi.
Nonostante Arthur cambiasse poco aspetto -perché diventare umano quando puoi goderti delle opere d'arte con un occhio assai più potente?- gli interni del castello erano ben curati. Candele e lanterne accese, tappeti persiani barattati in Oriente, mobili di ottima fattura e quadri dei più grandi autori romantici.
Al momento Arthur stava esaminando un grande dipinto dalla luce soffusa e particolare, rappresentante una donna avvolta in un abito rosso in mezzo ad un bosco di betulle dai colori rosati. Decisamente un bel pezzo.
"E' questo il tuo ultimo acquisto?"
Chiese Eames girando lentamente attorno all'altro drago, osservando il suo corpo elegante, la sua linea sinuosa.
"Sì. E' di un autore che abita qua vicino, nel Reame oltre ai colli. Ha dipinto sua moglie, Mal."
Il muso affusolato era a poche decine di centimetri dalla tela, le narici allargate per poterne sentire l'odore di pittura.
"Notevole. Ti sei presentato così, o…?"
Arthur girò la testa di scatto, sibilando in maniera appena percettibile. "No. Mi crede un umano amante dell'arte fiamminga, e non ho rubato il dipinto. Me lo ha regalato."
Il mento con corta bargigli di Eames si mosse vicino al retro del quadro. "Al mio nuovo amico Arthur, che Dio possa mandarmi mille anni ancora della sua amicizia. Dominic Cobb. Sono contento, almeno con qualcuno riesci a aprirti. E pensare che con me non vuoi neppure fare un giro al mercato sotto le spoglie di due mecenati."
Il tono non era acido, ma il sottile veleno che spillava da quella frase era più che evidente alle delicate orecchie del drago blu. Sentiva nella testa la frase di Eames ripetuta in un eco. Le parole erano diverse, ma il significato sempre lo stesso.
Nella riservatezza c'è sicurezza, ma non attrazione. Non si può amare una persona riservata.
Arthur spostò lo sguardo altrove, il lieve senso di colpa che gli cresceva in corpo, ma che tentava, come ogni volta, di zittire e seppellire. E, come ogni volta, ci riuscì.
Eames nel frattempo aveva alzato il muso verso il cielo, e inspirato a pieni polmoni.
"Su, andiamo a fare un volo. Si sta alzando un piacevole odore di grano e frutta."
 
Eames tornava sempre lì, da lui. Ogni volta, in estate, arrivava, si fermava qualche giorno, e ripartiva. Arthur sapeva bene quando sarebbe arrivato. Arrivava sempre nella stagione dell'amore.
Nonostante le parole dure di Eames, egli continuava ad amare il drago blu, di un amore diverso da quello umano: quello era fatto di vite passate insieme, come quelle del pittore e la sua bellissima moglie.
Il loro amore, invece, si riassumeva in un breve incontro, fatto di parole leggere e coccole più sostanziose.
Nonostante il carattere distaccato di Arthur, erano una coppia, anche se non dichiarata. Era scritta nel loro sguardo quando si univano in volo, roteando quasi fino a schiantarsi, per poi staccarsi l'uno dall'altro e riprendere a sbattere le larghe ali brune e cobalto. Più volte Eames si avvicinò ad Arthur, strofinandogli il naso sul collo per poi agganciarsi a lui, riprendendo da dove avevano interrotto.
Più volte Arthur morse il collo largo del compagno, in un atteggiamento affettuoso.
Poi tornavano a volare, ognuno con un atteggiamento ben diverso. Arthur sembrava essere stato impermeabile all'esperienza, mentre Eames veleggiava con soddisfazione e divertimento tra le correnti. "Bene, è ora per me di andare."
Arthur roteò gli occhi verso di lui, sorpreso. "Come!? Di già?"
Eames fece un sorrisetto compiaciuto nel vedere qualcosa sconvolgere finalmente l'espressione dell'impeccabile lord. "Ho degli affari da sbrigare. Devo andare a mangiarmi un nano per poi impersonarlo nei prossimi mesi, fino a che non riuscirò ad avvicinarmi abbastanza al tesoro della loro roccaforte."
Eames era un falsario, uno specialista del travestimento. Era conosciuto con più di cento nomi, ed ognuno di essi aveva un volto, una razza, un sesso e un'età diversi. Aveva molto lavoro da sbrigare, ed era sempre ligio alle mansioni per cui lo pagavano.
"La stagione dell'amore viene e va." Si giustificò lui ridacchiando, girandosi per volare a pancia in su, sbattendo le forti ali energicamente.
Il drago blu sbuffò, girando la testa per non guardarlo. Non stava digerendo la sua improvvisa partenza. Eames si avvicinò al suo muso, strofinandolo con affetto.
"Ne abbiamo avute di occasioni, perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai."
Era un'altra frecciata riguardo alla sua freddezza? Arthur sbuffò, ricambiando il gesto con occhi socchiusi e mascella contratta, sentendo dentro un vuoto maggiore di quanto volesse ammettere.
La figura tozza e massiccia del drago bruno riluceva d'oro nel tramonto. Il suo compagno rimase librato nell'aria, osservandolo scomparire come una macchia scura nel sole.
Quando l'altro non fu più visibile, si girò e tornò, solo, al suo castello.
 
La stagione dell'amore viene e va, all'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà. Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore.
Nuove possibilità per conoscersi e gli orizzonti perduti non ritornano mai.
La stagione dell'amore tornerà.
   
 
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