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Autore: S_Lion597    01/09/2013    9 recensioni
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-È vero che mi hai chiesto delle cose mentre dormivo?- sputò fuori in un sussurro sprofondando negli occhi verdi di lei che lo scrutavano con un misto di incredulità, preoccupazione e curiosità.
Kate ridacchiò accarezzandogli il volto con il dorso della mano per poi scendere verso il collo e il petto, lungo quella scia di pelle che amava coprire di baci ogni volta che facevano l'amore.
-Rick, non era niente ok? Ti ho fatto solo un paio di domande per vedere cosa avresti risposto mentre dormivi. Non erano cose importanti.-
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Talking in one's sleep

Dopo quel chiarimento su Jordan erano rimasti sdraiati sul divano, accoccolati l'una all'altro, le gambe intrecciate.
Kate aveva la testa appoggiata al petto dell'uomo, gli occhi chiusi. Si godeva il calore del corpo di Castle vicino al proprio, dopo gli ultimi giorni che a causa della preoccupazione per Ryan, erano stati particolarmente stancanti.
Rick con la punta delle dita le disegnava cerchi concentrici sulla schiena, intervallati da qualche grattino e accenno di solletico che lei si godeva con un sospiro e una mezza risata. Le posò un bacio sulla fronte e scivolò accanto a lei sul divano fino ad arrivare col volto all'altezza del suo.

-Kate...- chiamò e il suo respiro si infranse sul volto di lei mentre apriva gli occhi. La donna gli sorrise strofinando il proprio naso su quello del compagno e avvicinandosi per un breve bacio a fior di labbra.
-Che hai, Castle? - chiese aggrottando la fronte un volta notata la sua preoccupazione e il modo in cui guardandola, sembrava esitare.
-Castle?-
Lui prese un respiro profondo: -È vero che mi hai chiesto delle cose mentre dormivo?- sputò fuori in un sussurro sprofondando negli occhi verdi di lei che lo scrutavano con un misto di incredulità, preoccupazione e curiosità.
Kate ridacchiò accarezzandogli il volto con il dorso della mano per poi scendere verso il collo e il petto, lungo quella scia di pelle che amava coprire di baci ogni volta che facevano l'amore.
-Rick, non era niente ok? Ti ho fatto solo un paio di domande per vedere cosa avresti risposto mentre dormivi. Non erano cose importanti.-
-Ma perché non me le hai fatte da sveglio? I..io ti avrei risposto. E ti risponderei anche ades...-
-Castle, per prima cosa ti ho chiesto qual era il tuo scrittore preferito. Tu hai sbuffato e risposto Nutella e panna spray, ok?-
-Edgar Allan Poe...-
-Lo so! E lo sapevo anche prima. Volevo solo vedere cosa avresti risposto.-

Rick sembrò rilassarsi un po', ma ormai la mente di Kate era tornata al lavoro, studiandolo per capire cosa ci fosse ancora che non andava e soprattutto perché fosse così spaventato da quello che poteva dire nel sonno. Capiva che certe cose voleva rimanessero per lui ancora per un po' o anche per sempre, ma era davvero così grave quello che aveva paura di dire?
Lei non lo pensava.
Le bastava guardare a qualche minuto prima, quando Rick era così preoccupato per il fatto che potesse cambiare l'opinione che aveva di lui per qualcosa che era successo anni prima. Non era stato esattamente un atto nobile e lo aveva cambiato profondamente, ma perché non riusciva a vedere che uomo era diventato dopo?
Kate vedeva le sue spalle contratte, i suoi occhi azzurri ancora persi che sembravano cercare un appiglio e un po' di sicurezza.
Legò il proprio sguardo al suo.
-Castle, te lo sei meritato quell'applauso. Anche prima di venire a rompere al distretto.- Entrambi sorrisero a quella battuta mentre Kate gli donava un'altra carezza e lui sospirava, chiudendo gli occhi a quel contatto.
-Non ne sono sicuro- Lei gli alzò il mento con le dita aspettando che la guardasse e capisse quanto fosse importante per lei quello che stava per dire.
 -Te lo sei meritato. Hai scritto libri capaci di sollevare dal baratro una ragazza a cui era stata strappata la madre.-
Castle la guardò incredulo e la strinse. Forte. E Kate in quella stretta percepì tutto il suo bisogno. L'abbracciò a sua volta posandogli baci su tutta la spalla, passandogli le mani fra i capelli, arruffandoglieli, carezzandolo con delicatezza.
Gli diede un bacio sulla guancia. -Rick, qual è il problema con il parlare nel sonno?-
Lui sospirò. -Io... ecco... è che non mi controllo. Non succede niente finché blatero di come amo Nutella e panna spray…- Sorrise leggermente e lei ricambiò -Ma cosa succederebbe se dicessi qualcosa di me che non vorresti ascoltare? Io non voglio nasconderti niente. Con Jordan è andata bene, ma se la prossima volta non fosse così?-
La guardava implorante tentando di farle capire quanto quella situazione lo opprimesse.
-Non voglio perderti per una cosa che non so neanche di aver detto.-
-Tu conosci molte delle mie parti più oscure, Castle, e sei rimasto. Credi davvero che io potrei andarmene solo per una parola sussurrata mentre dormivi?-
Lui si limitò ad esitare continuando a fissarla.
-Facciamo così... quando dirai qualcosa, prima di trarre qualsiasi conclusione verrò a chiederti spiegazioni, ok?-
Rick la baciò dolce tornando subito a stringerla, quasi possessivamente, respirando il profumo dei suoi capelli dall'incavo del suo collo.
-Castle, ho aspettato mattina per chiederti di Jordan invece che tirare subito fuori la pistola... Credo che ce la farò anche con il resto- disse allontanandolo leggermente da sé per guardarlo ridere.
-Sì, credo proprio anch'io..-

Rimasero stretti così per un po', coccolandosi a vicenda e godendosi quel momento così particolare.
Quando Beckett fu sicura che Castle si fosse ormai rilassato decise di fare un altro passo, stando attenta perché lui non tornasse ad agitarsi per niente.
-Perché sei così ossessionato da quello che ti è successo in passato?-
-Senti chi parla- borbottò lui. Kate sorrise pensando che in fondo non aveva così torto. Il punto era che il suo passato, lui lo conosceva e l'aveva accettato con tutte le sue implicazioni mentre lei di quello del compagno sapeva poco e niente. E lui aveva paura che sapesse.
Gli afferrò un orecchio e tirò, non curandosi della possibilità di distruggere il loro momento coccole.
Lui urlò, come previsto. -Mele, mele, mele!-
-Sto parlando seriamente, Richard Castle.- Rick sbuffò imbronciato massaggiandosi l'orecchio arrossato e appoggiando la testa sul seno della compagna che sorrise passando ancora automaticamente le mani fra i suoi capelli.
-Castle?- lo chiamò in un mezzo avvertimento.
-Sì, sì ti spiego, ma ora risdraiati qui e tentiamo di ripristinare il magnifico momento che tu hai distrutto con il tuo fare manesco e sadico- Kate scoppiò a ridere ritornando a stendersi di buon grado e accarezzandolo ancora.
-Il mio passato non è esattamente una favola, Kate.-
-Vogliamo fare a gara?- La voce della donna era leggermente irritata, ma poi lei lo lasciò continuare.
-Kate, non è questo che intendo. Il tuo non te lo sei scelto. Ti hanno tolto tua madre, e le conseguenze di questo si sono riversate su di te. Io invece volevo che fosse così. Le feste, le ragazze, il sesso e l'alcool e poi tutto da capo. Me le cercavo. Ho avuto una figlia a venticinque anni, Kate...-
-Castle, Alex...- Lui la interruppe prima che potesse dirgli qualsiasi cosa -Non mi sono mai pentito di averla avuta, Kate. Mai. La amo più di qualsiasi altra cosa. Ma anche con lei come in tutto il resto sono stato fortunato perché ho avuto la possibilità di fare delle parole un lavoro. E questa è stata la mia distruzione come la mia fortuna. Ero pessimo, Kate, e lo penseresti anche tu-
-Ma perché fermarsi a questo, Castle? Ho conosciuto una parte di quel ragazzo i primi anni in cui abbiamo lavorato insieme ed è vero, non ti sopportavo. Ma tu non sei così. Non lo sei più.-
-Ma lo ero e io... io...-
-Castle, se per diventare quello che sei adesso dovevi essere quel tipo di ragazzo, allora sono felice che tu lo sia stato. Pensa se fossi stato un noioso scrittore insicuro e impacciato. Quella volta del primo caso non mi avresti seguito. E poi non avresti corrotto il sindaco…-
-Non ho corrotto il sindaco!-
-Oh giusto, scusa, non avresti sfruttato l'amicizia con il sindaco...-
Rick piagnucolò nascondendo il viso nel collo di lei. -Detto così sembra orribile.-
-Al diavolo, Castle, dillo come vuoi! Alla fine non ci saremmo conosciuti e adesso non saremmo qui. Questo lo rimpiangerei.-
-Davvero?-
Lei scoppiò a ridere. -Guardami. Chi altro potrei volere?-
Castle sembrò riguadagnare tutta la sua allegria. -Oh beh, modestamente su questo ti appoggio completamente.-
Kate rise ancora portandosi le mani al collo e facendo finta di soffocare. -Oh mio dio, aiutatemi! Il suo enorme ego! Mi ucciderà!-
Castle si tirò su per guardarla meglio, con una delle sue migliori espressioni da offeso in volto.
-Ah, è così?! Adesso ti starei soffocando?-
Kate gli rispose solo ridendo e lui iniziò a farle il solletico. Non capirono bene come, ma anche la detective gli saltò addosso usando la sua stessa arma per farlo desistere.
Si rotolarono sul divano come bambini, pizzicandosi e qualche volta baciandosi, con solo il suono delle loro risate nelle orecchie.


 
"Right from the start,
you were a thief
you stole my heart
and I, your willing victim.
I let you see the parts of me
that weren't all that pretty
and with every touch you fixed them
.Now you've been talking in your sleep oh oh
Things you never say to me..."
(Just give me a reason-P!nk ft. Nate Ruess)

 
   
 
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