Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: LiduenKvaedhi    01/09/2013    1 recensioni
E la sera affilava i suoi coltelli, perchè non poteva fare altrimenti.
Breve Flashfic di 322 parole su Clove.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E affilava i coltelli, perché era ciò che amava fare di più, oltre che piantarli negli scoiattoli, quando ignari marciavano sull’albero che fronteggiava camera sua.
Passava serate intere ad occuparsi di loro, perché per lei erano come dei figli, o meglio, come degli amici. Gli unici che aveva.
Perché lei camminava per le strade e tutti la evitavano; “E’ folle; è malvagia; non avvicinarti a lei” e questi non erano niente rispetto ad altri commenti che udiva al suo passaggio.
Anche all’Accademia accadeva, tutti le stavano alla larga, perché avevano paura.
E quindi continuava ad affilare i suoi coltelli, solitaria, senza emozioni, perché quelle l’avevano abbandonata da tempo, come suo padre, come sua madre. E la povera nonna era ignara di tutto ciò, della frustrazione che aumentava di giorno in giorno in quella creatura, minuta quanto spietata.
Ed era ignara di come la ragazza centrasse in pieno ogni manichino, esattamente nel punto rosso, e di come aveva scagliato un coltello contro una ragazza che l’aveva chiamata bastarda, perché era orfana.
E affilava i suoi coltelli, con riguardo, riponendoli accuratamente dentro la custodia di cuoio, perché loro erano speciali. Non la tradivano mai, centravano perfettamente ogni oggetto, animale o persona che lei desiderasse.
E quando arrivò il giorno della Mietitura, non esitò a portarli con se, nascosti sotto il grazioso abito di seta bordeaux, che la faceva apparire un po’ meno crudele.
E quando si offrì volontaria, salì orgogliosa su per i gradini, sapendo che nessun Tributo sarebbe scampato alla lama dei suoi compagni.
E gli affilò un’ultima volta, prima di entrare nell’Arena, dicendogli di aspettarla, perché sarebbe tornata.
Poi entrò nel vivo del gioco, seccata di non avere i suoi fedeli servitori con se, perché i coltelli a sua disposizione erano buoni, ma non erano all’altezza dei suoi.
E quando Tresh le sfondò la scatola cranica, non rimpianse di non averli con se, perché adesso aveva un amico, perché adesso aveva Cato.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: LiduenKvaedhi