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Autore: emme30    01/09/2013    8 recensioni
Straight!Sebastian + Girl!Blaine
“Cosa hai fatto stavolta?” domandò Hunter annoiato, sfogliando il suo libro.
Sebastian alzò gli occhi al cielo. “Perché date per scontato che sia colpa mia?”
Nick gli lanciò un'occhiata eloquente, ma fu Jeff a parlare, sconsolato. “Guarda, ti faccio una lista: perché è sempre colpa tua, perché hai la delicatezza di un elefante in una cristalleria e perché sei il fidanzato peggiore del secolo. Vuoi che continuo?”
“Rimane un mistero il motivo per cui voglia stare con te,” commentò Hunter sempre più annoiato e con gli occhi fissi sul libro.
Sebastian si portò una mano tra i capelli. “Non ho fatto niente stavolta, è lei che è sempre isterica, sarà in preciclo...”
“Non è in preciclo, sei tu che sei un idiota.” lo rimproverò Jeff nuovamente.
Nick scosse la testa, guardando l'amico seduto accanto a lui scrocchiarsi le dita, gesto che faceva sempre quando era nervoso e si sentiva in colpa per qualcosa.
“Andiamo, cosa le hai detto?”
Sebastian sospirò. “Le ho semplicemente fatto notare che ha comprato un maglioncino da centocinquanta dollari che la fa sembrare grassa.”
I tre ragazzi seduti al tavolo non riuscirono a trattenersi dal portarsi una mano sulla fronte.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Gender Bender
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Questa fanfiction partecipa all'iniziativa domeniche a tema organizzata dal gruppo Seblaine Events






Il Peggior Fidanzato di Sempre.

 

“No, non hai capito, io sto dicendo di andare prima al bowling, poi a mangiare la pizza e dopo cena al laser tag.”

“Perchè dopo cena al laser tag? Lo sai che quando usciamo di lì abbiamo sempre fame e nella stessa serata ceniamo due volte.”
“Perchè così non ci sono stupidi marmocchi in giro e posso uccidere Hunter tutte le volte che voglio.”

Nick ridacchiò, dando una pacca sulla spalla a Jeff ed entrando assieme a lui nella sala comune. Era un venerdì pomeriggio di fine febbraio e li attendeva un week end all'insegna del divertimento, visto che quello era il primo fine settimana dopo gli esami di metà anno.

La sala comune non era particolarmente affollata, ma si ritrovò a ad alzare le sopracciglia perplesso quando vide Hunter seduto a uno dei tavoli che sfogliava un libro.

“Cosa ci fa Hunter qui?” domandò Jeff quasi leggendogli nella mente. “Ha detto l'altro giorno che piuttosto che stare in sala comune a studiare preferirebbe farsi amputare una mano, e da quello che vedo non ci sono moncherini in giro.”

Nick scosse la testa ma sorrise, avvicinandosi al tavolo dove era seduto il capitano dei Warblers, facendo strisciare rumorosamente la sedia sul pavimento.

Il ragazzo alzò lo sguardo dal proprio libro, per poi fare una smorfia di disappunto quando vide Jeff e Nick che si sedevano al tavolo assieme a lui. “Cosa state facendo?
“Ti facciamo compagnia,” sghignazzò Jeff, conscio di quanto Hunter odiasse essere circondato dalla gente. “Come mai sei in sala comune?”
Hunter sbuffò infastidito, cercando il segnalibro e stiracchiandosi sulla sedia. “Non volevo assistere alla terza guerra mondiale,” disse annoiato.

Nick stava per chiedergli a cosa si riferisse, ma il grido di una ragazza che conosceva molto bene chiarì subito la situazione.

Oh Dio, non di nuovo...” mormorò Jeff, riflettendo esattamente i suoi pensieri.

I due ragazzi sospirarono quasi nello stesso istante, preparandosi mentalmente a quello che sarebbe successo da lì a poco.

Non appena due secondi dopo il rumore di altre urla, una porta che sbatteva e il suono di qualcuno che correva nei corridoi li rassicurò sul fatto che fosse tutto finito. Nick ringraziò il cielo di non essere stato tirato in mezzo all'ennesimo litigio tra Sebastian e la sua ragazza. Gli era bastato una volta e non voleva assolutamente ripetere l'esperienza. Venire aggrediti da Blair Anderson arrabbiata era persino peggio delle ore e ore di prove che faceva fare Hunter ai Warblers tutti i giovedì.

Sbirciò oltre la spalla di Jeff per avere una visuale migliore della porta d'ingresso, sospirando quando vide comparire poco dopo Sebastian con un'aria afflitta e le mani nella tasca del blazer. Si scambiò un'occhiata con Jeff, entrambi coscienti di cosa dovessero fare.

Rimasero in silenzio fino a quando Sebastian non li raggiunse al loro tavolo e non si sedette in mezzo a Nick e Hunter. Li guardò arricciando il naso e sbuffò.

“Cosa hai fatto stavolta?” domandò Hunter annoiato, sfogliando il suo libro.

Sebastian alzò gli occhi al cielo. “Perché date per scontato che sia colpa mia?”

Nick gli lanciò un'occhiata eloquente, ma fu Jeff a parlare, sconsolato. “Guarda, ti faccio una lista: perché è sempre colpa tua, perché hai la delicatezza di un elefante in una cristalleria e perché sei il fidanzato peggiore del secolo. Vuoi che continuo?”

“Rimane un mistero il motivo per cui voglia stare con te,” commentò Hunter sempre più annoiato e con gli occhi fissi sul libro.

Sebastian si portò una mano tra i capelli mordendosi il labbro. “Non ho fatto niente stavolta, è lei che è sempre isterica, sarà in preciclo...”

“Non è in preciclo, sei tu che sei un idiota.” lo rimproverò Jeff nuovamente.

Nick scosse la testa, guardando l'amico seduto accanto a lui scrocchiarsi le dita, gesto che faceva sempre quando era nervoso e si sentiva in colpa per qualcosa.

“Andiamo, cosa le hai detto?”

Sebastian sospirò. “Le ho semplicemente fatto notare che ha comprato un maglioncino da centocinquanta dollari che la fa sembrare grassa.”

I tre ragazzi seduti al tavolo non riuscirono a trattenersi dal portarsi una mano sulla fronte.

“Ma possibile che non impari mai dai tuoi errori? Mai, mai e poi mai dire a una donna che sembra grassa” sospirò Jeff scuotendo la testa e guardandolo con sufficienza.

“Ma quel maglione era davvero brutto! Avreste dovuto vederlo, c'erano disegnati sopra tanti piccoli papillon! Ma quale ragazza va in giro con una roba del genere addosso?”

Hunter a quel punto chiuse il libro e guardò Sebastian arricciando le labbra. “Mi dispiace essere d'accordo col biondo, ma tu sei davvero il peggior fidanzato del mondo. E con questo, vi lascio alle vostre soap opera, visto che non mi interessa nulla di tutto ciò.”

Si alzò con fare molto pomposo, portandosi dietro la sua tracolla e ignorando Jeff che gli stava facendo le linguacce. “Domani sera lo faccio secco al laser tag. E' guerra.”

Nick ridacchiò, ma tornò subito serio, visto che Sebastian accanto a lui sembrava davvero un'anima in pena.

“Si può sapere almeno come le hai detto che il maglione che si era appena comprata era brutto?”

Sebastian alzò un sopracciglio. “Amore, questo maglioncino è davvero orrendo e ti fa sembrare grassa.

Nick non riuscì a non portarsi di nuovo la mano sulla fronte.

“Non puoi dirle una cosa del genere,” si lamentò Jeff, esasperato ormai. “Ha ragione a urlarti di tutto e a essere arrabbiata con te!”

“Ma non dovrebbe essermi grata che sono stato sincero?”

“Non funziona proprio così il cervello di una ragazza, Seb.”

Sebastian a quel punto sbuffò e lasciò cadere la testa sul tavolo.

“Immagino che domani sera non ci sarai al laser tag, uhm?”

Alzò la testa non appena Jeff gli domandò quella frase. “Andate al laser tag domani sera?”

“Sì, vieni? Così magari riusciamo a ficcarti in zucca un po' di buonsenso. Le possibilità che poi tu lo usi sono abbastanza scarse, ma almeno noi facciamo il nostro ruolo di amici.”

Nick ridacchiò di nuovo alla battuta dell'amico, ma il grugnito di Sebastian gli fece corrugare le sopracciglia.

“Cazzo, domani sera ho promesso a Blair che sarei andato da lei, i suoi escono e non vuole rimanere in casa da sola...”

Jeff scoppiò a ridere a quella affermazione. “Non c'è che dire amico, ti tiene proprio per le palle.”

Sebastian gli lanciò un'occhiataccia, prima di sospirare e tornare ad appoggiare la testa sul tavolo.

“Mi sa che ti rimane una sola possibilità adesso, per rimediare al casino che hai fatto,” commentò Nick con un sorriso.

“Ovvero?” il mormorio di Sebastian arrivò comunque alle orecchie dei due ragazzi, nonostante lui fosse ancora con la fronte premuta sul tavolo.

“Il solito, no? Passi da Tiffany e dal fioraio. Prima o poi imparerai a capire come ci si comporta con una donna.”

Sebastian grugnì, puntando i gomiti sul tavolo e appoggiando il mento sul palmo della mano. “Nella prossima vita voglio rinascere gay, ne ho davvero abbastanza di queste donne.”

Nick e Jeff non riuscirono a trattenere l'ennesima risata.


 

*


 

Per i Warblers era un mistero il motivo per cui Blair e Sebastian stessero insieme. Per carità, se li si vedeva da lontano non si poteva che pensare che fossero una coppia adorabile e ben assortita: alto e slanciato lui con un sorriso affascinante e il savoir-faire che ammaliava donne e uomini, bassina ma formosa lei, con una risata contagiosa e allegra, una cascata di riccioli scuri che le copriva le spalle e la tendenza a vestirsi con colori estremamente sgargianti.

Alcuni dei Warblers li vedevano già sposati, altri facevano fatica a credere che sarebbero arrivati al week end successivo. Il problema più grande, infatti, non era legato a questioni puramente estetiche, ma al fatto che fossero entrambi testardi come due muli. Sebastian credeva di essere colui che comandava nella coppia, e Blair ogni tanto glielo lasciava credere, anche se, essendo una ragazza molto bisognosa, non gradiva quando il fidanzato la dava per scontata o non ammetteva che anche lui, come lei, amasse la loro relazione. Discutevano, si punzecchiavano, litigavano, si insultavano almeno dieci volte al giorno, sia in pubblico che in privato. Nessuno riusciva a spiegarsi come riuscissero sempre a fare pace, anche se ormai quando la sera i Warblers li sentivano litigare attraverso i muri, sapevano che la mattina dopo avrebbero trovato Blair con gli stessi vestiti del giorno prima che cinguettava assieme a Sebastian in caffetteria.

Con grande sorpresa di tutti, era quasi un anno che stavano insieme. Li aveva presentati Jeff al party di Natale che la Dalton aveva organizzato con la Crawford Contry, la scuola femminile gemellata con il collegio maschile. Tutte le volte che Blair e Sebastian litigavano e facevano saltare le prove dei Warblers, Trent dava la colpa a Jeff per aver dato inizio a tutto ciò.

Come Sebastian, anche Blair faceva parte del Glee Club della sua scuola, le Nightingales, e quella fatidica sera in cui si erano visti per la prima volta, Sebastian era rimasto ammaliato dalle doti canore della ragazza, obbligando Jeff a presentargliela.

I Warblers li avevano tenuti d'occhio per tutta la sera, facendo scommesse su quanto ci avrebbe messo Sebastian a portarsela a letto e scaricarla, come faceva esattamente con tutte le ragazze che incontrava. Inaspettatamente però, non andò proprio in quel modo, visto che un paio di mattine dopo rimasero a bocca aperta nel vedere Sebastian e Blair entrare in caffetteria mano nella mano e con tutta l'intenzione di fare sul serio.

Con il passare dei mesi i Warblers avevano cominciato ad abituarsi alla presenza della ragazza nella sala comune o quando dovevano fare le prove del Glee Club; Wes e David la consideravano un po' la mascotte del gruppo, visto che tutti la adoravano e spesso dava loro preziosi consigli sul canto e sulle coreografie. Una volta erano pure riusciti a convincerla a improvvisare una canzone con loro, ma non erano arrivati neanche alla fine della seconda strofa che i due fidanzatini stavano già litigando perché Sebastian si era ingelosito a vedere la ragazza a ballare con Hunter. Le prove erano state sospese, i Warblers avevano lasciato silenziosamente la stanza mentre Blair urlava di tutto a Sebastian e avevano atteso pazienti che le acque si fossero calmate, ovvero che Blair uscisse dalla sala del coro con i capelli spettinati e il suo cardigan colorato infilato al contrario.

Erano una coppia strana, Blair e Sebastian; si erano lasciati parecchie volte da quando avevano deciso di fare sul serio, ma con grande e inspiegabile stupore di tutti, era sempre tornati insieme, come se quasi fosse impossibile dividerli.


 


 

*


 


 

Sabato sera trovò un Sebastian sconsolato che suonava al campanello di casa degli Anderson, un mazzo di rose in una mano e un costoso pacchetto di Tiffany nella tasca della giacca.

Dopo aver lasciato i fiori in cucina ed essere sopravvissuto alle occhiatacce del padre della sua ragazza, riuscì finalmente a raggiungere il piano di sopra e, più precisamente, la camera di Blair.

E' da ieri pomeriggio che è inconsolabile, non mi vuole dire cosa le è preso” gli aveva detto a signora Anderson, probabilmente cercando di farlo sentire ancora più in colpa.

La verità era che non si sarebbe scusato, aveva solo detto la verità e ci avrebbe pensato il suo costosissimo regalo a scusarsi per lui.

Si sistemò la camicia, sbottonando il primo bottone e scoprendo un po' di pelle, prima di bussare e aprire leggermente la porta.

La stanza non era particolarmente illuminata, ma Sebastian riuscì a distinguere benissimo il contorno della sua ragazza raggomitolata sul letto di fronte al pc.

“Ehi,” cercò di salutarla, avvicinandosi al letto.

“Vattene via subito, non ti voglio parlare.”

Sebastian la ignorò, accese la abat jour sul comodino, illuminando un po' di più la stanza, chiuse il portatile che era appoggiato sul letto, lo mise sulla scrivania e infine si sedette sul materasso di fronte alla sua ragazza per guardarla in faccia.

Era struccata e aveva gli occhi un pochino rossi, probabilmente aveva passato le ultime ore a guardare uno di quei telefilm strappalacrime che le piacevano tanto, e i capelli un poco umidi, boccoli castano scuro che le scendevano dolcemente sulle spalle, coperte da un pigiama viola con disegni di gattini.

“Sei venuto a dirmi quanto sono grassa e magari anche brutta?” Blair tirò su col naso, lanciandogli un'occhiataccia, ma Sebastian si obbligò a tenere la bocca chiusa. Si tolse le scarpe e sempre in silenzio, si sdraiò accanto a lei, prendendola per un polso e obbligandola a sistemarsi tra le sue braccia. Percepì quanto fosse tesa, quindi le lasciò un bacio sulla fronte e cominciò ad accarezzarle dolcemente la schiena fino a quando non la sentì rilassarsi contro il suo petto.

“Guarda che ci vuole ben più di un po' di coccole per farmi passare il nervoso, eh.”

Sebastian ridacchiò, scostandosi per guardarla in volto. “Non volevo dire che sei grassa, sei bellissima.”

E non era una bugia, poco importava che fosse senza trucco e in pigiama, non riusciva a resistere a quegli occhioni grandi, a quel viso dolce e gentile contornato da quei riccioli scuri. Non gli interessava neanche che Jeff avesse ragione: Blair lo teneva per le palle e a lui andava benissimo, visto che non avrebbe mai potuto desiderare fidanzata più bella.

“Anche se ho questa faccia e il pigiama coi gattini?”

Sebastian ridacchiò e rispose prendendole il viso con una mano e baciandola sulle labbra, dolcemente, proprio nel modo in cui le piaceva. La ragazza ci mise un paio di attimi a ricambiare, a stringergli le braccia attorno al collo e avvicinarsi ancora di più a lui.

Sebastian sorrise nel bacio. Non credeva davvero che fosse stato così semplice farsi perdonare, forse allora la scatoletta di Tiffany poteva usarla per un'altra occasione.

Fece per staccarsi dal bacio, ma Blair lo attirò con più forza a sé, rotolando sulla schiena e facendolo scivolare sopra di lei. Sebastian si sentì per un attimo spiazzato da quel gesto, ma si accomodò subito tra le sue gambe e la baciò come la ragazza gli stava silenziosamente chiedendo.

Ok, a questa situazione non aveva pensato, onestamente. Non gli era neanche passato per la mente che quella sera avrebbe addirittura fatto sesso, già gli sembrava un miracolo che la sua ragazza potesse perdonarlo, figuriamoci premiarlo in quella maniera. Le uniche volte che facevano sesso dopo un litigio era quando Blair aveva torto, e non gli sembrava proprio il caso.

Ma evidentemente, da come Blair sembrava impaziente di togliergli la camicia, ci sarebbe stato da divertirsi quella sera. Si ritrovò poco dopo a petto nudo disteso sulla schiena intento a baciare la sua ragazza, sistemata a cavalcioni sopra di lui, facendogli capire che per il momento avrebbe comandato lei.

“Mi stai facendo impazzire...” mormorò quando la ragazza gli lasciò un succhiotto sul collo, i suoi fianchi che si muovevano leggermente contro il suo basso ventre.

Blair scese con le labbra per tutto il collo di Sebastian, fino ad arrivare al suo orecchio. “Ti voglio...”

Un brivido di piacere lo percorse da capo a piedi e mosso da quella nuova scarica di adrenalina, infilò le mani sotto la maglia del pigiama della sua ragazza per sfilargliela dalla testa. Si morse il labbro quando vide che stava indossando il reggiseno nero di pizzo, il suo preferito.
Si mise a sedere in un lampo, stringendo la ragazza a sé e iniziando a baciarle il collo e il decolleté, cominciando a muovere i fianchi con più vigore.

Sentì le dita della ragazza impigliarsi nei suoi capelli, e con la coda dell'occhio la notò tirare la testa all'indietro dal piacere. Stava per raggiungere i gancetti del reggiseno, quando un oggetto scintillante al collo di Blair catturò la sua attenzione.

Era una collana con un cravattino, molto simile alla fantasia che aveva visto sul maglione, orribile pure quella. Si accorse delle parole che gli uscirono dalla bocca un attimo dopo averle dette.

“Ma che è 'sta collana?”

Capì di aver detto la cosa più sbagliata di sempre quando sentì la ragazza irrigidirsi tra le sue braccia e smettere di tirargli i capelli.

“Perché? Non ti piace, per caso?
Sebastian la guardò negli occhi, terrorizzato di stare per dire la cosa sbagliata. Balbettò qualcosa di indefinito, ma evidentemente a Blair non andò comunque bene, visto che si districò dalla sua presa e gli lanciò un'altra occhiataccia mentre si rimetteva la maglia del pigiama.

“No no no, ehi, è bellissima, stavo per dire che è bellissima!” provò Sebastian, cercando di attirarla di nuovo vicino a sé, ma invano.

“Come no, hai fatto la faccia da disgustato, non c'è bisogno che mi dici tutte queste bugie, ho capito che tutto quello che ho addosso ti fa schifo, forse perché ti faccio schifo pure io.”

Decisamente, gli sarebbe servita la scatoletta di Tiffany, quella sera.

“Ehi no, vieni qui dai,” Sebastian si avvicinò a lei seduta sul bordo del letto. “Non mi fai schifo e non mi fa schifo tutto quello che hai addosso, non mettermi in bocca parole che non ho detto.”

“Ma il maglione-”

Quel maglione è un caso, io ti trovo bellissima anche con il pigiama con i gattini. Lo sai che è così.”

Guardò la ragazza mordersi il labbro e poi portarsi le mani davanti agli occhi. Grandioso, era pure riuscito a farla piangere. Forse Jeff aveva ragione a dire che era il peggior fidanzato di sempre.

“S-scusami,” singhiozzò la ragazza, andando ad accoccolarsi sulle sue gambe e facendogli alzare le sopracciglia confuso.

“...Ok?”
“Lo so che questi due giorni sembro un po'... pazza... ma non è colpa mia, sono gli ormoni, sono in preciclo e cambio umore ogni tre secondi, passo dall'essere triste, all'essere eccitata, all'essere arrabbiata in tre secondi netti. Non è colpa tua.”

Sebastian sospirò, per poi scoppiare a ridere e stringere Blair tra le braccia, buttandosi all'indietro sul letto per stendersi e poterla abbracciare meglio.

“Perché ridi? Ho detto qualcosa di-”

“No, non è per quello che hai detto,” la rassicurò il ragazzo, “Solo che fa piacere sapere perché sono due giorni che ti comporti così, e mi fa piacere sapere che in fondo non è del tutto colpa mia. E' dall'altro ieri che Jeff non fa altro che dirmi che sono un pessimo fidanzato.”

Blair ridacchiò leggera, appoggiando la testa sul petto di Sebastian e tracciando con un dito linee leggere sui suoi pettorali.

“Non sei un pessimo ragazzo,” lo rassicurò, “Sei solo un po' tonto, e spesso dici la cosa sbagliata nel momento sbagliato.” Si tirò su da sul petto per guardarlo negli occhi e sorrise, “Ma io ti amo tanto anche se sei così, e per questo ho deciso di darti una seconda possibilità stasera.”

“Ragazzo fortunato che sono,” mormorò Sebastian con un ghigno, prima di attirarla a sé per baciarla e affondare le mani tra i suoi voluminosi riccioli.

Dopo un paio di attimi si staccò da lei, guardandola furbo. “Quindi, tra quanto tempo gli ormoni ti faranno tornare eccitata? C'è qualcosa che posso fare per accelerare il meccanismo?”

Blair lo guardò divertita. “Beh, per esempio potresti darmi quel pacchettino di Tiffany che ho visto hai nascosto nella giacca.”

Inutile, Sebastian non avrebbe mai vinto contro una donna.


 


 


 


Buona domenica lovelies <3

Sì, prima che possiate dire qualunque cosa, lo so che è strana, è stato stranissimo scriverla e scommetto che è stato strano pure leggerla LOL Ad ogni modo, non so voi, io preferisco le loro versioni ghei al mille per mille LOL

Spero che vi sia piaciuta e ringrazio tantissimissimo la mia Chiara per avermela betata, grazie dargling <3

Scappo a pubblicare altre due fanfiction, un bacione grande <3

Marti

   
 
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