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Autore: Clockwise    01/09/2013    2 recensioni
Teneva gli occhi chiusi quando cantava, ma se li avesse aperti, se avesse potuto vedere quel momento, allora l’avrebbe vista con i suoi occhi, oltre a sentirla, l’alchimia che li legava. Era proprio lì, in loro, nei piedi che battevano lo stesso tempo, nelle vibrazioni sugli strumenti, nel riverbero che echeggiava dentro ciascuno di loro alla stessa frequenza, nelle note che ciascuno di loro creava e che si intrecciavano in armonie meravigliose e così, insieme, solo insieme, erano qualcosa.
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brothers&Sisters


Il fatto curioso era che Chris aveva scritto quella canzone mesi e mesi prima che accadesse tutto quello, in un momento di ispirazione improvvisa, quasi per caso. Una bella canzone, senza dubbio, che adesso sembrava forse la conclusione - o l'inizio? - di quel loro momento. E Jonny scuoteva la testa, meravigliandosi. 






Qualche mese prima
 
L’accordò vibrò nell’aria. Chris guardò l’amico, dubbioso.
«No, non va» disse Jonny, confermando il pensiero dell’altro. «Prova con un Do diesis.»
«Ma così cambia tutto!»
«Appunto. Forse è meglio.»
Chris si chinò verso il tavolino e prese il foglio su cui aveva scarabocchiato il testo e gli accordi. Ne scarabocchiò altri, iniziando con quel Do diesis. Jonny, guardando da sopra la sua spalla, suonò gli accordi man mano che Chris li scriveva. Annuirono entrambi, sorridendo. Funzionava. Jonny acquistò più confidenza e prese a suonare con più energia, e Chris cantò. La sua voce malinconica si sposava perfettamente con quei quattro accordi strimpellati che creavano un’atmosfera delicata, ma che minacciava di esplodere e trasformarsi in qualcosa di molto più potente da un momento all’altro.
 
Brothers and sisters unite
 
«Forza, tutti uniti. Chris, metti un braccio sulle spalle di Julia, così. Al, inginocchiati, sei troppo alto, ragazzo mio. Stringetevi, non c’entrate. Ecco, perfetto, sorridete!» Il click della macchina fotografica, una giornata assolata con i suoi fratelli e sua sorella.
 
It's the time of your lives 
It's the time of your lives

 
«Wooh!» Un pugno nell’aria, un grido euforico, un grande sorriso sul suo volto. Una risata contagiosa, i suoi migliori amici intorno a lui. E l’indescrivibile sensazione di sentirsi giovane, e di starsi divertendo un mondo.
 
Breakdown, breakdown
 
«Non mi interessa, non possiamo mica lasciarla così. È nostra amica, e io le voglio bene.»
«Chris, lei…»
«Le voglio bene, e non ho altro modo per dimostrarglielo.»
Una mano tesa, un sorriso rassicurante, capelli rossi.
 
Gotta spread love around
Gotta spread it around.

 
«Invita tutti!» Una risata «Più siamo meglio è! Sedici anni li compi solo una volta, Chris!»
 
Quando arrivò al termine di quella prima strofa, si voltò verso Jonny.
«E io che credevo di aver studiato pianoforte, possibile che azzecchi sempre tu la tonalità giusta?» disse, fingendosi esasperato. L’altro si strinse nelle spalle ridendo.
«Un’altra volta.»
Avevano appena ricominciato che la porta si aprì e Will e Guy entrarono nell’appartamento dei due.
«Un nuova canzone! E dove credevate di andare, senza il mio fondamentale appoggio?» disse Will, avvicinandosi e prendendo il foglio con la canzone dal tavolo.
«Voi dove credete di andare, chi vi ha dato il permesso di venire, non è mica casa vostra, non si entra così in case altrui, voi…»
«Se tu lasci le chiavi attaccate al portone, Martin, non è certo colpa nostra se poi entriamo» lo interruppe pacato Guy, esaminando la canzone da sopra la spalla di Will. Jonny sorrise all’espressione indispettita di Chris.
«Ma cosa diavolo c’è scritto?» domandò perplesso Guy. «Non si capisce nemmeno il titolo.»
«Brothers&Sisters» disse Jonny.
«Secondo me l’Università gli ha dato al cervello e si è messo a scrivere canzoni in greco antico» disse Will accennando con la testa a Chris, che guardava altrove mentre Jonny rideva.
«O questo, o il troppo greco gli ha fatto scordare i caratteri latini» ridacchiò Guy, allontanandosi e tirando fuori il suo basso dalla custodia.
Chris strappò il foglio dalle mani di Will.
«O questo o voi siete due fottuti bastardi.»
«Su non scaldarti, dolce Chrissy, e facci sentire questa nuova hit» lo prese in giro Will, sedendosi su una sedia accanto a loro.
«Va bene, ma poi sarai costretto ad ammettere che sono un fottuto genio, perché con questa qui, arriveremo in alto» proclamò Chris, spiegando il foglio davanti a sé.
«Tecnicamente, sono io che ho trovato la tonalità giusta» ricordò Jonny. Will rise.
«E quindi Genio Martin ha fallito anche questa volta. No, se appallottoli il foglio, come farete a leggere, poi? Su, mettilo qui e canta, da bravo.»
Chris lo guardò con espressione assassina.
«Si può sapere che diavolo ti prende oggi? Sei irritante come pochi.»
«Sono solo di buon umore» rispose con semplicità il ragazzo, lasciandosi andare sulla sedia.
«Speriamo che ti passi presto allora. Sei meglio quando borbotti e mugugni come un babbuino.»
Continuarono a battibeccare mentre Jonny rideva e rivedeva alcuni accordi e Guy alzava gli occhi al cielo.
«Piantatela, sembrate due idioti.»
«Oh, scusaci signor Faccia-di-marmo Berryman» lo schernì Chris, sogghignando. Guy lo guardò allibito.
«Ti ci metti pure tu, non bastava Mister simpatia, qui?» disse, indicando Will con il pollice. Lui fece per ribattere, ma Jonny lo precedette.
«Io penso che stiamo solo perdendo tempo e che ormai le vostre battute non fanno più neanche ridere. Quindi se non avete nient’altro di nuovo da dire, direi che possiamo suonare.» Gli altri ammutolirono.
«Wow, Jonny. Le tue parole mi hanno colpito nel profondo. Da oggi, il tuo nome d’arte sarà Jonny il Saggio» disse solenne Chris, posando una mano sulla testa dell’amico, che lo fulminò con lo sguardo, mentre gli altri due ridevano. Chris si affrettò ad esibire un sorriso da santarellino.
«Ah, ok, iniziamo, iniziamo» sospirò Will, stiracchiandosi. Guy si sistemò il basso in grembo e Jonny attaccò a suonare. Chris lo seguì con la voce, e ben presto anche Guy e il suo basso si unirono. Will annuì soddisfatto: la canzone iniziava a prendere forma. Si alzò piano, prese la chitarra acustica di Chris che li guardava speranzosa da un angolo e si risedette. Si aggiunse agli altri tre, suonando quegli accordi scarabocchiati e sperando che fossero quelli giusti: le zampe di gallina di Chris si prestavano spesso a molteplici interpretazioni. Jonny intese e lasciò a lui quegli accordi, concentrandosi invece su una melodia per sostenere la voce di Chris e dare vitalità al brano. Il giro di basso di Guy era presente e importante, anche se il musicista aveva lo sguardo altrove e la testa altrettanto vagante. In realtà, ascoltava. Ascoltava la melodia energica di Jonny, gli accordi vibranti di Will, la voce malinconica di Chris, il suo basso forte, l’eco delle risate e delle battute che nascondevano l’amicizia che li legava e pensava che si sentiva bene. Davvero bene.

Brothers and sisters feel fine
It's the time of your lives
It's the time of your lives
There's no sound, no sound
Like this feeling you found
Like this feeling you found.






E adesso erano lì, circondati da microfoni e cavi e apparecchiatura dall'aria professionale e la loro canzone faceva vibrare gli altoparlanti. E non riusciva a capacitarsene. Jonny aveva paura di quello che sarebbe successo, della strana situazione di vetro in cui si trovavano tutti loro, ma sapeva che non vedeva l'ora di sentir vibrare di nuovo sotto le sue dita quella canzone.
  
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