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Autore: Kengha    01/09/2013    5 recensioni
DALLA STORIA:
- Oddio, che figura ci farò a presentarmi il primo giorno così? - Sbottò il nuovo arrivato, che continuava a portarsi una mano alla testa spaventato dai suoi stessi capelli.
Kurt rovistò nella sua borsa ed estrasse poco dopo una bottiglietta colorata. - Ecco qui! Fortuna che ne ho sempre almeno un tubetto a portata di mano! - Disse con un sorriso porgendo a Blaine il suo gel per capelli e un pettine.
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- Finn… - Sussurrò Rachel posando una mano sulla spalla del ragazzo, per consolarlo. Era chiaramente abbattuto e sconvolto, notizie del genere non erano facili da apprendere.
- Lei ha bisogno di te -. Disse con un filo di voce.
- Mi ha mentito! - Urlò improvvisamente il Grifondoro, con gli occhi carichi di rabbia - Mi ha mentito, Rachel! Sulla gravidanza e su tutto, tutto il resto -.
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Le arrivò al petto come una coltellata, fredda e tagliente. Rimase a fissarla con le gambe tremanti e gli occhi neri velati dalle lacrime senza rendersi conto di aver irrimediabilmente abbassato la guardia e sciolto l’incantesimo.
Venne spinta contro il muro da un corpo muscoloso e possente mentre la Maledizione Cruciatus echeggiava nell’aria.
- Lopez ma sei impazzita? Che accidenti pensavi di fare, eh? - Sbraitò Puck.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Quinn, Finn/Rachel, Quinn/Rachel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
Capitoli:
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Salve a tutti! Questa è la prima volta che scrivo in questa sezione e devo dire di essere parecchio agitata ^^" (anche perché esordire con una Long-Fic... probabilmente ero ubriaca quando mi è venuta quest'idea). I ragazzi del McKinley ad Hogwarts, non è proprio una novità ma volevo provarci! 
Spero non sia troppo oscena, scusate per gli errori di battitura :)

Sesto Anno 

11 Settembre, ore 10:55 il binario 9 ¾ della King’s Cross di Londra era pieno di famiglie che accompagnavano i propri figli verso il treno che li avrebbe condotti nella loro scuola.
Kurt Hummel era in ritardo, suo padre Burt aveva incontrato traffico lungo la strada e lui aveva finito per correre per evitare di perdere l’unico mezzo di trasporto per la sua scuola: l’Hogwarts Express. Si posizionò con il carrellino tra i binari 9 e 10 e, solamente dopo essersi accertato che nessun Babbano lo notasse, corse con decisione verso il muro che separava i binari per riuscire di corsa dall’altra parte del magico portale, esattamente nel binario 9 ¾ dove il treno si stava preparando a partire.
<< Dove eri finito?! >> Rachel Berry era la sua migliore amica praticamente da sempre, erano vicini di casa ed entrambi si erano riscoperti maghi all’età di undici anni. Non si erano parlati per quasi due settimane dopo quella singolare scoperta, sperando così di attenuare la tentazione di dire l’uno all’altro il proprio segreto, per finire poi a ridere come dei pazzi nel ritrovarsi nella stessa cabina sull’Hogwarts Express l’1 Settembre successivo. Il ragazzo sbuffò leggermente e lanciò un’occhiata prima all’orologio –che segnava le 10.58- poi alla sua amica che lo strattonava per un braccio.
<< Fa piano! E’ di cashmere e di Chanel! >> Disse con ovvietà staccandosi dalla morsa della mora e stirandosi delicatamente le pieghe che si erano inevitabilmente fatte sulla manica del suo maglioncino bianco dove poco prima la ragazza era aggrappata.
<< Non mi sembra il momento, adesso >>. Ribatté ovvia la Berry per poi riafferrarlo senza esitazione e trascinarlo a passo sostenuto sul treno.
<< Delicatezza! Non è presente nel tuo vocabolario, Rachel >>. Sbottò il ragazzo mentre faceva salire le sue cose sull’Espresso.
<< Così come la puntualità non è nel tuo! >> Esclamò stizzita Rachel per poi sospirare lentamente e guardare l’amico negli occhi <>. Sussurrò con un filo di voce tremolante.
Kurt distolse quasi immediatamente lo sguardo, in effetti l’anno precedente per lui era stato particolarmente duro: dopo tante esitazioni era riuscito ad ammettere di essere omosessuale –benché fosse più o meno chiaro a tutti, ormai- e questo non aveva fatto che accrescere gli atti di bullismo da parte dei Serpeverde, che ormai lo avevano come chiodo fisso.
<< E’ il sesto anno! >> Esclamò dopo qualche secondo come a tentare di rincuorare l’amica e sé stesso, ripetendo il discorso che mentalmente si era detto così tante volte nel corso dell’estate da aver perso il conto.
<< Siamo diventati grandi e maturi, sono pronto ad affrontare gli altri e me stesso. Non preoccuparti >>. Aggiunse poco dopo, mentre camminavano fianco a fianco lungo il corridoio del treno in cerca di uno scomparto libero in cui poter viaggiare indisturbati e raccontarsi delle loro vacanze.
<< Ehy, nana!  Il vagone di quelli del primo anno è lì avanti! >> La chiamò una voce femminile con pungente sarcasmo, lasciando annegare tutti i suoi compagni Serpeverde tra le risate.
Rachel si voltò quasi istintivamente e rimase un attimo a fissare lo scomparto dove erano radunati i Serpeverde, la ragazza che aveva appena parlato era sdraiata scompostamente sulle gambe di un ragazzo con la cresta che lanciava continuamente occhiate adoranti al suo petto e provava più volte a sfiorarla: Puck e Santana facevano coppia da quasi un anno e mezzo e tutti quanti sapevano che nella loro relazione non c’era  né amore, né affetto, semplicemente tanto sesso. Ad entrambi stava bene così, si facevano vedere in giro insieme solo per accrescere il loro livello di fama e popolarità ma ad entrambi capitava spesso e volentieri di fare delle sveltine con altre persone.
Sui sedili opposti ai loro c’era una ragazza bionda, bellissima, che pomiciava avidamente con un ragazzo altissimo, con i capelli tenuti all’insù e meravigliosi occhi castani… niente di strano non fosse stato che Finn Hudson fosse un Grifondoro e non un Serpeverde. Lui e Quinn Fabray si erano messi insieme poco prima di Puck e Santana, Finn non aveva mai nascosto le sue simpatie per i Serpeverde –dovute probabilmente anche al fatto che le famiglie Hudson e Puckerman, nobili e purosangue, fossero amiche da generazioni- e presto era riuscito a farsi accettare da loro, conquistando la reginetta della Casa.
Sullo stesso sedile di Quinn e Finn, seduto sull’estremo opposto, c’era Sebastian Smythe, un purosangue altezzoso e presuntuoso, chiaramente gay –non c’era mai stato bisogno di un coming out da parte sua-, che leggeva un libro interrompendosi di tanto in tanto per ridere alle battute dei suoi compagni.
Tutti avevano avuto modo di notare, negli anni, che Sebastian non era troppo simpatico neppure ai suoi compagni di Casa che, tuttavia, lo tenevano spesso tra i loro per via dell’agiata posizione sociale della famiglia Smythe e del fatto che fosse un abilissimo giocatore di Quidditch. In poche parole era una carta importante.
<< Gay-Berry smetti di fissare me e il mio ragazzo! Che c’è, adesso Hummel non ti basta più? >> Riattaccò la Lopez squadrando con aria di sufficienza la ragazza che era ancora imbambolata davanti il loro scomparto << Uh, aspetta…  >>. Aggiunse un istante dopo portandosi un mano sotto il mento e fingendosi pensierosa, come se si fosse improvvisamente ricordata di qualcosa che non avrebbe potuto far funzionare una possibile relazione tra la mora e il suo amico. Riuscì a rivolgerle un’ultima occhiata sprezzante e un sorrisetto vittorioso appena un attimo prima che Kurt la trascinasse via da lì.
<< Non devi darle retta, ogni tuo sguardo è un punto in più per lei! >> La rimproverò bonariamente l’amico, tenendola a braccetto.
<< Lo so ma non riuscivo a… insomma… che diamine aveva sul petto?! >> Esclamò all’improvviso Rachel come se fosse rimasta ossessionata da quell’unico pensiero per tutto quel tempo.
<< Silicone >>. Rispose con ovvietà Kurt lasciando un attimo di stucco Rachel.
<< E tu come accidenti lo sai? >>
<< Mi sono tenuto informato in questi tre mesi! Artie e Mike mi hanno scritto spesso e ogni tanto mi dicevano qualcosa di nuovo; il 3 Luglio, ad esempio, che Satana… erhm, Santana, si era rifatta il seno. Avrà l’egocentrismo alle stelle, quest’anno >>.
<< Quest’anno?! >> Una voce famigliare, alle loro spalle, li fece sobbalzare e sorridere.
<< Mercedes! >>La mezzosangue era ad un passo da loro e sorrideva amichevolmente. Kurt si fiondò tra le sue braccia e lei si lasciò abbracciare.
<< E non è da sola >>. Una voce maschile, delicata quasi quanto quella di Kurt fece sorridere ancor di più il ragazzo. Proprio dietro Mercedes c’era un altro Grifondoro: grandi occhiali, capelli biondo cenere, un cappellino all’ultima moda e un sorriso a trentadue denti.
<< Chandler! >> Il ragazzo si staccò dall’amica per abbracciare quello che, per un po’ di tempo, era stato il suo ragazzo. Si erano lasciati dopo nemmeno due mesi, entrambi preferendo la loro amicizia ad un rapporto decisamente più impegnativo e malvisto dagli altri compagni della scuola.
Rachel ne approfittò per abbracciare Mercedes e per dirle:
<< Mi sei mancata >>.
<< Non credevo di poterlo mai dire, ma anche tu mi sei mancata >>.
Le due ragazze si erano date contro per parecchio tempo a causa della mania di Rachel di eccellere in tutte le cose, ma alla fine del quinto anno si erano entrambe decise a sostenere e difendere Kurt e Chandler, finendo per diventare molto intime.
<< Amoreggiate fuori dal corridoio, finocchi! >> Esclamò brutalmente Karofsky, spintonando con poca grazia Kurt e Chandler, che erano ancora abbracciati, contro la parete del corridoio per poter passare.
<< Lasciali stare >>. Ringhiò Mercedes che aveva già la bacchetta in mano.
<< Che paura Jones! >> La schernì il ragazzo che, tuttavia, esitò un istante e si ritirò presto verso la cabina dei Serpeverde.
<< E’ una vergogna averlo tra i nostri >>. Biascicò Chandler , che si era piegato a raccogliere la borsa che il bullo gli aveva fatto cadere.
<< Concordo, perché il Cappello Parlante non l’ha smistato tra le Serpi? Tanto sta sempre con loro! >> Esclamò Rachel affacciandosi tra le cabine, continuando a cercarne una libera.
<< Anche Finn >>. Disse con un tono basso ma decisamente eloquente l’altra ragazza.
<< S-sì… sì, anche Finn >>. Biascicò incerta la mora.
La cotta di Rachel per Finn non era più tanto un segreto ormai, Kurt lo aveva sempre saputo, naturalmente, e Mercedes e Chandler erano diventati complici l’anno prima: per quanto la Berry si sforzasse, spesso non riusciva a smettere di fissarlo o di sorridergli durante le lezioni. Dovevano essersene accorti anche i Serpeverde che avevano iniziato a trattarla con ancor più disprezzo, particolarmente Quinn anche se in maniera più tacita, silenziosa e molto più dolorosa: anziché insultarla o gettarle addosso la burrobirra come facevano Puck e Santana, la Fabray si limitava a rivolgerle occhiate cattive e posare in maniera decisamente poco casta le sue labbra su quelle di Finn ogni qual volta che l’altra si ritrovava a passare dalle loro parti.
<< Dovresti smetterla di curarti così tanto di lui >>. Le disse Mercedes per la centesima volta.
La moretta era pronta a risponderle quando una voce proveniente dallo scomparto che stavano appena superando li fece girare.
<< Ciao amici Leoni! >> Esclamò allegro Artie.
Il ragazzo con la carrozzina aveva ottenuto uno scompartimento più grande dopo le assidue richieste dei genitori: da purosangue si erano potuti permettere di pagare la scuola affinché venissero unite due cabine per far sì che il figlio potesse muoversi comodamente con la sua sedia.
<< Vi unite a noi? >> Aggiunse una ragazza dai tipici tratti orientali, seduta accanto ad un altro ragazzo della medesima etnia. Tina e Mike erano due Corvonero, esattamente come Artie. I tre erano molto legati nonostante Tina avesse lasciato Artie per Mike appena un anno prima; nonostante la sofferenza il ragazzo ne era uscito più forte e determinato riuscendo –se possibile- ad alzare ancora di più la sua media scolastica.
<< Sì dai! >>
<< Magari ci raccontiamo qualcosa di bello che abbiamo fatto quest’estate! >>
Le voci appartenevano a due Tassorosso che erano nello scompartimento con gli altri tre: Sam Evans e Sugar Motta, entrambi purosangue, che frequentavano con regolarità assieme agli altri della loro Casa i Corvonero. A dire il vero, le Case erano in buoni rapporti tra loro fosse stata fatta eccezioni per gli eredi di Salazar Serperde.
<< Scusate ragazzi ma mi ritrovo a dover declinare l’invito, Shane mi starà aspettando >>.  Sorrise gentilmente Mercedes poco prima di salutare tutti ed avviarsi da sola verso le cabine più avanti.
<< Anche noi, scusateci ma dobbiamo discutere di un po’ di cose… sembra che Rachel sia vissuta al Polo Sud quest’estate! >> esclamò Kurt.
<< Uh! Che bello degli scoop! >> Esclamò allegra Sugar battendo le mani e aggiungendo subito dopo << Quali devi riferirgli ancora?! >>
<< RiferirLE >>. L’interruppe Artie alzando appena lo sguardo dal proprio libro, accigliato.
<< E’ uguale. Dicevo… sai che il mio papy ha ristrutturato il campo di Quidditch della scuola –e ci tengo a sottolineare che non è un Mangiamorte… o comunque si chiamino- ? O che Satana si è rifatta le tette? E che il professor Ryerson è stato licenziato e che voi Grifondoro avrete un nuovo Direttore? Oh beh, ma sicuramente saprai che la Gazzetta del Profeta ha eletto la così detta coppia “Fuinn” coppia dell’anno e che Finn tutto-muscoli Hudson è il nuovo capitano della vostra squadra di Quidditch! >>.
Gli sguardi balzarono da Sugar a Rachel che era diventata improvvisamente di uno strano colorito verdastro.
<< Grazie per il resoconto dettagliato, Sugar >>. La guardò accigliato Kurt.
<< Non c’è di che! >> Rispose allegra la ragazza tornando a concentrarsi su una rivista di moda.
<< Sto per svenire… >> biasciò Rachel.
Chandler e Kurt la presero prontamente per le braccia e la tennero in piedi.
<< Meglio che andiamo, ci vediamo dopo! >> Si congedò Chandler avviandosi con gli amici poco più avanti, entrando finalmente in uno scomparto vuoto. Dopo aver fatto stendere Rachel su un sedile lui e Kurt presero posto su quello opposto e attesero che fosse la diva a parlare.

Nel frattempo, nello scomparto dei Corvonero, Sam stava rimproverando dolcemente Sugar sapendo che data la sensibilità estrema della ragazza e la sua immaturità fosse da prendere con le pinze.
<< Potevi aspettare a dirle quelle cose, conosci Rachel… >>.
<< Ma andiamo! Chi è che non lo sapeva?! Sono notizie di più di un mese fa! >> Esclamò come fosse la cosa più scontata del mondo.
<< Ma Rachel non è del nostro mondo Sugar, lei vive con i babbani >>. Ripeté Artie cauto, come se stesse raccontando una storia ad un bambino.
<< Davvero?! >> Chiese la ragazza, fermandosi a pensare un istante << Oh beh, allora credo proprio di aver sbagliato! >> Aggiunse con una scrollata di spalle per poi tornare con indifferenza alla sua rivista di moda.
<< Ehy ragazzi! >> Un ragazzo si affacciò nella cabina dove i Corvonero e Tassorosso erano riuniti facendo sorridere tutti.
<< Jesse! >> Esclamarono quasi in coro con un misto di sorpresa e felicità nella voce.
<< Che piacere vederti, amico! >> Disse Mike alzandosi per stringere la mano al compagno di Casa.
<< Il piacere è mio! Posso sedermi con voi? >>
<< Ma certamente! >> Rispose Artie indicandogli lo spazio libero sui sedili.
<< Grazie mille >>.
<< Allora, Jesse St. James, come hai passato le vacanze estive?! >> Chiese Sam posando una mano sulla spalla dell’amico.
Il ragazzo scosse leggermente la testa con fare vago << Sono stato in Russia con i miei genitori, ho studiato e ripassato degli incantesimi e mi sono allenato per il Quidditch. Quest’anno la Coppa delle Case deve essere nostra! >> Esclamò sicuro di sé.
<< Assolutamente! >> Concordò Tina con decisione.
<< Non ci sperate nemmeno, la nostra casa vincerà anche quest’anno! >> Disse Sam con un ghigno.
<< Ammetto che è stata una bella soddisfazione vedere voi Tassorosso strappare il trofeo dalle grinfie dei Serpeverde dopo quattro anni di vittorie consecutive. Ma la vostra vittoria è stata un solo colpo di fortuna: avete vinto per un’aggiunta dell’ultimo minuto di 500 punti dovuti a Brittany che ha salvato quell’unicorno ferito trovato ai margini della Foresta Proibita! A meno che non porti in salvo un branco intero ritengo sia difficile che vinciate ancora, almeno statisticamente parlando >>. Riassunse Artie con fare ovvio.
<< Ma, ehy, stiamo parlando di Brittany! È così imprevedibile che potrebbe superare persino la matematica >>. Si affrettò ad aggiungere dopo aver elaborato la cosa.
Tutti scoppiarono a ridere concordando con quanto detto dal ragazzo sulla sedia a rotelle.
<< Mi chiedo ancora come mai l’abbiano fatta prefetto! Non ha tutti questi gran voti … >> Disse Mike ricordando che la ragazza avesse superato i G.U.F.O. per puro miracolo.
<< A volte i voti servono a poco, amico. Brittany è il capitano della nostra squadra di Quidditch, ispira fiducia a tutti quanti ed è molto simpatica. Sono qualità molto importanti nella nostra Casa! >>. Disse Sam, pronto a difendere l’amica che veniva spesso sottovalutata per via del suo noto infantilismo. 
<< Sì, hai ragione, ora che ci penso non l’ho mai vista neppure litigare con i Serpeverde: una volta ha chiesto una pergamena a Puck ed è rimasta umana! Cioè faticavo a crederci >>. Disse Tina ricordando quello strano episodio.
<< Mmmh… probabilmente se l’è portato al letto >>. Rispose Sugar con semplicità senza alzare neppure lo sguardo dalla rivista.
<< Shu… oddio ma che dici?! >> Balbettò in preda al panico Sam.
<< Andiamo, conosci la filosofia di Brittany! … O “Filosofiga” >>.
Il biondo divenne paonazzo e nella cabina piombò un silenzio piuttosto imbarazzante. Che la Pierce fosse molto amichevole ed espansiva era universalmente riconosciuto e tanti avevano capito che pur di entrare nelle grazie di tutti la ragazza non si sarebbe fatta problemi di alcun tipo. Sugar aveva dato voce ai pensieri degli altri e, sebbene fosse stata la bocca della verità, aveva tirato in ballo un argomento decisamente bollente. Almeno per la sua Casa.
<< Non è che ha comprato i favori dei professori? >> Domandò dopo qualche lungo istante di straziante silenzio Artie.
<< Assolutamente no! >> Si affrettò a difenderla Sam << L-lei… lei non è così. Ragazzi andiamo! La conoscete, è espansiva e forse un po’ ingenua ma di sicuro non è una puttana >>.
<< Hai una cotta per Brittany, Sammy? >> Lo schernì con un sorrisetto Jesse.
<< N-no! Ma che dite? >> Balbettò il biondo abbassando lo sguardo mentre le guance gli andavano a fuoco.
<< Ehy, sei tra amici! Non devi vergognarti di noi >>. Lo incitò Mike con un sorriso buono.
Il biondo si guardò attorno un paio di volte e dopo essersi assicurato che la porta scorrevole fosse ben chiusa prese un respiro profondo e decise di mettere al corrente anche gli amici della novità.
<< Brittany ha avuto dei… problemi >>. Buttò fuori a fatica, indugiando sull’ultima parte.
Tutti si guardarono un attimo straniti e poi rivolsero di nuovo uno sguardo al biondo che si stava facendo forza per proseguire il racconto.
<< E’ successo a fine anno scorso. Avevamo appena vinto la Coppa delle Case e ormai la scuola era prossima alla chiusura, tutti noi Tassorosso eravamo felici e pronti per l’estate che si proiettava davanti a noi: dopo quasi un decennio avevamo riportato la casa all’antica gloria ed eravamo stati tutti promossi ai G.U.F.O. un bel traguardo direi. Era sempre una festa nella Sala Comune –conoscete la professoressa Holliday- ma io vedevo che Brittany era sempre in disparte e partecipava poco, cosa che, converrete con me, era decisamente strana per una tipa come lei! >>
Tutti annuirono, concordando col ragazzo che riprese il racconto con maggior esitazione.
<< Beh… ecco… una volta, al secondo anno, mi accorsi che si rifugiava ai margini della Foresta Proibita quando aveva bisogno di pensare o di stare da sola, così decisi di seguirla per cercare di capire quale fosse il problema. Dopo una lunga chiacchierata mi disse che era arrivata una lettera dei suoi genitori, due babbani come sapete, che annunciava una malattia della madre. Qualcosa di grave da quanto ebbi modo di capire, qualcosa contro cui non avevano mai combattuto prima. La famiglia Pierce si era ritrovata a spendere quasi tutto il loro patrimonio in medicine che erano sempre insufficienti e il suo ritorno avrebbe implicato altri problemi. Era spaventata dall’idea di tornare a casa e dover affrontare una realtà diversa dalla nostra, più difficile e brutale.
Le voglio bene, mi dispiaceva abbandonarla così… e chiesi il permesso ai miei genitori di ospitarla da noi. Chiaramente suo padre accettò senza esitazione e inviò alla mia famiglia lettere di ringraziamenti per quasi due settimane intere. Ad ogni modo, da Giugno Brittany è a casa mia, dorme nella camera degli ospiti e vi posso assicurare che è una persona splendida! >>
<< Oddio Sam… noi non sapevamo >>. Cercò di giustificarsi Tina, improvvisamente in pena per la ragazza.
<< In effetti non lo sa nessuno. Solamente io. Non avrei dovuto dirvelo ma quando avete fatto quelle allusioni io… non so, mi sono sentito in vena di difenderla >>.
<< Ma certo, ti capiamo amico. Perdonaci se puoi >>. Disse comprensivo Jesse, guardando intensamente il compagno che si era rabbuiato. Sam si limitò ad annuire silenziosamente lasciando poi che a rompere la tensione fosse Artie.
<< Parlando di cose più allegre, indovinate chi è diventato caposcuola?! >> Chiese ironicamente indicando il Corvonero del settimo anno, Jesse.

<< Per l’amor di Barbra! >> Sbottò improvvisamente Rachel, che aveva appena finito di metabolizzare la scarica di informazioni che aveva ricevuto in meno di dieci secondi da Sugar.
<< 54 minuti di silenzio e riflessioni, vai migliorando! >> Esclamò Chandler premendo il tasto di spegnimento del cronometro che teneva in mano dal momento in cui erano entrati nella cabina.
<< Come ti senti? >> Chiese Kurt premurosamente offrendole un pacchetto di Cioccorane, che la ragazza rifiutò cortesemente.
<< Scombussolata. È in momenti come questi che avrei bisogno del mio analista! >>.
<< Andiamo Rachel, non esageriamo. Cioè, insomma, conoscendoti sono notizie un po’ pesanti ma… >>
<< Un po’ pesanti, Kurt? “Coppia dell’anno!” Cioè non vi sembra un titolo esagerato? >> Domandò in preda alla disperazione.
<< Beh, stiamo parlando di due purosangue… il loro fidanzamento non è proprio una notizia da seconda pagina. È vero che hanno solamente sedici anni ma l’unione della famiglia Fabray con la famiglia Hudson darebbe dei discendenti con un pedigree decisamente invidiabile! >> Disse Chandler, cercando di giustificare tutta l’euforia che aveva attraversato il mondo magico in quel periodo.
<< Non sei di aiuto >>. Sussurrò Kurt notando che Rachel si era solo rabbuiata ulteriormente.
<< E’ una cotta come tutte le altre, se ne hanno tante alla nostra età! Solo perché se ne parla spesso non vuol dire che domani saranno all’altare, insomma, l’amore è una cosa così imprevedibile! >> La rincuorò il ragazzo mentre si passava più volte le mani sull’amatissimo maglioncino, avendo la premura di rimuovere ogni pelo o pallina di lana di troppo.
La mora sorrise leggermente sapendo che, in cuor suo, Kurt avesse ragione. Certo, Quinn era di una bellezza invidiabile, un’abilissima strega, intelligente al punto che molti Corvonero si erano arrivati a chiedere perché non fosse dei loro –ricredendosi poi notando alcune sue scorrettezze e attenzione per la purità del sangue-, ma era anche possessiva e manipolatrice: Finn avrebbe potuto benissimo stancarsi.
La cabina era ancora avvolta nel silenzio quando improvvisamente la porta si aprì in un lampo ed entrò correndo una biondina che si affrettò a richiuderla e a nascondersi dietro Kurt.
<< Britt… ma che stai facendo? >> Domandò il ragazzo cercando di scollarsela di dosso.
La ragazza teneva gli occhi azzurri fissi sulla porta, come in attesa dell’apocalisse.
<< Volevo far vedere a dei nuovi amici un incantesimo che avevo imparato quest’estate e che avevo testato su Lord Tubbington, ma qualcosa è andato storto ed ho colpito il nuovo arrivato. Oddio i suoi capelli! Forse ho sbagliato qualche parola, comunque gli ho tolto tutto il gel e vuole vendicarsi. Non voglio che mi pietrifichi! >>. Spiegò così velocemente che gli altri fecero fatica a capire le parole e a separare i periodi.
Pochi secondi dopo aver ricevuto la risposta da Brittany un ragazzo si affacciò alla loro cabina, nessuno dei tre lo aveva mai visto prima di allora, era un nuovo arrivato –come aveva detto Brittany- ma non era sicuramente del primo anno, forse del quarto o addirittura del quinto. Comunque non aveva undici anni, il che significava una sola cosa: si era trasferito. Non era particolarmente alto per essere un ragazzo ma aveva un bel fisico, gli occhi chiari, di uno strano colore che era un misto tra il verde e il castano, sormontati da folte sopracciglia scure ben delineate, i capelli scuri e folti erano spettinati e ricci, troppo spettinati e ricci –e Rachel quasi capì perché l’amica l’avesse scambiato per una gorgone-, sicuramente una conseguenza dell’incantesimo mal riuscito di Brittany.
<< Scusate il disturbo >>. Disse con un sorriso rivolgendosi ai tre Grifondoro facendo balzare lo sguardo prima su Rachel e Chandler per poi soffermarsi un lungo istante su Kurt e spostarsi poi su Brittany che era ancora rannicchiata sul sedile.
<< Vieni fuori, abbi il coraggio di sfidarmi in un leale duello! >> Esclamò con finta espressione arrabbiata, tradita da un sorrisetto chiaramente buono.
La biondina si rassegnò e si alzò in piedi, tenendo però gli occhi fissi sul pavimento del treno.
<< Mi dispiace veramente un sacco! >> Si giustificò imbarazzata e visibilmente dispiaciuta << Non volevo trasformarti in Medusa, sul serio, volevo solo far comparire un tutù addosso a Lord T >>.
<< E così hai fatto sparire il gel dalla mia testa >>. Rispose con tono fermo, facendo però un occhiolino a Kurt che trattenne a stento una risata. Sì, quel ragazzo era simpatico.
<< Perdonami, ti prego. Non voglio essere pietrificata >>.
<< Non ti pietrificherò! >> Annunciò solennemente il ragazzo << Ma voglio maggiore attenzione da parte tua, la prossima volta >>. Disse guardando Brittany che annuì consapevole e uscì dalla cabina di corsa senza degnare nessuno di uno sguardo, probabilmente spaventata da un possibile ripensamento della “gorgone”.
<< Fa’ sempre così? >> Chiese ridendo, rivolgendosi ai tre che non parevano per niente sorpresi dal comportamento della biondina.
<< Sì, vive in un mondo tutto suo e a volte anche strano per gli standard della magia >>. Si limitò a spiegare Rachel tenendo bene a mente alcune strane allusioni fatte dalla Pierce durante gli anni ad Hogwarts.
<< Capisco. Oh, che scortese, non mi sono ancora presentato! Blaine Anderson >>. Disse porgendo la mano ad ognuno dei Grifondoro e stringendola calorosamente.
<< Chandler Kiehl >>.
<< Rachel Berry >>.
<< Kurt Hummel. Ti prego, accomodati con noi >>.
<< E così siete dei leoni, eh? >> Chiese tenendo il sorriso mentre si accomodava accanto a Rachel.
<< Già, tu invece sei nuovo, vero? Non mi sembra di averti mai visto prima d’ora >>. Disse la ragazza, parlando un po’ a nome di tutti.
<< Infatti, vengo dagli Stati Uniti, i miei genitori si sono trasferiti a Londra per lavoro e così, essendo minorenne, li ho dovuti seguire >>.
<< Che anno devi frequentare? >> Domandò Chandler
<< Il quinto >>.
<< Beh, sei solo un anno indietro rispetto a noi. Nel caso in cui ti dovesse servire una mano con i G.U.F.O. puoi chiedere senza esitazione! Non per vantarmi ma sono uscita con un ottimo punteggio >>.
<< Grazie davvero Rachel! >> Sorrise Blaine.
<< Figurati >>.
“ARRIVO AD HOGWARTS PREVISTO IN VENTI MINUTI”.
La voce rimbombò nelle orecchie di tutti i ragazzi, facendo cessare per qualche secondo il mormorio costante che era nel treno.
<< Oddio, che figura ci farò a presentarmi il primo giorno così? >> Sbottò, improvvisamente preoccupato, il nuovo arrivato che continuava a portarsi una mano alla testa spaventato dai suoi stessi capelli.
Kurt rovistò nella sua borsa ed estrasse poco dopo una bottiglietta colorata << Ecco qui! Fortuna che ne ho sempre almeno un tubetto a portata di mano >>. Disse con un sorriso porgendo a Blaine il suo gel per capelli e un pettine.
<< Oh, che carino che sei! Grazie di cuore, te lo restituisco alla prima occasione promesso! >>. Esclamò ravvivato alzandosi in piedi con un sorriso a trentadue denti che gli brillava sul volto.
<< Corro al bagno più vicino a sistemarmi e sarà meglio che mi sbrighi prima di pietrificare qualcuno. Spero di rivedervi presto! >> Concluse sparendo per il corridoio dell’Espresso.
Kurt rimase a fissare il punto in cui il ragazzo era scomparso, sorridendo inconsciamente.
Sì, Blaine Anderson era decisamente simpatico.



 
   
 
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