I’m afraid but I love you
 
 

Ero nella mia stanza, seduta sul davanzale della finestra con la mia solita tazza di the caldo in mano. Fuori pioveva e io, come facevo sin da bambina, tracciavo la scia delle gocce con le dita, sul vetro. Mia madre era di sotto, mio padre al lavoro. Continuai a bere il the guardando fuori. Ero triste quel giorno, continuavo a pensare e a me, pensare, faceva un brutto effetto. Ogni volta, finivo per piangere perché non volevo che accadesse ciò che pensavo. Pensavo a lui, al suo carattere, a tutte le oche che gli andavano dietro, quelle ragazze perfette. Già, perfette… Alte, magre, con almeno una quarta di seno, pantaloni che fasciavano le loro gambe simili a degli stecchini e il loro sedere bellissimo, come lo definivano i ragazzi. I loro capelli sempre perfettamente lisci, lasciati sciolti e la loro faccia ricoperta da chili e chili di trucco, priva di imperfezioni. Io ero il loro esatto contrario: bassina, magra sì, ma con le cosce troppo grandi. Non usavo i trucchi, un po’ perché non sapevo adoperarli correttamente, pur avendo diciassette anni, sia perché tanto non avrebbero per niente migliorato la situazione. Ero brutta, con la pelle STRAPIENA di imperfezioni. Usavo creme su creme, che non servivano a un emerito cavolo eppure, lui, aveva scelto me… Ero nata con i capelli lisci, poi erano diventati ricci e ancora una volta lisci; ora erano lisci con le punte mosse, quindi sempre in disordine, non li portavo mai sciolti. Indossavo sempre jeans, non sopportavo i vestiti o le gonne, mi facevano sentire maledettamente a disagio e io, ero una timida, schifosamente timida. Ed ero complicata, tremendamente complicata. Scontrosa e acida, simpatica e dolce. Ero piena di momenti e giornate no, avevo sbalzi continui d’umore e tendevo spesso a chiudermi in me stessa e trattare male le persone. Poi c’era lui, che mi aveva letteralmente sconvolto la vita. Era un ragazzo stupendo. Alto, moro, occhi color cioccolato. Sembrava un cattivo ragazzo ma non era così. Era dolce, tenero, affettuoso, paziente, generoso, comprensivo e amorevole. Era fantastico. Era il mio primo ragazzo, l’unico a cui ero piaciuta per ciò che ero: un disastro, e ora, avevo paura, una fottuta paura di perderlo, perderlo per qualcun’altra. Ero così assorta nei miei pensieri che non mi accorsi neanche che era entrato.
 
“Hei piccola…”
“Hei!”
 
Posai la tazza sul davanzale allargando le gambe per fargli spazio. Mi baciò cingendomi la vita e quando si staccò, mi guardò negli occhi.
 
“C’è qualcosa che non va?”
“No, è tutto ok.”
 
Sorrisi forzatamente e lui continuava a guardarmi.
 
“Cos’hai? Non dire nulla, so che non è vero…”
 
Sapeva capirmi anche con un solo sguardo… Era straordinario…
 
“Ho paura”
“Paura? Di cosa?”
“Di perderti…”
“Perché dovresti perdermi?!”
“Zayn, ma mi hai vista?! Sono orribile e tu sei circondato da un sacco di ragazze perfette. Ho un carattere di merda, ti tratto sempre male e tu sei sempre dolcissimo. Sono bruttissima, lo sai anche tu, non dire il contrario, so che non è vero, sono un mostro e tutte le ragazze che ti vengono dietro sono bellissime, senza imperfezioni, sempre perfettamente tirate a lucido, con abiti firmati, sono magrissime… Sono meglio di me, semplicemente perché sono PERFETTE. Sei il mio primo ragazzo, io ti amo, ti amo talmente tanto da non riuscire a respirare, da non riuscire a vedere nessun altro a parte te, da non riuscire a stare senza te e il solo pensiero di perderti per una di loro, sarebbe orrendo. E ancora non riesco a capire come puoi stare con una come me. Io… Mio Dio, Zayn, sono solo un fottutissimo sbaglio…”
 
Iniziai a piangere e lui mi strinse forte. Feci lo stesso, lo strinsi a me in modo possessivo, non volevo andasse via per nessun motivo al mondo. Se solo l’avessi perso, mi sarei distrutta in mille pezzi, il mio cuore sarebbe andato via con lui e io sarei morta, avrei bruciato lentamente fino a ridurmi in cenere, per poi essere spazzata via dal vento. Mi accarezzava lentamente e dolcemente i capelli tentando di calmarmi, sapeva che ci sarebbe riuscito. Mi lasciò un bacio in testa prima di iniziare a parlare:
 
“Hei, guardami per favore.”
 
Feci come mi aveva detto, fissai il mio sguardo nel suo, e lui continuò:
 
“Devi smetterla di dire queste stupidaggini ok? Non sei affatto orribile, sei la ragazza più bella del mondo e non provare a ribattere capito? Sei stupenda, fine. Non stare a guardare le altre, loro non sono come le vedi tu. Ti sembrano belle solo perché hanno tremila chili di trucco in faccia ma fidati, sono loro i mostri  e sei TU, quella perfetta. E non sei affatto un fottutissimo sbaglio ma se così fosse, allora saresti lo sbaglio migliore che avessi mai deciso di fare. Non hai un carattere di merda, sei semplicemente TU e non devi assolutamente cambiare per nessuno. Sei stupenda per ciò che sei.  Il trucco non ti serve a nulla, perché sei bellissima, non ti servono abiti firmati e una voce da gallina che viene sgozzata per essere bella. Non è  questo che rende belli, mettitelo in testa. Dovresti provare a guardarti con i miei occhi, forse capiresti… Io mi sono innamorato di te perché sei diversa da loro. E sì, diversa, quello che per te è un difetto, per me è un tuo pregio. Non sei finta, sei TU ed è fantastico. Mi sono innamorato dei tuoi modi di fare, della tua acidità, dei tuoi sbalzi d’umore costanti, del modo in cui ti vesti, del modo in cui reagisci alle offese, fai vedere che non t’importa quando in realtà ci stai malissimo e rispondi a tono. Della tua simpatia, delle battute squallide che fai, dei tuoi scherzi idioti e della tua dolcezza. Perché sì, sei dolce e lo sai anche tu. Sono innamorato delle tue guancie che vanno a fuoco perché ti dico che sei bellissima e della risposta che mi dai ogni volta, che è sempre la stessa. Sono innamorato dei tuoi occhi, delle tue labbra che tu definisci orrende perché troppo grosse, quando invece per me sono perfette. Sono innamorato dei tuoi abbracci, dei tuoi baci… Mi sono innamorato di te per ciò che sei e mi distrugge vederti star male e vederti piangere. Io ho scelto te perché sei TU che mi hai fatto innamorare con la tua semplicità. Amo te e nessun’altra, mettitelo in testa. Ti amo mia piccola Skyler…”
 
Lo guardai sconvolta, con la bocca aperta e altre lacrime rigarono le mie guance. Lui le asciugò e fece congiungere le nostre labbra. Quando ci staccammo rimasi a guardarlo sorridendo come una deficiente. Lo abbracciai forte, poggiando la testa sulla sua spalla, baciandogli il collo.
 
“Comunque io non faccio battute squallide…”
“Ma Sky! Ahahahahahahahahahahah!!! Vedi, sei imprevedibile...”
 
Ridemmo entrambi e ci guardammo negli occhi:
 
“Ti amo piccola”
“Ti amo anche io Zayn, non immagini quanto”