Driiiiiiiinnnnnn…..
Sento la sveglia suonare ma
cerco con tutte le mie forze di far finta di niente, anche questa notte il mio
sonno è stato agitato, sogni strani, immagini che si sovrappongono a luoghi che
sono certa di non aver mai visto, voci che non conosco continuano a tormentarmi
ma non riesco a capire che cosa dicono, cosa vogliono da me. Mi rannicchio
sotto le coperte ma il suono di quell’orribile sveglia non vuole proprio cessare,
allungo una mano verso il comodino ma in vece di spegnerla la faccio cadere a
terra, con rammarico mi siedo sul letto e guardo quell’orribile oggetto che
continua a suonare. Mi alzo a fatica e rimpiango immediatamente il calore delle
mie coperte, ormai sono completamente sveglia, apro le persiane della mia
stanza e noto con disappunto che sta ancora piovendo, sono parecchi giorni
ormai che non splende più il sole e questo brutto tempo non fa altro che
peggiorare il mio umore.
Mi posiziono davanti allo
specchio e rimango disgustata dalla mia stessa immagine, il mio viso è pallido
bianco come un lenzuolo, le profonde occhiaie sono la dimostrazione di
un’ennesima notte passata insonne, i capelli arruffati….mi precipito in bagno
con la speranza che una doccia possa rimettermi in sesto, sento l’acqua calda
scorrere velocemente sul mio corpo è una sensazione divina, sento i muscoli
rilassarsi, le forze piano piano tornare.
Ritorno nella mia stanza il
mio corpo avvolto in un telo di spugna caldo e soffice, mi siedo sul letto e
rivolgo il mio sguardo sul comodino, con mano tremante afferro la lettera che
vi è posata sopra, ripenso al contenuto che vi è all’interno, sensazioni
diverse mi avvolgono, gioia e dolore, felicità è disperazione.
Poche righe scritte su di un
pezzo di carta così grosso….
-Siamo tornate, vorremmo
incontrarti- queste le brevi e semplici
parole che mi hanno devastato l’anima.
Dopo essermi preparata mi
faccio forza ed esco di casa, piove sempre più forte, sento il vento gelido
sferzarmi il viso facendomi rabbrividire, prendo l’ombrello ed incomincio ad
incamminarmi.
Le strade della città sono
quasi deserte, la poca gente che incontro cammina velocemente, mi affretto
anch’io so di essere in ritardo.
Arrivo davanti al locale,
rimango impalata per qualche istante ad osservare la porta d’entrata, mi faccio
coraggio e mi decido ad entrare, le vedo subito sedute ad un tavolino, anche se
sono passati parecchi anni non sono cambiate moltissimo, almeno questa è la mia
impressione vedendole da lontano…. Prendo coraggio ed avanzo verso di loro, non
faccio nemmeno in tempo a fare due passi che le vedo alzarsi e corrermi
incontro, sento le loro braccia circondarmi e gli occhi pizzicare ma faccio di
tutto per ricacciare indietro le lacrime.
Sento il mio corpo rigido,
potrei essere scambiata per una statua in questo momento, non so per quanto
tempo siamo rimaste in quella posizione, ho la sensazione di avere tutti gli
occhi delle persone puntati addosso ma la cosa non mi tocca minimamente, piano
piano cerchiamo di ricomporci e ci avviamo verso il tavolo dove poco prima loro
erano sedute, ci sediamo e continuiamo a fissarci in un profondo silenzio fino
a quando…..
- Otto anni….-
Guardo la mia amica e rimango
scioccata nel vedere la profonda tristezza insinuata nei suoi profondi occhi
verdi, Ora che la guardo più da vicino posso notare com’è cambiata in questi
lunghi anni, i capelli lunghi le ondeggiano fin sotto al seno, i lineamenti del
viso sono diventati più fini, più maturi, è veramente bellissima…..
-Finalmente ci siamo ritrovate-
Ora il mio sguardo si sposta
verso la ragazza seduta alla mia destra, noto con sorpresa ora che la guardo
meglio che anche lei è cambiata moltissimo, mi rendo conto solo in questo
preciso momento che le tre ragazzine di allora non esistono più, le tre
ragazzine che un tempo erano state su quel magico pianeta, che avevano
combattuto rischiando la loro stessa vita per gli abitanti di quel mondo
lontano, le stesse tre ragazzine che un tempo più che amiche erano diventate
tre sorelle, dove la loro amicizia era così forte che l’avrebbero potuta
sentire oltre i confini dell’universo ora non erano altro che tre donne che
facevano a malapena fatica a riconoscersi.
Rimango in silenzio assorta
nei miei pensieri, lo sguardo rivolto all’enorme vetrata del locale dove la
poggia continua ad abbattersi violentemente, sento una mano appoggiarsi
delicatamente su una spalla, mi volto lentamente ed i mie occhi incrociano
nuovamente lo sguardo blu ed intenso di
Umi
-Hikaru ora siamo di nuovo
insieme non devi essere triste-
Mi volto verso Fuu e noto un
leggero sorriso incresparle le labbra, mi sforzo per far uscire le parole dalla
mia bocca
-Voi non potete capire…..-
Mi accorgo che la mia voce è
spenta priva di qualsiasi entusiasmo, Fuu abbassa lo sguardo e noto una lacrima
caderle lungo il viso
-Mi dispiace Hikaru non
volevamo abbandonarti, ma non potevamo neanche rimanere, sarebbe stata troppo
dura per noi, non siamo state forti abbastanza…….. perdonaci-
-Cosa vuoi dire? Spiegati
meglio per favore!!!-
Questa volta la mia voce è
diventata sarcastica, dura.
-Vuole semplicemente dire che
non siamo state forti come te!!!-
La voce di Umi arriva alle
mie orecchie dandomi come la sensazione di aver ricevuto un pugno nello
stomaco, stringo forte le mani e sento le unghie conficcarsi nella carne e dei
brividi lungo la colonna vertebrale segno che la mia tensione è arrivata alle
stelle.
-Ma cosa diavolo ne sapete
voi? Non potete minimamente immaginare che cosa ho passato in questi anni, la
solitudine, la mancanza d’affetto, non avevo nessuno con cui parlare, con cui
confidarmi…. Voi non potete neanche immaginare cosa si prova a perdere la
persona che ami e contemporaneamente le tue uniche amiche in un colpo solo!!!-
Mi rendo subito conto di aver
alzato troppo la voce, sento di nuovo le lacrime spingere per uscire ma le
ricaccio indietro con forza. Non posso piangere me lo sono promessa, l’ho
giurato a me stessa ben otto anni fa quando il mondo mi è crollato addosso e
tutto quello in cui credevo non esisteva più.
-Ti prego Hikaru perdonaci,
l’ultima cosa che volevamo era farti soffrire-
-Ma cosa credevate? Di tornare
e risolvere tutto con un abbraccio ed un sorriso? Come potete pretendere di
ricucire insieme in dieci minuti la distanza che si è creata fra noi in tutto
questo tempo? Mi dispiace Umi non è così che funziona.-
-Veramente noi lo speravamo sinceramente….-
Sento le parole uscire dalla
bocca di Fuu come sussurrate al vento, ma in questo momento sono troppo stanca,
arrabbiata per continuare la discussione, so che potrei dire cose di cui poi mi
pentirei…. Con uno scatto secco mi alzo dalla sedia ed infilo il cappotto, mi
incammino verso l’uscita ma mi giro un ultima volta verso di loro che sono
ancora sedute -sbagliavate- dissi quell’ultima parola con voce tremante per poi
riprendere la via verso l’uscita.
Appena uscita dal locale sento l’aria
gelida invadermi in tutto il corpo, rimpiango immediatamente il calore che vi era
all’interno, recupero il mio ombrello e facendomi coraggio mi butto sotto la
pioggia…. Faccio qualche passo ed ho come l’impressione di essere osservata ma
questa cessa subito appena svolto l’angolo.