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Autore: redeagle86    07/03/2008    3 recensioni
(Sugar Sugar) Chocolat è più che mai decisa a conquistare il cuore di Pierre...ma se accadesse il contrario?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Il cristallo rosso

 

-Sei sicura di riuscirci, Chocolat?- chiese Vanilla, leggermente preoccupata per i propositi dell'amica.

-Certo. Oggi avrò il cuore di quel pallone gonfiato di Pierre.

-Io non capisco cosa ti abbia fatto quel ragazzo da darti tanto sui nervi.

Chocolat strinse i pugni: solo nominarlo la rendeva furiosa. Le ci sarebbe voluto un intero anno per elencare le cose che odiava in lui: altezzoso, spocchioso…ma chi si credeva di essere? E c'erano anche delle oche che gli morivano dietro…cosa ci trovassero, restava un mistero.

-Vanilla, sei davvero una strega fortunata: con una rivale del genere il trono di Extramondo sarà senza dubbio tuo.

-Cuciti la bocca, Blanca: sarà Chocolat la nuova regina.

-Sì, rospo: la regina delle sconfitte!

-Prova a ripeterlo, se ne hai il coraggio!

Sospirando, le due streghe lasciarono a discutere i rispettivi famigli: al contrario di loro, quei due erano davvero in continua competizione. Alle ragazze non importava il risultato finale: chiunque avesse vinto, sarebbero rimaste comunque amiche per l'eternità. Se lo erano promesse.

-Senti…stai attenta, d'accordo?- le raccomandò la bionda.

-Non hai nulla di cui preoccuparti- ribatté la rossa, sicura di sé come al solito. Aveva accumulato esperienza in quei mesi, non si era più lasciata sfuggire un solo cristallo: ne aveva raccolti di tutti i colori, tranne quelli rossi, quelli del vero amore.

E da quel giorno avrebbe vantato quello del principe Pierre.

Trascorse così la mattinata, con quel pensiero fisso in mente e , appena terminarono le lezioni, era carica e pronta ad agire.

-Augurami buona fortuna, Vanilla.

-Sii prudente, quel ragazzo mi mette i brividi.

-Terrò gli occhi aperti. Ci vediamo a casa.

-A più tardi, Chocolat.

La ragazza si avviò verso la biblioteca, sicura di trovarvi il giovane: le era capitato spesso di incontrarlo lì, vi trascorreva interi pomeriggi. E infatti eccolo, seduto all'ultimo banco.

Chocolat sorrise, assumendo il suo vero aspetto e impugnando lo scettro: non avrebbe perso quell'occasione.

-Ciao, Chocolat- la salutò Pierre.

La giovane spalancò gli occhi verdi: la sua magia avrebbe dovuto congelare il tempo…nessuno si poteva sottrarre all'incantesimo…tranne…

Tranne un mago.

Pierre…era un mago?!

-Sei stupita, piccola strega?- proseguì, alzandosi. La divisa scolastica lasciò il posto ad indumenti bene diversi: pantaloni scuri, camicia bianca e un mantello più nero di una notte senza luna né stelle.

-Chi…chi sei?

-Non l'hai ancora capito?

Cosa doveva capire? Era convinta fosse un comune terrestre, semplicemente più antipatico di altri. Ora scopriva che possedeva dei poteri magici proprio come lei.

-Davvero il mio nome non ti ricorda nulla? Si sono già dimenticati di me?

Pierre…dove l'aveva già sentito? Certo, su Extramondo… Pierre era il ragazzo che si era unito alle tenebre, che era stato esiliato dal regno…

Era lui?

-Vedo che ci sei arrivata, finalmente. Ti facevo più perspicace.

Chocolat strinse la presa sullo scettro: doveva fare qualcosa…ma cosa?

Pierre sollevò un braccio: al polso portava un bracciale con una strana pietra…era quella in cui venivano custoditi i cristalli del cuore!

-A me, cristallo- pronunciò freddamente.

La strega sentì la magia fluirle dentro, come una mano insidiosa che le scivolava nel corpo, stringendo le dita attorno al suo cuore. Si portò istintivamente le braccia al petto, tentando disperatamente di impedire quel furto. Ma il suo cristallo uscì allo scoperto, rosso come il sangue.

Lo fissò, incapace di credere ai suoi occhi: quella pietra si rivelava solo quando si era fortemente innamorati… Lei provava quel sentimento?

Infine il cristallo svanì nel bracciale del giovane, che riprese i suo travestimento da studente, passando accanto ad una Chocolat immobile e sopraffatta. Aveva sperato in un'avversaria più tenace…

La fanciulla crollò sulle ginocchia, quasi l'avesse privata di ogni energia: si sentiva svuotata, violata, strappata… Si era impossessato del suo cuore e lei non aveva potuto far niente, non era stata in grado di fare niente.

Avvertì le guance umide e si accorse di aver iniziato a piangere. Era la prima volta da anni.

  
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