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Autore: shelag    13/10/2004    5 recensioni
n fondo al loro cuore lo ritenevano ancora un colpevole… Colpevole di aver lasciato che il peggio accadesse….
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COLPEVOLE

 

L’uomo crollò sulla poltrona abbracciando  con un’occhiata fugace tutto quello che gli stava attorno dalla scura e pesante libreria alle tende che ricadevano sugli archi delle finestre, quasi a voler nascondere il mondo.

Era stanco, molto stanco.Stanco di essere giudicato dalla gente, perché per lui era solamente un assassino.

Un puro e semplice assassino. Era tutto così logico..

A nessuno interessava del  presente, vivevano nel passato, in quel passato di una vita prima.

Sorrise lievemente al ricordo di quegli anni.. era così giovane, così ingenuo. Frammenti di Hogwarths del passato, il lieve vento estivo che gli scivolava fra le pieghe del mantello… il ricordo di un bacio… E poi tutto quello che era venuto dopo, le morti, il dolore…

Avrebbe dovuto capire come sarebbe andata a finire. Avrebbe dovuto davvero farlo.

Infuriato sbatté un pugno contro il legno massello rovesciando gli inchiostri e le penne d’aquila.

Ma non si curò del liquido nerastro che scivolava giù, creando un inquietante fiume, che espandendosi, e allargandosi insudiciava tutti quello con cui veniva in contatto.

Si fermò a contemplarlo estasiato: e capì il perché era stato così sciocco da ragazzo. Tanti anni prima lui era come i fogli di pergamena davanti a lui, non propriamente perfetti, stropicciati e un po’ segnati ma assolutamente puliti…e poi era venuto Voldemort con il suo fascino e il suo carismo, il potere che aveva rovinato tutti quelli che gli stavano attorno.

Che aveva reso la sua vita un inferno di rimorsi.

Non possava notte in cui prima di chiudere gli occhi non pensasse a come sarebbe andata se si fosse comportato diversamente…se avesse capito…

Il suo sguardo fu catturato da un cartoncino spesso che giaceva quasi abbandonato fra le cartacce.

Velocemente lo prese prima che il rivolo nero lo raggiungesse. Le sue dita ne sfiorarono quasi con delicatezza gli angoli, e poi le parole, quasi voler imprimere il messaggio nella carta .

“ la risoluzione di divenire un uomo migliore è un atto empirico ed ipocrita, essere divenuto più profondamente uomo è il privilegio di coloro che hanno sofferto.”

La grafia  chiara e svolazzante del Preside sembrava riempire tutto lo spazio possibile,e allo stesso tempo lasciare un tale spazio da dar la vertigine.

Ma lui non era e non voleva essere un uomo… voleva solo dimenticare.

 

 

 

La pendola della sala rintoccò le cinque e mezza. Presto sarebbe arrivati i ragazzi  e avrebbe dovuto rimettere la sua maschera di carne …

Sentiva che loro lo scrutavano, si interrogavano sulla sua condizione… eppure in fondo al loro cuore lo ritenevano ancora un colpevole…

Colpevole di aver lasciato che il peggio accadesse….

Colpevole di non aver fatto nulla per fermarlo…

Colpevole del suo desiderio di vendetta…

Colpevole di essere un Black. Sirius Black.

 

 

La frase di Silente è tratta dal De Profundis di Oscar Wilde.”. Un bacio plz R&R ^_^

 


 

  
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