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Autore: cinders    01/09/2013    3 recensioni
Ho paura che non mi comprerai più i biscotti che mi piacciono alla macchinetta e che non mi racconterai del tuo gatto, della musica che ascolti, dei tuoi amici a cui vuoi un bene sconfinato anche se non lo ammetti.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Tanto ci vediamo poi alla festa, ma ti prego, è importante, quest'estate  non permettere a nessuno di baciarti, fallo per me.
E non pensare di scopare con qualcuno, ok?"
Cit.
                                                                                                                    

colmami



Siamo a tre kilometri di distanza e non ti vedo da tre mesi.
“Sentiamoci durante le vacanze”, avevi detto.
Poi io sono partita, tu pure, e Dio quanto mi sei mancato.
E non riuscirei a dirtelo, eppure lo sai, quanto mi fa incazzare che sai sempre tutto.
Mi fa incazzare non spettinarti i capelli, non vedere più il tuo sorriso ogni mattina, non sentire le tua mano sul mio ginocchio durante matematica.
Anche se poi la spostavo sempre e tu sbuffavi.
Tra una manciata di giorni le scuola ricomincerà, e io ho paura.
Ho paura che quando mi vedrai, sempre con i capelli in disordine e le scarpe slacciate, tu non mi riconosca.
Non riconosca la mia voce, le mie mani sulla tua maglietta e le mie labbra sul tuo collo.
Ho paura che non mi comprerai più i biscotti che mi piacciono alla macchinetta e che non mi racconterai del tuo gatto, della musica che ascolti, dei tuoi amici a cui vuoi un bene sconfinato anche se non lo ammetti.
Ho paura che non mi aspetterai più in cortile mentre finisco di fumare anche se tu odi l’odore.
Ho una paura matta che questi tre mesi lontani siano bastati a cancellare tutto.
E pensare che le nostre labbra non si erano sfiorate quando ne avevamo l’occasione.
“Non voglio farlo, ho paura di dover resistere tre mesi con un vuoto costante”, avevi detto.
Comunque, io il vuoto lo sento tutto, sul letto disfatto della mia stanza.
Mentre fisso il controsoffitto bianco che non mi dice niente, e per fortuna il telefono sul comodino che vibra mi fa distogliere lo sguardo.
Il tuo nome lampeggia sullo schermo e il mio cuore raddoppia il battito.
Colmami.





  
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