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Autore: PuffKurtscat    01/09/2013    1 recensioni
"Di impulso la abbraccio stretta, come a stento abbraccio mio fratello, come abbraccio mia madre. Il primo contatto dopo la stretta di mano di prima. Lasciatemi in questo abbraccio che lei mi sta ricambiando con la stessa passione e sarò uno Jared più sereno. Per poco non mi salgono delle lacrime nei miei abissi."
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Aria'
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E poi ti ritrovi con un gruppo di persone a passeggiare per la spiaggia di Miami con le maglie tutte uguali e con la stessa scritta. Si, la mitica idea è venuta a me. Tre o quattro ragazze e Emma, Shan, Jamie e Babu a perdere un po’ di tempo in questo posto durante la registrazione dell’album. A volte lo svago serve sul serio. Il tempo non è dei migliori. Il sole è un po’ coperto e tira vento, provocando scompiglio tra i capelli delle modelle che camminano qualche metro dietro di me e i ragazzi. Continuo a camminare con le scarpe e i pantaloni di tuta, nonostante tutti se ne siano disfatti. Non adoro le mie gambe, diciamo che non è la parte riuscita meglio in me. Scambio qualche parola con i miei compagni di passeggio dopo aver fatto un paio di foto divertenti con le ragazze e girandomi vedo una bandiera lunga svolazzare sopra le altre un po’ più basse e mi viene in mente lei.
Da quanto tempo non ci pensavo? Poco.
Mi isolo a pensare e gli altri, abituati, mi lasciano fare. Una ragazzina rossa naturale che sorrideva sempre e adorava l’odore del mare, la spiaggia. E per lei, nonostante non avessi un certo piacere nell’andarci, lo facevo e le stavo vicino a farle compagnia. Mi perdevo a fissare le sue gonne larghe che svolazzavano col vento che le definiva le curve. La Venere non ne era degna. Rideva e mi faceva correre a perdifiato per inseguire un aquilone o sfuggire alle onde e io facevo tutto ciò, perché lei era felice e ne ero completamente abbagliato. E,  nonostante tutto, è finita pure quella storia, con tutto che all’epoca ero solo un ragazzo che provava a fare qualcosa nella musica e recitava ogni tanto. Eppure è finita. Non per colpa sua. È stata colpa mia, la mia ossessione al genere femminile e il mio non voler essere legato. L’ho fatta soffrire e forse è l’unica cosa che mi rimprovero di tutto ciò che ho fatto nella mia vita. No, no averla lasciata, sarebbe finita comunque, ma averla fatta soffrire, perché se esiste una persona che è fatta di dolcezza, quella è lei. Non ho amato mai così tanto. Forse Cameron e forse ho provato quello che ha provò lei, ma ne dubito. Mi trovò con un’altra nel letto dove facevamo l’amore da 3 o 4 anni, la prima volta che l’ho tradita e fu anche l’ultima. Non ci siamo più visti, ma spero per lei che lasciando il guaio che io sono, abbia trovato una vita più serena e tranquilla, magari un marito e una famiglia.
Sto divagando troppo, mi sono addirittura allontanato e seduto a terra per pensare a Evelyn e alla sua voglia di vivere. Una gran brava ragazza, una persona del tutto differente da me e la mia indole. *I’m a ghost, you’re an angel* canticchio mentre guardo gli altri sulla riva. Alcuni che bagnano i piedi e altri che giocano a rincorrersi. Non c’è da stupirsi che sia Shan a rincorrere le ragazze.
Sorrido, sistemo il cappello, il codino, decido di alzarmi, quando una bambina che stava correndo dalla mia parte sinistra, libera dei miei amici, mi cade addosso, dicendo: “Oh, oh – si morde le labbra – scusa” La aiuto ad alzarsi mentre mi sorride a 32 denti e rimango abbagliato. “Ti sei fatta male?” le chiedo premuroso.
Il suo musetto si gira a guardarsi le gambe e le mani e subito dopo scuote la testa in senso di diniego. “Meno male” Lei sorride di nuovo. “Tu?”
Rido e accarezzo la testa di quella bambina di circa 3 anni con i capelli rossi e gli occhi verdi, che mi ricordano qualcuno, una piccola fata.
“No, no. Sono grande e grosso non preoccuparti.”
Mi guardo intorno mentre lei raccoglie un fiocchetto da terra, sembra che questa bambina sia uscita dal nulla. Dove sono i genitori? A volte si è dei veri incoscienti.
Mi alzo e porgo la mano alla piccola “Ehi, dov’è la tua mamma?” Guarda attorno preoccupata. “Era di là” e indica con il dito la parte da dove era venuta “Dai, ti aiuto a cercarla.” È smarrita, ha gli occhi vigili e sicuri. Come se non abbia nessun dubbio che la stanno cercando, che la ritroveranno e l’abbracceranno forte.
È adorabile.
Mi da la mano e inizio a camminare verso la direzione che ha indicato dopo aver fatto segno ad Emma e Shan che aiutavo la bimba.
Dopo pochi passi sento un voce femminile gridare: “ Aria!” e pochi secondi dopo una ragazza si butta ad abbracciare la piccola fatina, che mi lascia la mano e sorride abbracciando forte la donna.
“Mi hai fatto morire di paura, angioletto”
Guardo la donna con la gonna rossa lunga e larga che pulisce il faccino della piccola che le sta chiedendo scusa. “Ti ho sempre detto di non allontanarti.”
Questa voce ha qualcosa di familiare, questa dolcezza.
La voce della piccola mi riscuote. “Per fortuna lui mi ha aiutato.” E mi indica.
Sfodero il mio sorriso migliore, anche se dovrebbe stare più attenta e si gira.
Evelyn!
Mi viene un capogiro improvviso, perdo per un attimo il controllo. Lei si porta le mani alla bocca, ancora inginocchiata all’altezza di quella che dovrebbe chiamarsi Aria.
Il cappello largo che portava le cade trasportato dal vento ed io lo prendo al volo. Il rosso dei suoi capelli la ricopre fino al costume di sopra color nero.
“Jay” sussurra impercettibilmente, mentre la bimba mi toglie il cappello dalle mani e inizia a provarlo.
Porgo la mano alla donna, che per poco mi aveva scombussolato “Eve.” Dico con un lieve sorriso, un sorriso sincero, che mi spunta poco spesso.
Prende la mia mano e si aiuta ad alzarsi dalla posizione scomoda, facendo così svolazzare con il vento la gonna. Una volta in piedi mi sorride con quel sorriso che ricordo da sempre
“Ciao.” Dice cercando di fermare la gonna con un lieve rossore sulle guance. “Ciao.” Non riesco a far altro che guardarla inebetito.
Sistema meglio il cappello alla piccola che le dice: “Mamma, posso andare a cercare le conchiglie?” Le sorride. “Si, ma qui vicino. Non allontanarti, intesi”
La bimba annuisce e si dà da fare. Mamma, allora tutto quello che avevo sperato per lei si è realizzato?
Devo ammettere che però un po’ mi brucia, perché non le sono accanto.
Perché qualcuno la starà amando meglio di me, che non ne sono stato capace.
L’importante è che ha ciò che merita e non me. “Come va, Eve?”
Si porta una ciocca dietro i capelli e mi guarda negli occhi, una delle poche persone che è sempre riuscita a sostenere il mio sguardo, per nulla intimorita dal male che questi occhi le potevano fare, perché piena d’amore. “Si va avanti.” Si morde il labbro e si gira verso Aria.
“E’ bellissima.” Le dico senza pensarci. “Già” Afferma mostrandomi un sorriso enorme.
La osservo ancora un po’ e vedo sul polso il primo glypho, come me. Segue il mio sguardo. Alza gli occhi al cielo e poi mi osserva: “Sei diventato un grande uomo e, come ho sempre sostenuto, hai un cuore d’oro e hai aiutato un sacco di persone.”
La guardo grato, stupendomi che la mia ex sia un’Echelon “Ho aiutato anche te?” “Tutti i giorni da allora.”
Rabbrividisco e vedo Shan che si avvicina. “Eveeee, Dio, da quanto tempo! Come stai dolcezza?” Urla abbracciandola. Lei ride. “Bene.”
Iniziano a parlare e io mi avvicino ad Aria. “Ehi, fatina – mi guarda – posso aiutarti?” Sorride: “Si, stavo cercando una conchiglia per la mamma, per farle una collana.” Immergo le mani nella sabbia per prenderne una piccola: “E’ molto gentile da parte tua.” Le do la conchiglia. “Allora questa è per te da parte mia.”
Saltella sul posto felice. “E’ bellissima. E mammina se lo merita.” Le sorrido: “ Senza dubbio.”
Mentre prendo altre conchiglie per Aria porgo un orecchio a sentire la conversazione di mio fratello e la rossa. “Allora quella splendida creatura è tua figlia?” Le chiede.
“Si – dice ridacchiando – ah, complimenti per la carriera.” Shan sorride e la guarda negli occhi. “Abbiamo mantenuto la promessa. **”
Ci osservano un po’ e io mi fingo indaffarato, quando il silenzio viene spezzato da Shan che sembra voglioso di chiacchiere: “Direi che è tutta sua madre, ma non conosco il padre.”
Lei abbassa gli occhi sulle mani che comincia a torturare. “Già.” Dispiaciuto mio fratello cerca di capire: “Ho detto qualcosa di sbagliato?”
Lo guarda negli occhi: “Mi chiedo se sarò brava quanto Costance e riuscire a fare in modo che la mia piccola abbia un cuore enorme come il vostro.”
Shan sembra non capire. “No, non ti preoccupare, non hai detto nulla di sbagliato, Shan.”
Ma mio fratello il taciturno sa cosa dire al momento giusto: “Intendi brava come mia madre, nella stessa situazione?” Lo guarda stupita e dopo torna con gli occhi a noi, mentre cerca di fermare i capelli presi dal gran vento. “Più o meno.”
Tortura di nuovo le mani. “Il padre non ha voluto sapere nulla e non l’ho più visto.” Sospira. “Meglio così. Ce la caviamo benissimo da sole.” “Sarai bravissima.”
Nel frattempo Aria arriva da me, mostrandomi un conchiglia semplice bianca con un filo nero che la attraversa. “Credi che piacerà a mamma?” Le sorrido. “Si è perfetta.”
Mi mostra il buchetto già fatto nella conchiglia e decido di aiutarla “Aspetta.”
Mi tolgo la collana che indosso, sotto gli occhi vigili di Evelyn che ha smesso di parlare con Shan, dato che occupato con il telefono, e prendo il mio filo di caucciù azzurro per infilarlo nella conchiglia.
Lo sento che stai trattenendo il fiato, Eve. È una cosa di te che mi ha fatto sempre impazzire .
Appena finito lo do alla fatina che felice corre dalla mamma per regalarglielo. E lei sorride, felice di avere un essere da amare a dismisura.
Perché le persone che più meritano non hanno una vita tranquilla, ma sempre piena di alti e bassi? Perché a lei doveva capitare un uomo che non si accorgesse della sua infinita umanità? Purtroppo è andata così e vorrei ancor di più tornar indietro per rimediare.
Aria inizia a giocare con Shan e Eve mi si avvicina. “Jared, non dovevi per la collana, insomma ne prendo uno io di..” Non la lascio terminare. “Voglio che lo tenga tu.” Arrossisce guardandomi negli occhi: “Grazie.”
Rido: “ Di nulla” Lei scuote la testa. “No, sul serio, grazie per tutto. Grazie per non abbandonarci mai, per esserci sempre.”
Rapito le dico: “Lo devo anche a te. Alcune volte quando tutto sembra sprofondare, mi ricordo di te che mi dicevi: ‘Niente ti può fermare se ci credi davvero. Punta sempre in alto. Rivolgiti verso l’alto.’”
I suoi occhi si velano di lacrime e mi ripete l’ennesimo grazie. Grazie a te, Eve.
Ride all’improvviso: “Dov’è finito il Jared che non riusciva far a meno di dire qualcosa di malizioso ogni momento?”
Sghignazzo: “C’è sempre, tranquilla. Solo che adesso non mi sembra il caso. Vederti mi ha sconvolto.” “Come ti sconvolgi facilmente.”
“Facilmente mi riesce altro, lo sai.” “Jay!” mi richiama e ride.
“Perché Aria?” “Il nome?” mi domanda. “Si.” La guarda fisso, sorridendo: “Sai che vuol dire in italiano? È simile” La interrogo con gli occhi. “Air..”
 
[Anni addietro]
Ero sulla spiaggia con lei seduta tra le mie gambe e la accarezzavo lentamente. “Jay, si sta facendo tardi, torniamo a casa.” Non la ascoltai, continuai ad accarezzarla nel suo vestito da hippie. “Jay.” Si voltò verso di me per fissarmi e io sprofondai nei suoi capelli per tutta risposta. “Mmm.. no.” Ridacchiò, cercando con la sua piccola mano di alzarmi il viso. “Vorrei farti notare che anche se siamo a L.A. è autunno e fa fresco, figurati vicino al mare.” Disse la frase continuando a sghignazzare e abbandonandosi tra le mie braccia non riuscendo ad alzarmi il volto. La guardai. “Sai quanto mi piacciono i tramonti, Eve.” La strinsi ancora più a me e lei abbandonò la testa sulla mia spalla. “Strano, è da romantici. Non da te” Scoppia a ridere. “Ah, vuoi provocare?” Iniziai a farle il solletico, mentre lei si dimenava per sfuggire. “Non sono romantico?” Lei continuando a ridere rispose di no. “Ja, almeno a volte.” La bloccai ormai girata verso di me tra le mie braccia. “Si, Jay, a volte non c’è persona più romantica di te. E ti dirò a volte, anche tra le coperte.” E rise di nuovo. Quanto amavo vederla ridere. “Diciamo che non ti puoi lamentare mai tra le coperte, allora.” Dissi, narcisista come al solito. Mi fissò a lungo nelle iridi. “Esatto.” La baciai senza esitazioni. Labbra dentro labbra. Io e lei, questo eravamo. Una volta staccati la abbracciai di nuovo. “Jared” “Mmm..” “Conto sul serio qualcosa per te?” La fissai stupito. “Che domande sono?” Si morse le labbra: “Rispondi e basta.” “Certo che conti qualcosa per me, anzi tutto. Sei come l’Aria, essenziale per vivere.”


 
Glielo avevo ripetuto all’infinito, fino a quando non finì tra noi. E lei ha messo il nome alla figlia in ricordo.
Quanto mi ha amato? Quanto mi ama ancora?
Perso nei miei pensieri non mi rendo conto che le due rosse stanno salutando per andar via.
La piccoletta sembra innamorata di Shan perdutamente, lo chiama Grande Orso.
Evelyn si avvicina e mi sorride. Sempre lei nella mia mente, costante. Non che ci pensi tutti i giorni, ma non passa settimana che una giorno non ritorni con la mente a quei giorni, in cui sembrava possibile che io fossi perdutamente innamorato. E nessuno lo sa, lo tengo per me. La tengo per me.
“Già te ne vai?” “Si, Aria deve mangiare ed è meglio che ci avviamo.” Di impulso la abbraccio stretta, come a stento abbraccio mio fratello, come abbraccio mia madre. Il primo contatto dopo la stretta di mano di prima. Lasciatemi in questo abbraccio che lei mi sta ricambiando con la stessa passione e sarò uno Jared più sereno.
Per poco non mi salgono delle lacrime nei miei abissi.
Lei scioglie l’abbraccio “Continua a cambiare la vita della gente Jay, come hai cambiato la mia. Ok?” Annuisco sorridendole malinconico.
Prende Aria tra le braccia e saluta me e Shan allontanandosi. “E’ una grande donna, brò” Mi dice mio fratello. “La migliore.” Mi scompiglia i capelli. “Se vuoi inseguirla, fallo.” Scuoto la testa “No, non deve andar così” Lui ride “Lo dico che sei scemo, ma nessuno mi crede.”
Rido insieme a lui e la lascio andare, tanto sarà sempre con me ed io con lei e la piccola Aria. Raggiungo il gruppo di prima con Shan e le bionde mi sembrano stranamente scambiate. 

** Riferito a :"Abbiamo fatto una promessa che avremmo avuto successo insieme nella vita" J.L.
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