Seduta sul parapetto di un ponte, nella penombra delle sei di un tipico pomeriggio londinese, Marta si lascia consumare dalla pioggia. Lascia che le gocce le scivolino addosso, mentre aspetta.
Tutto il resto è silenzio, solo il rumore dell'acqua che fluisce nei canali.
Il suono di una cerniera che si apre la riporta alla realtà. Sorride, guardando quel ragazzo riccio, che come ogni venerdì al tramonto suona in strada.

Lo vede tirare la chitarra fuori dalla custodia, ne segue i movimenti con lo sguardo -in modo neppure tanto velato- mentre si siede sul parapetto dell'altro lato della strada, esattamente davanti a lei.
Come ogni venerdì, lui le sorride inclinando leggermente la testa, i riccioli castani -appesantiti dalla pioggia- a coprirgli appena gli occhi. E come ogni venerdì, lui attacca a suonare una melodia sconosciuta al resto del mondo, probabilmente inventata sul momento.

Un giorno su sette, il venerdì, Marta si annulla. Si perde in quei suoni, sprofonda nelle note gracchianti della sua chitarra.
Un giorno su sette, dalle 18 alle 20, Marta non pensa.
Un giorno su sette, Marta lascia che i fili delle loro esistenze si intreccino e che la sua voce si unisca alla melodia dello strumento di lui.
Un giorno su sette, in quel breve lasso di tempo, i frammenti delle loro anime volteggiano nei dintorni disorientatamente mentre i fiumi delle loro esistenze fluiscono l'uno nell'altro. Marta è Harry ed Harry è Marta.

Un giorno su sette, due ore a settimana, il loro passato non conta, il loro futuro non ha importanza e il loro presente non è mai stato così bello.


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Ciao a tutti :>
Ed eccomi con una fanfiction senza nessuna pretesa, in una sezione a cui non mi sento di appartenere, non essendo fan degli One Direction. In ogni caso, ci ho provato.
Grazie mille a chi ha letto queste righe di niente, a chi si è fermato anche solo un attimino.
Scritta a Marta, per Marta.