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Autore: Becky2000GD    01/09/2013    0 recensioni
Mi sfiorò le guance e il mio cuore esultò palpitando più forte. Fermò la mano sul mio mento e lo strinse tra il pollice e l'indice esercitando una leggera e piacevole pressione. Alzò il mio volto verso di lui e ci guardammo negli occhi. I nostri sguardi erano incollati.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo 17 anni. Ero piccola, ero sola una bambina ed ora me ne rendo conto. Ma, quella volta, mi sentivo già tanto grande! Era come se fossi già una donna. Poi, con il tempo, si impara cos'è davvero essere grandi. Comunque, era soprattutto grazie a Lui se mi sentivo così. Era più grande di me, era molto bello e mi dava un incredibile senso di sicurezza. Era fantastico e pieno di ammiratrici e...tra tutte...aveva scelto proprio me! Avrebbe potuto avere qualsialsi altra donna avesse desiderato ma no! Lui voleva me...me. Questo pensiero, la consapevolezza di ciò mi rendeva tremendamente felice! Stavamo assieme ormai da un anno. Ricordo che incominciammo a frequentarci quando, un giorno, mi vide piangere. Avevo le mani sul viso, ero appena uscita correndo dalla porta di casa. Non so perchè si trovasse lì, fuori da casa mia. So solo che quando mi disse dolcemente:"Hey, fermati!" io gli diedi ascolto. Conoscevo bene quella voce! Era uno dei miei idoli da tanto, tanto tempo! Proprio la sera prima, lo avevo conosciuto ed ero stata tremendamente felice:era il batterista della mia band preferita, i Green Day e si chiamava Frank Edwin Wright III ma preferiva farsi chiamare semplicemente Trè Cool. Mi disse:"Tu...tu non sei una delle ragazzine che mi ha chiesto un autografo ieri sera? Perchè piangi? Non mi aspettavo che poche ore dopo aver conosciuto uno dei tuoi idoli ti saresti messa a piangere in questo modo". Lo guardai. Ero felice di rivederlo ma ero anche seccata...se stavo piangendo non era perchè avevo dei problemi con l'incontro della sera precedente ma per altre cose! Risposi più dolcemente che potevo:"Mi...mi dispiace! Ma sono stata molto felice di conoscerla ieri sera Mr.Wright, non fraintenda!". Mi guardò scocciato dicendo:"M-Mr. Wright? ... chiamami Trè!!!". "Mmmmh...scusa...Trè!". Ci guardammo. Il mio sguardo era leggermente basso e timoroso. Si avvicinò piano con un sorriso sulle labbra. Mi prese la mano e disse:"Vieni!". Quel momento era una totale confusione...non aveva senso una scena simile!!!! Certe cose succedono solo nella fiabe:la ragazza dolce e indifesa che piange addolorata e il suo bel principe azzurro di cui è tanto tanto innamorata che le offre conforto. Nonostante tutto, però, gli andai dietro. Ci sedemmo su una panchina, vicini. Ancora mi scendeva qualche lacrima dal viso. Lui mi strinse forte. Il mio viso contro il suo petto. Respirai il suo buon profumo e diventai rossa. Non credevo a ciò che stava accadendo e daltronde come potevo? Ero innamorata di lui da 4 anni e lo avevo conosciuto solo la sera prima ed ora eravamo lì, seduti uno al fianco dell'altro e Trè mi consolava! Poi perchè mi stringeva così? Era sempre stato attratto dalle ragazze molto più giovani di lui, è vero. Ma preferiva quelle sulla ventina, non le ragazine accidenti! Così, tra le lacrime alzai il volto e lo guardai. Aspettava che dicessi qualcosa. Ma non potevo. Avevo gli occhi ancora arrossati e gonfi di lacrime. Dovevo sembrargli tremendamente vulnerabile in quei momenti. Lui sapeva quanto lo amassi. O almeno poteva immaginarselo. Glielo avevo detto la sera prima, quando lo incontrai in strada e lo fermai chiedendogli una foto e un autografo. Lo amavo da anni, da sempre. Però ora era tutto troppo imbarazzante e sbagliato e io tentai di allontanarlo. Ma lui mi aveva preceduta e mi aveva circondato la vita con il suo braccio destro stringendomi forte. Non che mi dispiacesse troppo ovviamente ma mi sentivo a disagio. Ora, in quel modo, non mi potevo allontanare. Gli chiesi timorosa:"C-che fai...?". La mia voce tremava, la bocca secca, un nodo in gola e un po' di paura della risposta. Non capivo cosa volesse e ammetto che la mia fiducia in lui barcollò per un attimo. Lui comprese che qualcosa non andava e arricciò le labbra in un dolcissimo sorriso:"Non avrai paura di me spero! Se sei mia fan come hai detto ieri sera lo sai che non potrei mai far del male a una bambina!". Le ultime parole mi infastidirono...bambina?! "Ma stai piangendo, sei troppo scossa! Non vedi che ti manca il respiro? Dove vuoi andare in queste condizioni???"chiese desideroso di udire una risposta. Ebbene, lui aveva ragione. Mi calmai e scivolai nuovamente tra le sue braccia forti. Spostò poco più in alto il suo braccio destro, sui miei fianchi. Ammetto che non ne fui proprio entusiasta ma ero troppo stanca e addolorata per protestare. Così feci finta di nulla. Anzi, tentati di assaporare il momento. Con l'altra mano, intano, mi accarezzava i lunghi capelli. Nei suoi gesti, eppure, non si nascondeva qualche intento perverso ma solo un dolce desiderio di aiutarmi. "Raccontami cosa è successo" disse piano continuando ad accarezzarmi. Io non riuscivo ad articolare una frase! Trè cercava di mettermi a mio agio ma,nonostante il grande amore per lui, avevo sempre 16 anni, come potevo trovare normale una simile situazione??? Sospirò piano e dolcemente smettendo di accarezzarmi i capelli e spostò la mano sul mio viso che era ancora appoggiato tra il suo petto e la sua spalla. Mi sfiorò le guance e il mio cuore esultò palpitando più forte. Fermò la mano sul mio mento e lo strinse tra il pollice e l'indice esercitando una leggera e piacevole pressione. Alzò il mio volto verso di lui e ci guardammo negli occhi. I nostri sguardi erano incollati. I miei occhi avrebbero tanto voluto distogliersi dai suoi perchè trovavo tutto troppo imbarazzante! Ma amavo quello sguardo, quei due pezzi di cielo azzurri come nient'altro che mi fissavano! Un colore puro, bello. Ne rimasi quasi ipnotizzata. I nostri respiri cozzavano uno con l'altro, eravamo davvero tanto vicini!!! Era un sogno!! Mi chiese:"Non ti va di parlarne?". Credevo che sarei svenuta tra le sue braccia. "No,perdonami. Ti prego, non sprecare il tuo tempo con me, so che hai tanto da fare. Non farmi sentire in colpa. Non voglio che tu te ne vada ma non voglio trattenerti" risposi. Rimase confuso. Piegò la testa du lato dicendo:"Scusarti? e di che? Io voglio solo vederti tranquilla e felice come eri ieri sera, non desidero altro! E se non me ne vuoi parlare è lo stesso, io volevo solo farti smettere di piangere e ci sono riuscito!". Disse in tono fiero. Era divertito, rise. Poi continuò:"Ma, in effetti...si...ho da fare! ... Però...tieni!". Mi porse un bigliettino con un numero. Io rimasi a occhi aperti con quello tra le mani. "c-co......cos'è??????" sapevo già la risposta. Lui fece spallucce e disse:"Il mio numero. Non dovrei dartelo, lo so. Innanzi tutto perchè sei solo una ragazzina e poi perchè potresti darlo alle tue amiche e procurarmi casini. Ma non credo che lo faresti. Quindi...se ahi bisogno di me...hai quello!". Io lo guardai allontanarsi e rimasi sbigottita da quel gesto. Inutile dirlo, lo ricontattai! Da lì incominciammo a uscire e mesi dopo ci mettemmo assieme. Un anno dopo stavamo ancora assieme. Eravamo una coppia felicissima! Certo, c'erano molti molti anni di differenza...lo sapevamo! Ma non ci importava. Eravamo una coppia romantica, ci tenevamo per mano, ci baciavamo ogni tanto. Ma nient'altro. Lui mi rispettava troppo. Un giorno, però, accadde qualcosa...e da lì incominciò tuto. Qui comincia la parte interessante della storia. Ti va di sentirla?
   
 
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