Questa è la lettera di una ragazza pazzamente innamorata di te.
Chissà quante volte avrai letto o sentito queste parole. Ma no, io non le scrivo tanto per.
Il mio non è un amore fan/idolo.
Il mio è il semplice amore ragazza/ragazzo, quello che ti prende, quello che a volte ti ferisce, ma il dolore è sopportabile se si ripensa
che la causa è stata proprio il tuo andare via. Si, andare via.
Sarei felice anche di questo, perchè nel modo giusto o sbagliato tu sei stato accanto a me, ed io accanto a te.
Quell'amore che mi porta a ripensare ogni notte a te, prima di chiudere gli occhi, addormentarmi
e sperare di sognare quelle due gocce cristalline di oceano che ti ritrovi al posto degli occhi.
Quell'amore che mi costringe a sopportare una distanza che così, su due piedi, non saprei definire.
Ogni volta sogno. Sogno perchè è quello che so fare meglio. Sogno perchè mi sono stancata della realtà.
Perchè morirò quando verrò a sapere che anche tu, finalmente, hai trovato il vero amore.  
E quell'amore non sono io.
E morirò quando anch'io dovrò andare alla ricerca di qualc'un altro d'amare.
Ma so già che ogni volta che incontrerò quello che reputerò adatto a me, non farò che pensare a come sarebbe potuto essere il nostro di amore.
Penserò agli abbracci mancati, quelli in cui tu affondi la testa nell'incavo del mio collo,
tenendomi stretta, donandomi la forza per andare avanti in questa vita che ormai non ha senso.
Quelli in cui io respirerò a fondo il tuo buon profumo, e ti terrò al caldo, rendendomi mio,
tra le mie braccia forse troppo corte per il tuo torace.
Penserò ai sorrisi mancati, quelli che tu avresti provocato con le solite battutine divertenti, nella speranza di risollevarmi il morale.
Quelli che si creano quando i nostri sguardi si sarebbero incontrati e non lasciati più.
Quelli che ti avrei donato ogni volta che avresti voluto.
Quelli di incoraggiamento, e quelli maliziosi di sfida.
Quelli dolci di affetto, e le risate rumorose seduti davanti alla tv, guardando con attenzione uno dei tuoi vecchi film comici preferiti.
Penserò alle strette di mano mancate, quelle che ti infondono virtù, che ti rassicurano,  che ti aiutano a salire i gradini più ardui del mondo.
Quelle che ti riempiono il cuore, quelle che ti imbarazzano in pubblico,
quelle che ti scombussolano i sentimenti, che ormai non sei più in grado di riconoscere.
Penserò ai baci mancati, a quelli dolci e passionali in un momento di sintonia, di pace, di tranquillità.
Quelli malinconici, che ti sono mancati perchè in una situazione venutosi a creare non hai neanche pensato allo sfiorarsi di due labbra.
Quelli voraci, quelli che ti assicurano che uno ha bisogno dell'altra e viceversa.
Quelli divertenti, a stampo, e quelli rubati, quando forse, seguendo una partita di calcio, dopo che ti avrei preso i pop corn dal piatto,
tu te la saresti presa con me, facendomi il solletico e chiudendo velocemente le tue labbra troppo chiare sulle mie.
Penserò alle dolci parole mancate, quelle di cui hai bisogno in un momento critico.
Quelle che avresti ripetuto ogni volta prima o dopo un bacio.
Quelle che ti avrei detto all'infinito.
I complimenti che non avresti mai accettato, e pur di non sentirli, li avrei scritti in ogni singolo spazio vuoto della tua stanza.
Le urla soffocate in un abbraccio, i nomi e i soprannomi che mi avrebbero migliorato la giornata.
Le telefonate perse, i messaggi della buona notte e del buon giorno che non sarebbero mai arrivati, se non fossi stata la prima ad inviarli.
Visto quanto avresti dormito.
Penserò alle coccole, le carezze che ti avrei donato ogni volta che stavi per appisolarti.
I leggeri baci sulla guancia che avrei lasciato inumidirsi, in modo che ti saresti ricordato di me qualche secondo in più.
Penserò ai ti amo mancati.
A quelli che avresti scritto alle fine di ogni sms, e che ti avrei ricordato sempre, prima di chiudere una telefonata.
Quelli che ti avrei sussurrato ogni volta, nella speranza che avresti capito, una volta tanto, i sentimenti che provavo nei tuoi confronti.
Quelli che avresti dedicato soltanto a me e alle tue fans, quelli che significavano un 'ti voglio bene', 'sei mia'.
Quelli che ti avrebbero costretto a presentarmi ai tuoi genitori, un giorno, e quelli che avrebbero costretto me a farlo.
Quelli che forse ti avrebbero trascinato sull'altare.
Quelli che sembravano promesse, che un giorno sarebbero state mantenute.
Quelli che avresti detto solo a me, magari in un sospiro, o urlandoli per casa.
Penserò, penserò a cosa saremmo potuti essere io e te.
Io, una stupida ragazza innamorata, e tu, l'irlandese che con la sua band conquista il mondo.
Chissà quante ce ne sono di ragazze pronte a saltarti addosso.
Ma io no.
Io sarei pronta ad uccidermi , se ce ne fosse bisogno.
E solo per te, ragazzo.
Chiamala pazzia, io la chiamo amore.
E io per te non sono altro che una stupida fan, una di quelle che se ne sta in fila ad aspettare di prendere un biglietto per un tuo concerto nella sua città, o nelle vicinanze.
Una di quelle che aspettano con ansia un tuo follow su Twitter.
Una di quelle che vogliono a tutti i costi un tuo autografo, al tua firma su un pezzo di carta.
Una di quelle che sperano le guarderai in modo diverso, facendole sentire speciali.
Io spero solo che, se un giorno avrò la fortuna di incontrarti, tu mi guardi dritto negli occhi, capendo quando amore ho da donarti, quanto tu significhi per me.
Ma a te forse non importerà, dico bene?
Tu non farai neanche in tempo a guardarmi, che dovrai scomparire per salire su un'auto o per correre dietro alle tue guardie del corpo,
che cercano di salvarti da quelle pazze delle tue fans.
Perchè ai tuoi occhi io sono solo una fan.
Ma tu, per me, sei il mio tutto.