Ciao! eccomi qui con una nuova ff... i personaggi non mi appartengono ^^ buona lettura!


Always on my mind

-Ehy, Jack. Tutto ok? Guarda come ti hanno conciato. Sei coperto di sangue- Mi avvicino, con un panno ti pulisco le ferite.
Hai un piccolo scatto.

“fa male, lo so. Ma devi stare fermo”

Ti rassicuro, mentre socchiudi gli occhi.
Fai fatica a realizzare che sono io.
Qui, da Quantico, apposta per te.
Cerchi di dirmi qualcosa, ma ti zittisco.
Non è il momento di parlare.
Devi solo pensare a stare bene.
Finalmente riesci a posare lo sguardo su di me.
La tua smorfia di dolore si trasforma in un sorriso.
Noti la pistola nella mia fondina e ti stupisci quando vedi il distintivo del CTU fissato alla cintura.

-esatto, sono tornata-

Lo capisci dai miei occhi e rimani fermo.
Finisco di medicarti il braccio e passo al viso.
Hai un profondo taglio sulla fronte.
Ti metto i punti.
Ti agiti un po’. Cerco di sdrammatizzare.

“ehy, io medicina l’ho studiata mica per niente”

Pare calmarsi un po’. Cerca di ridacchiare ma gli viene sono un rumore soffocato.

“ecco. Finita questa flebo starai meglio. Torno tra mezz’ora”

E mi giro per andarmene quando mi afferri il polso.

“grazie” mi dici.

E ti sorrido, come non ho mai fatto con nessun altro.
Butto via i guanti insanguinati e vado a parlare con Bill.
La situazione è grave. Siamo tutti in pericolo.
Ma soprattutto uno di noi.

“vogliono uccidere Jack”

E mi guardi con quegli occhi colmi di tristezza perché stai per perdere non solo un buon agente, ma anche un amico.
Io annuisco, seria.

“va da lui”

Non capisco. Lo fisso confusa.

“nessuno di noi potrà mai provare il dolore che ha provato lui quando te ne sei andata”

Lo guardo e sorrido.
Sorrido perché finalmente so perché quel giorno mi hai guardato e hai cercato una scusa per farmi rimanere lì ancora 5 minuti.
Bill mi dice che devo correre da te. Mi dice che sono stata una stupida a non averlo capito prima.
Emozionata come una bimba delle medie corro nella tua stanza.
Spalanco la porta ed entro.
Sbarro gli occhi: non ci sei più.
Rimango lì, a fissare il vuoto.

Non ci sei più.

Qualcuno mi mette le mani sugli occhi.
Mi spavento e mi giro.
Mi guardi, Jack.
Dolcemente.
Mi baci e in quel momento capisco.

Capisco che non c’è posto migliore in cui stare.