Hermione si zittì, cercando di non piangere come una bambina. Non ce
l’avrebbe fatta ad uscire ed affrontare tutti, specialmente dopo che un
ragazzino del quarto anno l’additò ed una del
quinto disse qualcosa di indubbiamente malevolo alla sua amica fissandola.
Fine 6° capitolo
Capitolo sette- Affronti
Quella domenica mattina anche Draco si era
svegliato particolarmente strano, con la testa dolorante. Ricordò di essersi
ubriacato, e peggio, di aver pomiciato con l’algida Hermione Granger. Il solo
pensiero lo fece sentir ancora più male, mentre si dava dello stupido. Come
aveva fatto a comportarsi così con quella secchiona? E, soprattutto… perché lei
c’era stata?!
Non riusciva a capacitarsene, si sarebbe
aspettato di tutto tranne che un simile comportamento poco serio da lei nel
vederlo ubriaco! Possibile che l’influenza di Pansy già si facesse sentire dopo
nemmeno una settimana?
La cosa peggiore venne quando scese nella sala
comune, dove trovò un Theodore Nott particolarmente entusiasta e altri che si
complimentavano con lui.
“Draco, sei un mito! La Granger è davvero un
ottima preda quando si lascia andare!” bisbigliò Theodore concitato.
“Si, e poi, tranquillo, non diremo nulla a
Pansy!” concordò un altro.
Udendo quel nome, Draco si illuminò. “Ragazzi,
ero ubriaco, non era mia intenzione! Ma dov’era Pansy, scusatemi?!” chiese,
avido di notizie.
“Oh Draco, ormai lo sanno tutti tranne te!”
brontolò Amanda Beller, una ragazza del sesto anno.
“Cosa dovrei sapere?” sbuffò lui, anche se già
sapeva a cosa si riferiva.
Amanda fece uno sguardo indagatorio e misterioso prima
di dire: “Che ti tradisce con Blaise!”
Cosa fare? Cogliere la palla al balzo e mollarla
o fare il finto incapace? Aveva lo sguardo di tutti puntato addosso, e la cosa
migliore da fare gli venne naturale
quando Pansy entrò tutta agitata nella sala comune, indossando una
particolare maglietta nera e dei jeans abbinati.
Quando vide Draco fece uno sguardo assassino.
“Tu, Brutto idiota che non sei altro!” urlò
isterica, con Daphne alle calcagna.
Draco si preparò a quel particolare “affronto”.
“Che cazzo vuoi?” le chiese noncurante.
“Cosa voglio? Cosa voglio? Come ti sei permesso
di strusciarti con la Granger ieri sera, in mia assenza?” si alterò, come se
per davvero gliene fregasse qualcosa del tradimento.
Draco rise. “Appunto, in tua assenza! Dov’eri?
Immagino a farti sbattere da quello stronzo di Zabini!”.
Blaise, che stava assistendo alla scena poco
distante, si fece avanti.
“Ehi, ma che…?” iniziò, ma Pansy lo zittì decisa
a farla finita una volta per tutte. Cosa gliene importava? Ormai tra lei e
Draco era solo una cosa falsa, fin troppo, passava più tempo con Blaise che con
lui…
“Zitto! E allora, Draco? E colpa mia se non sai
tenerti una donna?”
“Donna?!” ghignò, sarcastico. “Io al massimo
direi una topa, per essere raffinati. Vaffanculo Pansy!” e così dicendo uscì
elegantemente dalla sala, con gli sguardi di tutti puntati contro lui e Pansy,
la quale era rimasta bloccata per la vergogna.
*****
Alla fine Hermione fu costretta ad uscire dalla
sala comune per andare in biblioteca. Per lei fu davvero umiliante uscire allo
scoperto, notava che quasi tutti, i Serpeverde in primis, la guardavano
maliziosamente. Addirittura un ragazzino le disse: “Belle tette Granger, ma
preferirei vedere di colore hai il reggiseno oggi, quello di ieri era molto
sexy”.
Divenne scarlatta, e dovette fuggire in un bagno
a piangere con i suoi sensi di colpa. Cosa stava combinando? Addirittura ora
aveva avuto la conferma di essersi tolta la maglietta! Chissà quanti ragazzi ne
avevano approfittato, diamine! Come aveva fatto a farsi drogare come una
pivellina? Eppure il professor Moody glielo aveva sempre detto, non si poteva
mai sapere cosa poteva esserci nelle bibite del nemico! Era stata troppo ingenua, ora tutti pensavano
che il suo essere fosse solo una maschera quando in realtà era una di quelle
che il sabato sera usciva di nascosto per andare a ballare nel Night Club di
Hogsmeade!
Le lacrime le bagnavano il viso in ripetizione ,
mentre si sentiva un’altra persona, una che diceva bugie e spiava la gente per
uno stupido giornalino. Voleva assolutamente lasciare la redazione, solo che le
venne in me te il volto della McGranitt quando le aveva parlato qualche giorno
prima, sarebbe stata unita, e poi lei non era il tipo di persona che lasciava
le cose a metà, avrebbe dovuto almeno finire il primo articolo.
Ma almeno, con sua consolazione, seppe che
nessuno tranne i Serpeverde sapeva del suo atteggiamento con Malfoy, infatti,
qualche minuto dopo, cercando di reprimere i singhiozzi, udì delle ragazze di Serpeverde
spettegolare vivacemente.
“… Si, pare sia stata una festa da sballo! Sarah,
quella del quinto anno c’è andata e dice che ha visto per davvero Hermione
Granger ballare con tutti e rimanere mezza nuda, ihih!”
Strinse forte i denti, resistendo dall’atto di
uscire fuori e ribattere la sua versione dei fatti, mentre ascoltava la
risposta.
“Si, ma lo sai che è stata pure con Malfoy? E
proprio per questo che si è lasciato stamattina con Pansy Parkinson!”
“Allora è vero! Ma io sapevo che si sono lasciati
anche perché anche lei lo ha tradito con quel bonazzo di Blaise Zabini!”
“Ma perché, non c’eri stamattina ad assistere
alla scenata?!”
Hermione rimase folgorata da quelle parole: la
coppia su cui doveva studiare si era lasciata! Ma il colpo era che era successo
in parte per colpa sua! La cosa era ancora più scandalosa ora che avrebbe fatto
il giro della scuola, già stava pensando di evadere in qualche modo quando la
prima Serpeverde disse: “Si, comunque, Jenna, mi raccomando, queste notizie non
devono raggiungere le altre case! È un ordine di Draco!”
“Oh, certo, è meglio che specialmente i
Grifondoro rimangano a credere che la loro secchia sia la reincarnazione della
Vergine Maria!”
Dopo ciò le voci si fecero sempre più lontane,
sghignazzanti, ed Hermione si decise ad uscire fuori per risciacquarsi il viso.
E così aveva combinato un bel pasticcio! Con quale coraggio ora avrebbe rivolto
la parola a Pansy? Le mani le tremavano,
il suo orgoglio era astato mutilato, la sua reputazione buttata al vento…
“Ciao tesoro!”
Sobbalzò e credette di rischiare un infarto
quando la voce tranquilla e pacata di Pansy la chiamò. La vide riflessa nello
secchio dietro di sé. Arrossì di botto, respirando forte e cercando di calmarsi.
Iniziò con un : “Pansy ascolta, io…”
Ma Pansy la zitti, sorridendo in modo molto
irritante. “Tesoro, calma. Non ce l’ho con te, davvero. Ho saputo che nei
bicchieri che avevo distribuito c’era la Lityon Drug, non so se la conosci…
l’ho bevuta anche io, è per questo che ci sono stata alle provocazioni di
Zabini!”
Al nome Lityon Drug Hermione fece mente locale,
sollevata per l’incantesimo mortale di vendetta che si era risparmiata. Lo
aveva sentito ma non ricordava quando...
“Ah, ok. Mi dispiace per te e Draco…” bisbigliò.
“Davvero, non capivo cosa facevo, io… non ero in me!” disse con voce acuta,
perché ogni volta che provava ad immaginarsi lei e Draco avvinghiati la scena
le risultava orripilante.
Pansy sorrise amichevolmente per poi abbracciarla.
“Cara, davvero, ti capisco! Ma guarda il lato positivo, grazie a quella droga
ora ho scoperto davvero com’è fatto Blaise e stiamo insieme!” rivelò con voce
estatica.
Hermione annuì, non riuscendo a vedere quale
fosse il lato positivo per lei.
“E comunque, per farti capire che ci tengo
davvero alla tua amicizia e che non ce l’ho con te, ti invito al mio pigiama
party di domani sera, insieme a Daphne e Millicent! E non dirò a nessuno che
sei stata tu, tranquilla” aggiunse, togliendosi i capelli da sopra le spalle.
Hermione si morse un labbro. Le cose organizzate
da Pansy le portavano solo sventure, eppure doveva andarci per avere ulteriore
notizie, dato che immaginava che se anche la loro relazione fosse finita, un
minimo articolo doveva pur esserci!
“Va bene… grazie” disse, abbozzando un finto
sorriso. Peccato che non poteva leggere la falsità delle parole di Pansy nel
suo sguardo.
“Magnifico!” esultò quella, radiosa. “La parola
d’ordine è Gatta ci cova, ci vediamo
nel mio dormitorio alle dieci” spiegò, prima di salutarla con un ulteriore
abbraccio e andare via.
Hermione sospirò, prese i libri e decise di
ritornare nella sala comune dato che doveva avvisare le sue compagne
dell’accaduto. Anche la voglio di studiare ormai le era passata.
****
Era seduto sui gradini del terzo piano, cercando
di ignorare i commenti delle persone che lo additavano. Varie volte si tolse i
lisci capelli biondi da davanti aglio occhi con uno sbuffo, mentre le persone
si scusavano chiedendosi di farlo passare gentilmente. Si spostava con
noncuranza, mentre si opponeva malevolo verso i più piccoli, ma il suo pensiero
era rivolto alla Granger. Non l’aveva ancora vista da quella mattina, eppure
sapeva che prima o poi l’avrebbe dovuta affrontare. E, soprattutto, doveva
dirle di tenere quella boccaccia chiusa, anche se sapeva che di certo non lo
avrebbe spiattellato ai quattro venti per vantarsene. Quasi come se la avesse
evocata, qualche minuto dopo la sua voce autoritaria, ma stranamente
intimidita, disse: “Scusami, dovrei passare”.
Alzò lo sguardo,
vide che era imbarazzata e rossa in viso, anche perché sapeva che in
altre circostanza non aveva mai usato tutta quella cortesia. Non si
incrociarono. Draco si alzò, ma si mise davanti, impedendole il passaggio.
“Solo se mi prometti una cosa” chiese a voce
bassa.
Lei inarcò un sopracciglio. “Cosa? Se riguarda
ieri sera, beh sappi che ero drogata e non era assolutamente mia intenzione
comportarmi così! Se fossi stata in me avrei preferito baciare Gazza!” dichiarò
dura.
Draco ghignò. “Guarda che non si è trattato solo
di baciarsi, Miss So Tutto io” disse, e quando vide il suo sguardo pietrificato
aggiunse: “Hai davvero un sedere bello sodo”. Hermione taceva, avendo conferma
dei suoi sospetti, e divenne color porpora. “Quindi, se vuoi che non dica nulla
ai tuoi amichetti, tu dovrai tenere la bocca chiusa su tutto questa faccenda!”
le impose duramente.
Hermione annuì, con gli occhi lucidi, e quando
lui le lasciò lo spazio necessario per passare gli lanciò un’ultima
occhiataccia, ma piena di vergogna e risentimento. “E comunque ci sono stata
solo perché sono stata drogata!” urlò infine, cercando di non permettergli di
coltivare qualche falsa convinzione.
******
La Sala comune di Grifondoro era gremita di
studenti sazi dopo cena, che cercavano di finire i compiti o riposarsi dopo
tanto stress. In questa atmosfera un’allegra Calì Patil informò le sue compagne
del Pink Journal Gossip riguardo la rottura tra i due Serpeverde. Christina
trattenne rumorosamente il fiato, entusiasta, mentre le altre borbottavano
allegre.
“Quindi immagino che dobbiamo cercare solo le
notizie precise riguardo com’è finita e chiudere l’articolo, no?” chiese
Romilda pensierosa.
“Credo di si” convenne Demelza Robins.
“Davvero, chissà com’è finita!”
“Lo so io” disse la voce di Hermione alle loro
spalle. Non recava segni di pianto, anzi, sorrideva. Ma, scrutandola bene, si
notava che fosse un sorriso non del tutto sincero.
Tutte la circondarono, in particolar modo
Christina, ansiose di saperne di più.
Hermione spiegò che era stato per un tradimento
generale di Draco che ci aveva provato con tutte a quella festa, dopo che lei
se ne era andata ovviamente, e aggiunse che anche Pansy era stata drogata e per
questa l’aveva tradito con Blaise, anche se ora ci stava insieme.
“E come lo hai saputo?” chiese Lavanda,
ammaliata.
Hermione scrollò le spalle. “Me lo ha detto lei,
ormai crede che sia anche sua amica…. Anzi ragazze, domani continuerò a cercare
informazioni, sono stata invitata al suo pigiama party”.
Christina rimase senza fiato. “Wow Herm, ci sai
davvero fare! Bravissima! Sei la cosa migliore che sia mai capitata a questa
redazione prima d’ora!” disse, abbracciandola forte. Hermione notò la
differenza di quell’abbraccio, più caloroso e sincero.
Poco dopo tutte ritornarono ai loro affari, solo
Hermione e Christina rimasero vicine, sedute su un divano, a parlare.
“Ti vedo particolarmente felice” disse tetra
Hermione, vedendo Ginny che saliva nei dormitori senza averla salutata.
“Oh, beh, si” rispose raggiante Christina,
canticchiando una canzone.
“Cosa è successo?” chiese l’altra, dimenticando
per un secondo i suoi problemi.
Christina parve interdetta. Cosa fare? Mentire?
Essere sincera? Dopotutto Hermione era l’unica amica più vera che avesse il
momento….
“Beh, sono felice che quei due si siano
lasciati.” Rivelò, e quando notò lo stupore della riccia aggiunse,
aggiustandosi una ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio: “Vedi, Herm, io…
Credo di essermi innamorata di Draco! E lo dico a te perché so che non hai nessun
sentimento nei suoi confronti e che non c’è mai stato niente tra voi…”
Hermione annuì, cercando di riprendersi. Fu
assalita da tanti pensieri, il più cattivo dei quali fu quelle che, anche se
avesse potuto rivelarle la verità, non se la sarebbe sentita di farlo.
Continua….
Salve! Finalmente ho trovato un po’ di tempo per
aggiornare. Sembra che la situazione sia diventata più interessante, non
trovate?
Solo che ci sono rimasta male, ho ricevuto solo
due recensioni! Vi prego, commentate se volete fare contenta un’autrice che fa
i salti mortali per aggiornare tra una versione e l’altra *occhi da cucciola*.
Anzi, penso che ci sia qualcosa che non va se non la seguite, quindi vi chiedo
di farmi sapere cosa c’è di sbagliato!
Detto questo, ringrazio le mie recensitrici
fedeli: benny_bene e Christina Malfoy,
spero vi sia piaciuto il cap! Fatemi sapere! Grazieeeee ^^
Inoltre ringrazio di cuore chi ha inserito la fic
tra i preferiti e chi legge soltanto.
Farò di tutto per aggiornare al più presto! Baci,
la vostra milly92.