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Autore: Muscasa    02/09/2013    0 recensioni
Dolore bella e brutta parola.
Potrei dare un infinità di definizioni o di elogi.
M a ha cosa servirebbe.
Si prova, dicono descrivilo.
E come?
Forse dicendo è qualcosa che tormenta che ti uccide pian piano, che non ti dà pace?
Forse così lo si può descrivere e poi?
Qualcuno potrebbe dire e poi cosa?
E poi dopo aver descritto questo sentimento cosa succede? Sparisce?
Non si prova più?
E’ cosi semplice?
Lo descrivi e lui sparisce?
Eccome che io lo provo tutti i giorni appena mi alzo la mattina e quando vado a dormire?
Alcune volte nasce quasi un bisogno cosi fisico di fuggire a perdifiato senza fermarti.
Vuoi solo correre scappare il più lontano possibile, senza rallentare senza girarti indietro .
Senti solo quello fuggire vuoi fuggire, voi lasciarti tutto alle spalle, non pensare non sentire, negare ogni contesto e ogni cognizione con la realtà che ti circonda.
Ma poi arriva inesorabile la coscienza che cerca di farti ragionare di farti capire che cosi sbagli.
Ma come non la vorresti avere la coscienza!
Vorresti strappartela d’addosso.
E poi subentra un altro sentimento più infimo e abietto, il voler crogiolarsi nel dolore.
Mettersi in un angolo e soffrire fino allo
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dolore bella e brutta parola.
Potrei dare un infinità di definizioni o di elogi.
M a ha cosa servirebbe.
Si prova, dicono descrivilo.
E come?
Forse dicendo   è qualcosa che tormenta che ti uccide pian piano, che non ti dà pace?
Forse così lo si può descrivere e poi?
Qualcuno potrebbe dire e poi cosa?
E poi dopo aver descritto questo sentimento cosa succede? Sparisce?
Non si prova più?
E’ cosi semplice?
Lo descrivi e lui sparisce?
Eccome che io lo provo tutti i giorni appena mi alzo la mattina e quando vado a dormire?
Alcune volte nasce quasi  un bisogno cosi fisico di fuggire a perdifiato senza fermarti.
Vuoi solo correre scappare il più lontano possibile, senza rallentare senza girarti indietro .
Senti solo quello fuggire vuoi fuggire, voi lasciarti tutto alle spalle, non pensare non sentire, negare ogni contesto e ogni cognizione con la realtà che ti circonda.
Ma poi arriva inesorabile la coscienza che cerca di farti ragionare di farti capire che cosi sbagli.
Ma come non la vorresti avere la coscienza!
Vorresti strappartela d’addosso.
E poi subentra un altro sentimento più infimo e abietto, il voler crogiolarsi nel dolore.
Mettersi in un angolo e soffrire fino allo sfinimento fisico e mentale.
Non far mollare mai la presa tenerlo stretto in modo che non ti lasci.
E poi?
Bella domanda, e poi?
E poi c’è e ci sarà  sempre la disperazione.
La voglia matta di negare l’esistenza stessa.
La disperazione subentra anche quando accanto a te , hai persone che non riescono a capirti o non vogliono perché non possono sapere ciò che stai provando ma non cercano neppure di farlo.
Alcune volte si può esser circondati da migliaia di persone ed essere infinitamente soli.
Alcune volte la solitudine aiuta a pensare e riflettere altre volte è spaventosa e distruttiva.
  
 
 
  
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