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Autore: queenseptienna    02/09/2013    1 recensioni
Crossover Star Trek/Pacific Rim/Fallout
Per difendersi dai Kajiu, la Terra scatena un attacco nucleare alla faglia che interrompe il flusso alieno, ma che porta alla semi distruzione del pianeta.
Dopo 200 anni, i Kajiu si ripresentano dopo aver distrutto Vulcano. Toccherà a Jim Kirk e a Spock guidare il jaeger Enterprise nella disperata lotta contro il tempo per impedire ai kajiu di ritornare, chiudendo definitivamente la faglia.
Ma l’unione mentale ha i suoi problemi.
Genere: Drammatico, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Pike, James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Alla fine i mondi muoiono.

La Flotta Stellare si era ritrovata inerme di fronte all'incredibile quantità di Kajiu vomitati fuori dalla faglia, non c'era nave, navetta o dio sa cos'altro in grado di respingere quei bastardi. Alla fine il governo americano aveva fatto quello per cui è famoso: essere stupido.

La faglia era stata bombardata con decine di bombe nucleari, che avevano forse avuto il pregio di interrompere l'attacco alieno, ma il difetto di rendere la Terra una palla di fuoco rovente. Di fronte al cataclisma, la Flotta Stellare aveva abbandonato il pianeta natale, lasciando gli abitanti superstiti più fortunati nei vault della Vaul-Tec.

Gli altri... non erano più umani.

 

 

Dopo duecento anni dal fallout nucleare terrestre, era toccato a Vulcano, impreparato di fronte alla potenza del Kajiu classe 8 denominato Narada.

Spock aveva osservato il suo pianeta disgregarsi sotto i suoi occhi, mentre la sua nave raggiungeva la velocità di curvatura per fuggire da quel posto ormai distrutto.

I superstiti, impreparati alla minaccia, non avevano i mezzi per raggiungere un altro pianeta della Federazione o un suo bacino di carenaggio interspaziale.

L'unico pianeta più vicino era la Terra.

 

 

MESI FA

 

James Tiberius Kirk non avrebbe mai immaginato una vita fuori dal Vault 101. Dopo che l'Esule era riuscito a uscire alla ricerca di suo padre, rimanere nel vault, sigillato da oltre 200 anni, era un'opzione che non voleva nemmeno tenere in considerazione.

Così era partito a sua volta, diretto a DC, in compagnia di Leonard McCoy, divenuto medico del Vault 101 dopo la morte dei suoi predecessori.

«Odio questo posto» ringhiò mentre arrancavano tra le rovine di uno scenario di ordinaria post apocalisse. «Lo odio con tutte le mie forze.»

McCoy non lo degnò di una risposta, le labbra strette in una smorfia rabbiosa. Aveva appena ucciso uno scorpione radioattivo con il suo fucile da caccia e le mani gli tremavano ancora. Dannazione, prima di uscire dal Vault 101, le uniche cose a cui avesse mai sparato erano i manichini al poligono di tiro.

«Odio questo posto.»

«Jim, smettila. Hai rotto il cazzo. L'ho capito che lo odi, non piace nemmeno a me, ma vorrei arrivare a Rivet City prima che mi esploda il cervello con le tue cazzate» sbottò infine il medico. Alzò lo sguardo verso l'orizzonte e un enorme cartello sbeccato e arrugginito diede loro il benvenuto alle meravigliose rovine di Washington DC. «Prega di non trovare Super Mutanti lungo la strada.»

Kirk chiuse il becco, improvvisamente conscio di dov'erano. Strinse fra le dita sudate il fucile di fabbricazione cinese che era riuscito a sottrarre con un espediente a uno schiavista durante una rissa a Megaton. Intorno a loro fischiava solo il vento nel silenzio irreale di una città morta. Da lontano giungeva ogni tanto il suono straziato di qualcuno sbranato dai centauri, oppure il gorgoglio feroce di un ghoul uscito dai cancelli di una metropolitana.

Più si addentravano tra le rovine dei grattacieli, più forti si facevano i suoni degli spari.

«Mutanti» sibilò McCoy, visibilmente spaventato. Era un medico, non un soldato, santo cielo. «Potremmo nasconderci da qualche parte, sta facendo notte.»

Jim annuì, guardandosi intorno. Il Jefferson Memorial si stagliava sullo sfondo, ma era improponibile rifugiarsi lì dentro senza essere sicuri che fosse pulito. «Guarda là, che ne dici?»

Indicò al compagno una zona riparata vicina alla strada: sembrava pulita, potevano scappare in fretta e non pareva essere mai stato rifugio di qualcun altro prima di loro. McCoy annuì, più che altro per la stanchezza.

Che diamine gli era venuto in testa quando aveva deciso di abbandonare il Vault 101 lo sapeva solo Dio.

   
 
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