Herimone
era sempre più sbalordita, finché, ad un certo
punto:
-Signorina Granger? Cosa le gira in testa oggi? La vedo DISTRATTA.- La
grifondoro sentì
un bisbiglio, e non se ne curò,
pensando che era Ron a parlarle.
“Non è possibile, Seamus
ed io, abbiamo
fatto… lo STESSO SOGNO.
D’altronde non era un sogno, era un incubo.”
-Signorina Granger!- Adesso la sentì proprio bene
la voce. E non era Ron,
era Lumacorno, che la richiamava per la millesima
volta –non è molto attenta oggi. Che
le
succede?-
Hermione scosse la testa, come per scacciare un tenebroso pensiero.
-Scusi, professore. Non mi sento molto bene. Potrei andare al
dormitorio?-
Disse fingendo un piccolo svenimento.
Tutti si catapultarono su di lei. Tranne Seamus, anche lui aveva la
testa fra
le nuvole. Una ragazza sventolò la mano davanti al viso di
Hermione, che in un
batter d’occhio si rialzò.
-C-c-certo signorina Granger, vuole andare in infermeria? O preferisce
andare
in dormitorio.- Le chiese il professore di pozioni.
Lei non rispose, per la prima volta nella sua vita non rispose a un
professore
e barcollando un po’ uscì dalla stanza. Ron e
Harry la seguirono, dovettero
camminare di soppiatto per non farsi sentire dalla ragazza, poi le
piombarono
addosso.
-Hei! Hermione! Che cosa succede? -
Aveva il terrore negli occhi.
Sarà una maledizione? Una
benedizione?
Un’ invenzione della mia mente? Sto dando eccesivo peso a
tutto questo? Magari.
Ma che cosa? No. Io-io-
-Si, sto bene, Harry.-
-Non ti ho chiesto come stai, ma che hai?-
-Un po’ di sonno. Sono stanca. Vado a dormire,
starò molto meglio.-
I ragazzi si lanciarono delle occhiate fuggenti, e poi, con viso di
approvazione, se ne andarono dopo aver abbracciato l’amica.
In quel punto arrivò Seamus.
-Anche tu te ne sei andato da pozioni?- gli chiese Hermione, mentre
appoggiava
una mano sulla sua
spalla.
Entrambi avevano una faccia piuttosto sconvolta e un po’
imbarazzata e un po’
impaurita.
-Vieni in dormitorio con me.- Le
disse
Seamus.
Tutti e due sapevano che era contro le regole andare in dormitorio
insieme, ma
dovevano parlare e prima lo facevano, meglio era.
“Che cosa sto facendo? Sono sempre
stata
perfetta e adesso sto addirittura infrangendo le regole.”
Ma intanto non c’era nessuno lì intorno,
quindi non sarebbero stati visti.
Una volta entrati nel dormitorio maschile:
-Cosa provi?- chiese Hermione al ragazzo.
-Paura.-
Infatti la paura li stava divorando.
-Ma forse stiamo facendo una tragedia per niente. F-f-forse siamo un
po’
stanchi.- La grifondoro balbettava, non era
mai stata troppo insicura di se stessa, così
tanto da balbettare.
Ma, in quel momento, entrambi videro un ombra dagli occhi rossi che li fissava.
Si guardarono negli occhi.
Un sogno o realtà?
Ciauu! Allora , che dire? A voi la tastiera. Io non ho nulla da dire ^w^ Sto già lavorando al prossimo capitolo e spero che anche questo vi sia piaciuto.