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Autore: Archybald    02/09/2013    3 recensioni
ATTENZIONE! Klaine ambientata durante la WWII (primi anni di guerra).
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Con l'avvio della guerra, Kurt è costretto a scappare a Lipsia col padre malato per evitare l'arruolamento obbligatorio. Qui deciderà di travestirsi da donna per non farsi riconoscere, rischiando il tutto per tutto pur di salvare la famiglia. Intanto Blaine, un militare, figlio di un ufficiale tedesco, arriva in città. Nonostante il pericolo, entrambi finiranno per innamorarsi, ma Blaine non sa' che segreto nasconde la donna che ama...
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Stato: Conclusa
Aggiornamento: Una volta a settimana.
AVVERTIMENTI: Possibile /e probabile/ OOC dei personaggi! (cercherò di starci attenta in ogni caso) Tematiche delicate. NON è incentrata sulla Shoha o le stragi ebree. Quasi nessun riferimento al razzismo e lievi accenni al nazismo. Per favore leggete il piccolo paragrafo introduttivo!
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Ho aumentato il rating da arancione a rosso per delle scene che ho aggiunto alla bozza. Spero di renderla una storia soddisfacente! Grazie a chiunque legga, sappiate che vi adoro! ;DD
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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PICCOLA PREMESSA IMPORTANTE (non tanto piccola...)!

Nonostante questa fanfiction sia ambientata nella Seconda Guerra Mondiale, NON tratterà i temi del razzismo, nazismo, della Shoah e dei massacri degli ebrei SE NON molto secondariamente. 

Infatti qui si parla dei primi anni della guerra, solo verso la fine si accennerà a queste tematiche ma per forza di cose.

Un ultimo avviso, perché penso che sia importante visto la scelta che ho fatto di trattare quest'epoca-   questa NON è la solita fanfiction dove la ragazza ebrea si innamora del suo aguzzino, nonché SS convinto. NO! AFFATTO! Mi dispiace ma ho sempre pensato sia uno scempio e mi dispiace sia per i lettori amanti di quel genere sia per chi scrive quei tipi di fanfiction. 

Qui Kurt è decisamente ARIANO, sebbene si travesta da donna nessun soldato andrà mai a casa sua accusandolo di nulla. Per chiunque non sappia il suo segreto lui, come il resto della città si vedrà più avanti, è decisamente esterno alla guerra.

E Blaine, va specificato, NON è una SS, ma figlio di tale. La differenza anche se sottile c'è eccome. 

Insomma l'unica colpa che hanno questi poveri ragazzi è di essere omosessuali.

SCUSATE, PROSEGUITE PURE u.u''....


 

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VON LEIPZIG MIT LIEBE

PROLOGUE _ SCHNEE UND RÖCKE (Neve e gonne)

 

 

 

La neve aveva cominciato da poco a scendere sulle strade di Lipsia. Ormai già si faceva diversa fatica a camminare, tanto velocemente aveva attaccato al suolo, favorita dalle rigide temperature di quel freddo inverno tedesco. 

La Germania gridava e si preparava già da tempo alla nuova battaglia, ma il silenzio, a Lipsia, regnava più sovrano che mai. Non è mai stata una bella stagione, l'inverno, quando non hai le vesti e la forza per affrontarla.

Kurt saliva a fatica i gradini di uno di quei vicoli stretti e angusti, che collegavano casa sua alla piazza del paese. Le spalle, sulle quali pesava una grossa cesta di vimini, gli dolevano incredibilmente e la gonna stracciata della veste aveva i bordi bagnati e incrostati di neve, freddi drappi che sfregavano tra le gambe irrigidite e sotto i piedi, facendolo inciampare e perdere l'equilibrio più volte. 

 

Era esausto. Stremato. Distrutto. Fisicamente e psicologicamente. E la stanchezza di un'intera giornata di lavoro, a sgobbare fino a tarda notte tra i banchi della sartoria, si faceva sentire ancora di più mentre le gambe congelate chiedevano pietà al corpo ormai privo di forza. Eppure andava avanti, come sempre, senza lamentarsi né versando una lacrima.

La vita era stata dura, quasi sadica con lui ma non gli importava. Non ne aveva mai fatto un dramma più del dovuto. La grigia malinconia del suo volto traspariva ancor di più sugli zigomi marcati dalla fame ma anche da rassegnato, trovava sempre dentro di sé la voglia di sorridere, caldo e tenero d'affetto, verso tutto quel poco che gli era rimasto.

 

Si sforzò ancora per qualche passo, allora, prendendo aria dal naso per non ammalarsi, e finalmente poté infilare la chiave nella toppa consumata e arrugginita, appoggiando poi con un lamento stanco la pesante cesta sul tavolo vicino all'entrata.

Se lavorare giorno e notte lo distruggeva sin nelle ossa, ogni ritorno a casa era una dolce redenzione.

Con lenti gesti e le braccia intorpidite. sfilò il cappotto fradicio e corse verso la poltrona al lato della stanza, su cui riposava un uomo sulla cinquantina, ma che a prima vista avrebbe dimostrato molto, molto di più dei suoi poveri anni. 

Ma come biasimarlo, vecchio padre, con tutto ciò che gli era successo?

Col panno che raccolse si piegò ai suoi piedi, e gli coprì le gambe con cura, accarezzandogli le mani pallide e grinzose, che portò al viso per baciarle piano.

 

-Sono tornato Padre mio.- sussurrò per svegliarlo, mentre le lunghe dita continuavano a stringere le ruvide, scaldandole. 

-Ho preso un po' di frutta e la farina. Non è tanto, certo, ma la signora Werner mi ha regalato qualche uovo, così posso prepararti un po' di pane da mangiare con la zuppa o una frittata calda. Che fortuna, vero?-

 

Ma torniamo da principio, amici miei. Vi vedo spaesati.

In quanti, davanti a tali righe, si saranno trovati confusi. Il giovane Kurt per primo, ogni notte, nella mente esausta ricalcava quelle immagini, quei momenti, quei ricordi che accumulandosi e crollando come tessere del domino lo avevano spinto lì, l'ultimo sforzo.

Quella storia che con pochi fatti, per lo più drammatici, ci porta sino ad oggi. 

A Lipsia.

Lascerete che ve la racconti?

 

 

Burt. 

 

Così si chiamava l'anziano uomo, signore semplice e di buon cuore. Un gran lavoratore che aveva sempre dato il massimo per la sua famiglia, anche quando le cose avevano cominciato a farsi più dure, fino a disperate. 

Ce lo ricordiamo ancora, di sua moglie, Elizabeth, la madre di Kurt, che li aveva lasciati quando il bambino era ancora piuttosto piccolo, distrutta da una malattia sconosciuta. 

Aveva portato amore per così tanto tempo che è difficile dire quando il piccolo Hummel riuscì a riprendere il sorriso.

Da allora l'uomo aveva fatto del suo meglio per educare e mantenere Kurt, cercando nei soldi quella stabilità che sua moglie dava con un singolo abbraccio. Tutto finché, diversi anni dopo, un fortuito incontro lo lo vide sposo di un'affaccendata signora, droghiera a Bayreuth, vedova e con un figlio della stessa età del suo.

Quanto strinsero i due ragazzi tra le stanze luminose della vecchia casa coloniale...

Ma anche questa situazione, sfortunatamente, non sembrò durare a lungo. Qualche anno dopo, quando Kurt e Finn, il figliastro, erano ormai in età da lavoro, fattisi giovani, aitanti e muscolosi, morì anche la povera donna di leucemia, lasciando quel letto gelido e le lacrime della famiglia ad asciugare al freddo vento dell'autunno.

Avrebbe voluto soltanto una famiglia, il giovane Hummel, gli sarebbe bastata. Ma tra quel lusso e quel benessere sentiva ormai solo la compagnia del ruggito dell'automobile, che ogni mattina accompagnava il padre e il fratellastro al lavoro.

Intanto, non poteva saperlo allora, giovane sprovveduto, i debiti aumentavano.

 

Erano gli anni della guerra. Se in pochi si erano salvati da quel periodo di angoscia che fu la Prima Guerra Mondiale, ecco che non c'era più tempo nemmeno per la Germania, di sedersi e riposare.

E Finn, ormai giovanotto di sedici anni, incredibilmente alto e robusto, venne velocemente reclutato dall'esercito tedesco, e lasciò la vecchia città, armi in spalla e un berretto da lavoro.

 Il nostro Kurt, più fortunato, a quei tempi si salvò poiché ancora troppo gracile e fanciullo per poter essere utile in battaglia.

E come dargli torto... quel volto di porcellana non era fatto per esser macchiato di sangue e di terra.

A sedici anni, gli Hummel erano di nuovo soli, e Kurt poté quasi distinguere il momento in cui, cadendo dalle scale, Burt cominciò a dare i primi segni di stanchezza.

Del resto, è rinomato, il saldatore non è mestiere per tutti. E' capace di darti tanto, se sai lavorare bene il ferro. Ma è anche capace di portarti via molto. Troppo, talvolta.

Quando il medico disse che si era ammalato di un male molto grave, che gli aveva colpito i polmoni, Kurt capì che sarebbe bastato poco tempo perché ogni sua certezza crollasse e la sua vita si sgretolasse come un muro di sabbia, senza nessun sostegno a reggerlo.

Il ragazzo abbandonò gli studi promettenti e cominciò l'impiego come aiutante fornaio. La paga era misera ma per chi sa' accontentarsi permetteva almeno di comprare cibo e medicine. L'incertezza del futuro sembrava ormai affar da nobili quando ci si abitua a vivere di stenti. 

Non seppe come reagire quando per lettera dissero alla famiglia Hummel che Finn, secondo i dati dell'ultima battaglia risultava disperso, assente all'appello.

Oh, ormai lo davano tutti per morto. Eppure il corpo, in quel tumulto di esplosioni, non era stato ancora trovato, e Kurt pregava perché quelle spalle forti tornassero a sostenere un po' di vita insieme a lui. 

Con il corpo del giovane Hudson, chiaramente, sparirono anche i piccoli assegni mensili, magra consolazione per una famiglia come la loro ma praticamente indispensabili, con lo stipendio di Kurt, per poter sopravvivere. E mentre i debiti sembravano aumentare a vista d'occhio riempiendo di rosso le loro carte, un giorno un gruppo di soldati venne a bussare alla porta, mentre il ragazzo era a lavorare, per l'arruolamento obbligatorio.

Il terrore si impadronì della mente pacata del giovane tedesco.

Sarebbe stata la fine per Burt, ancora incredibilmente debole e morente, se anche il figlio fosse sparito, lasciando di sé solo il ricordo.

I soldati abbandonarono la casa con la promessa di ritorno e il giovane agì d'istinto, facendo le valigie e lasciando la città col padre, dirigendosi a Nord. 

Raggiunsero Lipsia la notte stessa. 

 

Affittarono per pochi soldi un appartamento un po' fuori centro. Giusto una stanza adibita a cucina, salotto e sala da bagno insieme, una cameretta e un gabinetto, poco più grande di una cabina doccia, ma per due soli uomini sarebbe bastata. Anzi, un lusso per loro che disponevano di così poco, grazie per fortuna dei soldi ricavati dalla vendita della casa di famiglia. 

Kurt però sarebbe comunque stato richiamato presto e fuggire ancora non sarebbe servito a nulla. 

L'idea gli giunse appena adagiò nel vecchio cassettone la roba che aveva portato con sé. Per un sentimento troppo forte da combattere, Burt non era riuscito a lasciare a Brahmenau i vestiti della sua amata Elizabeth. 

Così, si era portato sulla schiena alcuni dei ricordi di lei, le sue gonne e sottane, le sue scarpe preferite, i corpetti stretti e colorati, la parrucca bionda da festa che utilizzava quando andava a qualche evento particolare e che odorava ancora del suo profumo. 

 

Kurt aveva pianto, stringendosi al petto quelle vesti. Sapeva che sarebbe stato pericoloso, che se lo avessero scoperto lo avrebbero trucidato nel peggiore dei modi o lo avrebbero spedito tra le fila per la Polonia, in cui la guerra dava esiti disperati. 

Eppure, se quello era l'unico metodo per continuare a stare accanto a suo padre, lo avrebbe fatto comunque, rischiando il tutto e per tutto, persino la morte. 

 

E a nulla valsero le proteste colme di dolore del vecchio uomo, ormai incapace persino di piangere. Il mattino dopo, un venerdì, il ragazzo si vestì di tutto punto e, infilata con cura la morbida parrucca color grano, si diresse verso il centro a comprare della frutta e un vestito in panno per tutti i giorni.

 

Si presentò alle pettegole venditrici del mercato come Elizabeth Hummel e il suo viso gli diede la fama di 'meraviglia'.

 

 

 

****

 

 

 

PICCOLO ANGOLINO APPARTATO

Ok, spero che nessuno mi abbia odiato né per l'introduzione chilometrica né per questo scempio! D:

Il capitolo è corto, e MOOOOLTO descrittivo, in sostanza fa' schifo, non vi biasimo u.u! 

Ma a mia discolpa posso dire che è davvero un capitolo introduttivo, perciò il prossimo sarà decisamente più lungo e scopriremo molto di più su Kurt e chi lo sa'... magari anche di Blaine! *è ufficiale trucidatemi!*

Per chiunque abbia dei dubbi, voglia recensire (positivamente o negativamente, tranquille che non vi mangio xD), o semplicemente è curioso e vuol continuare a leggere SAPPIATE CHE SIETE I BENVENUTI E CHE VI ADORO!!

*lancia caramelle e stecche di zucchero alle sue lettrici*

 

Perciò, ALLA PROSSIMA SETTIMANA!!! :DD 

  
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