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Autore: hummelssmythe    02/09/2013    5 recensioni
Appena due settimane dopo che Kurt, Hunter e Sebastian si sono trasferiti nello stesso appartamento, ricevono un invito per un matrimonio. Kurt si sente felice e triste alla notizia e Sebastian tenta di confortarlo in modo strano. Finiscono per condividere un’altra storia invece. (Parte del Clummythe Verse).
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'The Clummythe Verse'
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Ship: Kurtbastian friendship, past Klaine (ambientato in un AU Kuntbastian, anche se non sono ancora insieme in questa oneshot).
Rating: T/PG-13.
Summary: Appena due settimane dopo che Kurt, Hunter e Sebastian si sono trasferiti nello stesso appartamento, ricevono un invito per un matrimonio. Kurt si sente felice e triste alla notizia e Sebastian tenta di confortarlo in modo strano. Finiscono per condividere un’altra storia invece. (Parte del Clummythe Verse).
Words Count: 6000+.
Avvertimenti: rating giallo per accenni al suicidio e un paio di battute un po’ oltre la riga del verde, credo.
 
A/N: Penso di dovere delle spiegazioni.
Scrivo spesso Kuntbastian – è segretamente nascosto sul mio portatile – oneshot, long, ecc. – e ho deciso, alla fine, che questo è il trio che preferisco, probabilmente. Penso che le personalità permettano di creare un ambiente divertente, angst e sexy allo stesso tempo (e poi sei chiudi gli occhi e li immagini che si coccolano sul divano, sono carini).
Questa è la ragione per la quale sto lavorando per creare un verse. L’ho chiamato Clummythe verse perché non trovavo un modo migliore per mischiare i loro cognomi. Scriverò headcanon e informazioni, vi basti sapere che fino alla 4a serie è 100% canon – chissà cosa riserva la quinta lol non lo voglio sapere lol – quindi è un verse future in cui Kurt, Sebastian e Hunter finiscono per essere coinquilini – tutto ciò che non è spiegato in questa oneshot, sarà spiegato in altri lavori – e lentamente e stupidamente (sono sempre la Kuntbastian dopotutto) s’innamorano.
Ho cominciato con la Kurtbastian, perché è quella con la quale lavoro di più di solito, quindi è stato più semplice per me, ma presto posterò i miei esperimenti Kunter e Huntbastian (la Huntbastian è tipo nuovissima per me, eccetto per una collab e una drabble, quindi dovrò fare pratica) e soprattutto, la parte Kuntbastian, da quando decidono di stare insieme, come stanno insieme e così via (incontrare le famiglie, avere animali domestici, amici, ecc.).
Ci saranno oneshot e multicapitolo in questo verse, quindi spero vi piaccia e mi lasciate sapere in qualche modo (tumblr, messaggio, pagina facebook, recensioni, ask, twitter, come volete) cosa ne pensate.
Vi ringrazio già per aver aperto la storia e averla letta :) – xoxo
 
A/N2: Plus. È da quando ho visto On My Way che speravo che Glee facesse parlare Kurt e Sebastian di quello che è successo con Karofsky, visto che i loro sentimenti riguardo ciò che era accaduto erano molto simili. Chiaramente Glee ha preferito far cantare Cough Syrup a Blaine come sottofondo del suicidio di Karofsky piuttosto che fare una cosa così smart. But it’s Glee e uno dei motivi per i quali probabilmente non vedrò la quinta serie è proprio che non sanno neanche loro cosa scrivono, so. Questo è il mio tentativo di trattare la questione, visto che ho immaginato a lungo che accadesse (anche se non contavo di inserirlo in un Kuntbastian verse lol; ha comunque più senso della quarta serie).

Link originale, se volete leggerla in inglese.

 
“Kurt?”
 
Una voce lo chiama lungo il corridoio e poi attraverso la cucina, mentre il suono si diffonde rapidamente attraverso le pareti di cartone dell’appartamento – non sono le migliori che potesse chiedere per mantenere la privacy; questo è poco ma sicuro.
 
“Kuuuurt!” La voce chiama di nuovo ma Kurt non sa dire con certa a chi dei due ragazzi che vivono con lui appartenga.
 
È ancora assopito e sognante a letto. Siccome può dormire due volte a settimana a letto, più una domenica a mese, ha intenzione di godersi ogni singolo minuto. Dormire con Sebastian e Hunter – l’Usignolo inquietante – era stato escluso immediatamente quando avevano stilato la lista delle regole per la convivenza.
 
Prima di tutto, Sebastian è un narcisista pervertito. Cammina per la casa mezzo nudo così spesso che Kurt ha già memorizzato tutti i suoi boxer per l’organizzazione della lavatrice – che spetta a lui ovviamente. Non che fissi Sebastian, ma i suoi boxer sono sempre colorati e scintillanti. È impossibile non notarli. Non si sentirebbe a suo agio a dormire con una persona che passa buona parte del suo tempo senza vestiti.
 
E poi c’è Hunter. Non lo conosce ancora molto, non dopo quattordici giorni – con tutti gli orari del college e il lavoro che gli impediscono di passare troppo tempo insieme – ma è abbastanza da decidere che non possono dormire insieme. Kurt si sente particolarmente vulnerabile ed esposto quando divide il letto con qualcuno, e farlo con un tizio isterico e inquietante – gli ha messo una volta per sbaglio il dolcificante nel caffè, quindi ne sa qualcosa – sembra completamente sbagliato.
 
“Kurt, svegliati, idiota!”
 
Anche quando è ancora assopito, Kurt sa che questo è Sebastian. Lo sa perché Hunter non è ancora arrivato a chiamarlo idiota, per ora.
 
Sapendo che è Sebastian però, Kurt riesce a rilassarsi. Preme il volto nel cuscino e lo afferra, abbracciandolo e amandolo come se fosse una persona. È tardo pomeriggio ed è già abbastanza raro che Kurt riesca a dormire di pomeriggio.
 
Il fatto che stia dormendo comunque non sembra essere abbastanza da convincere Sebastian a desistere e lasciarlo in pace, semplicemente. Se Kurt non fosse così stanco, forse capirebbe che è strano che Sebastian voglia parlargli con così tanta insistenza. Solitamente insiste soltanto per prenderlo in giro.
 
“Kurt, giuro che sto per pisciarti addosso.”
 
La sua voce è molto più vicina ora, quindi Kurt capisce che è entrato in camera. Non gli importa comunque. Sebastian di certo non si metterà a fargli pipì addosso mentre dorme, quindi.
 
“Lo faccio davvero. Non sarebbe la prima volta.”
 
“Sei disgustoso.” Kurt risponde, ma la sua voce è completamente attutita dal cuscino.
 
“Cos’hai detto, babe?” Sebastian lo prende in giro.
 
“Smetti di chiamarmi così!” Kurt scatta per sedersi e guarda Sebastian, che è in piedi davanti al letto, vedendolo attraverso gli occhi semi-chiusi. “Ho detto che sei disgustoso e voglio che tu esca dalla mia stanza immediatamente!”
 
“Questa è la nostra stanza.” Sebastian fa spallucce, con una faccia che quasi implora di essere schiaffeggiata per gli occhi assonnati di Kurt.
 
“Beh, è mia oggi, quindi sparisci.” Dice e crolla di nuovo contro il letto, sollevando il cuscino per portarselo alle orecchie e coprirle, così che possa dormire senza dover prestare troppa attenzione a Sebastian. L’aria è fredda ora che si è sollevato dalle coperte per qualche secondo, e si ritrova a tremare un po’.
 
“Pensavo che il ciclo ti venisse alla fine del mese.” Sebastian lo prende in giro, terribilmente fastidioso come sempre. “Aw, non fare così, babe. Volevo soltanto darti la grande notizia prima che tu controlli il telefono.”
 
Kurt sbuffa allora, odiando la propria curiosità e il suo non essere capace di resisterle. Si alza di nuovo, sembrando un po’ più sveglio, ora – fortunatamente, perché quando è assopito, si sente come se fosse completamente nudo. Forse perché i suoi capelli sono un disastro.
 
“Che notizia?” Chiede, con le mani sul materasso e il torso piegato in posizione seduta.
 
Guarda meglio Sebastian: indossa quel bellissimo cappotto che lo fa sembrare un modello e i suoi capelli sono più lunghi del taglio alla CW per il quale Kurt lo conosceva al liceo. Probabilmente, è perché è dicembre e avendo quella faccia da mangusta che si ritrova, vuole che sia circondata dal pelo di stagione. Ha anche in viso il suo fastidioso ghigno e le sue braccia sono incrociate al petto.
 
“Blainey-Blainers sta per sposarsi.” Il cuore di Kurt si ferma prima ancora che Sebastian continui. “Con quel nerd figo del tuo glee club che faceva lo spogliarellista. Siamo tutti invitati e tu devi prendermi un completo alla redazione. So che puoi prendermene uno costoso gratis se vuoi, e …”
 
Kurt ha smesso di ascoltare e vivere dopo le prime cinque parole.
 
Il suo petto di gonfia e sgonfia in contrastanti sentimenti di felicità e nostalgia, l’idea che Blaine e lui abbiano immaginato insieme così tante volte il giorno in cui si sarebbero sposati, e ora Blaine sta per farlo senza di lui. Non gli importa neanche di Sam – a parte per il lato felice di lui che ama l’idea che i suoi amici si stiano per sposare -, non riguarda lui. Riguarda Blaine e un non-Kurt, chiunque egli sia.
 
Sebastian sta ancora parlando, ma Kurt non riesce davvero a prestare attenzione. Tutto quello che riesce a sentire nella sua mente sono flashback infiniti, dai Ti amo di Blaine, ai loro baci, poi a Io e Sam stiamo insieme sussurrato attraverso il telefono due anni fa. Sono passati due anni e si stanno già sposando.
 
“Kuuuurt?” Sebastian grida di nuovo. “Diamine, babe, sto tentando di guadagnarmi il tuo affetto per ottenere vestiti gratis, ascoltami.”
 
Kurt solleva gli occhi dal punto in cui stava fissando inconsciamente le lenzuola, e lo guarda. Per qualche secondo, la sua bocca rimane aperta, ma non ne esce nulla.
 
Quando Sebastian inarca le sopracciglia e sta per dire qualcosa che sarà probabilmente indelicato e doloroso come sempre, Kurt lo anticipa.
 
“Puoi avere il tuo completo,” dice e annuisce in direzione della porta, “Se mi lasci dormire per altre due ore almeno prima che voi idioti mi svegliate di nuovo.”
 
“Uhm, per me andrebbe bene.” Sebastian fa spallucce e annuisce a se stesso, come se stia progettando un piano fantastico. “Ma sai, Hunter tornerà tra mezz’ora e avremmo bisogno di te. Dovresti muovere il tuo incantevole sedere fuori dal letto e prepararci la cena.”
 
Kurt sospira e fa ruotare gli occhi al soffitto, sentendosi completamente esposto nel dover avere a che fare con una notizia così sconvolgente e doverla nascondere a Sebastian allo stesso tempo. Sa che Sebastian lo prenderà in giro se lo scopre.
 
“Avete 23 fottuti anni,” dice e Sebastian sembra scioccato nel sentire la parola fottuti venire fuori dalla sua bocca, “Preparate qualcosa, no?”
 
“Non siamo capaci.” Tenta di fare un broncio, ma la sua faccia da mangusta è solo strana agli occhi di Kurt ora. “Abbiamo bisogno di te …” Mormora, e suona come se stia tentando di sembrare un cucciolo abbandonato.
 
“Non funzionerà.” Kurt commenta indifferente. “E poi, ricorda: completo alla moda gratis.”
 
“E va bene.” Sebastian si arrende alla fine, sciogliendo la presa delle sue braccia per portarsi le mani ai fianchi. “Tenterò di tenere Hunter impegnato finché non ti svegli e prepari la cena.”
 
“Pensate che sia vostra moglie?” Kurt chiese seccato, “Perché non mi sembra di aver accettato di sposare te o Hunter quando abbiamo affittato questo appartamento.”
 
“Okay, chiameremo del cibo cinese o della pizza.” Sebastian fa una smorfia e poi cammina all’indietro verso la porta. “Devo far portare qualcosa anche per te?”
 
“Cravatta alla moda gratis se lo fai.”
 
La risposta deve essere giusta perché Sebastian sorride e fa un occhiolino, prima di uscire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.
 
Kurt sospira di sollievo e si lascia cadere nuovamente contro il materasso.
 
Appena è certo del fatto che Sebastian sia sparito e impegnato con qualcos’altro in cucina o in salotto, Kurt lascia che la realizzazione lo colpisca in pieno.
 
Blaine si sposerà.
 
Si sposerà con qualcun altro che non è Kurt. Blaine che aveva chiesto a Kurt di sposarlo prima che finisse con Sam. C’è un misto di sentimenti contrastanti dentro il suo petto e, mentre riesce facilmente a godersi la gioia che deriva dal vedere due persone alle quali tiene innamorarsi l’uno dell’altro così tanto da sentire l’urgenza di renderlo ufficiale, c’è anche una parte egoistica di lui che pensa che Blaine si sposerà e Kurt non ha neanche un ragazzo.
 
Non dovrebbe farlo sentire così.
 
Sa che è infantile e stupido, eppure la sua mente e il suo cuore non sembrano capaci di trovare una ragione che sia buona a sufficienza da fargli soltanto godere la notizia. Vorrebbe controllare il telefono, la mail, ma non ha il coraggio di farlo. Ha paura dell’effetto che le parole che leggerebbe potrebbero avere su di lui. Tutto quello che vuole ora è affondare nel suo letto, stringendosi in maniera ridicola a ricordi felici di Kurt&Blaine insieme, che non torneranno più, mai più.
 
Non è neanche consapevole delle sue azioni quando comincia a singhiozzare e addormentarsi lentamente. Ha perso buona parte del controllo sul proprio corpo. Non realizza neanche il momento esatto in cui si addormenta definitivamente, con il suo corpo che naviga più pesante del solito verso il mondo dei sogni – che, tristemente, somiglieranno molto al passato. Lo sa già.
 
***
 
Quando si sveglia, la volta successiva, non è per una voce.
 
Sente una lingua piatta e insistente sulla propria guancia e fa una smorfia nel sonno prima di aprire gli occhi. Per qualche secondo va in panico, sente il cuore pesante per la paura che Sebastian possa essere tornato ubriaco da chissà dove e abbia cominciato a leccarlo. Hunter non sembra una persona che beve molto, quindi …
 
Sobbalza quando la lingua accarezza il suo naso e spalanca gli occhi, solo per ritrovarsi a fissare Mr. Puss che, seduto sul suo petto, sta leccando il suo viso. Sospira di sollievo mentre il gatto lo guarda in modo strano, come se abbia realizzato che Kurt è sveglio.
 
“Hey.” Dice a bassa voce, più calmo, sollevando una mano per accarezzare la testa del gatto. “Stai lasciando peli in giro, vero?” Chiede, con un sorriso sulle labbra. Il gatto fa le fusa e si preme contro la sua mano.
 
Un altro giorno, Kurt lo avrebbe calciato fuori dal letto ma oggi si sente troppo debole per opporsi, quindi batte la mano sul materasso così che Mr. Puss possa stendersi accanto a lui.
 
Quando solleva lo sguardo verso la porta, però, sobbalza di nuovo.
 
Sebastian è lì, una spalla premuta contro la cornice della porta e i suoi occhi concentrati su Kurt. Ancora una volta, forse ancora di più, Kurt si sente vulnerabile. Ed è un modo in cui non è ancora abituato a sentirsi quando c’è Sebastian in giro. Non riesce a vedere la sua espressione perfettamente, perché la luce della cucina, alle spalle di Sebastian, rende la sua figura scura.
 
“Mr. Puss, scendi dal mio letto, stupido gatto.” È quello che dice Sebastian quando Kurt resta in silenzio. Il gatto miagola un lamento, ma alla fine scende dal letto e le sue zampe finiscono sul pavimento finché non sgattaiola via. “Come stai?” Chiede Sebastian, chiudendo la porta alle sue spalle appena Mr. Puss esce.
 
L’unica sensazione che Kurt prova è quella di essere intrappolato in una stanza con Sebastian Smythe. L’interesse che ha per lui non è mai spontaneo, quindi Kurt immagina che Sebastian cerchi qualcosa.
 
“Cosa vuoi?” Chiede.
 
“Nulla.” Sebastian dice con leggerezza.
 
“Non ti credo.” Kurt risponde pungente e si stende di nuovo, premendo la guancia nel cuscino, cercando di riaddormentarsi all’istante così che non debba affrontare questo idiota ora che è indifeso.
 
“Sei ferito.” Non è una domanda, Kurt può sentire i passi di Sebastian lungo la stanza, ma non si muove. “Hai passato ore a piangere … che è davvero un cliché per una faccia da checca come te, piangere perché il tuo ex-ragazzo di lunga data si sposerà mentre tu sei seppellito a letto con uno stupido gatto che ti lecca la faccia. È una cosa così da te, Kurt.”
 
“Difficilmente sai cosa sia da me.” Kurt sussurra, avvolgendo le braccia intorno al cuscino d’istinto, in una posa difensiva. “E non stavo piangendo, stavo solo-”
 
“Potevamo sentirti singhiozzare dalla cucina.”
 
Questo ottiene l’attenzione di Kurt a sufficienza da fargli sollevare la testa dal cuscino. La sua mano si preme sul materasso, per tenere l’equilibrio mentre guarda Sebastian.
 
“Io …” Tenta di dire qualcosa, ma la sua faccia è rosso fuoco per il dolore e l’umiliazione.
 
Sebastian si siede lentamente al bordo del letto, lontano da lui e Kurt odia il modo in cui lo sta facendo, perché sembra pietà. Prima di tutto, non è certo del fatto che Sebastian sappia cosa significhi pietà; e poi, fa sentire Kurt in imbarazzo perché è lui, il fatto che lo stronzo che ogni giorno cerca una scusa per prenderlo in giro ora abbia pietà di lui … è ancora peggio che essere presi in giro, il fatto che Sebastian pensi che Kurt sia così a pezzi da dover entrare in camera mentre lui dorme.
 
“Nah, babe, non mi devi delle spiegazioni-”
 
“Ovviamente.” Kurt risponde ancora pungente, guardandolo come se stia già costruendo mille pareti difensive così che Sebastian non possa leggere dentro di lui. È bravo a farlo, da quello che vede Kurt. In due settimane, Sebastian ha imparato buona parte delle espressioni sul viso di Kurt. “Non ti devo niente.”
 
“Certo, principessa.”
 
Sebastian sospira e Kurt vede sul suo viso quella stessa espressione che vide quel giorno al Lima Bean, quando disse che gli Usignoli avrebbero dedicato la loro performance Dave Karofsky.
 
Anche questo lo colpisce, il fatto che non ne abbiano mai parlato. Pensa che questa sia l’occasione giusta per tirare fuori qualcosa di personale su Sebastian e capovolgere la situazione. Magari è il momento di far sentire anche Sebastian un po’ esposto e vulnerabile.
 
“Cosa accadde con Karofsky?” Chiede, osservando il modo in cui Sebastian sobbalza come se non si aspettasse la domanda. Certo, come poteva aspettarsela?
 
“Scusa?”
 
“Con Karofsky. Secondo anno, credo.” Spiega Kurt, inspirando mentre batte le palpebre, tentando di rendere i propri occhi meno umidi e consumati. “Mi turba il fatto che tu sia così … più piccolo e più alto di me comunque.”
 
Sebastian sogghigna.
 
“È una cosa sexy, mister.” Lo prende in giro e Kurt fa una smorfia.
 
“Nulla riguardante me e te nella stessa frase potrà mai essere sexy.” Dice indifferente, fissando il modo in cui Sebastian fa il broncio alle parole. “Rispondi alla mia domanda.”
 
Sembra un po’ deluso dal fatto che Kurt stia insistendo, ma alla fine si muove lungo il materasso finché non è vicino a sufficienza da permettere a Kurt di inspirare il suo profumo. Sebastian ha probabilmente passato tutto il giorno al campus e nell’ufficio del suo datore di lavoro, tentando di corteggiare qualcuno per portarlo a letto. Per questo ha messo così tanto profumo, immagina.
 
“Okay, ascolta, è una lunga storia …” Sebastian dice alla fine, facendo spallucce, e Kurt solleva il fianco dal letto completamente, sedendosi con le gambe al petto. “E poi, pensavo che dovessimo parlare della tua solitudine post-Blaine.”
 
“No.” Kurt risponde, e inspira, guardando dritto negli occhi di Sebastian, come fa sempre quando si parlano. Questa volta però non si tratta di sfidarsi, questa volta è qualcosa di nuovo che non avevano ancora avuto l’occasione di sperimentare prima: si tratta di fidarsi l’uno dell’altro. “Te ne parlerò, se tu mi parlerai di questa lunga storia con Karofsky.”
 
“Mi dirai anche tu la tua storia con Dave?” Chiede Sebastian, come se stiano fissando le condizioni di un accordo. “Sai, vi ho visti allo Scandals quella notte. Vi parlavate come se vi conosceste, quindi …”
 
Kurt lo guarda sorpreso allora. Per tutti questi anni, Kurt aveva pensato che Sebastian non lo avesse neanche guardato dopo la battuta dello Shirley Temple quella sera. Aveva pensato che l’attenzione di Sebastian fosse completamente su Blaine e questa è una sorpresa insopportabile, scoprire che Sebastian avesse notato a sufficienza da analizzare le cose, da chiedersi se lui e Dave fossero amici.
 
E poi, il fatto stesso che Sebastian si facesse delle domande su Kurt quando Kurt pensava che non lo volesse neanche lì è strano.
 
“Uhm …” Kurt abbassa lo sguardo verso le lenzuola e quando lo fa, si sente ancora più esposto. Come se mostrare a Sebastian che stia pensando a quella notte sia già un passo falso.
 
“Non montarti.” Sebastian dice all’istante, con un ghigno, e allora Kurt lo guarda grato. Era la cosa giusta da dire, decisamente. “Eri lì e ti ho notato per caso mentre mi chiedevo quanto ci avrei messo per lasciarti allo Scandals e scoparmi il tuo ragazzo sui sedili posteriori della mia auto.”
 
Beh, l’ultima parte è totalmente superflua e fuori luogo, e Kurt fa una smorfia. In un giorno così orribile/stupendo che dovrebbe avere a che vedere con i sentimenti che Kurt prova all’idea di Blaine che si sposa, Sebastian deve proprio tirare fuori la questione ‘voglio scoparmi il tuo ragazzo’, giusto? Non esiste che smetta di comportarsi da stronzo così a lungo da permettere a questa conversazione di avere luogo pacificamente.
 
“Mi dispiace.” Dice Sebastian però e Kurt lo guarda sconvolto. “Ho dimenticato che il tuo ex-ragazzo è quello che si sposerà tra un mese.”
 
Un mese.
 
Kurt non ha ancora aperto l’invito quindi non lo sa. Tra un mese sembra troppo presto, troppo affrettato, troppo.
 
“Non sei d’aiuto.” Risponde, freddo, cercando di non fare notare a Sebastian quanto stia soffrendo. Ma il fatto stesso che Sebastian non stia aiutando vuol dire che Kurt spera che lo faccia. Quindi è già una specie di confessione.
 
“Già,” conferma Sebastian, sogghignando arrogante e fastidioso, “Vuoi sapere di Karofsky?”
 
Kurt annuisce e solleva le ginocchia finché non sfiorano il suo petto, mentre il suo corpo è coperto dal tessuto sottile del suo pigiama. È interessato e non si arrenderà su questa questione (anche perché venire a conoscenza di questa storia potrebbe distrarlo dalla voce che grida forte Tra un mese nella sua testa). Deve essere evidente, perché questa volta Sebastian sospira sconfitto.
 
“È cominciato tutto allo Scandals. Io … Io non lo conoscevo neanche prima,” è così strano vedere Sebastian balbettare e abbassare lo sguardo, “Era lì e ci siamo parlati per caso, un paio di volte. Mi ha spiegato delle cose su di lui – anche se io non le avevo chieste perché non m’importava – e mi ha detto che lo Scandals era l’unico posto in cui si sentiva come se potesse essere se stesso, sai?”
 
Solleva lo sguardo per un secondo, guardando negli occhi di Kurt e Kurt annuisce. È la stessa cosa che Dave ha detto a lui, ma non lo dirà a Sebastian. Non ha intenzione di condividere troppe informazioni con lui, almeno non più del necessario.
 
“Ero un po’ seccato onestamente,” dice allora Sebastian, riprendendo. “Il fatto che qualcuno come lui venisse da me e mi dicesse cose sulla sua vita … Non ci ero abituato. Mi annoiava un po’.” Confessa ed è una novità così sconvolgente leggere sensi di colpa sui tratti di Sebastian. “Poi ha tentato di flirtare con me, e io l’ho preso in giro. Parecchie volte. Molto peggio di quanto non facessi con te.” Guarda di nuovo verso il basso e Kurt batte le palpebre, sorpreso.
 
“Peggio? Non penso neanche che sia possibile.” Dice spontaneamente e Sebastian solleva lo sguardo verso di lui, di nuovo. Kurt può vedere un bagliore umido nei suoi occhi. Wow, non sapeva che questo argomento fosse così drammatico per Sebastian. Ad ogni modo, non riesce a sentirsi in colpa per averlo tirato fuori perché vuole che Sebastian sia quello debole tra loro per una volta.
 
“Tu sei uno stronzetto, Kurt.” Dice Sebastian un po’ roco, quindi Kurt non ribatte perché sa che non è un modo di prendersi in giro ora. “Lui no. Ogni volta che gli dicevo qualcosa, mi faceva delle domande e sembrava che non capisse neanche perché mi comportavo così, invece tu-”
 
“Ti combatto.” Lo interrompe Kurt e Sebastian annuisce e sospira di nuovo. “Lui non lo fece.”
 
“Esatto.” Concorda Sebastian e guarda dritto negli occhi di Kurt. “Non mi ha mai combattuto. Mai insultato in risposta, come facevi e fai ancora tu. Se avessi capito che era soltanto perché le parole lo ferivano, io-”
 
“Feriscono anche me però.” Kurt lo interrompe e Sebastian sembra confuso. “Non sembra ti sia mai importato.”
 
“Oh Kurt …” Sebastian scuote la testa, giocando nervosamente con le dita, e suona strano dalla sua bocca, con questo tono di voce … “Non è la stessa cosa. Il modo in cui ci insultiamo a vicenda fa male a entrambi,” dice e Kurt sente un po’ di shock pompare nel suo petto al pensiero che anche Sebastian possa essere ferito; non ci crede. “Ma è reciproco. Qui invece parliamo soltanto di lui che veniva insultato mentre tentava di flirtare. È stata una cosa orribile da parte mia.”
 
“Te ne sei accorto.” Kurt solleva le sopracciglia, sorpreso, ma suona anche un po’ ironico.
 
“Sì. Non gli ho dato il mio numero, neanche quando l’ha chiesto in maniera gentile,” Sebastian fa spallucce, ma non sembra casuale come vorrebbe, “Credo di aver fatto una stupida battuta su di lui senza aver capito cosa stesse passando.”
 
“Non rispondevo alle sue chiamate.” Kurt dice improvvisamente e Sebastian quasi sobbalza all’informazione, con le labbra che si aprono appena in sorpresa.
 
“Tu …” Tenta di formulare, ma fallisce soltanto, lasciando la frase incompleta.
 
Tocca a Kurt allora.
 
Abbassa lo sguardo per un secondo, tentando di trattenersi dal provare lo stesso senso di colpa e tristezza che aveva provato allora. Non vuole piangere ora: Sebastian – e forse Hunter? – l’hanno già sentito singhiozzare. È già stato fin troppo patetico oggi.
 
“Non rispondevo alle sue chiamate perché stavo … con Blaine.” Gli ci vuole un po’ di tempo prima di pronunciare il nome, poi guarda di nuovo Sebastian. “Mi ha mandato cartoline di San Valentino per tutta la settimana e si è presentato al BelGrissino, dicendomi che forse era innamorato, io-io stavo, sai, con Blaine e-”
 
“Lo hai semplicemente ignorato perché era meglio di dirgli di lasciar perdere?” Sebastian chiede e Kurt finge di non notare il passo che fa lungo il materasso per avvicinarsi.
 
“Gliel’ho detto.” Sospira Kurt. “Non come lo stronzo insensibile qui presente. Gli ho detto che pensava di amarmi, ma che non mi amava davvero. Che stavo con Blaine, io-”
 
“Beh, tentare di fargli negare i propri sentimenti perché era più semplice per te non è meno da stronzo, se proprio vuoi sapere la mia opinione.” Dice Sebastian e Kurt lo sente di nuovo, forte senso di colpa che si arrotola nel suo stomaco. “Anche se devi ammettere che è divertente, il fatto che abbiamo fatto del male allo stesso ragazzo che era attratto dalla mia sensualità e innamorato della tua stupida mania di essere una brava persona.”
 
Kurt tenta di ignorare che Sebastian che dice di pensare che sia una brava persona e si concentra su ciò che ha attirato di più la sua attenzione.
 
“Nulla di tutto questo è divertente, Sebastian.” Dice rigido. “Un ragazzo ha tentato di uccidersi.”
 
“Oh per favore, lo sai che non volevo dire quello,” Sebastian risponde e scuote la testa. “Mi sento già abbastanza colpevole per aver fatto lo stronzo allora, non farmi pentire di ogni singola parola che dico.”
 
“Pensavo che stessimo condividendo un momento di onestà.” Kurt risponde istintivamente.
 
Noi non condivideremo mai un momento.” Sebastian ridacchia, basso e dispiaciuto e un misto di tante cose che Kurt non ha mai sentito prima nella sua voce, neanche quando si è scusato in modo bizzarro per aver colpito Blaine con quella granita.
 
“Certo, pensavo fosse chiaro.” Risponde allora e nonostante stia tentando di restare il più lontano possibile da lui, ora non riesce a protestare quando Sebastian fa un altro passo lungo il materasso, vicino abbastanza da permettere alla sua mano, poggiata sulle lenzuola, di sfiorare quasi la gamba di Kurt.
 
Kurt non aggiungerà la storia sul bullismo a questa conversazione. Sebastian non ha bisogno di saperlo e a lui non va di riportarla a galla.
 
“Volevo solo dire che il destino può essere bastardo a volte. Ci sentiamo entrambi colpevoli e dispiaciuti per quello che abbiamo fatto alla stessa persona,” Sebastian sussurra, la sua voce bassa abbastanza da rendere Kurt sicuro del fatto che non lo avrebbe sentito se non si fosse spostato per avvicinarsi, “eppure non riusciamo mai a sentirci in colpa o dispiaciuti per tutta la merda che ci siamo tirati contro in queste due settimane.”
 
Questo ottiene l’attenzione di Kurt.
 
Guarda Sebastian con le labbra aperte e c’è una sensazione tiepida che vaga da qualche parte tra il suo petto e il suo stomaco. Non sa se Sebastian si stia indirettamente scusando per qualcosa, ma è di certo la prima volta che parlano dei loro insulti come se non siano solo un gioco ma possano effettivamente far male. È come se per la prima volta siano interessati nell’analizzare il modo in cui si comportano l’uno per l’altro.
 
Allora lo fa.
 
Solitamente non si arrenderebbe così facilmente, non farebbe un passo indietro se sapesse che potrebbe lasciare vincere Sebastian; ma questa volta si sente come se Sebastian abbia fatto un primo passo verso di lui, anche se era nascosto sotto le foglie. È lui che cammina al sole tra loro, senza ombre a proteggerlo, non Sebastian.
 
“Sebastian.”
 
Sebastian sorride in maniera seccante e lo guarda come se non si aspetti che Kurt lo faccia. Che faccia questo passo. Ma Kurt lo fa.
 
“Scusa.” Lo guarda negli occhi e Sebastian solleva le sopracciglia per la sorpresa, ma è anche evidentemente curioso di scoprire in che direzione andranno le cose. “Mi dispiace per quello che ho detto ieri. Sei fastidioso e una spina nel fianco, ma nessuno merita di morire.”
 
“So che non lo vuoi davvero.” Sebastian risponde rapidamente. “E poi, non me lo hai detto solo ieri. Sono più che certo del fatto che mi ricordi ogni singolo giorno da quando viviamo insieme quanto la mia morte sarebbe meritata.”
 
E questo lo colpisce ancora di più.
 
Questo senso di colpa che si fa strada dentro di lui quando realizza che dirlo è stata una cosa orribile da parte sua. Non pensava troppo alle parole mentre gridava contro sebastian ma ora che riesce a ripensarci razionalmente … è stato molto più cattivo di qualsiasi cosa Sebastian gli abbia mai fatto o detto.
 
“S-stavo, io …” Sente gli occhi diventare lucidi, quindi abbassa lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore, senza guardare Sebastian quando parla di nuovo. “Sono solo stressato e per niente abituato a vivere con te. Non vivrei con te se potessi farne a meno, onestamente, e il fatto che sono costretto a stare qui con te e lo psicopatico non migliora la situazione. Ma …”
 
“Ma non vuoi che io muoia.” Sebastian ride e Kurt lo guarda, seccato.
 
Quando vede che anche Sebastian sembra strano però, gela all’istante l’occhiata omicida che stava per rivolgergli. Dagli occhi lucidi di Sebastian e le sue risate, Kurt può chiaramente vedere che stanno condividendo un momento tutto loro. Un momento di completa e sincera onestà.
 
“Non augurerei la morte a nessuno.” Kurt sente l’urgenza di correggerlo comunque, prima che diventi tutto troppo strano. “Neanche se si tratta di te.”
 
Sebastian non si muove.
 
Kurt abbassa lo sguardo verso il suo corpo e beh, Sebastian sembra volersi avvicinare, ma Kurt non sa se è davvero così, visto che non lo conosce abbastanza bene da saperlo per certo. Forse sta solo immaginando tutto, ma sembra che Sebastian voglia, ma non osi avvicinarsi. Per qualche secondo restano soltanto così, in silenzio, poi Sebastian fa un altro passo nella direzione delle scuse.
 
“Non penso davvero che tu indossi vestiti da ragazza, sai.” Dice e Kurt solleva la testa, ascoltando e valutando con cura ogni singola parola che esce dalla sua bocca. “Credo che sia affascinante, sai, tutta quella storia che La moda non ha sesso,” dice e imita perfino la sua voce, ridendo mentre Kurt non può trattenere un sorriso, “Diciamo che … huh … adesso l’idea di far indossare una gonna a un ragazzo a letto mi sembra più interessante-”
 
Kurt gli tira un cuscino dietro la testa allora, quando capisce che Sebastian si sta comportando di nuovo da idiota. In qualche modo, il fatto che lo stia facendo è … rassicurante. È tiepido, dolce e familiare. In tanti modi in cui non dovrebbe esserlo.
 
“Vuoi condividere con me come ti senti riguardo Blaine ora?” Sebastian chiede e Kurt fa una smorfia, come se sperasse che Sebastian lo avesse dimenticato.
 
“Non ci riesco.” Kurt dice francamente, come se non avesse senso mentirgli ora, dopo tutto questo. “Non mi va di parlarne. So che ora ti sembrerà stupido ma Blaine e io abbiamo condiviso un sacco di cose, non solo dei sentimenti. Era quotidiano e familiare ed è stato così per molto tempo, e anche se sono felice per lui, non posso fare a meno di sentirmi come se-”
 
Si blocca immediatamente, deglutendo lo stretto nodo che si è formato nella sua gola e sentendo il dolore bruciare così forte nel suo petto che non riesce a pronunciare le parole ad alta voce.
 
Sebastian lo guarda e aspetta.
 
Aspetta dieci secondi.
 
Aspetta venti secondi.
 
Aspetta trenta secondi forse, prima di decidere di interrompere il silenzio.
 
“Kurt, non hai neanche ventisei anni.” Sogghigna e fa spallucce. “Non sei stato abbandonato.  Blaine si sta sposando decisamente troppo presto.”
 
Sa cosa vogliono dire le ultime parole. È come se Sebastian voglia dirgli che non è lui che sta andando avanti troppo lentamente, ma è Blaine ad andare avanti a velocità incredibile. Questo lo rende ancora più triste però … il fatto che Blaine stia andando avanti così in fretta da aver addirittura organizzato il proprio matrimonio.
 
“E se-”
 
“Non succederà.” Sebastian lo blocca e Kurt gli è così grato, perché si sarebbe pentito di aver detto ad alta voce, davanti a Sebastian, quello che stava per dire. “Non … resterai solo.”
 
Restano in uno strano silenzio per qualche altro secondo e si stanno probabilmente chiedendo quando hanno cominciato a capirsi così bene durante queste due settimane d’inferno o forse anche prima, quando passavano giornate insieme a party e riunioni di gruppi di liceo. Kurt pensa che sia durante queste due settimane però: vivere insieme li costringe a condividere spazi e pezzi di loro stessi, mentre ai party, prima, s’ignoravano semplicemente.
 
“Uhm … posso preparare la cena ora.” Dice Kurt alla fine, tentando di parlare attraverso gli occhi mentre guarda Sebastian.
 
Sebastian sembra leggere nel suo sguardo Grazie per essere venuto correttamente, perché Kurt può chiaramente leggere la risposta, Non sono venuto ancora, nei suoi occhi scherzosi. Gli fa fare una smorfia ma Sebastian ride, semplicemente.
 
“Ho detto a Hunter di ordinare del cinese prima di venire.” Dice, con la sua voce un po’ ironica sull’ultima parola. “Lui … ha detto che preferisce quando cucini tu, ma alla fine si è arreso.”
 
Kurt può sentire le proprie guance arrossire mentre si morde il labbro inferiore. Non ha avuto molte occasioni per parlare con Hunter durante queste due settimane, e Sebastian lo conosceva meglio perché andavano alla Dalton insieme, quindi Kurt immaginava che parlassero di lui alle sue spalle. Ma non immaginava che ne parlassero bene.
 
“Davvero?” Chiede, timidamente e Sebastian batte nervosamente le palpebre e inarca le sopracciglia.
 
“Oh merda, non dirmi che hai una cotta per lui-”
 
“Cosa? No!” Kurt ride e si allunga per tirare uno schiaffo sul ginocchio di Sebastian. “Non gli ho parlato molto quindi … non lo sapevo e sono lieto del fatto che sia più gentiluomo di te.”
 
“Aw, lo sai che critico come cucini soltanto perché devo.” Sebastian fa spallucce. “È un po’ un dovere prendermi gioco di tutto quello che fai.”
 
Kurt sorride e abbassa lo sguardo per un secondo, lasciando che questa strana ondata di sensazioni lo attraversi, e poi guarda di nuovo Sebastian.
 
“Mi ha sentito piangere, vero?” Chiede. “Cosa gli hai detto?”
 
“Gli ho detto che hai il ciclo.” Risponde Sebastian con leggerezza. “Ha pensato che la mia spiegazione fosse divertente abbastanza da lasciar perdere quella vera, quindi … mi devi davvero qualcosa alla fine.”
 
Kurt fa ruotare agli occhi e si sposta dal letto. “Vado a farmi una doccia veloce.”
 
“Ew, tu nudo. Agghiacciante.” Sebastian lo prende in giro mentre lo guarda camminare verso l’armadio.
 
“Non è più un insulto, Sebastian.” Dice Kurt, mentre certa i pantaloni della tuta e una t-shirt. “Ora so che ti prendi gioco di tutto quello che faccio solo perché devi.”
 
Sebastian non risponde, allora Kurt ridacchia, mostrandogli la schiena finché non ha trovato i pantaloni e una maglietta bianca.
 
Quando si volta però, si ritrova a sussultare.
 
Non ha sentito Sebastian camminare per la stanza, quindi il fatto che fosse dietro di lui gli fa avere quasi un infarto: Sebastian è in piedi ora, davanti a lui, un’espressione preoccupata lungo i tratti del suo viso.
 
“Promettimi soltanto che parleremo di questa cosa di Blaine quando sarai pronto.” Dice, così a bassa voce e affettuoso che Kurt quasi si scioglie. Chi avrebbe mai pensato che Sebastian avesse questi lati nascosti di sé? “So che non lo vedi perché ci sei dentro, ma da fuori, è piuttosto evidente che sei a pezzi. Non voglio sentirmi di nuovo in colpa.”
 
“Non … non avrebbe nulla a che fare con te stavolta.” Kurt tenta di rassicurarlo stavolta, ma suona soltanto più debole, come se Sebastian sia riuscito a mettere insieme i pezzi di un puzzle che neanche Kurt è ancora riuscito a finire.
 
“No.” Sebastian conferma, ma non osa allungare le mani verso Kurt o fare un passo per avvicinarsi. “Ma se ti accadesse qualcosa, mi sentirò in colpa per non aver provato abbastanza a parlarne con te.”
 
Rimangono in silenzio di nuovo, guardandosi semplicemente, mentre Kurt tiene i vestiti puliti tra le mani e il pavimento è spiacevolmente freddo sotto i suoi piedi nudi. Tutta questa giornata, questa conversazione, i loro sguardi … tutto sembra così promettente alla prospettiva di una relazione piacevole tra coinquilini che Kurt quasi si lascia riempire con la speranza che non si risveglierà il giorno dopo strillando contro Sebastian. Di nuovo.
 
È pesante, vivere tutti e tre nell’appartamento come se appartenga a loro. Kurt non sa se sarà così a lungo o quanto ci vorrà prima che qualcuno vada via o lo facciano tutti, ma ora, tutto brilla della scintillante luce di un abbastanza. Per ora è sufficiente sentirsi come se Sebastian ci abbia provato e sapere se a Hunter piace il modo in cui cucina.
 
“Io uhm … vado a farmi la doccia,” ripete e questa volta Sebastian si sposta, facendo spazio a Kurt cosicché possa andare in bagno.
 
Anche il resto della serata è tranquillo. Si siedono tutti e tre al tavolo in cucina, zitti, finché Hunter non lascia cadere i suoi bastoncini nello scatolo di cartone pieno d’insalata e pollo, e fa ruotare gli occhi per aggiungere, “Kurt, non farti venire mai più il ciclo e cucina quelle cose pazzesche che sai creare con le tue mani.”
 
È diretto e affettuoso stavolta, invece d’indiretto com’è stato quando l’ha sentito dire a Sebastian.
 
È ciò che finalmente spezza la tensione di essere uno sconosciuto per Hunter e permette a Kurt di cominciare una vera conversazione con lui, partendo dal suo argomento preferito: Mr. Puss. Ottiene immediatamente l’attenzione di Hunter e quando Kurt riesce a farlo ridere ad alta voce una o due volte, guarda verso Sebastian per scoprire che lui sta facendo scivolare lo sguardo tra loro due, come se stia assistendo a una partita di ping-pong. Rende il giorno più strano, ma allo stesso tempo, lo rende anche più speciale.
 
Per la prima volta in due settimane, durante le quali Kurt si è sentito soltanto come se stessero sopravvivendo l’uno all’altro, tentando di non uccidersi ogni volta che litigavano, si sente improvvisamente come se questo sia abbastanza.
 
Non è solo sopravvivere.
 
Questo è passare una serata con i suoi coinquilini, mangiando cinese e scherzando sul gatto agghiacciante che vive con loro. Senza offese, grida o critiche – eccetto che per il cibo cinese; ci sono soltanto loro che scherzano amichevolmente, invece di essere ostili l’uno con l’altro. È piacevole e soprattutto, per ora, per quanto riguarda Kurt almeno, sembra essere abbastanza.

 
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