Katara era corsa nella sua stanza e si era buttata sul letto piangendo.
Quando si fu calmata le tornarono in mente le parole che aveva detto a Zuko, si sentiva male per avergli detto tutte quelle cose.
-Perché ti importa tanto di lui?- disse sbuffando tra se e se -in fondo è il figlio del signore del fuoco!-
-Ma adesso è cambiato- disse una voce dalla porta, Katara si girò e vide Aang -ora si è pentito e mi sta insegnando il dominio del fuoco.-
-E cosa dovrei fare?!- gli chiese leggermente infastidita
-Dovresti scusarti con lui.- disse semplicemente Aang -sarebbe la cosa migliore da fare-
-Hai ragione...- ammise infine la dominatrice dell'acqua, avviandosi verso l'ultimo luogo dive aveva visto Zuko, seguita dall'avatar.
Arrivati alla fontana videro Zuko steso a terra, gli si avvicinarono e Katara gli poso due dita sul collo per cercare il battito, fortunatamente riusciva a sentirlo chiaramente; ma non trovava niente di strano in lui, nessuna ferita o qualcosa di simile.
-Aang, non riesco a capire che cosa abbia!- disse Katara preoccupata
-Gyatso una volta mi aveva detto- cominciò Aang in tono serio -che si poteva rimanere bloccati nei ricordi quando sono molto duri da superare e troppo grandi da mantenere segreti ed alla fine si viene sommersi da essi.-
-E quindi lui ha avuto un passato difficile?!?!- disse Katara scettica -Aspetta, dove vai?- chiese notando che il ragazzo si stava alzando
-A svegliare Sokka- rispose andando verso la stanza del ragazzo -ci servirà anche il suo aiuto per svegliare Zuko-
Lei non rispose ma si mise a guardare il principe, che stava dormendo li vicino e dovette ammettere che sembrava... carino e rimase a fissarlo per un po' finchè non si accorse che stavano arrivando l'avatar con suo fratello.
-Ora mettiamoci tutti vicino a lui- disse indicando Zuko; lui si sedette vicino al capo del principe, mentre Sokka e Katara ai lati, Aang mise le mani sulla fronte del principe e chiuse gli occhi -ora poggiategli una mano sul petto e chiudete gli occhi, dovete cercare di collegarvi alla sua mente e lasciarvi trasportare dentro di essa-
Katara esitò un'attimo prima di poggiare la mano, poi però lo fece e vennero trasportati nella mente di Zuko. Si ritrovarono in un giardino con un bel laghetto e un bambino seduto li vicino, stava piangendo.
-Ma quello... è Zuko.- disse Katara indicando il bambino -quando aveva circa sei o sette anni.-
-Ma quella chi è?- chiese Sokka indicando una donna che era appena entrata nel giardino.
-Fa silenzio e ascolta!- lo zittì la sorella.
-_-_-_-_-
"Principe Zuko, perché stai piangendo?" chiese la donna mettendo una mano sulla spalla del bimbo, che la abbracciò continuando a piangere.
"Perché..." disse tra i singhiozzi il piccolo Zuko "perché papà preferisce Azula a me?"
"Non dire così," fece la donna, inginocchiandosi per guardarlo negli occhi "lui ti vuole bene."
"Allora perché non mi fa allenare nel dominio del fuoco con Azula?" chiese il bimbo piangendo più forte. La donna non sapeva cosa rispondere e lo tenne stretto a se, per consolarlo.
-_-_-_-_-
-Allora è sua madre...- disse Katara ripensando a quello che le aveva detto.
Non fecero a tempo a dire altro che lo scenario cambiò di nuovo: ora si trovavano nella sala del trono, illuminata solo da poche fiaccole appese alle pareti, il piccolo Zuko era al centro e stava tremando; poi si sentì un fruscio alle sue spalle e si girò di scatto, ma non vide nient'altro che oscurità, le fiamme non illuminavano abbastanza.
-_-_-_-_-
-Mamma, ho paura.- disse piano il bimbo continuando a tremare.