Storie originali > Thriller
Ricorda la storia  |      
Autore: fly90    02/09/2013    9 recensioni
Anna è una ragazza qualunque che si troverà a dover conoscere un lato oscuro di se stessa...
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


LA STORIA DI ANNA E LUCIA.



Anna Di Stefano era una ragazza di sedici anni come tante altre.

Capelli neri di media lunghezza portati sempre legati in una coda bassa, occhi scuri piuttosto normali senza sfumature interessanti lasciati sempre senza trucco, nemmeno l'ombra di un filo di matita, altezza nella media, corpo minuto coperto sempre da maglioni di una taglia in più e jeans sformati che non lasciavano nemmeno lontanamente intuire le forme della ragazza.

Insomma, si poteva dire che Anna non fosse certo una ragazza che si notava era anzi, una di quelle ragazze-tappezzeria di cui nessuno si accorge. Lei, dal canto suo, non faceva nulla per migliorarsi, non le interessavano le attenzioni dei ragazzi e non voleva la compagnia delle ragazze, per lei esistevano solo lo studio e la pittura.

Vi potrà sembrare strano guardandola ma in realtà Anna nascondeva un segreto di cui nemmeno lei sapeva l'esistenza. Un terribile segreto con il quale dovette fare i conti...”


25 FEBBRAIO 2012:


Anna ascoltava la prof e prendeva freneticamente appunti quando la campanella suonò e gli studenti iniziarono ad uscire dall'aula velocemente. Solo lei fece con comodo mettendo via i quaderni ed il libro, lei non aveva fretta di scappare da lì anzi, adorava la scuola e si sentiva realizzata solo quando era china sui libri o prendeva qualche bel voto.

Così anche quel giorno, dopo essere finalmente uscita dalla scuola, si diresse verso casa pensando ai compiti che doveva fare quando sentì una voce accanto a sé.

Era Marco, un suo compagno di classe che si e no le aveva rivolto tre volte la parola da quando erano in classe insieme.

Lui le chiese di poter fare la strada insieme gentilmente e lei accettò un po' stupita dal gesto.

Durante il tragitto parlarono molto e più camminavano più lei trovava il coraggio di guardarlo, di studiare i lineamenti del viso.

Era una gran bel ragazzo biondo con brillanti occhi verdi, il viso delicato e la pelle ambrata.

Giunti davanti a casa si salutarono e lei corse in camera a fare i compiti ma, questa volta, si distrasse parecchie volte pensando a quel ragazzo.


I giorni seguenti Marco prese la cosa come un abitudine e la accompagnò a casa ogni giorno finchè non trovò il coraggio di invitarla a cena fuori.

La serata andò benissimo, lui era gentile e premuroso, le diceva spesso che era bella e lei per la prima volta in vita sua si sentì unica e speciale.

Inutile dire che dopo quella sera si misero insieme e la vita di Anna prese un altra piega, ora non pensava più solo alla pittura e allo studio, ora c'era il suo Marco e lei lo amava come non aveva mai amato nessuno.


Vi starete chiedendo dove sia il punto della storia, cosa Anna nascondeva, ebbene abbiate pazienza perchè ora vi narro cosa successe qualche tempo dopo.”


15 APRILE 2012:


Anna stava andando verso l'armadietto quando un gruppo di ragazze le si pararono davanti.

Erano Sara e Daniela le ragazze più belle e popolari della scuola.

Iniziarono a prenderla in giro per i suoi vestiti, per il suo corpo, le dissero che era una sfigata e che uno come Marco non avrebbe mai dovuto stare con una come lei.

Scappò in lacrime dalla scuola e corse a casa dove pianse tutto il giorno.

Nemmeno sua madre riuscì a farla smettere.

Soltanto Marco riuscì a darle un po' di forza andando a trovarla, le disse che l'amava e che non doveva ascoltare le parole di due ragazze senza cervello e che pensavano solo all'aspetto fisico.

Quella sera sorridendo al pensiero di Marco si addormentò finalmente serena.


Alle undici di sera la ragazza si stava preparando per uscire: trucco abbondante, capelli sciolti, maglia nera aderente, shorts e stivali.

Infine si calò il cappuccio della maglia sul capo nascondendo per buona parte il viso, passando dalla cucina prese un coltello e lo infilò nella cintura degli shorts.


Sapeva che c'era un locale dove avrebbe trovato Daniela e Sara perché ci andavano tutte le sere per rimorchiare.

Infatti le trovò sedute ad un tavolo. Senza farsi vedere andò al bancone e consegnò un foglietto al barista chiedendogli di consegnarlo a Sara.

Dopodiché si diresse al posto che chiamavano il nascondiglio del diavolo, che non era altro che un piccolo edificio vuoto e in rovina dove i ragazzi si incontravano per stare un po' da soli.


Dovette aspettare poco perchè Sara arrivò dopo dieci minuti.

Sorrise ed uscì dal suo nascondiglio dietro ad un divano polveroso.

Si fermò davanti a Sara a capo chino.

Chi diavolo sei tu?”Le chiese Sara alzando le spalle in tutto il suo metro e ottanta di gambe e fisico da pin up.

La ragazza non rispose ma si mise a ridere avvicinandosi alla ora spaventata Sara. Fu rapida e la giovane non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto di quanto succedeva che un coltello da macellaio le entrò a fondo nella pancia.

Solo quando i suoi occhi erano ormai prossimi al vitreo che l'assassina alzò il capo permettendole di guardarla negli occhi.

L'ultima parola di Sara fu: “Anna...?”


La ragazza si nascose di nuovo dietro al divano in attesa, di li a poco sarebbe arrivata Daniela a cercare l'amica e sicuramente aveva letto anche lei il messaggio.

Dopo due minuti sentì il rumore dei tacchi sull'asfalto e sull'entrata si stagliò la figura snella di Daniela.

Bionda come una finlandese con occhi di ghiaccio e fisico scolpito Daniela era la cagnolina da compagnia di Sara. Peccato per lei che avesse scelto proprio un amica del genere, l'avrebbe pagata cara.

La osservò mentre si avvicinava al corpo di Sara e sentì l'urlo piagnucoloso che fece quando si rese conto della morte dell'amica.

Fu allora che riuscì dal nascondiglio, le andò alle spalle in silenzio e in un secondo le bloccò la testa con una mano e con l'altra le affondò il coltello nella gola.

Stette ancora qualche minuto a contemplare la sua opera poi con passo tranquillo tornò a casa nel suo letto.



Al mattino del giorno dopo Anna apprese dal telegiornale la notizia della morte delle due ragazze, ne rimase scossa in fondo erano pur sempre due esseri umani.

Mentre tornava in camera per prendere i pennelli per un nuovo quadro i suoi occhi caddero su un paio di stivali appoggiati al muro.

Da dov'erano usciti quelli? Non sapeva nemmeno di averli e come erano finiti li era un gran mistero.

Ma come tutte a quell'età non ci fece troppo caso e la cosa venne sostituita da altri pensieri.

Anche la morte delle ragazze passò piano piano nel dimenticatoio.


Ora sono sicura che non capirete come mai Anna rimane sbalordita dalla morte delle ragazze, ebbene fidatevi di me che piano piano tutto vi sarà chiaro.

Andiamo avanti con i fatti...”


13 GIUGNO 2012:


La vita sembrava procedere normalmente almeno fino a quando Fabio, il ragazzo più bello e perfido della scuola non fece una scommessa con gli amici: doveva portarsi a letto l'ingenua Anna.

Quando però vide che lei non ci stava in alcun modo la rabbia vinse e per lui divenne un ossessione, doveva averla a qualunque costo.

Così un giorno dopo l'ora di fisica, siccome sapeva che lei era sempre l'ultima ad uscire dagli spogliatoi, si intrufolò nello spogliatoio femminile e la trovò come si aspettava.

Appena Anna si accorse della sua situazione spaventata cercò di uscire dalla stanza ma si ritrovò schiacciata alla parete dalla mole muscolosa del ragazzo che cominciò a infilarle la mano sotto la maglietta sibilandole:” Stupida ragazzina, se avessi collaborato non ti troveresti in questa situazione, adesso mi prenderò ciò che voglio e tu starai zitta altrimenti ti ammazzo.”

Le mise una mano sulla bocca e iniziò a cercare di spogliarla ma in quell'attimo entrò di corsa Marco che lo prese e lo scaraventò dall'altra parte della stanza colpendolo ripetutamente in faccia.

Fu Anna ad allontanarlo e pregarlo di portarla a casa e di non farne parola con nessuno.

A nulla valsero le proteste di Marco che voleva denunciare la cosa e alla fine si arrese promettendole di proteggerla come poteva.


All'una di notte la ragazza si guardò allo specchio e ripassò il rossetto sulle labbra. Sorrise alla sua immagine, peccato che Anna non sapesse valorizzare il suo corpo.

Vestita così faceva un altro effetto.

Top nero che le lasciava l'addome piatto scoperto, gonna cortissima al limite della decenza, trucco da pantera e immancabili stivali neri al ginocchi.

Ovviamente non dimenticò il coltello che stavolta mise nello stivale.

Dopodiché prese il cellulare e digitò frettolosa un messaggio:” Ciao sono Anna, ho chiesto il tuo numero a Riccardo. Ti va di vederci? Dimmi dove basta che sia un posto appartato...”La risposta non tardò ad arrivare :”Vieni a casa mia, i miei sono in vacanza. Sbrigati. “

Alla ragazza sfuggì un sorriso mentre usciva di corsa.


Lo trovò li ad aspettarla, la condusse in camera e la squadrò da capo a piedi sorridendo malizioso.

Vedeva che apprezzava il suo corpo e sentiva la sua eccitazione crescere.

Ormai era suo pensò con sicurezza.

Lui le si buttò addosso e cominciò a toccarla. Lo lasciò fare per un po' poi prese il comando, lo spinse verso il letto e lo fece sedere quindi cominciò a toccarlo sensuale baciandolo con foga.

Allora non sei la santarellina che sembri?” Ansimò lui divertito.

Per tutta risposta lei si mise a cavalcioni su di lui e iniziò ad ondeggiare. Aspettò che lui fosse del tutto perso in ciò che sentiva poi fece scivolare la mano nello stivale e con rapidità gli ficcò la lama nel cuore. Nemmeno un piccolo gemito sfuggì dalle labbra di lui.

Lo guardò a lungo poi uscì da quella casa per tornare alla sua.


Quella mattina trovò un altra volta gli stivali accanto al muro e un rossetto sul comò.

Guardandosi allo specchio notò di essere truccata. Iniziò a spaventarsi, lei non si era mai truccata ed era certa di non averlo fatto prima di andare a dormire.

Era forse diventata pazza? Quella roba da dove ne usciva?


Anna apprese da Marco questa volte della morte di Fabio e fu tremendo. Non si capacitava del fatto che tutti quelli che le facevano del male alla fine morissero e tutti nello stesso modo:accoltellati.

Com'era possibile?

Tutto iniziò a sembrarle molto strano e la prese un angoscia improvvisa a cui non seppe dare una spiegazione.


La sera, siccome era San Valentino, Anna si fermò a dormire da Marco. Fecero l'amore e poi si addormentarono abbracciati finché un messaggio sul telefono di Marco la svegliò.

Ciao amore mi spiace che proprio stasera tu sia malato:-( ti verrò a trovare domani. Ti amo tua piccola.”

Rimase scioccata dopo averlo letto. Marco aveva un altra.

Corse in bagno e appoggiata alla vasca pianse finchè non si addormentò.


La ragazza uscì piano dal bagno e si diresse verso la cucina, prese dal ceppo un coltello e lo rigirò tra le mani.

Non dovevi farle questo Marco. Ora la pagherai.” Disse a voce alta.

Tornò in camera dove Marco dormiva ancora, si avvicinò al letto e puntò la lama contro alla gola con precisione e stava per colpire quando la mano di Marco scattò facendole cadere l'arma.

Lottarono ma lui ebbe la meglio e la sbattè sul letto.

Chi cazzo sei? Tu non sei Anna!”Le urlò.

Bravo, sei molto attento. Nessun altro avrebbe capito che non sono Anna. No, non sono lei, io sono diversa, sono più bella, più forte e cerco solo di proteggerla...”Rispose con voce calma lei.

Chi cazzo sei? Dov'è Anna?” Urlò più forte lui.

Lei fece una risata gutturale poi rispose:” Anna è dentro di me, io e lei siamo due persone diverse in un unico corpo. Sono Lucia.”

Tu devi sparire! Porterò Anna da uno psicologo e tu sparirai dalla sua vita!” Le disse letale come non mai.

Lucia si mise a ridere come la pazza che era prendendosi gioco di lui, dicendogli che Anna non sapeva della sua esistenza, che riusciva ad uscire solo quando lei dormiva perché aveva le difese basse ed era più debole.

Fu allora che il ragazzo si mise a ridere quasi le facesse il verso e le confessò che lui aveva capito già da tempo che Anna soffriva della patologia della doppia identità e stasera aveva messo una telecamera in modo che finalmente Lucia venisse colta sul fatto.

La ragazza smise di colpo di ridere e nei suoi occhi lesse la paura.

Le farò vedere il video così che lei venga a sapere di te e si curi. Tu sparirai, hai il tempo contato.” Disse in tono grave a Lucia che ora aveva smesso di lottare per liberarsi.

Non lo puoi fare! Io le rendo la vita migliore, quelle persone meritavano di morire non lo capisci?”Iniziò a tremare quasi sull'orlo del pianto, scalciò per cercare di liberarsi e scappare ma il ragazzo le sferrò un pugno e lei svenne.


Anna aveva male alla testa e si sentiva intontita. Quando aprì gli occhi vide il viso di Marco sopra di lei.

Carezzandole la guancia le chiese come si sentiva e poi con calma e pacatamente le spiegò tutto quanto.

Rimase come scioccata, per lungo tempo non disse nulla mentre piangeva in silenzio poi, quasi si fosse risvegliata iniziò ad urlare:”Oh Dio! Ho ucciso tutte quelle persone! Mi metteranno in prigione! Che faccio adesso?”

Lui la prese tra le braccia e le sussurrò che l'avrebbe aiutata, che si sarebbe dovuta curare e non dovevano mai dire a nessuno che Lucia era l'assassina perchè altrimenti sarebbe potuta finire in prigione.

Prima di lasciarla tornare a casa la rassicurò che tutto sarebbe andato bene e che insieme ce l'avrebbero fatta.

La pregò di avere la forza necessaria per lottare.

Poi la lasciò andare.


Anna andò a casa e si chiuse nella sua stanza. Prese a girare avanti e indietro per la stanza, le pareva di morire e il mondo sembrava crollarle addosso.

Dentro di lei c'era un mostro che uccideva la gente per causa sua. Era in qualche modo responsabile per le morti di Sara, Daniela e Fabio.

Era un assassina come lei.

Doveva mettere fine a questa storia, doveva fare qualcosa anche se il prezzo fosse stato molto alto.

Spettava a lei mettere fine a quell'incubo, non sarebbe vissuta come un assassina.

Prese il coltello che trovò sul bordo della scrivania, quel coltello con il quale Lucia aveva ucciso quei ragazzi e con mano tremante appoggiò la lama al polso sinistro.

Piangeva di dolore e di paura Anna mentre si incideva a fondo il polso.

Dentro di sé sentì qualcosa rompersi.

Piangeva sempre più forte, aveva paura di morire ma sapeva che quello era l'unico modo per mettere fine alla vita di Lucia che altrimenti non l'avrebbe mai abbandonata.

Doveva avere il coraggio di andare fino in fondo.

Il sangue scorreva a fiotti dalla vena tagliata, il polso le faceva male, un dolore inaudito, profondo, che non ti lascia scampo.

Non voleva provare la stessa cosa con l'altro polso ma doveva assicurarsi di morire.

Con un respiro profondo si tagliò anche l'altro polso.

Si sentiva debole e le girava la testa così si lasciò cadere sul letto e aspettò che venisse la fine.


Lucia:

Non poteva uscire, ne fare nulla, era troppo debole per impossessarsi del corpo. Era costretta a guardare come uno spettatore mentre Anna metteva fine alla vita di entrambe.

Cercò invano di uscire ma ormai sapeva che non avrebbe potuto fare niente per cambiare gli eventi, sarebbe morta.

Rimase a guardare il sangue fluire fuori dal loro corpo e quando il mondo cominciò a diventare sfocato si lasciò andare.

Forse sarebbero rinate, forse c'era ancora la speranza di una nuova vita magari con due corpi diversi dove ognuna avrebbe potuto vivere la sua vita.


Anna e Lucia morirono nello stesso istante, finalmente erano una persona sola.


Questa è la triste storia di Anna e Lucia che avevano un disturbo della doppia personalità. Per Anna ci fu il funerale, la gente pianse, e le portò fiori. Lucia invece fu semplicemente dimenticata, come se non fosse mai esistita ma lei era esistita, lei c'era da qualche parte, lei era parte di Anna.”



FINE


Angoletto dell'autrice:

Ciao gente:-) Prima di tutto grazie per aver avuto la pazienza di leggere questa lunga storia...Eh si, mi sono molto dilungata ma le mani andavano da sole sulla tastiera.

Non so come sia venuta la storia perché l'argomento non era facile ma mi attirava ed ho voluto provare...Se avete voglia fatemi sapere cosa ne pensate.

Grazie:-)

Baci da Fly90




  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: fly90