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Autore: Locke    08/03/2008    11 recensioni
Bella ed Edward,finalmente uniti per sempre nell'imortalità.Eppure niente è come sembra.Per Bella Swan i fantasmi del passato non sono scomparsi del tutto,e ancora una volta il destino tornerà ad intercedere per lei,prima di mettere una volta per tutta parola fine.
Dedicato a: BellaBlack,Piper_73,e Whattina
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2 capitolo

 

Note dell’autrice: Questa fanfiction conterà solo di due capitoli,il primo questo,e il secondo che sarà l’ultimo.Spero che vi piaccia,commenti e critiche positive sono sempre molto apprezzate.Per il resto non posso non augurarvi buona lettura,e sperare che aprezziate almeno un pochino il mio lavoro.

 

                          Spleen

 

Isabella Cullen.Anche ora,dopo decenni l’effetto che mi faceva pronunciare quel nome non sarebbe mai cambiato.

Sorrisi mestamente,giocherallando con l’anello che portavo al dito.L’anello di brillanti che si intonava divinamente alla mia pelle diafana.

Aver sposato Edward mi riempiva di un gioia e di un fremito elettrizzante.

Lui era mio.E lo sarebbe stato per sempre.

Sorrisi ancora.Non mi sarei mai abituata al suo aspetto angelico,ne avrei potuto evitare di sciogliermi come una gelatina,quando mi riservava il suo speciale sorriso sgembo,quel sorriso che più di una volta aveva increspato le sue labbra la nostra prima notte di nozze.

Al ricordo mi venne da arrossire.Era stato  …fantastico...

L’esperienza più bella di tutta la mia vita.

Quella notte avevo veramente rischiato l’autocombustione.Mi sentivo talmente calda da scoppiare,il mio corpo che pareva doversi sbriciolare al minimo tocco.Ma non era stato così.

Contro tutte le preoccupazioni di Edward non era successo niente,e si era rivelata per entrambi un esperienza meravigliosa,indimenticabile.

Certo ora che ero una vampira per Ed era tutto più facile.Non doveva più controllarsi per il timore  di farmi male con un movimento troppo brusco.Eppure so per certo che quella prima notte,forse perche era la prima,o forse perché eravamo entrambi emozionati dal matrimonio,era stata unica,uno dei nostri momenti più belli.

 

Sospirai.Mi stavo abbandonando al dolce flusso dei ricordi e se non avessi smesso avrei finto per fare l’amore con Ed, un'altra volta.

-A cosa pensi?-la voce di Edward mi riscosse dai miei pensieri.

Se fossi stata ancora umana ora avrei avuto le guancie colorata da un rossore violaceo.

Fotunatamente ero una vampira,non potevo più arrossire,eppure pensare certe cose sotto il suo sguardo penetrante e curioso mi metteva egualmente a disagio.

-Mah a niente in particolare…Mi chiedevo solo se Emmett avrebbe deciso di ammazzarci se avessimo fatto ancora una volta l’amore-

Era scoppiato a ridere.Ed anch’io a dir la verità.In una casa di vampiri spesso l’intimità e la privacy erano dei privilegi irragiungibili.Tentavo sempre di ignorare e di concedere agli altri la maggiore intimità possibile,ma non era facile quando i tuoi sensi erano estremamente sensibili e il tuo udito era in grado di captare ogni singolo sospiro proveniente dall’interno della casa.

Nel frattempo Edward si era avvicinato a me,e aveva preso a baciare con insistenza una parte del mio collo.Le sue mani intanto mi carezzavano il profilo delle guancie e si insinuavano sotto i lembi della mia camicetta.

-Emmett ci ucciderà..-

-Scopriamolo-Mi aveva sorriso malizioso,ed io non avevo potuto non abbandonarmi a mia volta a quel sorriso,mentre pian piano smettevo di pensare ed univo le mie labbra alle sue,cingendogli il collo con le braccia,e lasciandomi trasportare dalle sue mani forti e gentili.

 

 

Eravamo rimasti abbracciati per quasi tutta la notte.

Avvertivo ancora il corpo di Edward premere contro il mio.Non lo sentivo più freddo e gelido come un tempo.Ora mi sembrava normale,tiepido come un umano,anche se sapevo che in realtà non era lui ad essere diverso,ma che solo la mia concezione del freddo e del caldo era mutata.

Pareva quasi addormentato.

Gli occhi chiusi,il respiro regolare,un espressione beata dipinta sul suo volto da angelo.

Era bellissimo.Un angelo dormiente,anche se sapevo che i vampiri non aveva alcun bisogno di riposare.

 

Ricordo come all’inizio ero rimasta sconcertata,quando avevo compreso che non avrei mai più avuto bisogno di dormire.Purtroppo ero stata costretta ad abituarmi anche ad un sacco di altre cose più o meno spiacevoli.

I miei capelli,ad esempio,non sarebbero mai ricresciuti,ed il cibo umano,la cioccolata,il pesce,ed altre prelibatezze che mi facevano impazzire,non avrebbero avuto che per me il sapore della spazzatura.Eppure avrei affrontato queste piccole rinuncie con gioia e felicità,pur di avere l’immortalità accanto ad Edward.Simili sottogliezze non mi preoccupavano,perché in realtà ero stata costretta ad affrontare problemi più grandi.

I primi tempi il mio autocontrollo o ciò che ne restava era costantemente minato da un incontrollabile sete di sangue.

Niente mi aveva preparato a ciò che avevo dovuto affrontare.Niente.La mia mente umana,non avrebbe mai potuto comprendere fino a che punto,il desiderio di sangue avrebbe potuto spingermi a compiere atti mostruosi,fino a distruggere la persona che ero,le mie speranze,i mie sentimenti pur di appagare quel desiderio.

In effetti la cosa che mi ricordo più di quel periodo era la sete incessante,pari ad una sofferenza che mi dilaniava e mi torturava.Volevo bere,volevo saziare la mia sete,e al diavolo i buoni propositi,al diavolo le povere vittime che avrebbero costituito il mio pasto.

Volevo solo che il dolore smettesse.Sangue,sangue,sangue.Quel pensiero mi martellava nella mente,mi faceva impazzire.E,allora potevo solo immaginare il sapore sublime del sangue umano,il nettare dei nettari,l’ambrosia di tutti i cibi.

Più di una volta avevo tentato di fuggire.Senza mai riuscirsi.Edward era sempre stato pronto a proteggermi da me stessa.

Aveva sopportato le mie crisi di rabbia,l’isterismo,la sete,i sensi di colpa,e anche l’odio,il risentimento che egoisticamente gli avevo riversato addosso.

Lui non se ne era mai lamentato.Mai.Senza Edward non ce l’avrei mai fatta.

 

 

Ora mi vergogno di me stessa.Mi vergogno per tutti quei momenti che non oso rievocare,ma che purtroppo non posso eliminare del tutto,non posso far finta che non fossero mai esistiti.

Come quando avevo distrutto la porta per fuggire,o mi ero lanciata dalla finestra…

Come scusa posso addurre che ragionavo in modo puramente animale,sempre se ragionavo.

Sospirai tristemente.Edward non ce l’aveva con me,ma io non me lo sarei mai perdonato…

-Bella tutto bene?-

Edward aveva aperto gli occhi,e mi osservava preoccupato.Nonostante non potesse leggermi nel pensiero,non aveva mai potuto,sembrava aver sviluppato una strana empatia nei miei confronti.Sebbene tentassi in tutti i modo di nascondergli i miei pensieri spiacevoli,lui li intuiva sempre.Era inutile mentirgli.

-Niente…Pensavo solo ai vecchi tempi.A com’ero poco dopo la trasformazione-

Non suonavo tanto convincente.La tristezza si faceva largo attravrso la mia voce fioca.

-Ah-Non riuscivo a decifrare la sua espressione.A differenza di me quando voleva poteva essere impenetrabile.

-Bella?–

-Si?-

-Posso chiederti una cosa?-Il suo tono di voce si era fatto cauto,l’espressione del suo viso seria e preoccupata.Un espressione che non gli vedevo da tanto tempo.Sembrava essere tornato il vecchio Edward,quell’Edward sempre restio ad abbandonarsi,tormentato da se stesso e dai sensi di colpa.Non sopportavo di vederlo così.

-Mi chiedevo…Hai mai dei rimpianti? Cioè so che è stato difficile per te.Forse ancora più difficile dato che a differenza di noi avevi ancora una famiglia alle spalle,degli amici..-

Si era fatto triste.Gli occhi oscurati da un velo di sofferenza,la bocca con una piega amara.

Come poteva dubitarne proprio adesso?

-Era da tempo che te lo volevo chiedere..Non sapevo come però.Ma vedi se potessi tornare indietro rifaresti la stessa scelta,sceglieresti ancora di diventare vampiro,dopo tutto quello che hai passato?-

-Edward…-iniziai.

-Aspetta non ho finito.Non voglio che mi rispondi subito.Pensaci.Sul serio,dico.Pensa agli anni durante i quali non hai potuto avvicinarti ad un umano senza desiderare di ucciderlo.Pensa ai bambini e alla famigli a cui hai rinunciato.Per favore rispondimi sinceramente.Voglio sapere la verità Bella,non mentirmi per paura di ferirmi o di farmi soffrire.Nonostante tutto,sceglieresti ancora di essere trasformata in un vampiro?-

Il suo sguardo mi esortava fermo ed impassibile.Ma io non avevo bisogno di tempo.Avevo già riflettutto troppo su queste domande,quand’ero umana e anche dopo,mi ero tormentata pensando a ciò che stavo perdendo.

Ma la risposta era sempre la stessa.Non avrei scelto diversamente,non avrei rinunciato ad Edward per nulla al mondo.

-Edward.Fosse fra cent’anni od un millennio la mia scelta sarebbe sempre la stessa.Dovessi tornare un milione di volte indietro nel tempo,non cambierei una virgola di quello che ho fatto.Scieglierei sempre te-

Alzò gli occhi difronte alla mia esagerazione.Sembrava scettico.

-Che c’è non mi credi?-

-Ora ti credo-dichiarò sorridendo un po’ triste.-Ma come posso sapere se fra un migliaio di anni non ti sarai stancata di me?-

-Edward-gli dissi ridacchiando.-Davvero,è una stupidaggine.Non porei vivere senza di te.E poi con chi ti potrei sostituire?-

Lo vidi sbuffare divertito.

-Adesso dici così,ma poi chissà.C’è una fila che attende solo un mio passo falso che ti si getterebbe addosso.Non avresti problemi a dimenticarmi-

Risi.Il dialogo che stavamo affrontando era assurdo,ma ero contenta.Contenta perché il momento buio era superato,contenta perché vederlo sorridere mi colmava sempre di un emozione indescrivibile.Decisi di stare al gioco.

-Ah davvero?E chi sarebbero tutti questi spasimanti?-

-Non fare la finta tonta Bella.Lo sai che ci sono centinaia di ragazzi che sbavano dietro di te.Ogni volta devo ignorare i loro pensieri,altrimenti rischio di perdere il controllo e commettere una strage.Anche Emmett ora inizia a fare commenti apprezzati.Quando siamo scesi ha subito buttato l’occhio sulla scollatura del tuoi jeans.Sarà che Rose è iperprotettiva,ma appena l’ha visto ha promesso di fargliela pagare-

Per un attimo non credetti a ciò che sentiì.

-Emmett?-mormorai incredula.-Tu Edward Cullen sei geloso di Emmett?-

Iniziai a ridere isterica.Anche lui dopo un po’ si unì alla mia risata,scosso dal pensiero ridicolo che aveva avuto.

Ancora una volta mi ritrovai a pensare a quanto strana fosse la mia vita.Fino ad un attimo fa non avrei mai immaginato che mi sarei ritrovata con Edward a fare un discorso del genere.

-Sul serio Edward.Come fa un tipo meraviglioso come te ad essere così insicuro?-

Lui scosse le spalle imbarazzato,e per impedirmi di continuare a ridere mi abbracciò e prese a baciarmi delicatamente.Non mi sarei mai abituata all’effetto che mi facevano i suoi baci.Mai.

-E comunque-continuai io interrompendo il bacio.

-Come faccio ad essere sicura che tra qualche anno non mi rimpiazzerai tu con una biondona tutta curve?-

-Impossibile..-mi sussurro dolcemente

-Perché impossibile?Riflettici.Se io posso dimenticarti con il primo di passaggio,chi mi garantisce che tu non potresti fare lo stesso con qualcun’altra più bella di me?-

-È impossibile-mi disse lentamente assicurandosi che comprendessi bene ogni parola-Perché non esiste nessuna più bella di te-

Se fossi stato umana il mio cuore avrebbe preso a pompare ad una velocità allucinante.

Sapevo di essere bella.Irresistibile per gli occhi degli umani.Eppure ancora adesso non riuscivo a colmare il senso di inferiorità che provavo verso Edward.Lui sarebbe sempre stato infinitamente più meraviglioso di me.

-Che c’è?-

-Niente.Sei bellissima.Te l’ho mai detto?-

-Bah solo un milione di volte o due..-Alzai le sopracciglia fingendomi annoiata.

-Allora mi sa che devo ripetertelo.-

-Mi sa proprio di si-Il suo volto era a pochi metri dal mio.

Eravamo vicinissimi.Il calore del suo respiro entrava a contatto con la mia pelle ghiacciata.

-Ti amo-

-Ti amo anch’io-

 

La mattina successiva arrivò troppo presto.

Avrei volentieri passato tutto il mio tempo persa a baciare Edward.

Proprio come quando ero umana,la mia dipendenza da lui non si era assopita,anzi.

Parevo ancora una ragazzina innammorata,anche se ormai erano più di vent’anni che stavamo insieme.Trascorrere la notte abbracciata a lui era stato magnifico.Avevo un bisogno spasmodico di tenerezza,di sentirmi sicura,di potergli ripetere all’infinito quanto lo amavo.

Parlavamo di tutto.Specialmente di libri.Quando non si può dormire,ogni dettaglio può essere fondamentale per passare il tempo senza impazzire.

Eppure quel momento era passato.Non odiavo andare a scuola,faceva parte dei miei oblighi per preservare l’apparente umanità della famiglia,ma a volte l’idea di non andarci,di sparire dal mondo,rifugiandoci in qualche posto sperduto solo io ed Edward si faceva irresistibile.

-Edward?-

-Che c’è?-aveva gli occhi chiusi,un espressione rilassata sul volto.

Non ero sicura che mi stesse realmente ascoltando.

-Pensavo…Non ti viene mai voglia di abbandonare tutto?Di fuggire solo tu ed io in un luogo sperduto?-

Non rispose subito.Forse l’avevo stupito.Non era da me proporre idee così impulsive.In effetti anch’io mi stupiì di me stessa.Di solito quel compito spettava ad Alice,o al massimo a Rose,che si divertivano ad organizzare follie e per poi godersi gongolanti la mia reazione sconvolta.

-Bah e dove vorresti andare di preciso?-

-Non so,magari potremmo ritornare in Alaska..-

-Alasaka?Di nuovo?-Il solito sorriso sghembo ancora una volta tornò ad increspargli le labbra.

-Poveri pinguini...-sospirò melodrammatico.

-Smettila Edward,dico sul serio-

-Anch’io.Non posso mica permetterti di sterminare l’intera popolazione mondiale dei pinguini,senza almeno tentare di dissuaderti.-

Si,come no.I suoi occhi di topazio liquido brillavano divertiti.

-Okay se non ti andava di fare un discorso serio bastava dirmelo.-

Mi alzai dal letto infastidita.Dovevo ammettere che un po’ mi dispiaceva.

Volevo davvero cambiare aria.Il mio non era soltanto un capriccio momentaneo.

Sapevo che non avrei potuto sopportare ancora per molto l’estenuante monotonia della scuola.

Almeno non senza impazzire..Ero talmente disperata che pur di sconfiggere la noia mi mettevo a sbirciare nei pensieri dei miei compagni.Non che fosse un buon diversivo,anzi..

Le loro menti erano intrise di gelosia e di ormoni adolescenziale,le cui fantasie erotiche,purtroppo riguardavano quasi sempre i membri della nostra famiglia.

Disgustoso.I sedicenni possono essere più pervertiti di quanto si immagini..

Improvvisamente avvertiì le braccia di Edward che mi cingevano i fianchi.

Ancora una volta mi stupiì della mia reazione,o meglio della mia mancanza di reazione.Non lo sentivo più gelido come una volta.

Il suo tocco non mi faceva tremare,o almeno non a causa del freddo.

Forse era proprio quello,a differenza delle decine di cambiamenti che avevano influenzato il mio corpo dal momento della trasformazione,a rendermi maggiormente consapevole di cosa ero diventata.Non ero più umana.Ora la mia temperatura corporea era fredda come quella di un cadavere.

Le labbra di Edward si posarono sulle mie distogliendomi dai miei pensieri.

-Allora dicevamo?-Ancora una volta difronte ai suoi occhi,così dannatamente vicini ai miei,mi sentiì sciogliere,mentre mi sembrava di avvertire le gambe molli pronte allo svenimento.

-Mah,niente di importante-

-Non credo.Qualsiasi cosa che ti riguarda non è mai niente di non importante-

Sorrisi a quell’esagerazione.Ma sapevo che dietro le sue parole si celava la verità.

Edward era terribilmente infastidito dal fatto che non riuscisse a leggere i miei pensieri.

Io d’altro canto,riuscivo seppur raramente,a captare qualche suo pensiero vagante.

Lui,non lo sopportava.Anzi pareva quasi geloso.

-Beh pensavo sai..-Lasciai cadere il discorso.In fin dei conti non era poi così importante.

-Bella,Bella,-pronunciò il mio nome mimando una finta disapprovazione.-Lo sai che non ti fa bene pensare..-

-Idiota-Cercai di colpirlo,tentativo inutile tra l’altro.Anche da vampira,lui rimaneva sempre più veloce ed agile di me.

-Lo sai che sei impossibile?-

-Lo so-mi rispose sorridendo.Poggiai un'altra volta le sue labbra delicate sulle mie,per un ultimo rapido bacio prima di avviarci verso scuola.

 

Arrivammò giusto in tempo per la lezione grazie alla guida spericolta di Edward,come lui si premurò continuamente di ricordarmi.

Certe cose non sarebbero mai cambiate..

 

 

 

Frequentavamo il liceo della citta.In realtà era l’unico liceo,dato che la cittadina era troppo piccola per averne più di uno.Sembrava una Forks in miniatura,una copia del luogo dove per la prima volta c’eravamo incontrati.Nonostante fossero trascorsi molti anni,il mio cuore come quello di Edward era rimasto al paesino uggioso,dove insieme alla mia umanità,erano seppelliti i nostri ricordi.Allora ero solo una semplice umana,eppure lui,il vampiro più bello e ricercato della scuola si era innammorato di me,Bella Swan,la ragazzina goffa e cronicamente timida.

Lui aveva scelto me,ed io fin dal primo istante non avevo potuto resistergli.Appena il mio sguardo si era incontrato con quello nero ed affilato di lui,avevo saputo che la mia vita non sarebe stata più la stessa,per sempre.

 

Come al solito il nostro arrivo destò l’interesse generale.Tutti si voltarono ad osservarci,chi con ammirazione,chi con gelosia,chi con entrambe le cose assieme.

Le ragazze invidiavano il mio corpo,e soprattutto invidiavano la mia relazione con Edward.

Non potevo biasimarle.Anch’io tutt’ora non riuscivo a resistere al suo fascino.

I ragazzi invecie mi osservavo ammirati,i loro occhi che facevano letteralmente a pezzi il mio corpo,le loro menti che iniziavano a fantasticare su irritanti sogni erotici,e quasi quasi mi aspettavo di veder loro la bava alla bocca o di dovermi difendere per impedirli di violentarmi.

Naturalmente nessuno si spingeva oltre le semplici fantasie.I più coraggiosi tentavano di attaccare bottone,ma io solitamente fuggivo la conversazione,e passavo il più tempo possibile con Edward,che scoraggiava qualsiasi pretendente indesiderato.

Se nei miei confronti i ragazzi fantasticavano a briglia sciolta,le ragazze con Edward non avevano freni.I loro pensieri erano a dir poco odiosi.

Mi sforzavo di non essere gelosa,anche se a volte era impossibile.

Sopportavo ancor meno i loro pettegolezzi,la loro curiosità a dir poca morbosa.Non osavano parlarmi,fingendo disprezzo e superorità,ma appena mi voltavo iniziavano a parlottare con veemenza maniacale sui possibili segreti dei misteriosi Cullen.

-Non farci caso,sono solo invidiose…-

Edward me lo ripeteva sempre,ma io non potevo non farci caso.

Non quando le suddette ragazze immaginavano il mio Edward nudo,in strabilianti prestazione sessuali.O quando i ragazzi facevano ammirazioni apprezzate sul mio seno o sul mio fondoschiena.

Ed anche le occhiate continue e bramose,le ragazzette che ci pedinavano ignare che noi ci accorgessimo sempre della loro presenza,la curiosità con cui ci assalivano,con cui assallivano me ed Edward,neanche fossimo celebrità,o fenomeni da circo.

-Piattola ora dodici in arrivo-il sussurro di Alice mi fece venir voglia di ridere.

Lei era quella che mi capiva di più.Rose amava stare al centro dell’attenzione,per lei ottenere il compiacimento degli altri era di importanza vitale.

Una ragazzetta bionda,si avvicinò a noi.

Era solo una delle tante.Una delle ignare adolescenti che si erano perdutamente innammorate del mio ragazzo,o di Jasper anche.

-Ciao Edward-cinguettò allegramente.Edward non la degnò di una sguardo.

I suoi pensieri mi facevano venir voglia di vomitare.

-Perché non mi guarda?Non sono abbastanza carina.In fin dei conti non sono poi peggio di quella Bella.Che nome ridicolo,le si addicerebbe meglio puttana,per come se la tira si meriterebbe di peggio,neanchè fosse la regina o il papa-

Strinsi delicata la mano di Edward.Nonostante il mio aspetto fascinoso e sicuro dentro mi sentvo proprio come allora:una ragazzina,la nuova arrivata costretta sotto i riflettori altrui.

Le ignorò la nostra freddezza e continuò imperterrita.

-Allora,come mai Jasper non c’è oggi?-

-Sta male-fù la risposta laconica di Alice.

-Oh che peccato,spero non sia niente di grave-Ogni volta che parlava sbatteva gli occhi in maniera irritante.

-No,niente di grave-

-Ohhh-Ma quanto ohh poteva pronunciare in una sola conversazione?

Conoscendola forse era meglio non sapere.

Il suono della campana fortunamente pose fine a quella conversazione straziante.

 

Ci avviammò verso l’interno.Purtroppo io ed Edward avevamo un orario diverso.

Non eravamo riusciti a far combaciare per tutte le ore il nostro programma.

Per mia sfortuna oggi era proprio lunedì.Avevo dimenticato che odiavo il lunedì.

Due ore senza Edward.

Gli strinsi la mano con maggior tenacia,quasi sperando che non se ne andasse.

Lui ovviamente se ne accorse.

-Devo andare-Mugugnai un assenso,ma non mollai la presa.

-Passerà in fretta-cercò di consolarmi.Non servì a nulla.

La mia mano sembrava essersi incollata alla sua.Stavamo attirando l’attenzione.

-Eddai Bella,non fare così.Ci vediamo soltanto fra un ora-

-Sarà un ora terribile-sospirai sconfitta lasciandolo andare.

-Anche per me-

Sorprendentemente posò le sue labbra sulle mie,donandomi un rapido ma intenso bacio.

Avvertiì un coro di “ohhhh” provenienti dalle ragazze e forse anche dai ragazzi,che osservavano invidiosi la scena.

Si staccò da me con un triste sorriso,il suo profumo dolce ed irresistibile che veniva inghiottito tra la folla.Questione di secondi e la sua figura scomparì dalla mia visuale.

Ero ben consapevole di essere possessiva,ma non sopportavo allontanarmi di lui.Non sopportavo perderlo di vista,specialmente se si trovava in mezzo ad un centinaio di ragazzine scalpatanti.

Con un sospiro rassegnato mi avviai anch’io verso la mia aula.

 

Letteratura francese.Meraviglioso.

Tempo fa le lezioni su Charles Baudelaire,uno dei miei poeti preferiti,mi avrebbero come minimo riempito di entusiasmo.

Dopo però aver ascoltato per un migliaio di volte la recitazione delle poesie tratte dai “I Fiori Del Male” e dallo “Spleen di Parigi”,non potevo trovare anche quest’argomento che tanto avevo amato noioso e ripetitivo.

Il professore poi,con la sua voce piatta e monosillabica,non rendeva certamente giustizia ad una delle suoi componimenti più belli e strazanti.

 

“Quando la terra è trasformata in umida prigione,

Dove come un pipistrello la Speranza

Batte contro i muri con la sua timida ala

Picchiando la testa sui soffitti marcescenti;

 

 

Che ironia che il professore avesse scelto proprio quel pezzo in particolare.

Ora come ora rendeva perfettamente lo stato del mio animo.

Un uccellino che tenta vanamente di liberarsi dalla sia prigione,anche se in effetti il paragone con il pipistrello era molto più azzeccato.

In fin dei conti,non è forse vero che nell’ideale popolare il Vampiro veniva comunemente associato ai pipistrelli?Era divertente.Sicuramente anche Edward l’avrebbe trovato così.

Mi venne da ridere.Il professore se ne accorse.

“Signorina Swan,dato che trova così divertente il verso di Baudelaire,perché non condivide con la classe le sue opinioni.Ci dica,cosa ha voluto comunicare secondo lei il poeta,con questo pezzo in particolare?”

Un improvviso silenzio era calato.

Il professore ghignava soddisfatto,certo di avermi colta in flagrante.

“Incapacità di liberarsi,costrizione.Tutto serve a gettare l’attenzione sulla disperazione dovuta all'impossibilità di liberarsi,di fuggire.Come l’ala del pipistrello.L’ala che dovrebbe essere il simbolo supremo dell libertà,in questa caso viene descritta come timida,come incapace di offrire la liberazione che merita.Liberazione che lo stesso Baudeleire vorrebe avere.Liberarsi dal proprio tedio,dal proprio spleen,che gli impedisce di congiungersi al lato divino della propria esistenza,che tanto anela”

Il mio discorso lascio tutti ammutoliti.Non se l’aspettavano.

Solitamente non erano abituati alla studentessa che lasciava di stucco il vecchio professore.

Non me ne curai.Non mi interessavano i pensieri altrui.

-Molto…Molto bene ehm signorina Swan..Come stavo dicendo..-

E riattaccò a parlare.Il resto dell’ora passò nella più assoluta monotonia.

 

Appena avvertiì il suono della campana mi precipitai fuori dalla classe,attenta a non rivelare nulla riguardo la mia forza o la mia velocità sovrumana.

Trovai Edward ad aspettarmi,circondato da un vuoto che lo rendeva apparentemente solo,anche se al di la della barriera che lo ammantava,il resto del mondo si muoveva caotico e confusionario.

Mi abbracciò dolcemente per depormi un breve bacio sul lobo dell’orecchio.

Quel contatto mi faceva impazzire.

-Mi sei mancata-mi alitò nell’orecchio.Io affondai il viso nella sua camicia,respirando il suo magnifico profumo.Lui per me avrebbe sempre avuto un odore irresistibile.

Appena fui certa di aver riacquistato il controllo della mia voce,condivisi con lui i miei pensieri.

-Andiamocene-gli sussurrai.

-Cosa?-

-Ho detto andiamocene.Ora,adesso.Voglio andarmene-

Lui mi sorrise sghembo.Pareva divertito.

-E come mai vuoi andartene,Bella?-I suoi occhi mi fissavano curiosi.

Io non risposi,non sapendo come spiegare la mia sensazione.

-Non so-Scrollai le spalle.

Temevo che mi prendesse in giro.Non l’aveva fatto.

-La mia compagnia non ti fa affatto bene Bella.Tempo fa non avresti mai pensato una cosa del genere-mi sussurrò malizioso.

-Marinare la scuola.-

Avvertiì la sensazione delle sue labbra inclinarsi in un lieve sorriso a contatto con la mia pelle.

Mi liberai dalla sua presa e gli deposi un rapido bacio sulle labbra.

-Allora è un si?-chiesi speranzosa.

Lui sbuffò fintamente esasperato.

 

Non era stato difficile ottenere il permesso.Fortunatamente la professoressa di Edward non aveva fatto obiezioni,e la signora Miller,l’infermiera scolastica aveva rilasciato subito un certificato di malattia.La presenza di Edward naturalmente aveva influito.Esercitava un enorme potere di persuasione nei confronti delle donne.

Per un po’ avevo temuto di doverla sorreggere in caso di svenimento.

 

Andammo verso il porto.

Adoravo passeggiare a quell’ora del mattino.I ragazzi erano a scuola e gli adulti intenti a lavorare,cosicchè rimanevamo solo noi,io ed Edward e qualche coppia di vecchietti che passeggiavano mano nella mano.

Quella visione mi riempiva ogni volta di tenerezza.

Ci eravamo seduti su una panchina,un posto isolato,lontano dalle occhiate indesiderate.

Alcuni l’avrebbero trovato noioso,ma di certo grazie ad Edward non mi sarei mai potuta annoiare.

Pareva aver deciso di farmi impazzire,e in effetti ci stava riuscendo.

Con le mani mi carezzava malizioso la schiena,e le sue labbra mi baciavano con il solito tentativo di farmi perdere il controllo.Come se mi fosse rimasto un minimo d’autocontrollo.

-Non credi che stiamo dando publico spettacolo?-gli chiesi ansimante.

-Non mi interessa.Che guardino pure-

Aveva sorriso.Un sorriso che non prometteva nulla di buono.

Aveva continuato a baciarmi,a carezzarmi,a leccarmi seducente la punta delle labbra.Mi stava facendo di tutto tranne che spogliarmi,ma se avesse continuato così,forse sarei stata io a desiderare che mi strappasse i vestiti.

-Edward...-Mi sentivo un idiota.Avrei dovuto implorarlo di fermarsi.Ma lo volevo veramente?

Le sue mani continuavano a toccarmi provacanti.

Risposta:No,che non lo volevo.

Stanca di nascondere i miei imbarazzanti mugoliì di piacere,gli ero salita in braccio ed avevo iniziato a baciarlo sul collo.

Che soffrisse lui,adesso.

Mentre con una mano gli carezzavo i capelli,perennemente scompigliati,con l’altra gli slacciavo provocante il primo bottone della camicia.

-Che fai Bella…Siamo in publico-notai con piacere che era lui adesso ad essere leggermente ansimante.

Per risposta gli slacciai il secondo bottone.

-Ora te la farò pagare,Cullen-

Continuai a carezzarlo e a baciarlo per un bel po’.Intanto mi accomadavo sempre di più sopra il suo corpo,e con mio grande divertimento lui si faceva sempre più rigido ed impacciato.

Bene.

-Bella?Non credi…-un altro bacio.-..Di star esagerando?-

Mi osservava seriamente preoccupato,gli occhi da pesce lesso che parevano dovergli uscire fuori dalle orbite.

-Nah non credo proprio Cullen.Ti ho promesso che te l’avrei fatta pagare.Non posso mica arrendermi così-

E con una mossa fulminea gli avevo slacciato un altro bottone,lasciandolo a petto nudo.

Se fosse stato umano sarebbe arrossito.In effetti mi sarebbe piaciuto molto assistere.

Edward era sempre così perfetto,così controllato,che fargli perdere le staffe era un esperienza unica.Posai le mie labbra sul suo collo,ed iniziai a succhiare.

Avrebbe reagito male ad un piccolo morso?Avevo sempre desiderato farlo.

Anche se ora,forse non era il momento più opportuno.

-Bella?-mi supplicò,lui.Mmmm non adesso.Non ora che ero proprio sul più bello.

Continuai a baciarlo e premetti leggermente i miei denti sulla carne.Se ne accorse.

Mi allontanò repentinamente,una mano che si frapponeva fra noi due.Guastafesta.

-Bella?-aveva la voce spezzata.

-Allora ti arrendi Cullen?-

-Si mi arrendo,basta che la smetti-

Ero scoppiata a ridere.Avevo riso per un quarto d’ora,gustandomi appieno la sue espressione sbalordita.Non riuscivo a trattenermi.

Finito lo scoppo d’ilarità,ero stata invasa però da una vergogna dilagante.Oddio che avevamo combinato?In un luogo aperto per giunta!!

Affondai il viso nel suo petto,imbarazzata di incontrare gli sguardi di coloro che ci avevano osservato.

-Ci ha visti qualcuno?-

-Direi-Sprofondai ancora di più nel suo petto,tentando di nascondermi.

-Che figura,verremo banditi dai parchi comunali-

-Come minimo-Sorrise compiaciuto.

-È colpa tua,Cullen-

-Mia?-chiese stranulato.

-Certo,sei stato tu a cominciare-

-Bene quindi sarebbe colpa mia eh?Ricordati di dirlo quando verremo arrestati per publico oltraggio-

Oddio.Il desiderio di sprofondare si fece più forte che mai.

-È stato così orribile?-chiesi con voce timida.

Lui scoppiò a ridere.

-Ma no dai.In fin dei conti li abbiamo solo fatti divertite.Non capita mica tutti i giorni,uno spettacolo del genere-

Mi aveva scompigliato i capelli,ed anch’io poi non avevo potuto non rimanere contagiata dalla sua risata.Dopo un po’ c’eravamo alzati dalla panchina e c’eravamo allontanati.

Non c’avevano arrestato.Anche se qualche passante alzavo lo sguardo su di noi,e ci lanciava delle occhiatine furtive.L’avevamo ampiamente meritato.

 

Trascorsi il resto della mattinata con Edward,stavolta mantenendoci nell’anonimoato,limitandoci a passeggiare tranquillamente lungo la stradina del porto.

Fortunatamente il sole fioco era oscurato da grossi nube grigiaste,e non correvamo alcun rischio.

Per dei vampiri una città poco soleggiata era un dono dal cielo.

L’idea di uscire soltanto di notte mi faceva rabbrividire.

Al solito incontrammò le solite coppie di vecchietti.Anziani signore,che camminavano dolcemente poggiate alla spalla del loro ricurvo marito.

Quella vista mi commuoveva e mi riempiva di un insostenebile tenerezza,oltre che di un senso di vuota tristezza.

 

 

Una parte di me,la parte più malinconica e sensibile,invidiava quelle coppie,coppie che erano invecchiate e cresciute assieme,come a me ed Edward non sarebbe mai successo.

Condividevano i ricordi,l’infanzia dei loro bambini,bambini che noi non avremmo mai avuto.

Questa era la parte più difficile da accettare.Sapere che non sarei mai potuta diventare madre,mai avrei potuto stringere fra le braccia mio figlio.

Mi dispiaceva.Forse dispiacere era un termine troppo riduttivo,per descrivere la stretta al cuore che mi tormentava ogni volta che osservavo un bambino.

Sapevo che Edward sarebbe stato un papà meraviglioso,così dolce e gentile…

Ma sapevo anche con assoluta certezza che il mio desiderio non si sarebbe mai avverato.

Sarebbe rimasto sempre e soltanto un desiderio.Sospirai.

 

-Bella tutto bene?-Edward mi osservava premuroso.

Anche a lui,la vista di quelle coppie doveva mettere tristezza.

-Si tutto okay..Stavo solo…pensando-Cercai di mascherare il tono spezzato nella mia voce anche se sapevo che sarebbe stato inutile.

Lui mi abbracciò e non mi chiese altro.

-Ti amo Bella,lo sai vero?-

-Lo so Edward,lo so-

 

Lo baciai,ma l’improvviso squillo del cellulare di Edward distrusse quel magico momento.

Ancora non sapevo,che da li a poco,avrei dovuto affrontare i fantasmi della vecchia vita che mi ero lasciato alle spalle.

Per il momento,mi limitavo a gioire del calore del debole sole mattutino che mi rischiarava la pelle,e a conservare il sapore delle labbra di Edward che si posavano sulle mie.

 

 

 

Il titolo Spleen,reso celebre dalle opere di  Baudelaire,ignifica letteralmente”milza”

Veniva utilizzato per rappresentare la tristezza meditativa,la malinconia,il disagio esistenziale.Deriva dalla medicina greca degli umori:uno di questi era la bile,prodotta appunto dalla milza.

 

  
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