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Autore: _xwatson    03/09/2013    1 recensioni
Magnus si chiede ancora se davvero il ricordo lo ha portato a qualcosa di buono come dicono sempre nei libri e nei film. Che si può, anzi, si deve sempre imparare dal passato.
Ha solo imparato che lui va avanti. Lui va sempre avanti. Nel bene e nel male.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Memories


Miscugli di parole non dette, nel leggero freddo di una di quelle notti di primavera. Il tempo che passa, i luoghi che cambiano, le persone, il mondo.
 
Una città incrostata di sporco e carbone, carrozze, cavalli, abiti enormi e ingombranti, capelli buffi a cilindro.
Londra.
Una città di magia, una città con quel che nell’aria che ti fa credere di poter vedere spuntare fuori uno Shadowhunters, uno Stregone, un vampiro, un demone o qualsiasi altro essere dal lurido vicolo che hai davanti a te.
Una città piena di guai, una città di feste, una città con un’atmosfera che sai per certo che non dimenticherai mai.
Una città senza bugie, senza facciate a mascherarla. Una città vera.
 
Occhi di gatto che perlustrano il salone da ballo, per poi tornare a riguardare la città oltre il balcone, occhi attenti che in un primo momento vedono l’Indonesia della sua infanzia, poi passano alla Spagna, alla Russia, all’Italia, alla vecchia indimenticabile Londra dell’Ottocento, alla sua Brooklyn di ora.
Occhi che hanno visto il passato, il presente e che forse sono diventati abbastanza svegli per riuscire a capire qualcosa anche del futuro. Chissà.
 
Magnus si chiede ancora se davvero il ricordo lo ha portato a qualcosa di buono come dicono sempre nei libri e nei film. Che si può, anzi, si deve sempre imparare dal passato.
Ha solo imparato che lui va avanti. Lui va sempre avanti. Nel bene e nel male.
Però una cosa è vera. Il ricordo rimane. Un peso sullo stomaco che riemerge nelle giornate scure dove il sole non accenna a uscire dalla sua casa dietro le nuvole. Ed è brutto. Una cosa che Magnus sente come il bisogno di dover scacciare, ma non per sempre, perché anche lui, senza ricordi, non sarebbe nulla.
 
All’improvviso Magnus sentì la serratura del suo loft scattare, e girò di scatto la testa. Alec era appena entrato, con una faccia lugubre come sempre, ultimamente, e non si era ancora accorto di essere osservato.
Lo stregone si schiarì la voce, e vide Alec girarsi verso di lui, un secondo prima che i loro sguardi si incrociassero.
Il ragazzo tentò debolmente di fare un sorriso, per poi rinunciare subito dopo. Magnus sospirò, si alzò in piedi e aprì le braccia, coinvolgendo Alec in un abbraccio stretto di cui era sicuro che entrambi avessero bisogno.
Si perse nel suo profumo -qualcosa di simile al sandalo, in effetti- e sfregò il viso contro la sua spalla, lasciando scie di glitter sulla maglietta grigia, ma in quel momento non importava a nessuno.
Magnus realizzò con amara ironia che non era l’unico ad essere sopraffatto dai ricordi, e che sempre i ricordi non possono essere distrutti. Possono essere sopraffatti, accantonati, dimenticati, rinchiusi, ma prima o poi ritornano, e forse non è necessariamente un male.
I ricordi ci dicono, ci ricordano, appunto, che siamo umani, nonostante tutto, che proviamo delle emozioni, tutti: vampiri, lupi, stregoni, Nephilim… Forse non le fate, ma Magnus non ne era ancora propriamente convinto, neanche dopo ottocento anni.
Alec lo trascinò sul letto e, un secondo dopo che Magnus si fu steso, si rannicchiò sul suo petto, la testa appoggiata alla sua spalla e gli occhi chiusi.
Magnus lo osservò un secondo, gli posò un bacio sui capelli neri e, mentre sentiva il suo respiro farsi lentamente regolare, lo strinse a sé, cercando di fare il possibile per non svegliarlo.
Per un momento si chiese se era quello l’amore: cercare di svegliarsi dal brutto sogno di una vita che in un determinato momento non ci piace, e riuscirci solo quando si è fra le braccia di chi amiamo.
Chiuse gli occhi, cercando ancora una volta di accantonare qualsiasi ricordo gli passasse per la testa, e concentrandosi unicamente sul ragazzo che aveva così vicino a sé. Gli era più facile, con Alec vicino, dimenticare qualunque cosa di qualsiasi periodo e pensare solo al presente.
I ricordi c’erano sempre, certo, ma adesso c’era lui a scacciarli via, come faceva con i demoni, anche se al momento non ne era consapevole.
Magnus sorrise; era certo di star pensando solo ad Alec, mentre chiudeva gli occhi.




Ave
Salute a tutti! Non so perchè mi è venuta da scrivere questa OS, che come sempre assomiglia di più a una flashfic ma sfora ogni santissima volta le 500 parole, ma, boh, non penso che mi passerà mai l'ispirazione per qualsiasi cosa riguardi minimamente Shadowhunters, quindi probabilmente dovrete sopportarmi in questo fandom a vita MUAHAHA
No, okay, basta, andiamo avanti. Se vi va, lasciatemi una recensione giusto per dirmi cosa ne pensate, anche se le mie storie come sempre sono brevi ahaha
Già che ci sono, e non ho niente da fare oltre che a mettere in ripetizione sull'Ipod Heart by heart di Demi e When the darkness comes, e queste due canzone mi deprimono perchè mi fanno venire voglia di vedere un'altra volta shadowhunters, metto qua i link di altre mie storie, nel caso non aveste nulla da fare e vi venisse voglia di leggere qualche scemenza lol

Black Sheep
Colour
This is me (questa in realtà è una crossover tra Harry Potter e One Direction, e per quanto loro mi stiano deludendo la storia l'ho già iniziata)
Au revoir!
Giada
   
 
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