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Autore: Flame Ettard    03/09/2013    3 recensioni
[RanTaku] {Happy RanTaku Day!}
"Shindou si ricompose, senza cancellare dal volto quel sorriso. –Kirino. Almeno tu, ci saresti dovuto essere, nella squadra.-
Kirino scosse la testa.
-Alla fine, non importa, Shindou.-
Gli rivolse un nuovo sorriso.
-Ci sarò sempre per te, come ci sono sempre stato. E ci sono sempre.-"
Dedicata a Tala, a cui ieri sera ho fatto prendere uno spavento pazzesco, ahaha. Scusami ancora! Spero ti piaccia!
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Will your moaning figure continue to walk towards a smile? I want to try to believe it
Look at me 
Even though this is a tiny world, why is it too big for my hands? 
Even though this is an endless world, why is it too small for my hands? (…)
Even though this is a tiny world, why is your breast swelling with hope?
Even though this is an endless world, why don't you have any hope? (…)
Hey, under this annoying moonlight I want to laugh together  with you"




Shindou uscì in fretta dal portone principale della scuola, cercando di non venir inghiottito dalla folla degli studenti ammassati che si spingevano per fuggire da quella tortura infernale il prima possibile.
Per tutto il giorno si era trovato ad indossare, e avrebbe continuato a farlo sicuramente, quella smorfia fredda e insoddisfatta assieme a quella fronte lievemente aggrottata, che da un po’ di tempo a questa parte lo accompagnava sempre.
Doveva essere stato da quando solo lui, Tenma e Tsurugi erano finiti nell’ Inazuma Japan assiene a quegli altri membri incapaci.
Shindou non s’era dato mai pace, aveva continuato a cercare di parlare con l’allenatore o gli altri adulti, ma niente. Nessuno ne aveva voluto sapere.
Tutti che confidavano in quello strambo allenatore spuntato fuori dal nulla.
Shindou era perennemente arrabbiato.
Perché in un momento del genere? Perché l’allenatore voleva che perdessero? Perché quei membri?
E soprattutto, perché tra quei membri non c’era…
-Shindou!-
Shindou si voltò appena prima di uscire dal cancello della scuola.
Un ragazzo dai capelli rosa, legati in due codini, gli sorrideva coi suoi occhi azzurri, e agitava la mano per farsi notare da lui, mentre gli veniva incontro.
Shindou abbozzò un sorriso.
-Kirino!-
-Ti va un gelato, Shindou?-

A prima vista forse non lo era, ma quella panchina in quel parchetto deserto era davvero comoda.
Comoda nel senso che da lì non passava mai nessuno. Si poteva stare tranquilli, senza bambini che urlano  o adulti che corrono da una parte all’altra.
Spesso quella panchina e quel parchetto erano stati il mondo di Shindou e Kirino, da piccoli.
Era felice di poter dare a quel posto ancora una chance.
Perché poi perchè per quel pacchetto oltre a loro non passasse nessuno, quello era un mistero.
Ogni tanto gli piaceva pensare che il resto della città volesse lasciar loro un po’ di tempo per sfogare loro due da soli rabbia,tristezza o felicità.
Shindou però sapeva che era un pensiero stupido.
-Allora? La squadra?-
Azzardò Kirino, mentre si leccava via dalle labbra i rimasugli del gelato alla fragola appena finito.
-…-
Shindou si rabbuiò.
Lui, invece, il suo gelato non l’aveva nemmeno toccato.
-…Sono degli incapaci. Non sanno fare nulla. Non sanno nemmeno fare un semplice passaggio.-
Sospirò. Sembrava davvero sul depresso/disperato.
-…- Kirino sospirò a sua volta, condividendo le emozioni dell’amico.
Era triste come cosa, in effetti. Erano arrivati fin lì per farsi sconfiggere. E nel caso di Kirino, anche per farsi rimpiazzare.
-Non ci pensare, Shindou. C’è sempre una speranza, no?-
Il castano si voltò a guardare l’amico d’infanzia. –Una speranza? Non c’è speranza. Sono dei falliti. Non si potrà mai ricavare niente da gente del genere.-
-“Anche se questo mondo non ha fine, perché non hai alcuna speranza?”-
-Eh?-
Kirino sorrise.
-Era la canzone che componesti. Ci riadattasti anche un testo sopra. Ti ricordi? La tua prima canzone.-
Shindou sussultò. Fissava Kirino, quasi incredulo. Per poco i suoi occhi non divennero lucidi.
Se la ricordava. Si ricordava quella canzone.
E pensare che era passato tanto.
Shindou aveva sempre avuto un talento naturale.
Sin da piccolo aveva scritto canzoni.
Quella era stata la prima. L’aveva fatta sentire a Kirino per prima.
Gli era piaciuta un sacco, allora.
Non avrebbe mai pensato, però, che se la sarebbe ricordata.
Shindou si ricompose, abbozzando appena un sorriso.
-Ma quella canzone non diceva anche “Anche se questo mondo è così piccolo, perché il tuo cuore si sta gonfiando di speranza?” ?-
Il sorriso di Kirino si allargò.
-Shindou, non è colpa mia se scrivi canzoni i cui versi si contraddicono a vicenda!-
-Cosa? Ma avevo sei anni!-
-A maggior ragione! Eri davvero un bimbo volubile, eh?-
-…-
Le sopracciglia di Shindou si alzarono, mentre una strana smorfia trattenuta si formava sul suo volto.
Fece appena in tempo a mettersi una mano davanti alle labbra, prima di lasciarsi scappare uno “Pffffft!”
Risero.
Scoppiarono a ridere.
Il castano smise di trattenere quella smorfia che si rivelò nient’altro che un sorriso, e il ragazzo dai capelli rosa si accodò alla sua risata.
Dopo tanto, stava ridendo.
Shindou stava ridendo, ed era solo grazie a Kirino.
L’ansia, la paura, la rabbia.
Tutto era sparito in quella comune risata sinceramente divertita.
Risero per un bel po’, poi le loro gole cominciarono a seccarsi e a cercare aria, e smisero di ridere, ancora col sorriso sulle labbra, asciugandosi dagli occhi le lacrime che erano venute a loro per le risate.
Shindou si ricompose, senza cancellare dal volto quel sorriso. –Kirino. Almeno tu, ci saresti dovuto essere, nella squadra.-
Kirino scosse la testa.
-Alla fine, non importa, Shindou.-
Gli rivolse un nuovo sorriso.
-Ci sarò sempre per te, come ci sono sempre stato. E ci sono sempre.-
Il ragazzo dai capelli rosa gli lasciò un bacio sulla fronte.
Shindou arrossì.
-S-Si. Grazie di cuore, Kirino.-
-Shindou.-
-Si?-
-Rimaniamo insieme? Per tutta la vita, intendo.-
Le gote di Shindou si arrossarono ancora di più.-Ki...Kirino…? Intendi…?-
Kirino annuì energicamente.
-…-
Il castano contemplò il volto di Kirino.
Alla fine, gli erano davvero venute le lacrime agli occhi.
-Si.- Mormorò Shindou, lasciando che una lacrima gli attraversasse il viso. –Si sta bene qui con te, Kirino.-


Il gelato di Shindou era ormai a terra, senza essere nemmeno stato toccato.
Erano attaccati l’uno alle labbra dell’altro.
Sembravano quasi non potersi staccare.
Era un amore silenzioso, che non dava fastidio a nessuno, come quel parchetto e quella panchina abbandonati da tutto e tutti.

Come quella canzone che solo loro ricordavano, che solo nelle loro menti risuonava.
All’unisono.





----------------------------- At the end of the nightmare-----------------------------
Yo!
Comincio a pensare che questo “At the end of the nightmare” sia un po’ troppo macabro al posto di “Note dell’autrice”, ahahah---
Buon RanTaku Day, anche se mentre scrivo è solo il primo settembre--- Oh beh.
Questa fic è dedicata alla cara Tala. Non posso linkarvi il suo profilo perché non è su EFP. Non è proprio italiana, lol--- Ma lo studia. Mentre scrivevo avevo paura che non potesse capire quello che scrivo, però mi ha assicurato che legge libri in italiano e quindi poi mi sono decisa a scrivere come scrivo di solito---
Il titolo è proprio in francese perché lei parla francese, eheh. (Se il titolo è sbagliato grammaticalmente non mi uccidete, non ho mai studiato francese in vita mia---)
Spero ti sia piaciuta, Tala, perché io sono abbastanza soddisfatta di quello che è venuto fuori! (Abbastanza è una parola grossa, ahahah) Beh, ad ogni modo non potevo non ricambiare dopo che mi hai disegnato quel Sakuma meraviglioso asdfghjkl---
Beh, bando alle ciance e parliamo di questa shot.
E’ piuttosto dolce, vero? Non scrivo spesso cose dolci---
E’ una delle poche che non ho scritto di notte (lol). E’anche la priam che srivo sulla RanTaku,nonostante questa sia stata la mia prima OTP di Go.
So inoltre che molti per questo giorno avrebbero preso il tema della separazione di Shindou e Kirino (credo), ma a me non è fregato nulla e ho scritto comunque perché all’ispirazione non si comanda. (?)
La canzone che ho improvvisamente fatto diventare di Shindou (lol) è “Modokashii Sekai no Ue de” di Makino Yui. E’ la seconda ending di Welcome to the NHK, per chi lo conosce. E’ una canzone che trovo stupenda e rilassante. Anche la piano version è fantastica.
Beh, non vi annoio oltre!
Alla prossima!
-Saw
   
 
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