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Autore: Sery_2000    03/09/2013    3 recensioni
"Alzai lo sguardo senza proferire parola.
Avrebbero creduto alla mia storia?
Avrebbero potuto, avrebbero tentato di capirmi?
O avrebbero riso di me in mondovisione?
Tutti loro volevano sapere la verità.
La verità."
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Blaineley, Heather, Josh | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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“Bentornati a 'Caccia alle celebrità', l'unico programma che soddisfa la vostra (e la nostra) sete di scoop!” annunciarono Josh e Blaineley in coro.
Il pubblico batté le mani entusiasta alla vista dell'insegna con su scritto “applausi” illuminarsi di verde.
“Non perdiamo tempo in chiacchere inutili a partiamo subito col presentare il primo ospite di oggi!” continuò la biondina portandosi le mani sui fianchi.
“E' conosciuta come la calcolatrice del reality, come la regina del male, nonché come la ragazza col cuore di ghiaccio! Avete capito bene, pubblico a casa e in studio, ecco a voi... Heather Wilson!”
Una seconda acclamazione riempì l'aria rendendomi ancora più nervosa di quanto ero già: il mondo intero stava attendendo la mia entrata, le telecamere erano pronte a fare un primo piano del mio viso e a riprendere ogni mia singola mossa.
Perché ero li? Perché diavolo accettai di essere l'ospite d'onore della puntata?
Sospirai entrando in apnea per l'agitazione: ero nervosa come mai prima d'ora.
Io, la vincitrice della terza stagione del reality, avevo il timore di rendermi ridicola difronte al mondo intero.
Io, la cattiva, avevo paura di apparire stupida agli occhi della gente.
Io, Heather, non avrei mai voluto essere li.
Presi un respiro profondo e mi feci avanti. Attraversai la sala sorridendo, avrei riacquistato il coraggio una volta risposto ai saluti amichevoli delle persone che erano in quella sala solo per me. Grazie alle uniche persone che forse mi amavano per quello che ero.
Ma mi resi conto troppo tardi che solo metà del pubblico gradiva la mia presenza.
I miei occhi, invece di incrociare lo sguardo dei miei fan, si imbattevano in quello di coloro che mi avrebbero voluto morta.
Mi accomodai sulla poltroncina rossa continuando a fissare il pavimento, che rifletteva impeccabilmente il mio viso tinto di rosso dalla vergogna. Solo all'ultimo secondo risposi al saluto di Blaineley e Josh.
Ero cambiata molto dall'incidente con la lava: la vecchia Heather, quella malefica, aveva lasciato un vuoto dentro di me che nessuno sarebbe riuscito a colmare, a riempire.
Tanto meno quel milioncino per cui avevo lottato.
“Allora, Heather...” disse con un sorriso – finto - a trentadue denti Blaineley
“Hai perso i tuoi bellissimi capelli, ti sei sottoposta a sfide orribili e disgustose, hai cantato ogni volta che ti veniva chiesto e infine hai rifiutato l'amore del latin lover per quel milione di dollari. Una sola domanda continua a tormentare le nostre menti: perché?”
continuò Josh.
“A cosa ti servono tutti quei soldi?”
Alzai lo sguardo senza proferire parola.
Avrebbero creduto alla mia storia?
Avrebbero potuto, avrebbero tentato di capirmi?
O avrebbero riso di me in mondovisione?
Tutti loro volevano sapere la verità.
La verità.

Perché avevo fatto il provino per quello stupido reality?
Ovvio, per vincere il premio in palio.
E in cosa avrei speso quei soldi? Scarpe? Vestiti? Gioielli? No...
Nulla di tutto questo.

Tutto iniziò quella stupida mattina di novembre.
Ero andata dal dottore per effettuare l'ennesimo esame del sangue. Il dottor. Nelson si occupava di me da quando io e la mia famiglia venimmo a conoscenza della malattia di cui ero affetta.
Ogni volta che entravo nel suo studio medico prendeva in mano le mie cartelle cliniche, leggeva velocemente i risultati dei miei esami e ci fissava un appuntamento per il mese dopo per il successivo controllo; ma quel giorno andò tutto diversamente.
Dopo aver letto i contenuti di quel resoconto mi guardò per una decina di secondi senza dire nulla. Si tolse gli occhiali, sospirò e mi disse di sedermi.
Obbedii.
“Signorina Wilson... Credo che non riuscirà mai a diventare una principessa...”
Sorrisi divertita.
Quando da piccola andavo a farmi fare gli esami il signor Nelson per distrarmi dall'ago che inserivano nel mio braccio mi chiedeva cosa sarei voluta diventare da grande, e io, da bambina che ero, gli rispondevo che volevo diventare una principessa.
“Beh, ho 16 anni Dottor. Nelson, avevo realizzato anni fa che non sarei mai diventata una principessa!”
Aspettai a lungo una sua battuta, ma l'unica risposta che mi venne data fu un uno sguardo triste, addolorato.
“Heather... Le rimangono pochi anni di vita. La sua malattia sta peggiorando... E non so dirle quanto tempo le rimane...”
nell'esatto momento in cui finì la frase mi sentii mancare l'aria.
Sarei morta.
Non avrei mai finito il college, non mi sarei mai sposata, non avrei mai avuto dei figli e non mi sarei mai sentita chiamare “nonna”.
Il mondo in cui ero cresciuta mi era caduto addosso. Non sarei mai riuscita a permettermi la cura.
Io, Heather Wilson, sarei morta di cancro.
Quel pomeriggio tornai a casa distrutta, mi chiusi in camera mia dove rimasi per tutto il giorno.
Piansi, piansi come mai prima d'ora.
Sarei potuta morire da un momento all'altro, e non sarei mai riuscita a dire ai miei la verità.
La verità... Sempre lei.
Lavoravano come schiavi da una vita solo per riuscire a pagarmi gli studi e io non avevo mai fatto nulla per loro.
Mai una carezza, un abbraccio, nemmeno un “grazie” da parte mia fu rivolto a loro. Li amavo troppo per rovinargli per l'ennesima volta la vita.
Decisi che sarei uscita da quella situazione da sola. Avrei trovato un lavoro e coi soldi risparmiati sarei riuscita a pagare le cure necessarie.
Mi servivano un mucchio di soldi, e in fretta...
Accesi la tv esausta e fu allora che la vidi.
Non lo ammetterò mai, ma devo solo a Chris McClane la mia vittoria.
Appena vidi la pubblicità del suo nuovo reality capii che era stato il destino a darmi un segno: sarei diventata una concorrente di quello show, avrei vinto e avrei messo fine a tutto il mio dolore.
Ed eccomi la, tre anni dopo, su quel vulcano; a lottare contro Alejandro Burromuerto: l'unico ragazzo che sia riuscito a tenermi testa in ogni sfida.
Rivedo la scena nella mia testa: io ansimante a terra e lui, con le braccia in alto con in mano il manichino che gli avrebbe donato la vittoria.
Pochi secondi dopo fui costretta a scegliere fra il suo amore e fra la mia guarigione.
Io lo amavo, avrei voluto passare la mia vita con lui.
Era la mia aria, il mio sole, la mia anima, il mio mondo.
Nessuno mi aveva fatto provare quella strana sensazione prima d'ora... Quella cosa che ti fa battere il cuore all'impazzata, che ti provoca agitazione ogni volta che incroci il tuo sguardo col suo, quell'emozione che ti riempie di farfalle lo stomaco. L'amore.
Quei soldi mi servivano per curarmi... Ma nel caso non fossero bastati, o se l'operazione fosse andata male?
Se fossi morta...?
Come sarebbe stato Alejandro? Volevo veramente correre il rischio di rovinare la vita ad un'altra persona?
No, non mi sarei permessa di fargli del male, non alla persona che amavo... Non alla persona che amo.
Lo ingannai. Lo spinsi giù da quel vulcano, vincendo così il reality.
Quei soldi erano miei. Sarei riuscita a curarmi... Ma ero veramente fiera di quello che avevo appena fatto?
Settimane dopo venni a sapere che Alejandro era stato vittima di un incidente durante l'eruzione del vulcano: la lava lo aveva ridotto male.
Così male che decisi che la mia vincita l'avrei spesa per curarlo.
Ho pagato perché lo curassero, e ora si trova in ospedale... E sono felice così.
Lui è vivo, sta bene e presto si dimetterà: non mi importa se io potrei morire da un giorno all'altro.
Il cancro sarà per sempre parte di me, o almeno fino al giorno in cui non mi toglierà la vita.

“Vedi, Josh...” dissi guardando un punto vuoto della stanza.
“Quei soldi sono stati spesi giustamente: l'azione che ho fatto mi ha resa... Più viva che mai.”
Sorrisi dolcemente, immaginando Alejandro in ospedale davanti alla tv guardare questo programma con in mano i pochi appunti che gli ho lasciato la mattina in cui avevo donato i soldi.

 

"Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare.
Mi dispiace essere stata così egoista.
Mi dispiace di non averti mai detto la verità...
La verità... La verità è che...
Io ti amo, Alejandro, e lo farò anche dopo aver lasciato questo mondo.
Addio, amore mio,
tu sei l'unica ragione per cui sono ancora in vita.

Tua (per sempre) Heather.”

  
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