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Autore: Ndra    03/09/2013    3 recensioni
Non ho potuto fare niente.
Ho dovuto sottostare al governo senza esitare, senza contrastare gli ordini.
E’ vero, il presidente Snow mi ha fatto diventare importante, di successo.
Adesso chi non conosce Caesar Flickermark?
Ma così ha fatto sì che io diventassi suo schiavo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caesar Flickerman, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo osservo.
Osservo il ragazzo biondo, con quegli occhi che iniziano ad assumere tonalità diverse, contrastanti rispetto all’aspetto che avevano prima.
Osservo il suo sguardo cambiato.
E sono costretto a far finta di nulla, a parlare tranquillamente con lui, pur essendo consapevole di quanto sia  cambiato.

Lo rivedo durante i settantaquattresimi Hunger Games, con quel sorriso capace di metter allegria a tutti, con quei suoi modi di agire così  divertenti.
-Dimmi profumo ancora di rose, Caesar?- mi disse durante l’ intervista, scherzando.
 L’ intervista continuò con stupide battutine, ma ad un certo punto gli chiesi se avesse una ragazza a casa, e lo incoraggiai dicendogli di vincere per lei.Ma lui disse che non sarebbe stato possibile.
- Perché?- gli domandai.
 E, ancora adesso, nella mia testa risuonano quelle parole così sincere.
-  Perché lei è venuta qui con me. – 
Mentre le pronunciava i suoi occhi assunsero il tipico sguardo di chi è innamorato. Mi era già chiaro il suo piano: fare di tutto per salvare Katniss. 





So quello che il Governo sta facendo a lui, so quello che sta patendo.
E riesco a vedere nei suoi occhi, prima così vivaci, così sinceri, odio.
Odio nei confronti dell’unica persona che ha amato.
Riesco a vedere la consapevolezza che si fa strada dentro il suo corpo.
Una consapevolezza sbagliata, che gli hanno imposto.
La consapevolezza che Katniss voglia e  abbia voluto ucciderlo, mentre tutti sappiamo 
che si è messa contro Snow per salvarlo.
Ricordo quando venne imprigionato subito dopo l’ interruzione dei settantacinquesimi Hunger Games, il suo volto sconvolto, le sue gambe tremanti, ed io che facendo finta di nulla dovetti intervistarlo, mettendolo ancora di più contro Katniss.

“ E’ stata lei a fare esplodere il campo di forza contro l’ arena, Peeta.”
“E’ stata un’ azione sospetta, come se lei facesse parte del piano dei ribelli fin dall’ inizio.”



Anche adesso sento il suo dolore a causa degli aghi inseguitori, e la sua sofferenza quando gli viene fatto credere che Katniss sia  un ibrido.
Ricordo le pene che ha dovuto subire e che sta subendo davanti ai miei occhi omertosi. 
I miei occhi che non hanno mai avuto un colore preciso.
Che sono stati gialli, rossi, verdi, blu, come i miei capelli d’altronde.
Ho quasi dimenticato in realtà che colore fossero.
Perché Capitol City e Snow, mi hanno fatto diventare un simbolo della crescita, della ricchezza e del progresso di questa città.
Mi hanno fatto diventare famoso, rispettato da tutti grazie al mio carisma illimitato e alla mia disinvoltura ogni qual volta mi presento in pubblico.
Ma non mi hanno dato solo fama e soldi, mi hanno anche fatto diventare inevitabilmente loro complice.
E loro schiavo.
Perché i miei occhi, gli stessi che adoro cambiare avvalendomi delle lenti a contatto e  adornare con piccoli tatuaggi, hanno visto tutto quello che non avrebbero dovuto vedere.
Ho conosciuto i concorrenti, ho vinto e perso con loro.
Ho giocato con loro, ho sofferto quando sono morti, anche se ho sempre saputo che era inevitabile.
Ma nessuno lo ha mai capito, perché io sono un abitante di Capitol City e avrei dovuto godere della loro morte, e divertirmi nel guardare i loro sguardi persi e impauriti.
Io, adesso, sto soffrendo con quel povero ragazzo che non ha mai commesso errori, quel ragazzo buono come il pane.
E, anche adesso, mi sento con i polsi legati,perché sono un codardo.
Ho paura di ribellarmi, ho paura di contrastare il governo.
Perché io sono una pedina dei loro giochi, e loro mi manovrano come vogliono.
Dietro i miei denti colorati, finti anch’essi, aperti in un sorriso a trecentosessanta gradi, celo un misto tra tristezza e odio.
E’ un rapporto complicato il mio con il Governo.
Li odio perché mi hanno appeso dei fili che possono anche tagliare, perché sono come burattinai, ma li ammiro perché senza di loro  non sarei stato nessuno.

Ciao a tutti!
Non so come mi sia venuta in mente l'idea di Caesar vittima, che si affeziona ai tributi e che soffre con loro, quindi non esitate a dirmi i vostri pareri, soprattutto negativi, perchè a dir la verità non sono tanto sicura di questa one shot! Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio :)



  
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