03/09/2013
2 recensioniOdiavo con tutta me stessa quella sveglia, avrei voluto prenderla e buttarla nel cestino. Quel suono assordante ogni mattina mi faceva capire che stava iniziando un altro giorno, un giorno altrettanto noioso come lo è sempre stato. Era strano andare in cucina e non trovare i miei genitori li, che mi davano il buongiorno, ma era una cosa che prima o poi doveva capitare. Con il lavoro e un aiuto dei miei genitori ero riuscita a trovare una piccola casetta, non era una villa ma era il giusto necessario e io non mi ero mai lamentata su questo. Solo che da quando vivevo da sola, la casa era vuota e questo mi portava un po’ di nostalgia. Mi mancava sentire mia madre urlare dal piano di sotto “RACHEL MUOVI QUELLE CHIAPPE E VAI A LAVORO! “ riuscivo a svegliarmi sempre con il sorriso sulla faccia, era il suo modo di svegliarmi e io lo adoravo. Essere andata via di casa e vivere da sola avendo 19 anni mi ha fatto capire come funziona la vita, cosa bisogna fare, insomma mi sta aiutando a crescere.
Ed eccomi qui in una delle tante giornate dove mal volentieri mi alzo dal letto per dirigermi in bagno, passando davanti allo specchio mi soffermo sulla mia immagine. Detestavo il mio corpo, non avevo nessuna forma. Di me adoravo solo i miei lunghi capelli castani niente di più. Guardai la mia faccia per un secondo, feci un lungo sospiro e mi diressi in bagno.
Chiusi la porta di casa a chiave. Il tempo non era uno dei migliori anche se era ancora Settembre un celo nuvoloso ricopriva tutta Londra. Incominciai a incamminarmi verso il bar in cui lavoravo, non era molto lontano bastavano 10 minuti. In lontananza vedevo già il bar un po’ affollato, capii che dovevo muovermi o il capo mi avrebbe cacciata via. Entrai più veloce che potei , misi il grembiule e mi diressi dietro il bancone.
“Alla fine ce l’hai fatta!”
Ci mancava solo lei, la mia collega Olly. Una delle persone più meschine del pianeta. Capelli lunghi e neri labbra color fuoco e tette enormi che lei faceva notare indossando magliette scollate, molto scollate.
La miglior cosa che potevo fare era ignorarla so che a lei bruciava quindi per me era la miglior tattica.
“Ehi bellissima” alzai il volto e vidi due occhi che mi guardavano, un sorriso malizioso, capelli neri e pelle leggermente scura.
“ Si?” Ero tutto quello che potevo dire, era si un bel ragazzo, ma uno che sicuramente se la tirava.
“Come va?”
“Scusa ma ci conosciamo?”
“No, ma mi piacerebbe molto conoscerti, sei veramente un bel bocconcino”
Non risposi a quella domanda, da quello che notai si girò verso i suoi amici che ridevano, capii che per lui era uno dei tanti modi per rimorchiare.
“ Allora quand’è che usciamo insieme ? “
“ Te ne vai?”
“ Come siamo dolci oggi eh?”
Fu un gesto automatico, presi la bottiglia d’acqua che era vicino a me e gliela versai addosso. I suoi amici non smettevano di ridere, lui era scioccato, la gente del locale altrettanto. Presi la borsa e la giacca e uscii dal bar. Quelo che aveva fatto non andava bene perchè sapevo che mi ero licenziata da sola.
SPAZIO A ME
Eccomi con il primo capitolo, avevo qualche idea in testa e così ho incominciato a scrivere. Cosa ne pensate, recensite :)