This is not an epic battle

Il sole di questa mattina è strano.

Quasi… fuori posto, se così si può dire.

Niente calore, niente colori aranciati. Nemmeno.uno.schifosissimo.raggio.

C’è solo una strana luce grigiastra, che illumina un po’ tutto, strappando ai legittimi proprietari il poco colore di cui sono dotati.

Alberi, cielo. Persino i nostri vestiti sono opachi, scoloriti.

Mi guardo intorno e mi chiedo se anche i suoi occhi avranno quel colore, quando avrà la forza di aprirli. Oh, in realtà mi chiedo molte cose, ma per il momento è meglio formulare un pensiero alla volta. Come se fosse facile…

Inoltre, il vento ha cominciato a soffiare. Odio il vento. Lo odio ogni volta che lo sento insinuarsi nei miei capelli, tra gli abiti, sul viso. Non c’è un perché, lo odio e basta. O forse un perché c’è, ma sarebbe troppo complicato da spiegare. O forse non lo è?

Sbuffo, e rido. Penso che ogni volta che in vita mia ho sentito il vento soffiare così forte come in questo momento, questi mi ha sempre strappato via qualcosa, o qualcuno. Dipendeva dalle situazioni, come tutto nella vita.

C’era vento, quando mia madre è morta.

C’era vento, quando Ino mi ha gridato tutto il suo disprezzo contro.

C’era vento, quando Sasuke mi ha spezzato il cuore per la prima volta.

C’è vento, mentre stringo il corpo di Naruto. Morto? Non lo so ancora.

Mi chiedo se la battaglia contro quel maledetto vento la vincerò io, stavolta, o se quel bastardo riuscirà a portarmi via qualche altra cosa. Tirando le somme, sono sopravvissuta alla morte di mia madre, alla fine di quella che è stata la mia amicizia più sincera, all’abbandono del mio primo sciocco amore. E Naruto? Sopravvivrò a lui? Io credo di no.

Beh, forse sì, se non fosse per quel maledetto buco nella pancia. Sasuke non ci va mai leggero, proprio no. E’ sempre stato così, Sasuke. Niente mezze misure. E dire che criticava sempre Naruto per quel suo modo di fare, che non ammetteva repliche, senza sapere che in fondo loro erano sempre stati uguali. Forse lo sapeva, e continuava a criticarlo così, per abitudine. Ma lo sapeva, Sasuke, che ogni sua parola tagliente, ogni suo commento sprezzante, erano sempre stati peggio di ogni ferita inflitta casualmente durante un allenamento, di ogni goccia di sangue persa in battaglia? No, questo Sasuke lo ignorava, perché Sasuke era fatto così.

Pensava solo a se stesso, Sasuke.

Naruto invece ha sempre pensato troppo agli altri.

Salverò Sasuke, no, basta Naruto, così moriremo, cosa dici Sakura, Sasuke è sempre lo stesso bastardo, ciao Sasuke, è da tanto che non ci vediamo, ti salverò Sasuke, torna indietro Sasuke!

Sasuke, Sasuke, Sasuke…

Cosa hai ottenuto, eh, Naruto?

Solo sangue che schizza da tutto il tuo corpo, il tuo migliore amico che ti volta le spalle e il Kyuubi che ormai non ti risponde più. Ti ha tradito anche lei, Naruto. Ad uno ad uno ti hanno tradito tutti, e tu non te ne sei neanche accorto. Ma io non ti ho tradito. Io sono qui, e ti stringo. Oppure ti ho tradito anche io, che ti ho ignorato per tutti questi anni, e che adesso non riesco a richiamare nemmeno il chakra per curarci? Ah, se fossi sveglio mi diresti che sono una stupida a pensare queste cose. Sì, sì, lo diresti, e io ci crederei, e continueremo quella farsa che è diventata la nostra vita.

Dov’è l’azzurro dei tuoi occhi, Naruto? Qui vedo solo grigio, e soffoco… soffoco.

E’ passato del tempo.

Lo so perché Naruto ha aperto gli occhi.

E sono azzurri.

Niente grigio, e io riprendo faticosamente a respirare.

Si è esaltato tutto quando ha scoperto che lo stavo abbracciando. Il solito idiota.

Adesso mi stringe la mano, mentre io non riesco a distogliere lo sguardo da quell’azzurro così accecante, che mi attira come una calamita. Chissà che strani pensieri si starà facendo, quella testa quadra. Penserà che sono felice di vederlo vivo, e lo sono perché, per la sua mente contorta, magari provo qualcosa per lui.

Penso che in fondo non mi dispiacerebbe se lui lo credesse. Ah, Sakura, sono cambiate tante cose, vero? Non so perché, ma mi ritrovo a desiderare che lui schiuda le labbra e mi chiami, che dica qualcosa. Qualunque cosa, anche la cazzata più grande. So solo che voglio sentire la sua voce.

Il mio corpo non ha neanche più sangue da perdere. Forse è per questo che mi vengono in mente questi pensieri stupidi. Sì, sarà per questo.

Sento il mio ventre tremare. Oh, è Naruto che ride. Ride?

“ Che hai da guardare? Hai finalmente scoperto quanto io sia irresistibilmente affascinante?”

Eccola, è arrivata. La cazzata più grande del secolo.

In fondo l’avevo chiesta io, no?

E Naruto continua a ridere.

Sempre più forte.

Se non fosse così malridotto gli avrei già dato un pugno. Chissà poi da dove l’avrei trovata la forza per colpirlo.

“Hai un aspetto orrendo” lo punzecchio, mentre lui mette il broncio.

Il suo tentativo di rispondermi viene soppresso da un attacco di tosse. E’ sangue quello che mi bagna le gambe? Sì, credo di sì, anche se ormai non lo saprei distinguere. E’ solo una macchia grigia leggermente più scura del resto.

“ Non che tu sia messa meglio di me, Sakura-chan” borbotta lui. Non deve essersi neanche accorto di aver perso altro sangue. Beato lui che ne ha ancora.

Lo vedo guardarsi intorno, l’azzurro dei suoi occhi che saetta sul paesaggio che ci circonda, e allora lo faccio anche io. Oh, non che sia un granché, con tutto quel grigiume e quei quattro alberi sparsi qua e là, ma ha un certo fascino. Davvero un bel posto in cui morire.

Fantastico, la fase del delirio è appena cominciata. Mi sa che morirò davvero.

E Naruto? Se lo porterà via il vento?

“ Guarda Sakura-chan, non ti sembra che l’erba sia più verde del solito?”

Più verde del solito?

Verde?

Avrai le allucinazioni, Naruto. Lo penso e glielo dico. Lui mi guarda perplesso e mi piazza davanti agli occhi una manciata di fili d’erba. Verde.

Sembra uno di quei film che ci propinavano quando eravamo bambini. Quelli in cui si raccontava di un posto brutto e sperduto, un po’ come questo, dove si svolgevano epiche battaglie tra bene e male, e che, guarda caso, finivano con la vittoria dell’eroe buono. E allora, da spoglio e orrendo qual era, il paesaggio si trasformava, e sembrava tutto un paradiso.

Ma questa volta non c’è stata nessuna battaglia tra il bene e il male, solo una piccola disputa tra vecchi amici. Niente di eclatante, comunque.

E gli “eroi” – che non lo sono neanche un po’ – stanno morendo.

Ripensandoci non è per niente come in uno di quei film che guardavamo da piccoli.

Il vento ha vinto anche stavolta.

“ Sono stanco Sakura-chan…così stanco” mormora Naruto, socchiudendo le palpebre sempre di più…sempre di più.

“ Dormi Naruto, dormi.” sussurro di rimando, la voce nient’altro che un roco sospiro.

“ E tu, chiuderai gli occhi… con me, vero?” parole sconnesse, pronunciate a fior di labbra, mentre i pensieri galleggiano nel vuoto, senza meta , cullati dal ritmico movimento – sempre più lento - della mia mano tra i suoi capelli.

“ Ho forse altra scelta?”

Il primo raggio di sole, adesso così giusto, è l’ultima cosa che vedo.

***

Se vi state chiedendo cosa sia questa roba, beh cari miei, allora siete sani di mente!

Questa...uhm, nonsense? è nata dopo parecchie ore di incitamenti da parte di ayachan, anche se definirli incitamenti è un eufemismo. Diciamo che mi ha virtualmente piazzata davanti al pc, aperto Word e ordinatomi di scrivere.

Quindi ringraziate lei se 'sta cosa esiste ed è pubblicata qua.

Intanto però sono riuscita a scrivere qualcosa, il che è un grande passo avanti visto il periodo da vuoto-in-testa che sto attraversando.

Bene, ho finito. Un bacio a tutti,

Silvia

P.S.: un grazie speciale a chi ha recensito "Nothing Else", mi avete resa la persona più felice del mondo!