03/09/2013
4 recensioniTerrei a precisare che il Ron descritto in questa storia non è OVVIAMENTE RONALD BILIUS WEASLEY.
è solo una personaggio della mia fantasia, che si chiama Ron.
è solo una personaggio della mia fantasia, che si chiama Ron.
Il tè delle cinque era sempre stata una loro, piccola, abitudine.
Entrambi amavano il tè e nessuno dei due sapeva rinunciare ad un momento così intimo.
Che poi le cinque erano solo un’ora indicativa.
Loro prendevano il tè a tutte le ore, in qualsiasi posto si trovassero, ma sempre insieme.
A Ron piaceva così tanto il tè che ne aveva anche una tazzina tatuata addosso, tra i mille tatuaggi che costellavano il suo copro.
La verità, quella che non avrebbe mai ammesso, era che si era fatto tatuare quella tazzina perché gli ricordava Louis, quindi era un po’ come avercelo sempre vicino.
Il loro prendere il tè non consisteva in niente altro che tirare fuori due tazze, le solite una rossa con su la S di Superman e una con su, quella che una volta, era l’iniziale di un nome, riempirle di acqua calda e aspettare che il tè fosse pronto.
Che poi quest’operazione richiedesse semplicemente dai cinque ai sette minuti era anche scritto sulla confezione, ma loro finivano sempre per berlo due ore dopo.
Perché nel frattempo Louis si dedicava alla conta dei tatuaggi di Ron e decisamente non erano le dita, da pianista, a contare quanti tatuaggi fossero presenti sul corpo del fidanzato.
Almeno, lui ci provava a contarli con le dita.
Il primo era dedicato alla famiglia, tre rondini. E lì c’era il primo bacio.
Poi c’era la tazzina di tè dedicata a lui. Secondo bacio.
Dopo la tazzina c’era un ancora, terzo bacio.
E poi Louis si perdeva con le labbra tra quelle di Ron perché i brividi erano troppi e stava portando tutte e due a perdere la testa.
Allora erano davvero le dita ad esplorare il corpo del fidanzato, ma a quel punto non contava più i tatuaggi.
Intanto il tè andava in infusione, diventava troppo forte per Louis e l’acqua dentro le tazze si raffreddava.
Ma a nessuno dei due importava più di tanto.
Quello era il loro tè, il loro momento e non importava che tempo ci fosse fuori o quanto malumore si fosse infiltrato nell’animo dei due, il tè era la soluzione di tutto.
Lo era sempre stata.
Per questo, ora che Ron è seduto al tavolo della cucina, ad aspettare che il suo tè sia pronto, sente che questa volta non sarà la soluzione a niente,
perché lo berrà caldo e non ci sarà nessuno a cavalcioni sopra di lui a contargli i tatuaggi e a fare l’amore con lui.
E senza Louis la sua tazza non è altro che cocci colorati da una bevanda che sa troppo di loro e troppo poco di solitudine.
Lascia i piedi strisciare per terra, i vetri delle foto gli graffiano la pianta ma fa finita di nulla, mentre trasporta la tazza del suo tè alla finestra e
guarda Louis attraversare la strada e sedersi sulla panchina dove si sono conosciuti.
Scuote appena la testa, era solo un’illusione, l’ennesima che il tè gli ha offerto.
Angolo autrice(?)
Prima slash della raccolta.
Allora, devo dirvi che questa flash è venuta fuori perchè stavo leggendo una Kitten! e ha fatto riferimento al tè e poi è nato tutto da lì.
Come al solito vorrei ringraziare Emme per il fantastico banner e per essere stata la prima a leggere questa storia, te la dedico tutta.
Now, vado a sotterrarmi aspettando di sapere che ne pensate.
Addio.
-Rei