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Autore: CHOU    09/03/2008    5 recensioni
Jared non aveva mai saputo ballare, odiava farlo! ma sua sorella non sembrava pensarla allo stesso modo...e così il povero Jared si ritroverà suo malgrado a seguire una lezione di danza...ma tra giravolte e porte in faccia le cose potrebberò prendere un verso inaspetatto
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok.

Respira.

Forza, ce la puoi fare.

Basta che ti concentri…ecco: passo a destra…no sinistra…su concentrati dannazione!

Allora ora si gira…no, cazzo dovevo andare a destra.

Aiuto! Ma chi me l’ha fatto fare di iniziare questo corso. Non so ballare e questa è pura tortura.

Tutti, ma proprio tutti, sanno i passi…perché devo essere solo io l’idiota che non ne imbrocca una?

Dio che figura!

Però , dai, infondo è solo la tua prima lezione…gli altri sono già venuti per questo sanno i passi. Non mi devo abbattere, in fondo non può essere così complicato …allora passo a destra-sinistra-centro-giravolta…si ce la posso fare.

Bene …aah per un pelo non beccavo la porta in faccia! E che cazzo! Vanno troppo veloci… chissà dov’ha imparato a ballare così bene l’istruttore…e si che è proprio giovane, la mia età più o meno…

Ok, forse a questo punto è meglio se mi presento. Mi chiamo Jared Mettere ,ho diciottanni e , per colpa della mia adoratissima sorellina Judy, sono finito a questo corso di hip-hop o qualcosa di simile.

Potrebbe anche essere carino partecipare a un corso di danza se si omette un’insignificante particolare: io ODIO ballare. Lo detesto. Sono quello che la gente definisce ‘un pezzo di legno’, la musica –è inutile- non riesce proprio a entrarmi dentro!

Ma Judy  , credendo di fare cosa gradita, mi ha iscritto a questo corso ma la mia sorellina non ha pensato- cosa di cui non mi stupisco per nulla- che il corso era già iniziato da un mese e che io mi sarei sentito un attimino fuori luogo e avrei fatto ancora di più la figura dell’imbranato.

Ma torniamo al presente…ora mi trovo in questa maledetta palestra a seguire questo maledettissimo corso tenuto dal ragazzo più bello che io abbia mai visto! E questo non mi aiuta a concentrarmi sulla musica e sui passi… è davvero bello. Ha un fisico perfetto e i lunghi capelli biondi gli cadono in ciocche disordinate sul viso appena lucido per il sudore…gli occhi poi sono uno spettacolo! Grigi…sembrano fatti di mercurio liquido e hanno sfumature argentate che ti mettono K.O.

AHIA! Dannata porta! Chemalechelmale proprio in faccia…così imparo a distrarmi guardando l’istruttore.

Velocemente mi riprendo dalla terribile botta e faccio per riprendere a ballare ma mi accorgo con orrore che ho tutti -ma proprio tutti- gli occhi puntati addosso.

“Stai bene?”

l’istruttore mi si avvicina con aria preoccupata e io mi sento sprofondare dalla vergogna.

“Si,tu- tutto a posto grazie”

perfetto! Ora mi metto anche a balbettare.

“Ok, comunque io sono Gabriel.”

Gabriel…pure il nome da angelo…

“Ah, come l’angelo!”

Ok è accertato…sono un emerito idiota! Forza Jared prendi di nuovo pieno possesso dei tuoi neuroni e sforzati di tirare fuori una frase sensata.

“Jared”

Se…io Jared, tu tarzan! Meno male che avevo detto sensata…

“Bene Jared, ora continuiamo la lezione senza altri danni.”

Mi sorride e poi riprende a ballare. Perché sento di essere appena stato preso –in modo molto velato- preso per il culo?

Almeno gli altri allievi non hanno commentato.

Faccio un respiro profondo per concentrarmi meglio…mmh profumo di bacon…da quanto non mangio le patatine al bacon…aaah! Concentrazione!

Questa è forse l’ora peggiore della mia vita! Sono qui come un’idiota a cercare di fare giusto un passo- uno solo, mi accontenterei di azzeccarne uno!-  ma l’unica cosa che ottengo e di fare avanti e indietro sul posto. Gabriel mi ha lanciato uno sguardo…forse pensa che possa andare a sbattere contro  un’allieva e travolgerla…che begli occhi.

Cazzo! Pure l’allenatore carino dovevo beccarmi!...quelle labbra così ben fatte che stanno gridando per farsi sentire al di sopra della musica…chissà come sarebbe baciarle…oppure sentirle…

Arrossisco violentemente e  per un pelo evito una nuova portata in faccia- ma potevano anche chiuderla questa cavolo di porta di vetro-…la musica e i passi, mi devo concentrare sulla musica e i passi!

Destra…sinistra, salto e inversione…sento uno sguardo addosso. Gabriel…scommetto che si diverte a vedermi tentar di ballare. Chissà che pena che devo fargli…che ingiustizia! Non potevo incontrarlo da un’altra parte…forse avei potuto avere una possibilità con lui…

Scrollo la testa …non devo pensare a lui in quei termini, ne va della mia incolumità, ho bisogno di tutta l’attenzione che dispongo per non fare danni.

Finalmente la lezione è finita! Stravolto mi dirigo negli spogliatoi…ci vuole proprio una bella doccia.

L’acqua che scorre lenta sul mio corpo ha il potere di rilassarmi …d’istinto chiudo gli occhi e immediatamente l’immagine di Gabriel mi riempie la testa…forse è meglio se mi faccio una doccia fredda…gelata!

Esco dalla doccia di corsa e mi vesto in tempo da record, voglio andare a casa!

Sospiro pesantemente…possibile che non mi riesco a togliere Gabriel dalla testa? Mi…mi ha stregato! È una sensazione stranissima…come se non riuscissi a fare a meno di pensare a lui…

Una bella cotta non c’è che dire! E pensare che ho sempre trovato impossibile il colpo di fulmine!

Esco dagli spogliatoi con la testa completamente persa in un altro mondo ma una voce familiare mi riporta alla realtà.

“Allora ti va?”

eh?

Ok, Gabriel è qua davanti a me e mi appena chiesto qualcosa…peccato che non abbia idea di cosa sia!
“C-cosa?” domando guardandolo confuso. Perfetto! Ora si che mi considererà un perfetto rincoglionito!

“Vuoi venire a bere una cioccolata con me?”

Una cioccolata…

“Ma in questi casi non si dice ‘caffè’?”

Mi accorgo – con orrore-  di averlo detto ad alta voce quando Gabriel inarca un sopraciglio e mi guarda in modo strano. Arrossisco di botto.

“Cioè…no…la cioccolata va benissimo…”

Devo essere molto ridicolo con l’ espressione imbarazzata e la voce balbettosa.

Infatti Gabriel ride…di me! fantastico…

“Allora accetti?”mi domanda con un sorriso.

Forse per salvare un minimo di dignità dovrei dire di no…ancora un po’ in sua presenza e non so più cosa potrei combinare.

“Si” vabbè, la dignità può anche aspettare se Gabriel mi rivolge un sorriso così!

Andiamo al piccolo bar accanto la palestra. Gabriel mi parla di tutto mentre io annuisco e arrossisco senza motivo.

“Quanti anni hai?”mi domanda curioso.

Ok  Jared questa domanda è semplice rispondi in modo maturo e controllato.

“Ho diciott’anni e tu?”

Sii! Visto che se ti ci impegni ce la fai a fare una frase di senso compiuto?! Ora bisogna solo lavorare un po’ sul tono…

“Vent’anni ma insegno da quando ne ho diciotto.”

“Se bravo a ballare”

“Mi piace…adoro ballare! Tu perché ti sei iscritto?”

Eh, bella domanda…

“Mia sorella. Mi ha fatto una specie di sorpresa.”
“Era la prima volta che ballavi vero? Te la sei cavata egregiamente” mi chiede con un ombra di sorriso sulle belle labbra.

Mi sta sfottendo?! No sai…non è molto gentile da parte sua…

“Si e l’ultima” affermò con forza.

“Be forse con delle lezioni private potesti migliorare…se vuoi te le do io.”

Cercando di evitare la capriola che ha fatto il mio stomaco alle sue ultime parole, gli cerco di rispondere sarcastico.

“Ma mica me l’ero creata egregiamente?”

Mi guarda in modo strano poi mi fa la linguaccia. Credo di aver fatto una faccia strana perché si mette a ridere.

“Oh scusa,scusa ma eri buffo. Comunque dai andiamo a fare un giro”

Appena finisce di parlare si alza e va a pagare …e ha glissato la mia domanda ; dio devo aver fatto proprio pena a ballare!

L’aria fuori è gelida ma mi aiuta a concentrarmi meglio su quello che faccio. Gabriel continua a parlare a macchinetta ma è piacevole. Si ,mi piace proprio ascoltare la sua voce…mi sembra di averla già sentita da qualche parte…mi piace guardalo –nella speranza che lui non se ne accorga naturalmente- mi sembra che abbia un che di familiare. Scuoto la testa deciso a scacciare questi pensieri, ma a quanto pare non ho scelto il momento giusto.

“Non sei d’accordo?” mi chiede con la sua voce dolce e lo sguardo corrucciato.

“Ah…no sisi è solo…che mi è entrato qualcosa nell’occhio.”

Scusa patetica. Ma a quanto pare se l’è bevuta dato che si china e avvicina il suo volto al mio per controllare. Molto vicino. Decisamente troppo.

Arrossisco e faccio un balzo indietro- rischiando di scivolare sul tombino ricoperto di neve- mentre lui mi guarda perplesso.

“Mi è passato, non ti preoccupare! Dove andiamo?”

Continua a guardarmi per qualche secondo poi sorride.

“In centro!”

Forse, giunti a questo punto, è meglio se spieghi un po’ meglio la situazione.

Come ho già detto mi chiamo Jared e vivo con mia sorella. Io e mia sorella non potremmo essere più diversi. Lei è sempre allegra,solare e –decisamente- estroversa. Per di più è bellissima è ha sempre uno stuolo si ragazzi ai suoi piedi. Io sono timido oltre ogni misura con chi non conosco e con chi mi piace mi comporto da imbranato cronico! A essere sinceri non sono malaccio ma, dalla prima superiore, non c’è più nessuna ragazza che mi va dietro…forse dovuto al fatto che mi sono fatto beccare mentre baciavo il mio ragazzO nei bagni della scuola…

Per la verità non ci sono neanche ragazzi che mi vengono dietro- ma come biasimarli?- ogni volta che qualcuno ci provava andavo in palla e facevo le figura di meda più imbarazzanti!

Comunque non ci soffro. Ho amato una sola persona per tre anni. Avevo quindici anni quando mi innamorai irrimediabilmente di un ragazzo –mio coetaneo- della mia scuola. Era bello, aveva lunghi capelli nero pece –tinti molto probabilmente- gli occhi poi erano fantastici…non mi ricordo il colore, ormai sono passati alcuni anni.

Bè, torniamo al presente…allora sono in giro con un mezzo sconosciuto, bellissimo e per di più nevica. Capiamoci, io amo la neve, ma rende tutto più scivoloso e nello stato d’animo in cui sono marciapiedi,tombini e grate scivolose sono l’ultima cosa di cui ho bisogno! Per di più Gabriel mi ha appena messo un braccio intorno le spalle con fare amichevole.

Eppure non mi sento troppo a disagio…è come se lo conoscessi da tempo…

La giornata è finita e io sono felice. Gabriel mi ha accompagnato a casa…sembra proprio un appuntamento tra fidanzatini…peccato che la realtà sia diversa.

Sto per entrare dal cancello quando la sua voce mi obbliga a voltarmi.

“Non mi hai proprio riconosciuto?”

La sua voce ha un che di triste, quasi malinconico.

Lo guardo senza capire.

“Forse è stato inutile –sorride triste e io mi sento il fiato mozzato- salutami tua sorella ok?”

Si gira per andarsene ma adesso sono io a fermarlo.

Mia sorella?! Io non gli ho mai parlato si lei…perché sento che c’è sotto lo zampino di mia sorella ?

“Mia sorella? Ma tu chi saresti?”

“Gabriel Radsce”

La vista mi si appanna per un momento mentre il cuore mi ristringe e un dolore terribile mi blocca il fiato. Sento le lacrime scendermi dagli occhi senza alcuna resistenza da parte mia.

La voce non mi esce e io faccio un passo indietro. No, non può essere lui come…

“E’…è stata tua sorella. Andiamo alla stessa università. Abbiamo parlato un po’ e poi…”

lascia la frase in sospeso…intanto ho capito…solo il motivo mi sfugge.

“Perché?”

Mi si avvicina e mi abbraccia . vorrei essere più forte e staccarmi dal suo abbraccio…ma sono anni che lo aspetto.

“Sono anni che ti amo Jared! Pensavo che tu non avessi mai potuto ricambiare …poi quando tua sorella mi è venuta incontro e abbiamo parlato mi ha detto che ero un insensibile per non essermi accorto, ai tempi delle superiori, che tu eri innamorata di me. Mi ha detto che per colpa mia tu continuavi a soffrire…ti vuole molto bene tua sorella – lo so…e anch’io gliene voglio un sacco - in quel momento sono stato preso da un attimo di pura felicità. Ricambiavi. Ricambiavi il mio amore. Quando glielo dissi a tua sorella lei ideò subito questo piano. Lo so, ti ho mentito , però l’ho fatto solo per avvicinarmi a te..”

sono felice e..confuso..molto confuso. Ci sono mille cose che gli vorrei chiedergli.

“Perché non ti tingi più i capelli di nero?”

vorrei rimangiarmi la frase all’istante! In un momento del genere devo uscire con frasi del genere?!

Gabriel ride leggermente.

“Non ti piacciono?”

Annuisco…mi piacciono eccome. Solo adesso mi rendo conto di quanto sono stato cieco…i suoi occhi…sono rimasti identici avrei dovuto ricordarmi di lui all’istante. È buffo…mi sono innamorato due volte della stessa persona!

Gabriel sta per dire qualcosa ma non mi interessa. Svelto gli tappo la bocca con la mia e finalmente sento il suo sapore…anni…ho aspettato anni…

Ringrazio mentalmente mia sorella ma giuro che la prossima volta che si impiccia nei miei affari la uccido!

 

Finalmente l’ho conclusa…in realtà ci ho messo molto poco! Difatti è abbastanza banale e leggera ma il mio scopo era di sperimentare uno stile di scrittura diverso dal mio abituale. Fatemi sapere se sono riuscita a rendere leggibile la storia o se è diventata una mazzata assurda ^^ grazie a tutti.

ro creata egregiamente?"cerco di rispondere sarcastico.

a mpiuto?! oo bisogno di tutta l'di porta di vetro-

udore...i stupisco

  
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